Stadio Rondinella - Roma: differenze tra le versioni
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[[File:il littoriale del 14 febbraio 1930.jpg|thumb|right|200px|"Il Littoriale" del 14 febbraio 1931 annuncia che la domenica successiva sarà l'ultima volta che la Lazio giocherà partite di campionato alla Rondinella]] |
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[[File:rondi14.jpg|thumb|left|200px|Nel marzo 1914 "L'Italia sportiva" annuncia la prossima inaugurazione del campo della Rondinella]] |
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[[File:r1915.JPG|thumb|left|200px|In questa pianta del [[1915]] già compaiono gli elementi distintivi dell'area sportiva flaminia. Per quanto il campo della Rondinella fosse stato inaugurato nel novembre [[1914]] non c'è traccia dell'impianto. I cartografi ancora dovevano aggiornare i disegni e l'area era indicata come "Giuochi Popolari"]] |
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[[File:r19.JPG|thumb|left|200px|Nel 1919, a guerra terminata, non v'è traccia della Rondinella. Trasformato in orto di guerra per volontà della sezione femminile biancoceleste, ha perso ogni connotazione sportiva]] |
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[[File:rella.jpg|thumb|left|200px|Gli effetti dell'incendio del 1957]] |
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Nell'area alberata compresa tra l'attuale curva nord dello [[Stadio Flaminio - Roma|Stadio Flaminio]] e la calotta del Palazzetto dello Sport, sorgeva lo Stadio della Rondinella. Il nome di Rondinella deriva dal nome ottocentesco (Vicolo della Rondinella, a sua volta chiamato così dall'insegna a forma di rondine di un'osteria che lì sorgeva) di un'antichissima strada romana che metteva in comunicazione la grande fattoria venuta alla luce durante la costruzione dell'Auditorium e, forse, il bosco sacro di Anna Perenna. Durante una partita tra Lazio e Audace disputata al [[Parco dei Daini]] nel [[1913]], un tiro di [[Saraceni (I) Fernando|Fernando Saraceni]] mandò il pallone a colpire, involontariamente, il volto della moglie, Clementina Utili, del Prefetto di Roma Angelo Annaratone che era in una carrozza. Il giorno seguente, inesorabile, arrivò l'ordine di sfratto dal campo di gioco della Lazio. La società si ritrovò quindi priva di un luogo dove giocare e allenarsi. |
Nell'area alberata compresa tra l'attuale curva nord dello [[Stadio Flaminio - Roma|Stadio Flaminio]] e la calotta del Palazzetto dello Sport, sorgeva lo Stadio della Rondinella. Il nome di Rondinella deriva dal nome ottocentesco (Vicolo della Rondinella, a sua volta chiamato così dall'insegna a forma di rondine di un'osteria che lì sorgeva) di un'antichissima strada romana che metteva in comunicazione la grande fattoria venuta alla luce durante la costruzione dell'Auditorium e, forse, il bosco sacro di Anna Perenna. Durante una partita tra Lazio e Audace disputata al [[Parco dei Daini]] nel [[1913]], un tiro di [[Saraceni (I) Fernando|Fernando Saraceni]] mandò il pallone a colpire, involontariamente, il volto della moglie, Clementina Utili, del Prefetto di Roma Angelo Annaratone che era in una carrozza. Il giorno seguente, inesorabile, arrivò l'ordine di sfratto dal campo di gioco della Lazio. La società si ritrovò quindi priva di un luogo dove giocare e allenarsi. Il presidente [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]] si mise subito in moto per ovviare al problema. La storiografia ufficiale ha sempre sostenuto che fu il Sindaco di Roma Ernesto Nathan a concedere dei terreni demaniali nell'erigendo quartiere Flaminio per un esborso di 30 lire mensili. Con altre 30 lire aggiuntive, la Lazio ebbe anche a disposizione un'area golenale sulla riva sinistra del Tevere dove poter praticare il nuoto ed il canottaggio. In realtà, come si evince da un articolo del periodico "L'Italia Sportiva" del marzo 1914 recentemente portato alla luce da LazioWiki, fu il Regio Commissario Fausto Aphel che amministrò Roma dall'[[8 dicembre]] [[1913]] al [[10 luglio]] [[1914]] a concedere il nulla osta per l'acquisizione e la trasformazione dell'area. |
