Sabato 17 luglio 2021 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Top 11 Radio Club 103-Lazio 0-10

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17 luglio 2021 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - inizio ore 18.30


TOP 11 RADIO CLUB 103: Miot (46' Zulian), Battaiola (46' Danza), Bressan, Fontana (46' Nwoke), Marcon (46' Paulin), De Giacometti (46' Di Silvestro), De Nardi (46' Ronzon), Lise (46' Mazzoleni), Scarton (46' Marta), De Mattia (46' Bettina), Pedrini (46' Peruz). Allenatore: Ben.

LAZIO: Strakosha (60' Adamonis), Marusic (46' Lazzari), Luiz Felipe (46' Vavro), Radu (46' Patric), Hysaj (46' Fares), Milinkovic (46' Akpa Akpro), Leiva (46' Escalante), Cataldi (46' Luis Alberto), Felipe Anderson (46' Shehu), Muriqi (46' Caicedo), Raul Moro (60' Adekanye). A disposizione: Reina, Alia, Kamenovic, Durmisi, Bertini, Jony. Allenatore: Sarri.

Arbitro: sig.a Frazza (sez. di Schio - VI) - Assistenti sigg. Boato e Marchesin.

Marcatori: 15' Felipe Anderson (rig), 16' Raul Moro, 38' Leiva, 43' Muriqi, 52' Lazzari, 56' Vavro, 63' Caicedo (rig), 72' Luis Alberto, 84' Caicedo, 90' Luis Alberto.

Note: -

Spettatori: 400 circa in ragione delle attuali misure anti-Covid19.


La formazione iniziale biancoceleste
Florent Shehu
Le compagini e la terna arbitrale in una foto di gruppo
Danilo Cataldi
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Felipe Anderson
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Vedat Muriqi
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Raul Moro
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Sergej Milinkovic-Savic
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Jean Daniel Akpa Akpro
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Lucas Leiva
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La Gazzetta dello Sport online titola: "Sarri sorride: la sua Lazio parte subito con 10 gol. Finisce 10-0 il test d’esordio: deboli gli avversari composti da una selezione locale, ma il 4-3-3 già offre buoni spunti. E Luis Alberto segna una doppietta".

Continua la "rosea": La Lazio si regala una goleada e molti segnali di fiducia alla prima della gestione Sarri. Ad Auronzo di Cadore, sotto gli occhi del presidente Lotito e del d.s. Tare, finisce 10-0 contro una selezione locale, la Top 11 Radio Club. Balzano in primo piano le giocate di una squadra che cerca costantemente la costruzione del gioco d’attacco privilegiando trame di qualità. L’inizio. Dopo una settimana di allenamenti sotto le Tre Cime di Lavaredo, Maurizio Sarri svela la sua Lazio col 4-3-3. Tra i pali c’è Strakosha (Reina fermato da guai muscolari). Linea difensiva con Marusic, Luiz Felipe, Radu e Hysaj. Milinkovic, Leiva, Cataldi a comporre il centrocampo. Con Felipe Anderson, Muriqi, e Raul Moro nel tridente d’attacco. Parte dalla panchina Luis Alberto che si è aggregato al gruppo biancoceleste da appena due giorni. Quattro gol nel primo tempo. Il primo nella nuova stagione biancoceleste porta la firma di Felipe Anderson: al 15’, su calcio di rigore. Due minuti dopo il brasiliano innesca Raul Moro per il raddoppio. Contro la selezione cadorina, la manovra della Lazio appare fluida, ma Sarri chiede una maggiore velocità nei movimenti.

Milinkovic e Marusic fermati al tiro dai pali. Dal limite dell’area colpisce Leiva firmando il 3-0. E nel finale di tempo, va a segno pure Muriqi, dopo essersi reso protagonista di alcuni spunti. Il kosovaro finalizza un cross di Cataldi. In mattinata, l’attaccante era stato "difeso" da Sarri. A fine seduta, il tecnico si era rivolto verso un gruppo di tifosi dopo che da un settore era partito qualche commento ironico verso Muriqi durante le esercitazioni sui tiri in porta. "Se vi sento dire ancora qualcosa su Muriqi faccio vuotare...", le sue parole indicando gli spalti. Applauso per il tecnico ed il video si diffonde velocemente via social calamitando like in serie. Le magie di Luis. Al via della ripresa, Sarri lascia in campo solo Strakosha e Raul Moro. Ecco Lazzari, Vavro, Patric e Fares nel pacchetto arretrato. A metà campo Akpa Akpro, Escalante e Luis Alberto. In avanti, spazio a Shehu e Caicedo. Sarri continua a chiedere maggiore rapidità nella manovra. Lazzari, nel nuovo ruolo da terzino destro, si sgancia e sigla il quinto gol con un destro fulminante. Adamonis e Adekanye subentrano a Strakosha e Raul Moro.

