Martedì 17 settembre 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bayern Monaco 1-1

Da LazioWiki.

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17 settembre 1974 - Roma, stadio Olimpico - Amichevole

LAZIO: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (68' Badiani), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia (68' Franzoni), Frustalupi, D'Amico. A disp. Moriggi, Polentes, Inselvini, Borgo. Allenatore: Maestrelli.

BAYERN MONACO: Maier, Hansen, Rohr, Schwarzenbeck, Beckenbauer, Kappellmann, Hadewicz (46' Jensen), Dürnberger, Muller, Hoeness, Wunder (76' Michelberger). A disp. Schrobenhauser, Michlberger. Allenatore: U. Lattek.

Arbitro: Sig. Ciulli di Roma.

Marcatori: 12' Schwarzenbeck, 85' Franzoni.

Note: serata calda, terreno in buone condizioni. Infortunato Chinaglia al 23' della ripresa in un contrasto con Schwarzenbeck: ha accusato una contusione muscolare al quadricipite della gamba sinistra e un persistente dolore nella zona posteriore del ginocchio sinistro. Angoli 13-3 (8-2). In tribuna il C.U. Fulvio Bernardini con gli azzurri convocati a Roma per il terzo raduno della Nazionale.

Spettatori: 60.000 circa di cui 43.294 paganti per un incasso di Lire 123.403.500.

Giuseppe Wilson e Beckenbauer (Gent.conc. Vincenzo Cerracchio)
Giorgio Chinaglia con Gerd Muller
I capitani e l'arbitro ad inizio partita nel cerchio di centrocampo

Luciano Re Cecconi in azione
Chinaglia in panchina dopo la sostituzione per infortunio

La Gazzetta dello Sport titola: "Il Bayern in novembre allenerà la Nazionale. Ieri sera all'Olimpico ha pareggiato, 1-1, con la Lazio".

Continua la "rosea": L’Olimpico indossa stasera i suoi abiti migliori. L’illuminazione è perfetta, sugli spalti pubblico discreto ma non da tutto esaurito. I prezzi salati, e domenica per il derby la dose è stata ancor più rincarata, e i risultati non certo esaltanti della Lazio in Coppa Italia, hanno influito negativamente sulla partecipazione del pubblico. Sugli spalti in un serata umida e afosa saranno si e no 50 mila. La Lazio collauda la sua condizione finora piuttosto altalenante... con i più forti d’Europa, con quel Bayern che il 13 novembre tornerà all’Olimpico per saggiare la Nazionale di Bernardini, presente in tribuna d'onore con tutto il gruppetto degli azzurri. Si comporta, almeno all'inizio, la Lazio sedendo le previsioni: nessuno pretende da una squadra finora al 60 per cento di aver ritrovato immediatamente i suoi migliori motivi: non si può nemmeno pretendere, nonostante la sollecitazione della "fama" degli avversari, che i laziali di Chinaglia facciano mirabilie. L'avvio è del Bayern, ma il primo affondo è della Lazio: contrasto vincente di Nanni, sfera a Frustallupi, da questi a D'Amico, tocco smarcante per Re Cecconi, cross che Rohr devia in acrobazia in angolo. Incalza la Lazio, manovriera e armoniosa nel suo assetto: Frustalupi (5') trova un corridoio per Chinaglia; scatto in progressione del entravanti, il quale però si attarda nel tiro ed il portiere in uscita, a scivoloni, può anticiparlo. Il Bayern, non si batte con eccessivo impegno, ma ogni tanto estrae qualche pezzo di bravura con una manovra che esalta il calcio di movimento e che fa intravvedere la effettiva possibilità della squadra campione d'Europa che — non dimcntichiamolo - schiera nelle sue f‌ile cinque undicesimi dei giocatori che hanno recentemente conquistato a Monaco il titolo mondiale. La Lazio, almeno quella dei primi dieci minuti è una squadra tutta nuova rispetto a quella abulica di questi tempi di magra.

