Mercoledì 2 settembre 1987 - Catanzaro, stadio Comunale - Catanzaro-Lazio 5-0

Da LazioWiki.

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Coppa Italia 1987/88 - Gara 4 girone 8 - Catanzaro-Lazio 5-0

CATANZARO: Zunico, Corino, M.Rossi, E.Nicolini, Cascione, Masi, Borrello (72' Cristiani), Iacobelli, (62' A.Costantino), Soda (68' Chiarella), G.Bongiorni, Palanca. All. Guerini.

LAZIO: Martina, Brunetti, Beruatto, Esposito (25' Caso), Gregucci (62' Piscedda), Marino, Savino (62' Nigro), Camolese, Galderisi, Pin, Monelli. A disp. Fiori, Rizzolo. All. Fascetti.

Arbitro: Luci (Firenze).

Marcatori: 3' Soda, 4' Palanca, 44' Soda, 57' Palanca, 82' Chiarella.

Note: ammonito Masi.

Spettatori: 5.000 circa.

Risultati e classifica del girone 8

Un tracollo del genere non se lo aspettava nessuno. Così la Lazio dice addio ai sogni di Coppa e si risveglia bruscamente: chi la dà già in serie A senza problemi deve ricredersi e prendere atto che senza la giusta concentrazione tutte le squadre sono più che vulnerabili.

La Lazio ha sottovalutato e di molto il Catanzaro, pensando forse di trovarlo demotivato dopo le prime tre giornate del torneo del tutto fallimentari. La compagine di Guerini aveva invece una gran voglia di rivincita e lo ha fatto capire con un avvio bruciante e due reti nel giro di 40 secondi, tra il 3' e il 4' minuto: ha iniziato Soda, sfruttando un assist di Palanca, che ha poi raddoppiato di persona irridendo Brunetti e superando con un tocco dei suoi Martina.

Proprio il portiere è finito sul banco degli accusati (l'allenatore gli ha imputato almeno due dei cinque gol subiti) ma con lui tutta la squadra. "Non può essere questa la Lazio - ha commentato Fascetti alla fine - altrimenti sarebbero guai seri. La verità è che molti hanno mostrato supponenza e gli altri si sono adeguati. Ho fatto entrare presto Caso al posto di Esposito perché non lo vedevo in partita, ma in realtà avrei dovuto sostituire tutti gli undici in campo". La Lazio, in effetti, appena un po' rinvigorita dall'innesto del suo regista, si è resa pericolosa solo con un tiro proprio del nuovo entrato su cui Zunico si è salvato miracolosamente. Troppo poco: Savino si è rivelato un fantasma, Gregucci e Brunetti sono andati al manicomio con Soda e Palanca scatenati, mentre i due attaccanti laziali non hanno avuto praticamente palloni giocabili.

Così il Catanzaro ha colpito ancora a proprio piacimento: a segno, sempre in contropiede, prima Soda (prima dell'intervallo) e poi Palanca, capace di battere Martina con una parabola deliziosa. E' stato infine Chiarella a rendere clamoroso il passivo approfittando di un'uscita a vuoto del portiere biancoceleste.

Per il tecnico si preannuncia un lavoro non da poco per ricostruire il morale di un gruppo di giocatori che andava alla metà della velocità degli avversari alla prima uscita pomeridiana della stagione.

La Gazzetta dello Sport titola “Cinque schiaffi alla Lazio - La squadra romana sprofonda in Calabria e dà l'addio ai sogni di qualificazione - Catanzaro si scatena con Soda e con il vecchio Palanca – Davanti a pochi spettatori il Catanzaro vince 5-0 e trova i primi punti - Nelle tre partite precedenti non aveva segnato neanche un gol -Doppiette di Soda e Palanca, che colpisce anche un palo, e quinta rete di Chiarella.