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Il presidente [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]] si mise subito in moto per ovviare al problema. La storiografia ufficiale ha sempre sostenuto che fu il Sindaco di Roma Ernesto Nathan a concedere dei terreni demaniali nell'erigendo quartiere Flaminio per un esborso di 30 lire mensili. Con altre 30 lire aggiuntive, la Lazio ebbe anche a disposizione un'area golenale sulla riva sinistra del Tevere dove poter praticare il nuoto ed il canottaggio. In realtà, come si evince da un articolo del periodico "L'Italia Sportiva" del marzo 1914 recentemente portato alla luce da LazioWiki, fu il Regio Commissario Fausto Aphel che amministrò Roma dall'[[8 dicembre]] [[1913]] al [[10 luglio]] [[1914]] a concedere il nulla osta per l'acquisizione e la trasformazione dell'area. |
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Quando i soci andarono a visitare l'area del futuro campo di gioco, rimasero delusi in quanto la zona era completamente da sistemare e da recintare. Per fortuna un benefattore, [[Magistrelli Goffredo|Goffredo Magistrelli]], socio della Lazio che aveva fatto fortuna in America, pagò le spese di sistemazione e di recinzione ammontanti a 300 lire. Nacque in questo modo il campo che più è radicato nella tradizione biancoceleste. Il [[1 novembre|1° novembre]] [[1914]] la Lazio [[Domenica 1 novembre 1914 - Roma, campo della Rondinella - Lazio-Audace 3-2|inaugurò il suo stadio]] battendo per 3-2 l'Audace. Il [[24 maggio]] [[1915]] l'Italia entrò però in guerra. Tutte le attività sportive furono sospese o ridotte e molti calciatori partirono per il fronte. Con squisita signorilità e sotto l'egida della sezione femminile, la Lazio mise a disposizione il suo campo per trasformarlo in orto di guerra. |
Quando i soci andarono a visitare l'area del futuro campo di gioco, rimasero delusi in quanto la zona era completamente da sistemare e da recintare. Per fortuna un benefattore, [[Magistrelli Goffredo|Goffredo Magistrelli]], socio della Lazio che aveva fatto fortuna in America, pagò le spese di sistemazione e di recinzione ammontanti a 300 lire. Nacque in questo modo il campo che più è radicato nella tradizione biancoceleste. Il [[1 novembre|1° novembre]] [[1914]] la Lazio [[Domenica 1 novembre 1914 - Roma, campo della Rondinella - Lazio-Audace 3-2|inaugurò il suo stadio]] battendo per 3-2 l'Audace. Il [[24 maggio]] [[1915]] l'Italia entrò però in guerra. Tutte le attività sportive furono sospese o ridotte e molti calciatori partirono per il fronte. Con squisita signorilità e sotto l'egida della sezione femminile, la Lazio mise a disposizione il suo campo per trasformarlo in orto di guerra. |
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Il conflitto vide la morte di molti atleti laziali: [[Chiesa]], [[De Mori Rodolfo|Rodolfo De Mori]], [[Gaggiotti Orazio|Orazio Gaggiotti]], [[Canalini Alberto|Alberto Canalini]], [[Kustermann Giovanni|Giovanni Kustermann]], [[Rivalta Pier Italo|Pier Italo Rivalta]], [[Mengarini Valerio|Valerio Mengarini]], [[Marsili Florio|Florio Marsili]], [[Ausenda Arnaldo|Arnaldo Ausenda]], [[Nazari Pietro|Pietro Nazari]], [[Gaslini Lorenzo|Lorenzo Gaslini]] e tanti altri non torneranno più, mentre alcuni come [[Levi (II) Mario|Mario Levi]], [[Di Napoli (II) Leonardo|Leonardo]] e [[Di Napoli (I) Vincenzo|Vincenzo Di Napoli (I)]] riporteranno gravi ferite. [[Corelli Corrado|Corrado Corelli]] ebbe una medaglia d'argento al V.M., come pure [[Gaggiotti Orazio|Orazio Gaggiotti]] a cui fu concessa alla memoria. Finito il conflitto e superata una diatriba con la sezione femminile che voleva usare l'area per altri scopi, i soci laziali si misero al lavoro per risistemare lo stadio in nome del caduto [[Canalini Alberto|Alberto Canalini]] al quale venne intitolato un torneo. |
