Domenica 20 gennaio 1974 - Foggia, stadio Pino Zaccheria - Foggia-Lazio 0-1

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20 gennaio 1974 - 1.798 - Campionato di Serie A 1973/74 - XIV giornata

FOGGIA: Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini, Valente, S.Villa, Del Neri, Rognoni, F.Liguori, Pavone. A disposizione: 12 Burnelli, 13 L.Villa, 14 Golin. Allenatore: Toneatto.

LAZIO: F.Pulici, Polentes, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. A disposizione: 12 Moriggi, 13 Facco, 14 Mazzola (II). Allenatore: Maestrelli.

Arbitro: Sig. Torelli (Milano).

Marcatori: 86' Chinaglia.

Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni. La Lazio ha giocato la gara con il lutto al braccio per ricordare la scomparsa dell'ex calciatore Ugo Pozzan, prematuramente scomparso.

Spettatori: 18.721, di cui 9.604 abbonati per un incasso di £. 34.228.000.

Il biglietto della gara
Giorgio Chinaglia prima della gara
Luigi Martini in azione
Una parata di Pulici nel 1° tempo
La rete biancoceleste
La panchina della Lazio a Foggia
Inselvini in azione
Una fase di gioco
Un momento della partita
Da Il Messaggero: la cronaca della partita
Da Il Messaggero: la cronaca della partita
Da Momento Sera

La Lazio scende allo Zaccheria con il dente avvelenato dopo la cocente sconfitta interna con il Torino. Maestrelli deve rinunciare all'infortunato Re Cecconi il cui posto è preso da Fausto Inselvini vero e proprio jolly biancazzurro, e di Petrelli. Il Foggia, degno dei suoi 15 punti, tenta il colpaccio che lo porterebbe a quote insperate. Partita tutta ritmo ed agonismo: all'11' i pugliesi reclamano un rigore per fallo di Polentes su Villa, non visto dall'arbitro Torelli. La Lazio controlla le sfuriate dei pugliesi con ordine giocando di rimessa. Alla mezz'ora una bella punizione di Chinaglia si infrange sulla barriera. Molto gioco a centrocampo, ma pochi tiri da entrambe le squadre. Nel secondo tempo Maestrelli fa marcare stretto Rognoni da Inselvini ed il gioco foggiano ne risente alquanto, mancando il suo faro. I rossoneri calano e Chinaglia ha la grande occasione per segnare: cross di Garlaschelli per la testa di "Long John" che, a porta vuota, vede respingersi il tiro da Pirazzini sulla linea, in un disperato intervento. All'86' su un atterramento di Chinaglia l'arbitro fischia la punizione dal limite. Frustalupi batte corto per Chinaglia che, con una rasoiata a fil di palo, insacca in rete ammutolendo lo stadio. I pugliesi accusano il colpo e non riescono più a portare veri pericoli alla difesa biancoceleste. La Lazio vince 1-0 e grazie alla vittoria della Fiorentina sulla Juventus per 2-0 si riportano al comando solitario della classifica.


l'Unità titola: "Foggia ben organizzato ma alla fine prevale l'esperienza della Lazio (1-0). Barriera pasticciata e Chinaglia ne profitta per beffare Trentini. Su calcio di punizione la rete che ha deciso l'incontro, caratterizzato da sostanziale equilibrio".

L'articolo così prosegue: Una micidiale stoccata di Chinaglia al 40' della ripresa su calcio di punizione, ha sancito la sconfitta del Foggia, esaltando la giudiziosa partita della Lazio e mortificando, in pari tempo, forse troppo severamente, il nervoso comportamento degli avversari. Il fallo era stato commesso da Valente su Nanni al limite dell'area di rigore. Maldisposta la barriera dal Foggia, sul tocco di Frustatupi, il centravanti laziale ha sparato forte nell'angolo alla destra del portiere mandando a picchiare la palla sul palo e quindi in rete. Il festoso precipitarsi di Chinaglia fra le braccia di Maestrelli è sintomatico. Significa due cose: che la Lazio non aveva trascurato la possibilità di poter cogliere la vittoria, pur avendo scelto un criterio di impostazione che, anzitutto mirava al pareggio, e che le esigue possibilità di poter ottenere il successo con una siffatta impostazione, erano soprattutto legate a qualche prodezza di Chinaglia. Ecco perché il centravanti — oggi scuro in volto come un condannato - era doppiamente felice: aveva saputo sfruttare, oltretutto con accortezza, uno dei pochi errori commessi dalla difesa avversaria. Un altro errore la difesa foggiana lo aveva commesso al 30' della ripresa, allorché su traversone di D'Amico il terzino Colla si era fatto rubare il tempo da Garlaschelli, ma Chinaglia non era stato avveduto nella conclusione, preferendo, a portiere battuto, colpire forte di lesta anziché schiacciare quella palla verso l'angolo, per cui l'onnipresente Pirazzini aveva potuto agevolmente ribattere dalla linea. La partita era delicata per entrambe le squadre, piuttosto preoccupate per le recenti sconfitte, e in più Maestrelli, giustamente, temeva che l'assenza di Re Cecconi potesse far perdere colpi ad un ingranaggio abituato ormai a girare con un ritmo sostenuto e regolare. Saggiamente, dunque, ha preferito non forzare la mano, neppure quando si è accorto che, tutto sommato, Inselvini la sua parte la stava facendo, e apprezzabilmente.