Luis Alberto si fa notare per qualità dei suoi colpi, quelli da Mago. Su un corner dello spagnolo, Vavro realizza di testa la sesta rete. Anche Caicedo (su rigore) tra i marcatori. Poi cattura la scena Luis Alberto: segna dribblando il portiere. Ancora Caicedo in gol: tap-in vincent dopo una respinta. Doppietta pure per Luis Alberto che fissa il 10-0 finale con tocco dei suoi, da numero dieci.


► Il Corriere dello Sport titola: "Sarri urla e sboccia la sua Lazio. La squadra non lo soddisfa nel primo tempo e Mau si arrabbia. Gli 11 della ripresa interpretano meglio i suoi concetti di calcio. Dieci gol contro i dilettanti locali: una prima verifica dai due volti".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Metà antica, metà moderna. Più veloce nel palleggio di prima, più feroce nel pressing alto, più verticale, con spirito di manovra, più sarriana nel timbro e nell’anima. E’ stata la Lazio del secondo tempo, pronta agli "agguati" offensivi e difensivi, orchestrata da Escalante play, da Lazzari terzino a tutto gas, rif‌inita da Luis Alberto e Caicedo, a placare l’ira di Sarri mettendo in mostra il catechismo dei primi giorni di ritiro. La Lazio del primo tempo, di Luiz Felipe e Radu, di Marusic e Hysaj terzini, di Leiva, Milinkovic capitano, Felipe Anderson e Muriqi, ha giocato in processione noiosa. Era bassa, blanda nella pressione, lenta, palleggiava scolasticamente (3-4-5 tocchi a testa, troppi), era senza terzinì di spinta (Sarri vuole che salgano), accerchiava l’area senza riempirla né in fase di posssso né di non possesso. Non sia mai, questa Lazio qui ha fatto sacramentare Mau per 45'. E’ stata solo la prima uscita, comunque ricca di gol: 10-0 contro i dilettanti della Top 11 del Cadore. La rivoluzione sarriana ha bisogno di tempo, ha già accesso entusiasmo tra i tifosi. E’ Sarri a trasmettere brividi, i laziali arrivati in massa in ritiro gli hanno dedicato il primo coro ad personam: "Se tu... Sarri la Lazio va in vantaggio". Coro ricambiato con un saluto ripetuto.

Il primo tempo. A Mau, nel 4-3-3, piace palleggiare in faccia agli avversari, chiunque essi siano. I soliti menu non gli interessano, l’ha fatto capire dal primo giorno. La prima Lazio, la più vicina al calco titolare (pur senza gli azzurri e gli acquisti mancanti), non gli è piaciuta perché non ha fatto il suo dovere, perché non l’ha fatto divertire. Il poker f‌irmato nel primo tempo ha visto protagonisti Felipe Anderson, di nuovo col 7 sulle spalle, e il baby Moro, gustoso negli sprint, negli affondi. Felipe ha segnato su rigore (tocco di mano di Battaiola) aprendo la rassegna dei colpi e ha lanciato Raul Moro, suo il raddoppio in velocità. Terzo e quarto gol sono stati di Leiva (sinistro dal limite) e di Muriqi, ha colpito in caduta libera su assist di Cataldi dopo un paio di imprecisioni. Il gol, accolto come una grazia, ha fatto esplodere Tribunetta e Curva. Hanno rimbombato i pali ravvicinati di Milinkovic e Marusic. Sarri è partito con Marusic e Hysaj terzini, con Luiz Felipe e Radu centrali. Milinkovic, Leiva e Cataldi erano i tre del centrocampo.

Felipe, Muriqi e Raul Moro le punte del tridente. Sarri ha strillato continuamente, chiedeva a Muriqi di fare da vertice alto quando c’era da pressare sul difensore portatore di palla altrimenti di abbassarsi facendo salire le ali. E’ esploso quando ha contato i cinque tocchi di Leiva nella metà campo della Lazio, ha chiesto continuamente di "uscire" palleggiando al massimo a due tocchi. A Felipe Anderson chiedeva più impulsi. I terzini erano bassi. Si è imbestialito su un cross subito dalla sinistra, ha sorvolato tutta l’area di Strakosha. La svolta. Possessori di palla, cacciatori di azioni. La seconda Lazio, con Lazzari, Vavro, Patric e Fares in difesa, con Akpa Akpro, Escalante e Luis Alberto a centrocampo, del tridente Shehu-Caicedo-Moro (sostituito da Adekanye), ha aggiunto sei gol al tabellino e ha chetato Sarri. Al di là degli 11 cambiati dagli avversari contano i concetti.