Catanzaro – Dieci minuti prima che l’arbitro Luci chiami le squadre in campo, lo stadio di Catanzaro è disperatamente vuoto. Cinquemila spettatori, non di più. C’è un po’ di delusione per le tre scoppole consecutive subite dai catanzaresi: in coppa tra Casertana, Pisa e Juventus i giallorossi hanno subito cinque gol senza realizzarne nessuno. Zero più zero assoluto in classifica.

A quei cinquemila coraggiosi, la sorte regala una sorpresa magnifica. Tempo quattro minuiti e roba da non credersi, la Lazio è sotto di due gol. A 2’ Masi dà un verticale su Nicolini, che mette subito in movimento Palanca sulla destra. Scatto micidiale, finta a rientrare e palombella morbidissima dell’ala, al centro dell’area arriva Soda che di testa infila la palla alla sinistra di Martina in gol: 1 – 0.

Lazio incredula. Ma non basta. Palanca, personalissimo sigillo di classe, la manda in coma due minuti più tardi (4’). Bongiorni lo vede partire dalla linea di centrocampo e la lancia. Palanca è un gatto, lascia sullo scatto Brunetti, chiama il portiere a metà area e lo passa con un delizioso pallonetto partito dal suo sinistro fatato. Martina, nell’occasione, è sembrato troppo fuori dai pali.

Siamo 2-0 e la gente è veramente impazzita di gioia. La Lazio per dieci minuti non capisce più niente. Vorrebbe lanciarsi disperatamente all’attacco. Ma quando lo fa è inconcludente. Fascetti corre ai ripari. Richiama Esposito e mette dentro Caso, ma perché non l’ha fatto prima? Poi ordina a Marino di agire più avanti, c’è poco da difendere sullo 0-2.

Caso conferisce alla squadra una bella dose di ordine. Marino è un capitano coraggioso e per la Lazio va meglio. Adesso anche le punte hanno più assistenza. Monelli al 37’ tenta la soluzione da fuori. Zunico è attento. Al 39’ Caso libera con una finta stupenda Galderisi sotto la porta: girata pronta, il portiere catanzarese respinge istintivamente di piede. Ancora Monelli al 40’ in debole rovesciata, para Zunico.

Ma la Lazio rischia, è troppo sbilanciata. Applica il fuorigioco con scarsa fortuna. Il Catanzaro affonda nella sua difesa che è un piacere. E al 45’ la schianta con il terzo gol: contropiede Borrello-Nicolini-Soda, che fa fuori Martina e mette dentro a porta vuota.

Non è cambiato niente nelle formazioni alla ripresa del gioco. Tant’è vero che, più che riacciuffare il risultato, la Lazio pensa ad agguantare una resa più dignitosa. Ma le gambe, come la testa, non ci sono. Palanca è ancora assetato di gloria e al 57’ mortifica ulteriormente la Lazio: segue dal centro la splendida fuga di Rossi sulla sinistra, poi va ad arpionarne il cross con una zampata. Di sinistro naturalmente. Esce Soda, applauditissimo. C’è ancora il tempo per il quinto gol di Chiarella (83’), sugli sviluppi di un angolo di Palanca, e una traversa del vecchio bomber all’87’.

Inimmaginabile. Inimmaginabile Catanzaro, capace di esaltare e di esaltarsi. Non aveva mai segnato prima in coppa, ne ha fatti 5 in una sola volta alla Lazio (e ci stanno tutti). Inimmaginabile Lazio, stramazzata pesantemente al suolo sotto la spinta di 5 sberle. Inimmaginabile Palanca, che a 34 anni mette in fila avversari di 10 anni più giovani. Gran parte del trionfo va ascritto anche a Soda, puntuale gemellino del gol. Una doppietta, come il vecchio maestro (a carico del quale c’è anche una traversa), e la Lazio fatta a fettine.

Il risultato vale poco, solo a dare più lustro al Catanzaro e un po’ di gloria anche a Chiarella. Desta impressione, e, onestamente, un po’ di pena la Lazio. La Lazio è umiliata, depressa, ha subito il conto totale come si fa con un pugile suonato.