Il conflitto vide la morte di molti atleti laziali: [[Chiesa]], [[De Mori Rodolfo|Rodolfo De Mori]], [[Gaggiotti Orazio|Orazio Gaggiotti]], [[Canalini Alberto|Alberto Canalini]], [[Kustermann Giovanni|Giovanni Kustermann]], [[Rivalta Pier Italo|Pier Italo Rivalta]], [[Mengarini Valerio|Valerio Mengarini]], [[Marsili Florio|Florio Marsili]], [[Ausenda Arnaldo|Arnaldo Ausenda]], [[Nazari Pietro|Pietro Nazari]], [[Gaslini Lorenzo|Lorenzo Gaslini]] e tanti altri non torneranno più, mentre alcuni come [[Levi (II) Mario|Mario Levi]], [[Di Napoli (II) Leonardo|Leonardo]] e [[Di Napoli (I) Vincenzo|Vincenzo Di Napoli (I)]] riporteranno gravi ferite. [[Corelli Corrado|Corrado Corelli]] ebbe una medaglia d'argento al V.M., come pure [[Gaggiotti Orazio|Orazio Gaggiotti]] a cui fu concessa alla memoria. Finito il conflitto e superata una diatriba con la sezione femminile che voleva usare l'area per altri scopi, i soci laziali si misero al lavoro per risistemare lo stadio in nome del caduto [[Canalini Alberto|Alberto Canalini]] al quale venne intitolato un torneo. Nella [[Domenica 19 ottobre 1919 - Roma, campo della Rondinella - Lazio-Audace 3-1|prima partita]], disputata il [[19 ottobre]] [[1919]], la Lazio inaugurò il rinnovato Stadio della Rondinella. |
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Lo stadio risorse più funzionale e confortevole di prima. Grazie ad un sotterfugio, applicando cioè una firma falsa sotto una cauzione, una quantità di materiale donato dalla Croce Rossa americana per costruire alloggiamenti, venne furtivamente trasferito alla Rondinella e utilizzato per la sua ristrutturazione. L'ingegner Alessandro Vai progettò il muro di recinzione in cemento e una tribunetta a tre campate. Un grande aiuto alla ristrutturazione dello stadio fu dato dai soldati della gloriosa Brigata Sassari, i famosi "Dimonios", accasermati nel vicino stadio Nazionale, che misero a disposizione le loro forze e le loro attrezzature. Dal [[1924]] la Rondinella, che veniva chiamata comunemente "Campo Lazio", fu quindi utilizzata per gli allenamenti e le partite della Lazio. Dal [[1928]] la struttura venne usata anche come cinodromo e pertanto per allenarsi la squadra doveva rispettare dei turni. Già nel [[1924]] si erano resi necessari un ulteriore ampliamento e un diverso orientamento del terreno di gioco. Il nuovo campo fu inaugurato l'[[8 gennaio]] [[1928]] in occasione di Lazio-Genoa. Terminati ulteriori lavori, il campo fu inaugurato di nuovo il [[28 ottobre]] [[1928]] in occasione della partita Lazio-Pro Vercelli. |
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| ⚫ | Per sostenere economicamente |
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| ⚫ | Per sostenere economicamente quest'ultimo investimento, i principali azionisti, la cui maggioranza era costituita da giovani dirigenti che avevano intuito la grande importanza che il football avrebbe assunto in futuro, decisero di creare una società anonima, la SAECS, alla quale aderirono numerosi soci donando ciascuno un'azione da cento lire. L'atto notarile fu stilato il [[18 maggio]] [[1923]] e i soci promotori furono [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]], [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]], [[Giamminuti Giovanni|Giovanni Giamminuti]], [[Palmieri Alfredo|Alfredo Palmieri]], [[Fraschetti Silvio|Silvio Fraschetti]]. I lavori furono poi eseguiti dalla Ditta Di Zitto. In sostanza, nel [[1929]], la Lazio poté disporre completamente dell'impianto, sebbene il terreno restasse di proprietà comunale fino a quando le azioni furono donate alla società in cambio di una tessera di socio vitalizio per ogni blocchetto di cinque azioni. Lo stadio era di linea semplice ma elegante. La tribuna centrale era in legno ed era coperta da un vasto tetto a falde inclinate. Anche gli spalti erano lignei ed erano costituiti da ripiani a tavolato. Il campo misurava m 104,50x60. Il perimetro del terreno di gioco e il coronamento sommitale erano recintati da parapetti a crociata romana. Nel [[1927]] l'architetto Marcello Piacentini eseguì il progetto di ricostruzione dello [[Stadio Nazionale - Roma|Stadio Nazionale]], edificato nel [[1911]] e, con il nome di [[Stadio del P.N.F. - Roma|Stadio Nazionale del Partito Fascista]], cominciò