Sabato 31 luglio 1999 - Amsterdam, Amsterdam Arena - Lazio-Atletico Madrid 3-1

Da LazioWiki.

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31 luglio 1999 - 4^ Amichevole Precampionato 1999/00 - Torneo Città di Amsterdam

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta (72’ Gottardi), Couto, Favalli, Stankovic, Sensini (46’ Lombardo), Veron, Nedved, Andersson (46’ S.Inzaghi), Boksic (65’ Conceiçao e dal 81' Pinzi). A disp. Ballotta e Di Fiordo. All. Eriksson.

ATLETICO MADRID: Rubio, Cabanillas, Gaspar, Juanma, Ivo (64' Oscar), Lawal, Casquero (72' Falcon), Zamino (64' Cubillo), Luque (56' Pepe Domingo), Emilio (77' Raul Molina), Marcos. A disp. Luis e Cenci. All. Carlos Xavier.

Arbitro: Temmink (Olanda).

Marcatori: 10' Couto, 16' Luque, 50' Lombardo, 91' S.Inzaghi.

Note: assenti Pancaro e Mancini per infortunio, Almeyda, Simeone e Salas non ancora a disposizione. Ammonito Favalli per gioco falloso. Infortunio a Conceição. Serata afosa, terreno in perfette condizioni, ammonito Favalli.

Spettatori: 20.000 circa.

Sensini in azione
L'articolo de "El Mundo Deportivo"

Il Corriere dello Sport titola: Una settimana di grande calcio e di risultati a sorpresa. Lazio schiacciasassi. Rimarca inoltre: Terzo successo consecutivo per Eriksson. Gran prova per Inzaghi, non doveva giocare (noie agli adduttori) e alla fine è stato tra i migliori. Non solo, l’attaccante rivendica anche il primo gol, annullato: “Sognavo la mia seconda doppietta nella Lazio. Comunque stiamo crescendo”. Anche Eriksson gli fa i complimenti. Oggi l’Ajax. Lazio altri tre passi avanti. Con i gol di Couto, Lombardo e Simone Inzaghi, liquidata la pratica spagnola. La rete del momentaneo 1-1 provocata da una leggerezza di Negro. La squadra ha sofferto nel primo tempo (imbarazzi in difesa), ma è salita di tono nella ripresa trascinata da un grande Nedved.


Il Messaggero titola: "Battuto l’Atletico Madrid pieno di riserve, ma a fatica. A segno Couto, Lombardo e Inzaghi junior. Lazio, intanto ecco i gol".

L'articolo così prosegue: Doveva essere quasi un allenamento, invece è stata una vittoria sudata e conquistata al termine di una gara rimasta in bilico fino all'ultimo. Non tragga in inganno il 3-1 perché il punteggio in favore della Lazio è maturato dopo un primo tempo sofferto oltre il lecito e grazie ad un rete fortunosa di Lombardo e ad un colpo vincente di Inzaghi a tempo ormai scaduto. Un risultato che penalizza ben oltre i demeriti le riserve dell'Atletico Madrid. La Lazio, scesa in campo deconcentrata perché convinta di poter ammansire in fretta le velleità dei giovani spagnoli, ha dovuto lottare per conquistare un successo fondamentale per poter aggiudicarsi il trofeo. E questo, nonostante un colpo di testa vincente di Couto avesse incanalato la partita su binari tattici congeniali per il contropiede. L'atteggiamento di colpevole sussiego ha trovato conferma quando Negro ha appoggiato di testa un pallone a Marchegiani senza accorgersi che alle spalle era in agguato Luque, pronto a capitalizzare la ghiotta opportunità segnando il gol del pareggio. Insomma, difensore e portiere non hanno trovato la giusta sintonia per evitare la frittata. E dopo il pareggio, quelli che dovevano essere gli sparring partners, sono diventati i protagonisti per tutto il primo tempo: gran movimento, personalità nella circolazione del pallone e nel presidiare le fasce, pronti negli inserimenti specialmente con il piccolo, guizzante, Lawal.