Ha sollecitato invece un pizzico di ardimento in più quando si è accorto che nelle file del Foggia serpeggiava un evidente nervosismo che, se era affiorato fin dall'inizio in Pirazzini, nel secondo tempo si era trasmesso un po' in tutti i suoi compagni, al punto che lo stesso Pirazzini e Valente in maniera antipatica e scomposta avevano preso a litigare fra loro. Era quello, a giudizio di Maestrelli, il momento giusto per tentare il colpo, e la Lazio ci è riuscita, quando ormai all'idea del risultato di parità si erano un po' tutti rassegnati, e forse anche con un certo compiacimento. La tattica del Foggia, anzi, risultava spesso più efficace di quella della Lazio (che pur giocava in maniera più brillante) perché Rognoni, partendo dalla sua area, aveva cominciato ad esprimersi ad un livello tecnico altissimo, imponendosi come il suggeritore e l'ideatore del contropiede foggiano. Solo che Liguori, attivissimo, si disuniva banalmente sotto rete e Del Neri, altro gran lavoratore, neppure si arrischiava a tentare una conclusione (un solo tiro, abbiamo registrato di questo giocatore, al 41' della ripresa, quando la Lazio era appena passata in vantaggio: un tiro al volo, rabbioso, che ha sfiorato la traversa), né Pavone, oggi, era brillante come altre volte, mentre Villa si batteva su tutti i palloni con accanimento, contro un avversario, Polentes, che commetteva un fallo ad ogni intervento. E forse è stato per questo che Valente, che possiede un ragguardevole tiro da lunga distanza, spesso ha lasciato la sua postazione per tentare l'avventura. Ne sono scaturiti un paio di pasticci in difesa e Pirazzini è andato in bestia. Il duetto, a volte quasi cattivo, fra Polentes e Villa, ha avuto inizio sin dalle prime battute, e Villa, naturalmente, non ha fatto sempre la parte dell'agnello bastonato. Proprio per questo diventa di difficile interpretazione quanto è avvenuto all'11' del primo tempo: aperture di Rognoni per Colla che traversa al centro dove Polentes trattiene Villa fino a farlo cadere. Il fallo da rigore sembra incontestabile. Ma l'arbitro fischia una punizione a favore delta Lazio. Il dubbio che sia stato Villa a colpire per primo, dunque, diventa legittimo. Laddove, invece, avrebbe certamente torto l'arbitro — che non è andato esente da altri errori — se avesse inteso punire Villa per simulazione di fallo. Per concludere, pertanto, possiamo dire che la Lazio ha ottenuto una legittima e importante vittoria che è frutto di una impostazione sagace e intelligente, e l'ha ottenuta contro un'avversaria non certo arrendevole, che ha avuto il solo torto di lasciarsi cogliere in un momento di deprecabile nervosismo.


In un altro articolo è riportato: "Maestrelli: "Smentite le critiche"".

II Foggia ha "digerito" amaramente la prima sconfitta interna ad opera della capolista Lazio. Negli spogliatoi foggiani l'atmosfera è tesa. Maestrelli, che è stato per alcuni anni allenatore dei pugliesi, esprime con molta pacatezza il suo pensiero sul risultato e l'andamento dell'incontro. La partita — afferma il tecnico laziale — non è stata bella sul piano tecnico. E' stata invece molto interessante agonisticamente e anche molto combattuta. Nel primo tempo il Foggia ha avuto alcune occasioni per andare a rete e ha sciupato un enorme volume di gioco. E' crollato inspiegabilmente nella ripresa nel corso della quale ha commesso anche alcuni errori. Nella ripresa la Lazio ha giocato meglio, ha avuto il controllo del centrocampo, ed è andata a rete con Chinaglia a pochi minuti dalla fine. Devo dire che per quanto riguarda la mia squadra si è visto un netto miglioramento sul piano agonistico. La partita e il risultato di oggi smentiscono quanti davano per spacciata la Lazio". Alla domanda se adesso si può tranquillamente parlare di scudetto, Maestrelli dichiara: "Non voglio per ora parlare di scudetto. Il nostro obbiettivo è quello di ottenere lo scudetto d'inverno. Poi si vedrà". Da parte sua l'allenatore foggiano Toneatto sulla partita è molto esplicito: Il Foggia ha svolto un grande gioco nel primo tempo ed ha avuto alcune occasioni da rete, una delle quali clamorosamente fallita da Silvano Villa. La Lazio non ha fatto molto per meritare il successo pieno, basti pensare che i suoi attaccanti hanno indirizzato nello specchio della porta soltanto uno o due tiri. Purtroppo nel calcio vince chi segna i gol così come è stato per la Lazio. Io ritengo che la partita poteva benissimo chiudersi sullo 0 a 0 che era del resto il risultato più rispondente a quanto le due squadre hanno espresso".