Vavro e Patric, proprio loro, hanno tenuto la difesa alta, quasi sulla linea del centrocampo. Lazzari, versione terzino-sprinter, ha rotto gli argini e s’è involato in porta da centrocampo (gol sotto l’incrocio). Escalante, sfruttando la vena creativa e non lunatica di Luis Alberto, ha garantito input per il palleggio corale sviluppato con le sponde di Caicedo, la partecipazione e gli interscarnbi delle giovani ali (Adekanye in scioltezza). Sarri vuole che centrocampo e attacco formino uno sciame di uomini pronti a intasare i conf‌ini avversari. Il gol di Vavro (di testa su assist di Luis) ha aperto lo show del Mago e del Panterone. Una doppietta a testa. Per Luis ottavo e decimo gol su assist di Caicedo e Adekanye. Per Caicedo settimo e nono gol su rigore (conquistato) e con un destro (tap-in). Triplice f‌ischio dell’arbitro donna, Anna Frazza di Schio.


Il Messaggero titola: "La Lazio di Sarri è già da urlo. Prima del tecnico toscano contro i dilettanti del Cadore: dieci reti, errori nel primo tempo e spettacolo nella ripresa. L’allenatore pretende baricentro molto alto e pressing. Felipe subito a segno, Raul Moro la sorpresa più bella".

Prosegue il quotidiano romano: C'è ancora l'eco della sue urla, mister Mau ringhia già alla prima. Poco importa che si giochi contro la Top 11 del Cadore, non si rende conto nemmeno della folla sulla montagna. Sarri si sgola perché il suo 4-3-3 non gira. Si accomoda in panchina solo nella ripresa, quando f‌inalmente la Lazio gioca massimo a tre tocchi e fa scivolare velocemente la palla. Inizia in piedi, cicca in bocca. Pretende Felipe Anderson a tutta fascia: "Più movimento e in contropiede attacca l'area". Il brasiliano su rigore si sblocca ed esulta come fosse la prima in Serie A. Quindi scarica su Raul Moro che, col piattone, raddoppia e poi regala il tris a Leiva. Il poker lo firma Muriqi a porta vuota, ma Sarri storce ancora la bocca. Stavolta se la prende con capitan Milinkovic (sarà il vice d’Immobile) perché ha lasciato uno spazio vuoto in mediana. Non c’è traccia di difesa alta, il tecnico la invoca: "Adam vai più alto con più costanza". Marusic allora sale e stampa sul palo una sberla. Viene sostituito da Lazzari nella ripresa: sua, dopo un'azione personale, la rete nel sette più bella.

Ripresa. Il secondo è tutto un altro tempo. Sarri ritrova il sorriso. Parte con Strakosha in porta, Marusic, Luiz Felipe, Radu e Hysaj dietro. Poi cambia tutto: Adamonis tra i pali (ecograf‌ia ieri per Reina stirato), dietro Lazzari, Vavro, Patric e Fares; Akpa Akpro e Luis Alberto ai lati di Escalante a centrocampo; davanti Adekanye e Shehu aff‌iancano Caicedo. Più possesso palla, tanto palleggio, ecco gli sprazzi di Sarrismo. Si becca gli applausi persino Vavro per una velenosa capocciata. Sarà la maglia di Lulic (numero 19) a portargli fortuna. Caicedo trasforma il penalty e poi largo al genio ribelle Luis, che mette a sedere pure il portiere e scarica facile in porta sotto lo sguardo ravvicinato di Lotito e Tare in tribuna. Ancora l'ecuadoregno e il Mago chiudono con due reti la sf‌ida. Poi tutti sotto la Curva. Coro. La macchina non ha ancora il turbo, ma quel maestro in panchina ormai rasserena tutto il mondo Lazio con appena un occhiolino: "E se tu Sarri, la Lazio va in vantaggio", è il nuovo coro ad Auronzo. Stracolmo, con oltre quattrocento paganti sugli spalti, ma sulle colline il numero va quantomeno quadruplicato. L’arbitro Anna Frazza di Schio f‌ischia il 10 a 0, ma l'entusiasmo del popolo biancoceleste fa molto più baccano. Tutta la Lazio aveva un gps sul dorso, Sarri oggi visionerà il primo test e ogni movimento. Aspettatevi più di un rimbrotto.