ad essere usato dalla Nazionale di calcio e dalle società Lazio e [[Roma]] per le partite di cartello a partire dal [[campionato]] [[1930/31]]. Intanto nel [[1927]] la struttura aveva subito un ulteriore intervento di ammodernamento e la capienza era stata portata a 15 mila spettatori. L'inaugurazione avvenne in occasione del match del [[18 dicembre]] [[1927]] Lazio-Cremonese terminato con la vittoria dei romani per 2-1. Dopo la partita Lazio-Pro Patria dell'[[11 ottobre]] [[1931]] fu ordinato alla Lazio dal Governatorato di abbandonare il suo stadio. Si voleva che il tracciato di una strada commemorativa del 10° anniversario della Marcia su Roma passasse proprio nell'area del campo da gioco. I dirigenti laziali fecero presente che il N.P.R.G. del [[1931]] non prevedeva questa strada e fecero valere le loro ragioni. Successivi motivi di opportunità determinarono l'annullamento del progetto e la Rondinella fu salva. In una versione iniziale il PRG del 1931 prevedeva di costruire sull'area della Rondinella uno stadio del ghiaccio. Anche questa proposta fu poi ritirata. |
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La Lazio si allenò alla Rondinella fino al [[1958]]. La notte del [[14 settembre]] [[1957]] si sviluppò un imponente incendio che distrusse le tribune, due abitazioni e dei chioschi di pertinenza del Cinodromo (inaugurato il [[13 ottobre]] [[1928]]). Nei due manufatti abitavano il custode di quest'ultima struttura, sig. Cardellini, e la famiglia del custode del campo laziale [[Sciò Giulio|Giulio Sciò]] che svolgeva quel ruolo dal [[1932]]. Fu proprio grazie alla prontezza del Cardellini nel dare l'allarme che Giulio Sciò poté sottrarsi al fuoco assieme alla sua famiglia composta dalla moglie e due bambini. Le strutture degli spalti della Rondinella furono compromesse mentre il terreno di gioco non riportò danni. Ciò permise alla squadra della Lazio di continuare ad allenarsi senza particolari problemi sul proprio campo per un altro anno. Nel [[1958]], in previsione delle Olimpiadi del [[1960]], lo [[Stadio Nazionale - Roma|Stadio Nazionale]], che dopo la tragedia di Superga fu chiamato non ufficialmente [[Stadio Nazionale Grande Torino - Roma|Stadio Torino]], fu abbattuto e ricostruito su progetto dell'ingegner Nervi con il nome di [[Stadio Flaminio - Roma|Stadio Flaminio]]. Anche quel che restava dello stadio della Rondinella fu completamente demolito e trasformato in parcheggio. Con tale atto scomparve un luogo della memoria laziale, tra i più significativi, che aveva visto le imprese di innumerevoli fuoriclasse come [[Piola Silvio|Silvio Piola]], [[Sclavi Ezio|Ezio Sclavi]], [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], [[Saraceni (I) Fernando|Fernando Saraceni]] e tanti altri. Nel [[1958]] la Lazio si trasferì sui campi di allenamento di Viale di [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor di Quinto]]. |
La Lazio si allenò alla Rondinella fino al [[1958]]. La notte del [[14 settembre]] [[1957]] si sviluppò un imponente incendio che distrusse le tribune, due abitazioni e dei chioschi di pertinenza del Cinodromo (inaugurato il [[13 ottobre]] [[1928]]). Nei due manufatti abitavano il custode di quest'ultima struttura, sig. Cardellini, e la famiglia del custode del campo laziale [[Sciò Giulio|Giulio Sciò]] che svolgeva quel ruolo dal [[1932]]. Fu proprio grazie alla prontezza del Cardellini nel dare l'allarme che Giulio Sciò poté sottrarsi al fuoco assieme alla sua famiglia composta dalla moglie e due bambini. Le strutture degli spalti della Rondinella furono compromesse mentre il terreno di gioco non riportò danni. Ciò permise alla squadra della Lazio di continuare ad allenarsi senza particolari problemi sul proprio campo per un altro anno. Nel [[1958]], in previsione delle Olimpiadi del [[1960]], lo [[Stadio Nazionale - Roma|Stadio Nazionale]], che dopo la tragedia di Superga fu chiamato non ufficialmente [[Stadio Nazionale Grande Torino - Roma|Stadio Torino]], fu abbattuto e ricostruito su progetto dell'ingegner Nervi con il nome di [[Stadio Flaminio - Roma|Stadio Flaminio]]. Anche quel che restava dello stadio della Rondinella fu completamente demolito e trasformato in parcheggio. Con tale atto scomparve un luogo della memoria laziale, tra i più significativi, che aveva visto le imprese di innumerevoli fuoriclasse come [[Piola Silvio|Silvio Piola]], [[Sclavi Ezio|Ezio Sclavi]], [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], [[Saraceni (I) Fernando|Fernando Saraceni]] e tanti altri. Nel [[1958]] la Lazio si trasferì sui campi di allenamento di Viale di [[Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli|Tor di Quinto]]. |
