Domenica 24 febbraio 1985 – Napoli, stadio San Paolo – Napoli-Lazio 4-0

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24 febbraio 1985 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - XX giornata

NAPOLI: Di Fusco, Bruscolotti, Carannante (85' Boldini), Celestini (21' De Vecchi), Ferrario, R.Marino, Caffarelli, Bagni, Penzo, Maradona, Dal Fiume. A disp. Castellini, De Simone, Puzone. All. Marchesi.

LAZIO: Orsi, Calisti, Filisetti, Vianello, Batista, Podavini, Vinazzani (68' Torrisi), Manfredonia, Garlini, Laudrup, G.Marini (46' Dell'Anno). A disp. Cacciatori, Spinozzi, D'Amico. All. Lorenzo.

Arbitro: Pieri (Genova).

Marcatori: 58' Maradona, 78' Filisetti (aut), 84' Maradona, 87' Maradona.

Note: ammonito Bagni. Angoli 14-2 per il Napoli.

Spettatori: 78.000.

Calisti contro Maradona
Dell'Anno in azione
Forza Lazio del 3 marzo 1985

Quattro regali, una prova di assoluta impotenza e confusione. Maradona caccia il connazionale Lorenzo dal campionato, dalla panchina della Lazio e condanna quasi aritmeticamente i biancocelesti alla retrocessione già alla fine di febbraio. Uno sfacelo totale che spinge Chinaglia e i suoi consiglieri a esonerare il tecnico argentino durante il viaggio di ritorno in macchina dal San Paolo. Al suo posto ci sarà Oddi, finora vice, coadiuvato da Bob Lovati. Quella che a Napoli passerà alla storia come la domenica delle prodezze di Dieguito (due dei suoi gol più belli da quando è in Italia), per la Lazio è la giornata dell'ennesimo processo alla difesa, anche se le colpe vanno equamente suddivise. Attacco spuntato, con il solo Garlini a spolmonarsi almeno nel pressing, centrocampo imperniato sulle corse di Manfredonia e di Batista assai male assistiti dai compagni di reparto. Ma ovviamente, se per un tempo la Lazio ha resistito a un Napoli che è solo Maradona più (poco) Bagni, non si può che recriminare ancora una volta per le follie assolute di Filisetti e Vianello che ne hanno combinate davvero di tutti i colori, cosicché Calisti, che pure era il controllore designato del superbomber di giornata, c'entra poco e niente sul rotondo 4-0 finale. E' stato dopo quasi un'ora di poco gioco che la Lazio ha deciso di suicidarsi: l'ha fatto con un debole appoggio di testa di Filisetti verso Orsi su cui Maradona si è avventato come un furetto, capitalizzando un gol facile facile. Venti minuti più tardi, con la Lazio pericolosa (si fa per dire) solo con Laudrup ruvidamente arginato da Bruscolotti, ecco Filisetti bissare l'errore precedente stavolta deviando nella propria porta un cross di Maradona diretto a Penzo. Carambola sul palo, balzo a ritroso di Orsi che sembra arpionare il pallone sulla riga fatidica, ma Pieri decide per il gol invano inseguito per il campo dal portiere inviperito.

Partita già finita qui, ovviamente. Nessuna traccia laziale nonostante Lorenzo avesse "osato" in avvio di ripresa sostituendo il confusionario Marini con Dell'Anno. Ma in coda ecco le prodezze che passeranno alle cineteche del football planetario. E' stato ancora un laziale, Vianello, a regalare palla a Dieguito con uno stop a inseguire degno dei campi di periferia, ma l'estro calcistico dell'argentino è esploso con la rapidità con cui ha intravisto Orsi fuori dai pali e con la precisione della parabola di un pallonetto in corsa (e in caduta) spentosi nell'angolino lontano dopo un volo arcuato e millimetrico. Sì, sono capolavori così che fanno vivere il pallone e bisogna accettare quindi anche il lato oscuro di Maradona, quello che nel primo tempo lo aveva portato a bluffare segnando con la mano in tuffo un gol ovviamente annullato perché fasullo e truffaldino. Ma non era finita qui: a tre minuti dal fischio finale ecco Maradona portarsi sulla bandierina alla sinistra di Orsi e tentare due volte di seguito la stessa parabola beffarda, centrando il pertugio sotto l'incrocio vicino al secondo tentativo, con il portiere che non aveva evidentemente avvertito interamente il pericolo della pennellata precedente. Un boato di gioia e di meraviglia del pubblico, l'argentino a esultare come un bambino sotto la curva. Ma una serie di regali così ben infiocchettati il fuoriclasse del Napoli se li ricorderà per sempre. Made in Lazio, come spesso in questa stagione...