Domenica 20 novembre 1949 - Roma, Stadio Nazionale - Lazio-Triestina 2-0

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20 novembre 1949 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1949/50 - XII giornata

LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Furiassi, Alzani, Spurio, Montanari, Puccinelli, Sentimenti (III), Remondini, Cecconi, Nyers (II). All. Sperone.

TRIESTINA: Nuciari, Zorzin, Blason, Sessa, Grosso, Radio, Rossetti, Trevisan, Ispiro, Petagna, Begni. All. Rocco.

Arbitro: sig. Scotto di Savona.

Marcatori: pt 43' Puccinelli, st 38' Puccinelli.

Note: cielo coperto, terreno buono. Calci d'angolo 4 per parte. Presenti in tribuna l'on. Andreotti, il Presidente della F.I.F.A. Jules Rimet, il Presidente del CONI Giulio Onesti.

Spettatori: 20.000.

Un risultato regolare; un goal per tempo e un controllo continuo della partita che ha determinato una leggera ma costante supremazia dei biancocelesti. La Lazio di quest'anno è questa: attacco insidioso, centrocampo compatto e razionale, difesa pressoché impenetrabile. La partita non è stata bella, ma intensa e combattuta e le due squadre hanno confermato il loro tradizionale attaccamento alla bandiera. La Lazio era priva di Hofling, Penzo e Flamini, cioè tre pedine fondamentali del reparto avanzato ed è stata costretta a schierare addirittura Remondini al centro dell'attacco. Si sa che questi è giocatore poliedrico e abile in ogni ruolo, però non può avere anche l'istinto del goal e il colpo d'occhio di un vero centravanti. Flamini è stato sostituito in difesa da Sentimenti (III), ma quest'ultimo non possiede la genialità del "Flaco" e ciò si è visto bene oggi. Il posto di Remondini a centromediano è stato occupato dal giovane Spurio che si è fatto valere ma ha ancora bisogno di fare esperienza. Un po' in ombra i mediani Alzani e Montanari. Buona la prova di Puccinelli, dei due Sentimenti e di Furiassi. La Triestina ha un difetto quasi costituzionale: il suo attacco non conclude, non punge e non crea che rare occasioni da rete. Eppure possiede un giocatore di altissimo livello, quel Trevisan che corre ovunque e collabora con i reparti con enorme efficacia. Ma il campione giuliano non può cantare e portare la croce contemporaneamente e così, quando arriva in zona tiro, non è molto lucido e non riesce, pertanto, a far male. Chi dovrebbe dargli una mano, Rossetti, oggi è finito tra le grinfie di un mastino come Furiassi che lo ha annientato. Ispiro è stato un ex molto poco cattivo: timoroso, blando nei contrasti, remissivo. Begni è bravo, ma se trova uno come Antonazzi, sparisce. Il primo goal laziale ha tagliato le ali agli alabardati. E' stato un goal strambo, ma regolarissimo, che ha scompaginato la tattica degli ospiti che avevano confidato nella loro robustezza difensiva e nelle molte assenze laziali per conquistare almeno un punto. Al 43' Puccinelli ha tirato da molto lontano e il portiere Nuciari si è apprestato a fermare il facile pallone; sulla traiettoria si è inserito Sentimenti (III) che ha fintato l'intervento: Nuciari si è sbilanciato e la sfera è finita beffardamente in rete. Lineare, invece, il secondo goal. Al 37' della ripresa Sentimenti (III), spostato sulla fascia destra, ha crossato di precisione per la testa del folletto Puccinelli; colpo secco e parata di Nuciari che, però, ha respinto sui piedi della stessa ala destra laziale che ha ribadito in rete.



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