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| ⚫ | [[File:stadicirca1920.jpg|thumb|center|700px|In questa interessante immagine aerea si può apprezzare la zona sportiva intorno al 1920. In basso lo Stadio Nazionale, in alto la grande area di Campo Flaminio con alcuni edifici di servizio dell'ippodromo e al campo corse, dove oggi sorge il Villaggio Olimpico. Tra i due impianti vi sono la Rondinella e, alla sua sinistra, la spianata del Campo Apollodoro che nel secondo dopoguerra ospitò le partite della Lazio giovanile, di campionato e gli allenamenti della prima squadra. Sul fondo si notano le costruzioni originarie dell'attuale Collina Fleming]] |
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[[File:rondinel.jpg|thumb|center|700px|E' il 1959. Lo stadio Flaminio è pressoché concluso. Dietro di esso si scorge ancora l'area della Rondinella. Qualche mese dopo lì sorgerà un parcheggio]] |
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[[File:naz 1857.jpg|thumb|centre|700px|Il Flaminio è pressoché terminato. Fieramente resiste il glorioso Stadio della Rondinella. Un incendio e la necessità di creare parcheggi ne decreteranno la fine nel tardo 1959]] |
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| [[File:fortitudo.jpg|thumb|left|400px|Bella immagine della tribuna della Rondinella che nel 1922 fu abbattuta per edificarne un'altra più corta ma più profonda]] |
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| [[Immagine:Rondi casa del custode.JPG|thumb|left|400px|L'abitazione del custode nei primi anni '50]] |
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| [[File:rond.jpg|thumb|left|400px|Vista aerea: lo stadio Nazionale, l'Ippodromo e la Rondinella inutilizzabile appena terminata la guerra. E' il 1945]] |
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| [[Immagine:Nazionale_Rondinella.jpg|thumb|left|400px|In questa foto aerea in primo piano c'è lo [[Stadio Nazionale Grande Torino - Roma|stadio Nazionale]]; subito dopo si vede la Rondinella di cui si nota la tribunetta coperta; alla sua sinistra si intravedono i campi da tennis del circolo dei giornalisti mentre in alto a sinistra vi è la spianata dove sorgeva il [[campo Apollodoro]] che fu sede di molte partite durante il 2° conflitto mondiale.]] |
| [[Immagine:Nazionale_Rondinella.jpg|thumb|left|400px|In questa foto aerea in primo piano c'è lo [[Stadio Nazionale Grande Torino - Roma|stadio Nazionale]]; subito dopo si vede la Rondinella di cui si nota la tribunetta coperta; alla sua sinistra si intravedono i campi da tennis del circolo dei giornalisti mentre in alto a sinistra vi è la spianata dove sorgeva il [[campo Apollodoro]] che fu sede di molte partite durante il 2° conflitto mondiale.]] |
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| ⚫ | | [[Immagine:areastadi.jpg|thumb|left|400px|In questa foto del 1936 che celebra un oceanico Campo Dux, si può vedere, da una prospettiva inconsueta, la disposizioni di alcuni luoghi legati alla Lazio. Sullo sfondo al centro lo [[Stadio Nazionale - Roma|Stadio Nazionale del PNF]], davanti ad esso la Rondinella di cui si intravede la tribunetta, a destra in alto sorgeva il [[Campo Apollodoro|campo Apollodoro]] (attualmente su parte della sua area sorge il Palazzetto dello Sport, a sinistra l’ippodromo di Villa Glori, nella grande area occupata dalle tende oggi sorge il |
