Domenica 31 gennaio 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 2-1

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31 gennaio 1993 - 2550 - Campionato di Serie A 1992/93 - XVIII giornata - calcio d'inizio ore 15.00

LAZIO: Orsi, Corino, Bacci, Sclosa, Luzardi, Cravero (46' Bergodi), Fuser, Winter, Riedle, Gascoigne (57' Stroppa), Signori. A disp.: Fiori, Gregucci, Neri. All. Zoff.

SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini, Sacchetti (64' Serena), Walker, Vierchowod, Invernizzi, Lombardo, Jugovic, Bertarelli, R.Mancini, Katanec (80' Buso). A disp.: Nuciari, Bucchioni, Chiesa. All. Eriksson.

Arbitro: Sig. Bettin (Padova).

Marcatori: 7' Riedle, 86' Stroppa, 88' R.Mancini.

Note: espulso Pagliuca al 37' st sostituito in porta da Mannini; ammoniti Lombardo, Sclosa, Jugovic e Luzardi. Al 12' pt. Gascoigne viene atterrato da Jugovic. Nonostante la punizione a favore della Lazio, Gazza reclama maggiore severità. L'arbitro Bettin per calmarlo gli offre un chewing gum. Antidoping: Fuser, Neri, Pagliuca e Bertarelli. Calci d'angolo: 4-9.

Spettatori: paganti 12.871, incasso di L. 439.535.000; abbonati 30.269, quota partita di L. 789.467.000.

Una fase della gara
Il biglietto della gara
La Gazzetta dello Sport su Gascoigne
Il goal di Stroppa
La rete di Riedle
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Tanta Samp come gioco di possesso, ma prevale la Lazio con il peso specifico del proprio tandem d'attacco, anche se salta fuori un 2-1 sofferto, gestito secondo abituali spaventi soprattutto nel secondo tempo, consumato per lo più in apnea. Così, nei fatti, bastano venti minuti iniziali di Gascoigne, ravvivati naturalmente da quella sventagliata scoperchiante sopra la quale Speedy Signori, improvvisata ala destra, tratteggia, oltre Vierchowod, quanto piace a Riedle: l'invito aereo, quasi un tutt'uno cross smash sotto traversa. Alleluia biancoazzurro: erano 1.061 minuti che Riedle stava a digiuno. Insistere? Rifornirlo ancora questo insigne saltatore, riassimilato escludendo Doll, e pregando il capocannoniere di adattarsi tornante esterno? Beh, la fiammata d'avvio, lascerebbe supporre successive proiezioni avvolgenti dietro l'estro di Gascoigne, mina vagante, per sbrecciare l'opposizione centrocampistica doriana. Sennonché, dopo un paio d'altri numeri, l'inglese evapora, azzarda giusto contrasti da brividi. Vogliamo calmarlo? Certo, l'arbitro padovano Bettin, provvede in maniera arguta: chewing gum, please! Gazza sorride, accetta, rimastica dolce. Si prosegue con il prender quota blucerchiato, il riemergere di Katanec a dispetto di Sclosa, le volate d'anticipo di Invernizzi, il crescente rendimento di Jugovic, nonostante Winter. Ciò significa che, sparito Paul Gascoigne, i laziali procedono senza soluzioni d'urto alternative, condannati inoltre a remare nell'interdizione in inferiorità numerica, privi dell'aiuto del loro burlone, ridotto via via all'oculato conteggio dei propri passi. Però l'indubbia superiorità nel girar palla viene vanificata dalla domenica poco convincente di Mancini, cui Eriksson ha aggiunto un Bertarelli sempre scentrato nelle finalizzazioni, sempre murato da qualche sentinella di ritorno. Dimostrativa, in proposito, la sequenza prima dell'intervallo, quando Lombardo pianta Bacci, converge, lascia proseguire Mancini, che pure favorito da un rimpallo taglia l'assist rientrante. Bertarelli s'incarta, spreca un ghiotto vantaggio, permette la disperata chiusura di Luzardi, stopper straripante energie. Lazio in contropiede. Lazio che di tanto in tanto inalbera Signori, provvisto di accelerazioni assatanate contro le quali Vierchowod, a volte ultimo baluardo, rischia di commettere arrangiamenti penalizzanti. Solo che Bettin, occhio di lince, rimane insensibile (38') ai reclami del presunto danneggiato. Il quale spreca il raddoppio, rovesciando il senso d'un alleggerimento di Mannini, che Pietro il russo liscia goffamente. Signori in picchiata. Signori pretende di saltare l'uscente Pagliuca e viene stoppato. Come dalla parte opposta l'inguardabile Bertarelli, smarcato in ogni modo, ed esemplare nel rincuorare l'avveduto Orsi. Orsi con le molle elastiche, con i piedi prensili, con il torace esposto ad una conclusione di Mancini, stoccatore ravvicinato. Crollerà l'assurda diga di Zoff? Sì, forse accadrebbe, se l'allenatore friulano non mandasse Stroppa in aiuto agli interditori, sottraendo lo stremato Gascoigne. Correttivo indispensabile quanto meno al contenimento e a riveder Signori scavalcare Mannini, piantar lì pure Invernizzi, sterzando imprendibile in curva. Suggerimento saettato. Si catapultano Riedle e l'ottimo Walker, senza incidere. Poi i laziali tornano accerchiati nel loro territorio. Poi Lombardo sbatte sul corpo provvidenziale di Orsi. Poi la disdetta d'un capovolgimento Winter Signori, abile ad attivare Riedle nello spazio spalancato. Pagliuca si precipita. Il tedesco lo salta e viene atterrato. Espulsione conseguenziale e non c'è neppure la possibilità di schierare Nuciari, difatti le due sostituzioni sono già state operate. Si sacrifica Mannini, che Stroppa mortifica facile (appoggio di Signori) mirando l'angolo. Quindi Mancini chioserà da par suo: punizione che si procaccia e destina a palombella all'incrocio dei pali. Troppo tardi.