Domenica 6 novembre 1966 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 1-0

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6 novembre 1966 - 7 - Campionato di Serie A 1966/67 - VII^ Giornata

NAPOLI: Bandoni, Nardin, Micelli, Ronzon, Panzanato, Girardo, Orlando, Juliano, Altafini, Sivori, Braca. All. Pesaola.

LAZIO: Cei, Zanetti, Castelletti, Carosi, Pagni, Dotti, Bagatti, Burlando, D'Amato, Marchesi, Morrone. All. Mannocci.

Arbitro: Sig. Bernardis (Trieste).

Marcatori: 65' Altafini.

Note: cielo coperto, terreno leggermente allentato. Napoli in maglia rossa per dovere di ospitalità. Espulso Dotti al 66' per una fallo su Orlando. Calci d'angolo: 5-2 a favore del Napoli.

Spettatori: 80.000 circa con 6.825 paganti (62.000 abbonati) per un incasso di £.13.885.000.

Articolo de La Gazzetta dello Sport
Da l'Unità: la cronaca della gara

Dopo la sosta per l'impegno della Nazionale (gli azzurri con la nuova direzione tecnica Herrera-Valcareggi piegano a Milano per 1-0 l'Unione Sovietica nella prima partita dopo il nefasto mondiale inglese) ritorna il massimo campionato. Impegno proibitivo per la Lazio al San Paolo contro un Napoli secondo in classifica che ritrova nell'occasione la sua punta di diamante José Altafini dopo un infortunio. Mannocci torna al modulo sperimentato con successo a San Siro con il Milan schierando Marchesi come mediano metodista e riproponendo il diligente Burlando a metà campo. L'inizio dei padroni di casa è tambureggiante e per i biancocelesti occorrono una decina di minuti per poter respirare. I padroni di casa soffrono l'assenza nella zona nevralgica del campo di Bianchi e anche Juliano, ben controllato da Burlando, non offre il suo consueto contributo. Gli azzurri macinano tanto gioco ma la barriera difensiva romana tiene bene e Cei non viene mai impegnato più di tanto. D'Amato, finalmente in progresso, riesce con la sua velocità a mettere in allarme gli avversari. A un minuto dal termine della prima frazione in un ribaltamento di fronte Morrone costringe a una difficile parata a terra Bandoni. Dopo l'intervallo la Lazio insiste e al 48' D'Amato dopo un ottimo dribbling sfiora l'incrocio dei pali. Malgrado il predominio territoriale il Napoli non riesce mai a sfondare con una Lazio che continua a difendersi con ordine cercando di pungere in contropiede. Al 65' però la partita cambia volto. Micelli, il migliore dei suoi, al termine di uno spunto sulla fascia destra crossa un pallone che esce per poi rientrare in campo. Il segnalinee avverte che la palla è uscita, ma l'arbitro lascia continuare. Altafini serve Orlando che calcia al volo trovando la stoica opposizione di Castelletti sulla linea di porta. L'azione prosegue e Dotti mette giù Juliano al limite dell'area. La punizione è affidata al sinistro di Sivori che con un colpetto da sotto supera la barriera laziale e trova Altafini che è almeno mezzo metro avanti l'ultimo difensore avversario. Per José è un gioco da ragazzi mettere il pallone alle spalle di Cei. Fuorigioco colossale e vibranti proteste dei romani, ma Bernardis non vuole sentire ragioni e convalida la segnatura. Dopo appena un minuto Dotti abbatte con violenza Orlando, espulsione e Lazio che si ritrova in dieci. Il Napoli spinge per chiudere l'incontro e Orlando e Altafini mancano di un soffio il raddoppio. Al 76' Juliano viene preceduto da una coraggiosa uscita di Cei che non si lascia sorprendere un minuto più tardi da una conclusione di Orlando. Ormai la partita è un monologo dei partenopei e a quattro dal termine Cei è superlativo su una sventola di Micelli. Finisce con la vittoria del Napoli, un successo meritato per la pressione esercitata e il predominio territoriale, ma l'amaro in bocca dell'ambiente laziale è per quel goal irregolare che è risultato alla fine decisivo. I giornali dell'indomani ricordano che Bernardis è lo stesso arbitro che l'anno prima non concesse in un Lazio-Sampdoria un clamoroso e fondamentale rigore per i liguri per un fallo di Gori su Cristin. Forse, si commenta, l'arbitro triestino ha voluto rimettere in pace la sua coscienza...