Marchegiani era salvato dalla traversa su colpo di testa di Casquero mentre Nesta e Couto dovevano impegnarsi in un paio di affannosi recuperi. E la Lazio? Bloccata in difesa, ferma a centrocampo, dove Sensini appariva stranamente abulico e dove Veron raramente riusciva a trovare gli spazi, si affidava alle incursioni di Boksic. Il croato serviva 3-4 assist importanti ma trovava nel macchinoso Andersson un compagno in ritardo di condizione e quindi non all'altezza delle situazione. Ci provava Stankovic ma il destro di potenza incocciava il corpo del bravo Rubio. Eppure l'Atletico in campo era la formazione B, non la prima squadra che partecipa alla Coppa Uefa. Nonostante gli spagnoli abbiano onorato l'impegno con una partita puntigliosa, a tratti spigolosa ed all'insegna del massima determinazione, il mancato arrivo della formazione allenata da Ranieri ha ridotto l'interesse del torneo ed innervosito gli organizzatori, decisi a citare per danni il club di Madrid. In questi ultimi giorni Eriksson ha incrementato i carichi di lavoro e forse l'allenamento del mattino ha pesato nelle gambe dei biancocelesti, apparsi tutti un po' imballati. Comunque al di sotto delle attese, considerando il valore modesto dell'avversario. Nella ripresa la Lazio ha evidenziato qualche miglioramento, agevolata, comunque, dalla rete, del tutto casuale, che l'ha riportata in vantaggio: un gran tiro dalla distanza di Nedved incocciava il corpo di Lombardo e finiva in porta con una traiettoria che metteva fuori causa Rubio. Boksic, dopo un paio di altri interessanti ed applauditi spunti, lasciava il posto a Conceicao che, però, nel finale accusava un riacutizzarsi del problema muscolare alla coscia destra. Lievitava il rendimento di Veron e Nedved e tutta la squadra ne traeva giovamento. L'argentino offriva qualche sprazzo di bel gioco, il ceko - schierato in posizione più avanzata dopo l'uscita di Boksic - riusciva a dare maggiore profondità alla manovra e Rubio correva qualche pericolo.

I giovani spagnoli tenevano comunque botta anche prestando il fianco al contropiede laziale, tutto finalizzato sull'unica punta Inzaghi. Il centravanti prima si faceva ribattere dal portiere una conclusione ravvicinata, poi si vedeva annullare una rete per fuori gioco (su servizio di Nedved), e quindi poteva finalmente colorare la sua presenza con il gol che fissava il punteggio sul 3-1 quando il cronometro aveva superato il 90'. Nella speciale classifica del torneo (tre punti per la vittoria più uno per ogni rete segnata), il Santos (che ieri sera ha battuto 4-1 l’Ajax) ha 7 punti, mentre la Lazio ne conta 6 e questa sera sfiderà l'Ajax davanti al proprio pubblico nella partita che deciderà il quadrangolare. Ma ci vorrà una Lazio più determinata e decisa per tenere testa ai lancieri.


La Lazio del primo tempo non è piaciuta ad Eriksson. «Eravamo troppo lunghi in campo ed abbiamo sofferto la buona condizione fisica degli spagnoli». Ma era l'Atletico B... «Ormai a livello internazionale non si possono fare differenze tra prime e seconde squadre». Una giustificazione che non convince, quella dello svedese che ammette. «Ancora non abbiamo i novanta minuti nelle gambe». Questa sera la grande sfida con l'Ajax (20.15, diretta TMC). Per Eriksson ci sono comunque problemi a causa degli infortunati. Mihajlovic, costretto a saltare l'incontro con l'Atletico a causa un dolore alla regione lombare, è in dubbio. Conceicao ha accusato uno stiramento e dovrà stare fermo due settimane. Indisponibili anche Mancini e Pancaro. Sfumato il passaggio di Marcolin al Tenerife, la Lazio sta trattando il centrocampista con il Rayo Vallecano, serie A spagnola.


La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio stakanovista d'estate liquida l'Atletico, ma e' quello B. Bella prova di Boksic e di Inzaghi, ma i biancocelesti contro un avversario modesto (la seconda squadra del blasonato club spagnolo) appaiono deconcentrati, complici i tanti impegni dell'ultima settimana".

Continua la "rosea": Potremmo stupirvi con aggettivi speciali per Simone Inzaghi che tocca tre palloni e due li mette nel sacco (un gol ingiustamente annullato) e col terzo costringe il portiere spagnolo a una delle sue più belle parate. Potremmo cantarvi le gesta di quella furia che di nome fa Alen e di cognome Boksic, terrore di ogni difesa e capace anche di ripiegare per dare una mano quando serve. Invece bisogna essere onesti e dire che la Lazio vista nella splendida Amsterdam Arena è stata bruttina contro una squadra di seconda divisione spagnola che ha solo le stesse maglie del vero Atletico Madrid, rimasto in Spagna con il suo nuovo condottiero Ranieri. Una Lazio meno convincente delle altre occasioni e che impone una riflessione. E' giusto giocare così tante partite già in luglio? Certo gli ingaggi per questi tornei sono allettanti, c'è anche la diretta tv che fa sorridere lo sponsor, ma con tutti i pacchi di miliardi in ballo fra campionato e Champions League ha senso mettere a repentaglio l'intera preparazione di una squadra per qualche (a confronto) spicciolo? Difficile trovare un addetto ai lavori capace di una critica concreta a questo sistema dilagante, e allora vi sottoponiamo noi dei dati. La Lazio negli ultimi cinque giorni ha giocato 3 partite, svolto 2 allenamenti veri, 2 leggeri, e si è spostata in pullman per 200 chilometri e in aereo dalla Svezia all'Olanda.