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| [[Immagine:Rondinella1919.jpg|thumb|left|400px|La partenza della gara podistica sui 100 metri sul campo della Rondinella nel novembre [[1919]]. Questa foto è molto importante perché mostra il campo della Rondinella prima della sua ristrutturazione]] |
| [[Immagine:Rondinella1919.jpg|thumb|left|400px|La partenza della gara podistica sui 100 metri sul campo della Rondinella nel novembre [[1919]]. Questa foto è molto importante perché mostra il campo della Rondinella prima della sua ristrutturazione]] |
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| [[Immagine:Piano Regolatore 1931.jpg|thumb|left|400px|La pianta del Piano Regolatore del 1931 con La Rondinella e lo Stadio del P.N.F.]] |
| [[Immagine:Piano Regolatore 1931.jpg|thumb|left|400px|La pianta del Piano Regolatore del 1931 con La Rondinella e lo Stadio del P.N.F.]] |
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<Gallery perrow=3 caption="Altre immagini della Rondinella" widths=300px heights=300px> |
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File:laronda.jpg|Una bella foto aerea della Rondinella. |
File:laronda.jpg|Una bella foto aerea della Rondinella. Risale a circa il 1929. Si notano la pista del cinodromo e una tribuna supplementare per aumentare la capienza |
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Immagine:Rondinella_c.jpg|Foto archivio storico Istituto Luce |
Immagine:Rondinella_c.jpg|Foto archivio storico Istituto Luce |
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File:zenitalerondinella.jpg|Questa immagine zenitale dell'area sportiva, risalente al 1934, mostra chiaramente la dislocazione delle strutture. Si distinguono la Rondinella, lo Stadio Nazionale e l' |
File:zenitalerondinella.jpg|Questa immagine zenitale dell'area sportiva, risalente al 1934, mostra chiaramente la dislocazione delle strutture. Si distinguono la Rondinella, lo Stadio Nazionale e l'Ippodromo |
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Immagine:Rondinella_d.jpg|Sullo sfondo l'ingresso dell'Ippodromo di Villa Glori <br> (Foto archivio storico Istituto Luce) |
Immagine:Rondinella_d.jpg|Sullo sfondo l'ingresso dell'Ippodromo di Villa Glori <br> (Foto archivio storico Istituto Luce) |
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Immagine:Rondinella_e.jpg|Una formazione della Lazio del [[1928/29]] schierata sul campo della Rondinella <br> (Foto archivio storico Istituto Luce) |
Immagine:Rondinella_e.jpg|Una formazione della Lazio del [[1928/29]] schierata sul campo della Rondinella <br> (Foto archivio storico Istituto Luce) |
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File:lazio-genoa 2223.JPG|Finale per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia tra Lazio e Genoa del 22 luglio 1923. Si nota la tribuna accorciata ma più profonda |
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File:Lasp.jpg|Una splendida immagine della tribuna della Rondinella. L'incontro è Lazio-Spal del 9 novembre 1924 |
File:Lasp.jpg|Una splendida immagine della tribuna della Rondinella. L'incontro è Lazio-Spal del 9 novembre 1924 |
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File:ron1.jpg|In questa foto aerea si vede molto bene la disposizione della Rondinella. <br> Da www.romasparita.eu |
File:ron1.jpg|In questa foto aerea si vede molto bene la disposizione della Rondinella. <br> (Da www.romasparita.eu) |
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image:rondi900.jpg|Tifose laziali alla Rondinella |
image:rondi900.jpg|Tifose laziali alla Rondinella |
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File:Rondinella1923.jpg|La Rondinella nel |
File:Rondinella1923.jpg|La Rondinella nel 1929 |
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File:RondinellaCinodromo.jpg|La partenza di una corsa di cani alla Rondinella. Il cinodromo fu aperto nell'autunno del 1928 e rimase in essere fino al 1958 quando venne trasferito |
File:RondinellaCinodromo.jpg|La partenza di una corsa di cani alla Rondinella. Il cinodromo fu aperto nell'autunno del 1928 e rimase in essere fino al 1958 quando venne trasferito nella sede di via della Vasca Navale |
