Domenica 8 maggio 1977 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 0-0

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

1929. Campionato di Serie A 1976/77 - XXVIII giornata

VERONA: Superchi (73' Porrino), Logozzo, Franzot (39' Guidolin), Busatta, Bachlechner, Negrisolo, Fiaschi, Mascetti, Luppi, Maddè, Zigoni. (14° Petrini C.). All. Valcareggi.

Lazio: Pulici F., Ammoniaci, Ghedin, Wilson, Manfredonia, Cordova, Rossi R. (73' Garlaschelli), Agostinelli A., Giordano, Viola, Badiani (I). (12° Garella, 14° Pighin). All. Vinicio.

Arbitro: Sig. Prati di Parma.

Note: giornata nuvolosa con leggera pioggia prima dell'incontro. Ammoniti: Luppi, Ammoniaci e Manfredonia. Espulso Zigoni per fallo su Ammoniaci. Angoli 10-9 per il Verona. Verona con il lutto al braccio per la prematura scomparsa dell'ex giocatore gialloblù Italo Bonatti.

Spettatori: 22.000 circa, incasso £. 32.730.400.

Il biglietto della gara (gent.conc.www.primoluglio2004.it)
Da Il Messaggero: momenti di tensione allo stadio
Una fase della gara
Una fase della gara

Zigoni ha finito per pagarla. A gioco lungo gli arbitri riescono sempre a trovare la buona occasione per punire i giocatori che dicono quello che pensano o che hanno urtato la loro sensibilità. Così Zigoni è uscito (lui veramente non voleva e per poco non arrivava a tiro del guardalinee che l'aveva fatto cacciar fuori) ed ha provocato la scintilla che ha dato esca ai successivi incidenti. Il guardalinee costretto a cambiare fascia del campo, le brigate dei tifosi che si avvicinavano pericolosamente al fossato, quasi per invadere il campo, il cristallo posteriore del pullman della Lazio che a fine partita andrà in frantumi, e un'attesa di un'ora prima che i giocatori ospiti e l'arbitro riescano ad emergere dagli spogliatoi e ad andarsene. E' accaduto tutto questo, al termine di una bella partita che sanzionava una giusta divisione dei punti. Ammoniaci (otto falli su Zigoni) all'84' ha abbracciato l'avversario per impedirgli di rientrare in azione. L'attaccante ha cercato di divincolarsi finendo per colpire il terzino al viso. Ammoniaci è crollato a terra, dove è rimasto fino a che l'arbitro, su spiegazione del guardalinee, ha espulso il giocatore del Verona. Ammoniaci dirà poi che il suo fallo era precedente e quindi il gesto di Zigoni era semplice vendetta. Valcareggi, che ha sempre interpretato con onestà le « verità », sostiene la tesi di Zigoni. Fatto sta che da quel momento non si è più giocato a calcio. Ma era stato sufficiente quello visto prima per intuire che la Lazio è la squadra più in forma del momento, ma anche che il Verona con il suo gioco più sornione e più lento sa rendere risposta a botta. Non per nulla a, dei tre portieri in campo (Superchi è uscito perché colpito al volto e messo ko da Rossi) l'unico ad aver lavorato — e da campione — è stato Pulici. Al 30', quando su cross di Franzot, Luppi ha girato al volo obbligando il portiere a respingere di intuito e poi per intervenire ancora di replica su un tiro ravvicinato di Fiaschi. Altre due parate prodigiose nella ripresa su tiri potenti di Busatta e Mascetti confermano l'abilità di Pulici, forse il migliore in campo. La Lazio si è mossa con molta agilità, è piaciuta e ha dato spettacolo. Ha messo fuori combattimento nel giro di pochi minuti Franzot con una contrattura, facendo mancare così al Verona il suo gioco sulla sinistra, poi Manfredonia ha tolto di mezzo Luppi con un calcio al tendine di Achille (il centravanti è rimasto in campo solo a far numero, ma ha rischiato di segnare il gol contrastato da Logozzo a due minuti dalla fine con una punizione con la quale ha sfiorato il palo) e infine Maddè si è ritrovato con un polpaccio tagliato per una decina di centimetri da un tacchetto. Una Lazio bella, armoniosa ma anche decisa a conquistare la vittoria per il rilancio in Coppa Uefa. Non c'è riuscita perché non ha mai tirato in porta. Tant'è vero che sono stati i difensori veronesi a creare un po' di suspense con due palloni che il terzino Logozzo ha inviato, con molta spregiudicatezza, vicino all'autogol.