Martedì 11 aprile 1995 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 2-1

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11 aprile 1995 - 2649 - Coppa Italia 1994/95 - Semifinali - gara di ritorno

JUVENTUS: Peruzzi (78' Rampulla), Porrini, Jarni, Carrera, Kohler, Paulo Sousa, Di Livio, Conte (90' Grabbi), Del Piero, R.Baggio, Marocchi. All. Lippi.

Lazio: Marchegiani, Negro, Nesta, Di Matteo, Bonomi, Chamot, Rambaudi (45' Cravero), Fuser, Boksic (69' Casiraghi), Winter, Signori. A disp.: Orsi, Bacci, Venturin. All. Zeman.

Arbitro: sig. Braschi.

Marcatori: 14' Paulo Sousa (aut), 47' Marocchi, 91' R.Baggio (rig).

Note: espulso Bonomi al 43'. Ammoniti: Di Matteo, Fuser, Negro, Kohler, Jarni, Tacchinardi. Calci d'angolo: 5-5.

Spettatori: 10.900.

Il biglietto della gara
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La Juventus è in finale, ma ieri non c'era. La Lazio ha avuto le occasioni per vincere, anche in dieci, ma non le ha sfruttate. Partita brutta, come mal sopportata dalle due squadre, eppure la Coppa Italia non è da buttare via. La Juve è stata condizionata dalla teoria del risparmio, la Lazio da qualche scelta sbagliata. Tutto questo ha pesato, concentrando le forze in spazi angusti favorendo le decisioni a volte fuori luogo dell'arbitro. Partita con false emozioni che la Juve vince senza lode. Partita dai vuoti infiniti sui gradoni del Delle Alpi e dagli errori infiniti in campo, dalle amnesie tecniche. Un campionario da piccola bottega degli orrori. E forse comincia Zeman sistemando una coppia centrale che non dà sicurezza: Bonomi, che sostituisce a sorpresa Cravero (l'ultima volta che l'ex granata fu escluso per scelta tecnica finì 0-3 nel derby) e Chamot concedono nei primi dieci minuti tre ghiotte leccornie alla Juventus. Ma le nefandezze sono equamente divise e la coppia d'attacco bianconera Baggio Del Piero pareggia il conto sbagliando tutto il possibile. Al 7' Chamot consegna la palla a Conte, pronto assist per Baggio che indirizza un pallonetto sbilenco sul fondo. Replica dell'argentino un minuto dopo, Del Piero scappa in area dove indugia e Bonomi ha il tempo per fermarlo, ma con un intervento per cui il rigore non sarebbe scandaloso. Prima del 10' è ancora l'enfant prodige a gonfiare la rete di sinistro, ma dalla parte sbagliata. La Lazio vacilla, arranca, ma, trovata una boa grazie agli errori bianconeri, si avvicina all'area di Peruzzi. Non eccessivamente, ma abbastanza da trovare una segnatura fortunosa, propiziata da una doppia deviazione, decisiva quella di Sousa, su una innocua punizione di Signori (14') che finisce per ingannare Peruzzi. La fortuna dà fiducia e apre varchi nella partita della Lazio che però non vengono sfruttati: è bravo Rambaudi a tagliare la difesa bianconera per Fuser (26'), ma lo sciagurato viene ipnotizzato da Peruzzi, pure non in serata di grandi attenzioni, e il tiro finisce quasi in fallo laterale. Finale di tempo esplosivo: al 42' una bella punizione di Baggio viene parata a terra da Marchegiani. Poi l'equilibrio si spezza, quando Bonomi trattiene Baggio lanciato a rete. Il fallo è da espulsione e così si orienta l'arbitro Braschi ma Zeman e i suoi giannizzeri sostengono che il capitano bianconero sia partito in fuorigioco e non hanno tutti i torti. Le proteste, però, sono eccessive, esce un cartellino giallo per Fuser. Dal campo, invece, escono Conte per il giovane Grabbi (alla Lazio segnò il suo primo e finora unico gol in campionato) e Rambaudi sacrificato per far posto a Cravero. La Juve si appresta a un secondo tempo in salita, ma riesce a indovinare l'azione giusta dopo due soli minuti: cross di Di Livio, che Lippi già nella fase finale del primo tempo ha spostato a sinistra (zona a rischio), ottimo stacco di Del Piero e perfetta spaccata di Marocchi per il pari. La partita cade in catalessi. Il gioco al risparmio (dov'è la creatina?) paralizza la squadra di Lippi ed è la Lazio che va vicina al gol prima con Carrera che rischia la seconda autorete su incursione di Negro, poi con Casiraghi, subentrato all'inutile Boksic. Finale con infortuni a raffica, si fa male Peruzzi e non sembra una cosa da poco, si stira anche Signori e forse è anche peggio. Brutte storie, squadre stanche e sfasate, dovranno soffrire in quest'ultima parte della stagione. C'è da soffrire subito per la Juve che viene salvata dal Michelangelo Rampulla che scolpisce il suo capolavoro al 44' deviando sul palo un colpo di testa di Cravero avanzato a sfruttare in mischia uno degli ultimi attacchi. E dalla possibile vittoria, la Lazio, nel segno di una gara estranea alla logica, passa alla sconfitta: Cravero ferma Di Livio e Braschi che con i suoi compari in nero ha fischiato spesso a sproposito, concede questa volta giustamente il rigore che Roberto Baggio non sbaglia. La Juve è ancora in corsa per il grande Slam stagionale, la Lazio tira giù la serranda sull'ultimo obiettivo.

Fonte: Corriere della Sera