Il Bayern comunque non sembra voler forzare il ritmo, fraseggia a centrocampo con aperture improvvise sulle fasce laterali, si muove a fisarmonica e al 10' spedisce Wunder in profondità: sballata però la sua conclusione. Ci prova poi Muller servito da Kapellmann, facile la bloccata di Pulici. Pezzo di bravura di D’Amico intorno al'l1' ma, inatteso, visto come stavano andando le cose, arriva il gol del Bayern Un pezzo di autentica bravura. Si sgancia Beckenbauer, da questi a Hoeness, pallone filtrante per l'avanzante Schwarzenbeck; tiro angolato sul quale Pulici, forse in ritardo, perché coperto, arriva sbilanciato ed è gol. Veemente la reazione della Lazio che non approda al pari (20') per una parata al limite del prodigioso di Mayer che, su una schiacciata di testa da tre metri di Garlaschelli, devia in angolo. Il Bayern gioca in souplesse, diremmo addirittura in punta di piedi e giocando senza determinazione prova addirittura a "regalare" il pareggio alla Lazio. E' Muller, retrocesso in difesa, a porgere il più facile dei palloni a Chinaglia: sorpreso per il "regalo", il centravanti cerca la conclusione al volo e scarica la rabbia che da mesi cova in corpo, con una tremenda bordata che centra da tre metri in pieno la traversa. Il Bayern dà l'impressione di non voler infierire, si contrae nella propria metà campo e lascia completamente l'iniziativa alla Lazio. E' sempre a livello di "esibizione", di passerella, la prestazione del Bayern che ad ogni modo onora il suo titolo di campione europeo con una prova ineccepibile per quanto riguarda la tecnica, un po' meno per quanto si riferisce all'agonismo e alla grinta. Conclusioni dopo i primi 45 minuti: la Lazio tutto sommato, rispetto al passato, sembra miracolata ed effettivamente i biancazzurri non hanno demeritato.

Manca ancora qualcosa nel meccanismo di centrocampo. Frustalupi si impegna con buon profitto , e comanda a bacchetta; al suo fianco, sull'altro versante, Re Cecconi ha scavallato a tutto campo, magari non è stato preciso nelle rifiniture ma il suo movimento è stato incessante ed ha rappresentato una spina continua nelle retrovie della difesa avversaria, orchestrata come sempre con somma bravura da Beckenbauer. Chinaglia lui pure si è arrabattato, ha cercato la collaborazione dei compagni, ha impostato il triangolo ma è stato sempre sfortunato nelle conclusioni. Gli altri sono leggermente più indietro nel rodaggio, senza eccessive preoccupazioni però per Garlaschelli, il quale ha reso confusa la sua azione per qualche dribbling in più. Lazio e Bayern, in definitiva, non sono dispiaciute, non sono entrambe al livello ottimale ma poco ci manca; soprattutto difetta ancora qualcosa nella meccanica degli scambi e nella velocità di conclusione in fase offensiva e nella prontezza a chiudere nei ripiegamenti della Lazio, latita un po' di aggressività nei campioni d'Europa, i quali hanno preso l'impegno di questa sera quasi come un allenamento in vista dell'incontro di campionato di sabato prossimo. Il canovaccio della vicenda non sembra presentare varianti all'inizio del secondo tempo. La Lazio attacca a folate anche perché il Bayern non sembra prendersela eccessivamente, anzi continua a dare l'impressione di una certa "benevolenza" nei confronti degli avversari i quali con il trascorrere dei minuti evidenziano una condizione non a livello di campionato. In questa Lazio "a bagno maria" emergono delle sfasature; per un Re Cecconi, superlativo, per un Wilson preciso e tempestivo, per un Martini, macinachilometri generoso e volitivo, per un Frustalupi diligente e puntuale nel lavoro di raccordo, vi sono gli altri, tuttora in fase di assestamento.

E' una pressione pressoché a senso unico quella della Lazio ma palle-gol ce ne sono pochine: soltanto una per Petrelli (64'), una per Chinaglia (67'), un'altra ancora per Petrelli (69'), Chinaglia poi intorno al 70' comincia a zoppicare per una botta ricevuta alla gamba destra ed abbandona il terreno di gioco rimpiazzato da Franzoni mentre Badiani sostituisce Nanni. A questo punto il racconto potrebbe considerarsi concluso, il Bayern infatti sta addormentando il gioco, mette in vetrina tanti squarci di bravura per legittimare il rango di squadra regina, ma non se la sente di infliggere un'umiliazione alla Lazio, e così succede, che gira e rigira, proprio la Lazio agguanta il pareggio quando ormai se l'aspettava. Il gol arriva così: Frustalupi la spunta su Hoeness e crossa a parabola nell'area di rigore avversaria, Franzoni intuisce e in tuffo, a mezza altezza, colpisce la sfera e la spedisce nell'angolo, fuori della portata del portiere Mayer. La Lazio conclude in bellezza, scalpita, fa gioco, corre, e difende con rabbia questo insperato pareggio. Il Bayern... s'inchina davanti alla Lazio, in fondo il risultato non ha interessato eccessivamente i tedeschi, paghi come sono stati degli applausi che hanno sottolineato le lori migliori azioni. Finisce così 1-1, che è in fondo il risultato più esatto, anche se c'è da considerare che il Bayern ha giocato in punta di piedi e non ha mai inseguito con determinazione la vittoria. Per la Lazio un risultato che fa comodo al morale dopo il "settembre nero" che i biancazzurri stanno per concludere. Un settembre piuttosto amaro per la Lazio che, come noto, è stata eliminata dalla Coppa Italia. Già però si cominciano ad intravvedere i sintomi di una efficace ripresa che forse esploderà fin da domenica nel derby con la Roma.






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