Sorpresa. Invoca ancora un esterno, ma la nota più lieta di questo ritiro parla spagnolo. Sempre in anticipo, mai in ritardo. Non è Luis Alberto, non è alto, ma è lo stesso bello. E' un piccoletto che svetta sotto le Tre Cime di Lavaredo: "Anvedi quel Moro", urla un tifoso al primo scatto. Quasi invisibile, fulmineo. Raul è un bimbo a zig zag e pure uno studente modello. Segue l’indirizzo di Sarri, che lo stringe f‌iero prima di sostituirlo. E l'enfant prodige sembra al settimo cielo: "Voglio convincere il mister e rimanere in prima squadra anche in futuro. Ero abituato al Barcellona ad agire a sinistra come esterno d'attacco. Fisicanrente somiglio a Insigne, spero di emularlo". Mau non ha dubbi sul suo f‌isico, la società gli ha fatto f‌irmare un contratto da 300mila euro perché crede nel suo talento. E ora questa stellina brilla per Sarri, come il vecchio San Lorenzo.


Il Corriere delle Alpi online titola: "Un positivo Covid guasta la prima della Lazio: dieci gol nella sgambata con la Top 11 Radio Club. Ad Auronzo il debutto in panchina di Sarri contro la selezione bellunese, scatta il protocollo per evitare altri contagi".

Prosegue il quotidiano veneto: Buona la prima per Maurizio Sarri e la sua Lazio. Ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, con oltre 400 spettatori, i biancocelesti battono la Top 11 Radio Club 103, la squadra rappresentativa del Cadore, con un 10-0. Una bella festa in campo guastata dalla notizia di un positivo nel raduno biancoceleste. Si tratta di un giovane della squadra Primavera, aggregato al raduno. Subito messo in isolamento, è stato attivato l’apposito protocollo che prevede anche l’isolamento fiduciario della squadra dai contatti esterni e un periodico monitoraggio dello stato di salute di giocatori e dirigenza. Questi già ieri, prima dell’amichevole, sono stati sottoposti a tampone e lo saranno ogni 48 ore per i prossimi dieci giorni. Quanto alla partita, spalti quasi interamente laziali, già nel pomeriggio di venerdì erano esauriti i biglietti per assistere alla prima amichevole della Lazio in ritiro in Auronzo. Classico appuntamento, già da nove anni, è lo scontro dei biancocelesti con i più bravi giocatori bellunesi. Quest’anno, tuttavia, vista la sospensione dei campionati, la redazione Calcio Club 103, anziché selezionare i migliori giocatori della seconda R, ha optato per una composizione variegata, con una netta predominanza di giocatori cadorini, confermando la guida dei neroverdi al mister Enrico Ben.

Da notare l’ingresso nella rosa bellunese anche dei giovanissimi Alessandro Peruz (2004), Angelo Mazzoleni (2004) e Richard Nwoke (2005) cui è stato dato spazio nel secondo tempo. L’equilibrio sul terreno di gioco dura un quarto d’ora, fino al rigore provocato da un intervento di Bressan che costa il primo gol alla squadra di Ben firmato da Felipe Anderson. Anche dopo le successive reti i neroverdi, fermi con allenamenti e competizioni da quasi un anno per la pandemia, non si scoraggiano e tentano di dare filo da torcere agli avversari. Cori, striscioni e fumi azzurri: sono quasi 430 i tifosi presenti allo stadio "Rodolfo Zandegiacomo", sulle sponde del lago di Santa Caterina, con una rappresentanza quasi esclusivamente biancoceleste. Si festeggia per la prima panchina di Maurizio Sarri e per la prestazione della rosa. Un secondo tempo più blando per i ragazzi di mister Ben che fa entrare i giovanissimi 2004 e 2005. Con una doppietta di Caicedo e una di Luis Alberto i biancocelesti chiudono il primo match del ritiro in casa Auronzo, dopo sei giorni dall’inizio della preparazione ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.

Simbolico e particolarmente apprezzata dai ragazzi bellunesi è stato il post partita quando gli avversari si sono messi a disposizione per alcuni scatti. Stadio al completo anche se solo con una capienza del 25%. Oltre ai 430 posti a sedere, sono stati numerosi i tifosi riunitisi nei prati che circondano il "Rodolfo Zandegiacomo" per assistere alla partita. Buona l’affluenza anche al Covid point allestito appositamente dall’Ulss 1 Dolomiti nel parcheggio del Bucintoro, nei pressi dello stadio del calcio: prima del fischio d’inizio già una sessantina i tamponi rapidi eseguiti, senza nessuna positività rilevata.




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