E siccome, per quanto pagati come extraterrestri, i campioni del calcio restano sempre uomini soggetti alla stanchezza e ad altri difetti dei comuni mortali, ecco spiegato il noioso pomeriggio olandese. Detto questo, la doverosa cronaca segnala il gol della Lazio dopo soli 10' su calcio d'angolo di Veron, prolungato di testa da Sensini e corretto sempre con la capoccia da Couto. Troppo facile, e allora gli umanoidi della Lazio si rilassano, anche troppo. Al punto che, su un pallone innocuo, Paolo Negro dimentica di essere uno dei più completi difensori a livello internazionale e appoggia un maldestro passaggio a Marchegiani sul quale si catapulta Luque. I ragazzi dell'Atletico Madrid si esaltano e poco ci manca che passino in vantaggio con Casquero, che nobilita il suo cognome con una bella girata di testa che timbra l'incrocio dei pali. Boksic si danna, Nedved prova a inventare qualcosa, ma manca complessivamente la squadra, come concentrazione. Nella ripresa, Eriksson inserisce Lombardo a centrocampo, sulla destra, spostando in mezzo Stankovic per sostituire Sensini.

In avanti c'è Simone Inzaghi per un Andersson ancora un po' indietro nella preparazione. Raggiunto subito il vantaggio con una fortunosa deviazione di Lombardo su tiro di Nedved (lo stesso Lombardo ironizza facendo l'aereo), la Lazio gestisce le proprie forze fisiche. Ed è ancora Eriksson dalla panchina a richiamare un sempre vivo Boksic puntando su Conceicao, messo a destra, con Lombardo spostato a sinistra e Nedved a far da seconda punta. Poi un po' di riposo anche per Nesta, sostituito da Gottardi che agisce sulla fascia destra, con Negro che passa centrale. Purtroppo, però, Conceicao non ha ancora ben recuperato ed esce subito per il riacutizzarsi di problemi muscolari. Il finale esalta chi più ha voglia di giocare: Nedved e Inzaghi. Con le squadre che si allungano i due vanno a nozze nelle praterie che si aprono. Nedved è l'assist-man, Simone l'implacabile esecutore, fermato per un fuorigioco più che dubbio prima, ma finalmente in gol a tempo scaduto su un bel cross teso del ceco. Brava Lazio, tutti felici: oggi c'è la quarta partita in sei giorni. E per giunta con quell'Ajax che incute timore solo se alzi gli occhi sulle tribune dell'Arena per osservare i 35 drappi che simboleggiano altrettanti trofei vinti. Ma non c'è problema, tanto poi con la stagione ufficiale ci saranno solo una sessantina di partite in poco più di otto mesi: la media di una ogni quattro giorni. Sorridere, please, altrimenti i burattinai tagliano i fili. Ma quanto durerà ?


Tratte dal quotidiano sportivo, alcune dichiarazioni post-gara:

Sven Goran Eriksson non nasconde un po' di delusione per la prima prova olandese della sua Lazio. Ma il tecnico svedese preferisce sottolineare gli aspetti positivi: "Le migliori indicazioni arrivano dai singoli. Boksic ha giocato più di un tempo e a buon ritmo. Magari continuasse così, diventerebbe davvero il nostro miglior acquisto. E poi Simone Inzaghi è entrato solo nel finale ma ha fatto buone cose e segnato un gol da centravanti vero". L'allenatore segnala anche la buona prova a centrocampo: "Mi è piaciuto Stankovic da centrale. E poi Veron e Nedved si vede che hanno già una buona intesa. Il fatto che siano entrambi extracomunitari non significa che non possano continuare a giocare insieme anche quando rientreranno Almeyda e Simeone". Bene gli attaccanti, bravi i centrocampisti, non è che a desso i "cattivi" sono solo i difensori. Eriksson stende un velo, poi però è costretto ad ammettere: "Nel primo tempo la squadra non mi è piaciuta. Meglio nella ripresa. Ma è normale che questo accada nel periodo di preparazione. Adesso dobbiamo puntare ad avere tutti i novanta minuti nelle gambe. Da questo punto di vista i miglioramenti sono tangibili e io sono soddisfatto".

Oggi c'è l'Ajax. "E noi vogliamo schierare la migliore formazione possibile, perché ci teniamo a vincere questo torneo. Conceicao resterà a riposo, mentre è possibile il recupero di Mihajlovic, bloccato ieri dal mal di schiena". Dunque Eriksson, ancora privo di Almeyda, Mancini e Pancaro, sembra intenzionato a rilanciare il difensore serbo e anche Inzaghi in coppia con Boksic dal primo minuto, visto che Simone ieri non ha avvertito i problemi agli adduttori che lo avevano costretto a uscire anzitempo nell'amichevole di giovedì scorso a Jonkoping. Saranno loro, gli attaccanti più in forma, a guidare questa Lazio obbligata a vincere a ogni costo, in ogni posto.