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File:RondinellaTribuna.jpg|La tribuna del cinodromo |
File:RondinellaTribuna.jpg|La tribuna del cinodromo |
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File:Apollodoro.jpg|Spettatori di una corsa di levrieri sul cinodromo della Rondinella |
File:Apollodoro.jpg|Spettatori di una corsa di levrieri sul cinodromo della Rondinella |
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File:NazRond.jpg|Una planimetria del 1930 |
File:NazRond.jpg|Una planimetria del 1930 |
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<html> <a name="Atto"> </a> </html> |
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Immagine:Soc Rondinella 1.jpg|L'atto costitutivo della SAECS pag. 1 |
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Immagine:Soc Rondinella 2.jpg|Pag. 2 |
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Versione attuale delle 23:17, 15 ott 2025




Nell'area alberata compresa tra l'attuale curva nord dello Stadio Flaminio e la calotta del Palazzetto dello Sport, sorgeva lo Stadio della Rondinella. Il nome di Rondinella deriva dal nome ottocentesco (Vicolo della Rondinella, a sua volta chiamato così dall'insegna a forma di rondine di un'osteria che lì sorgeva) di un'antichissima strada romana che metteva in comunicazione la grande fattoria venuta alla luce durante la costruzione dell'Auditorium e, forse, il bosco sacro di Anna Perenna. Durante una partita tra Lazio e Audace disputata al Parco dei Daini nel 1913, un tiro di Fernando Saraceni mandò il pallone a colpire, involontariamente, il volto della moglie, Clementina Utili, del Prefetto di Roma Angelo Annaratone che era in una carrozza. Il giorno seguente, inesorabile, arrivò l'ordine di sfratto dal campo di gioco della Lazio. La società si ritrovò quindi priva di un luogo dove giocare e allenarsi. Il presidente Fortunato Ballerini si mise subito in moto per ovviare al problema. La storiografia ufficiale ha sempre sostenuto che fu il Sindaco di Roma Ernesto Nathan a concedere dei terreni demaniali nell'erigendo quartiere Flaminio per un esborso di 30 lire mensili. Con altre 30 lire aggiuntive, la Lazio ebbe anche a disposizione un'area golenale sulla riva sinistra del Tevere dove poter praticare il nuoto ed il canottaggio. In realtà, come si evince da un articolo del periodico "L'Italia Sportiva" del marzo 1914 recentemente portato alla luce da LazioWiki, fu il Regio Commissario Fausto Aphel che amministrò Roma dall'8 dicembre 1913 al 10 luglio 1914 a concedere il nulla osta per l'acquisizione e la trasformazione dell'area.
Quando i soci andarono a visitare l'area del futuro campo di gioco, rimasero delusi in quanto la zona era completamente da sistemare e da recintare. Per fortuna un benefattore, Goffredo Magistrelli, socio della Lazio che aveva fatto fortuna in America, pagò le spese di sistemazione e di recinzione ammontanti a 300 lire. Nacque in questo modo il campo che più è radicato nella tradizione biancoceleste. Il 1° novembre 1914 la Lazio inaugurò il suo stadio battendo per 3-2 l'Audace. Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò però in guerra. Tutte le attività sportive furono sospese o ridotte e molti calciatori partirono per il fronte. Con squisita signorilità e sotto l'egida della sezione femminile, la Lazio mise a disposizione il suo campo per trasformarlo in orto di guerra.
Il conflitto vide la morte di molti atleti laziali: Chiesa (Francesco ?), Rodolfo De Mori, Orazio Gaggiotti, Alberto Canalini, Giovanni Kustermann, Pier Italo Rivalta, Valerio Mengarini, Florio Marsili, Arnaldo Ausenda, Pietro Nazari, Lorenzo Gaslini e tanti altri non torneranno più, mentre alcuni come Mario Levi, Leonardo e Vincenzo Di Napoli (I) riporteranno gravi ferite. Corrado Corelli ebbe una medaglia d'argento al V.M., come pure Orazio Gaggiotti a cui fu concessa alla memoria. Finito il conflitto e superata una diatriba con la sezione femminile che voleva usare l'area per altri scopi, i soci laziali si misero al lavoro per risistemare lo stadio in nome del caduto Alberto Canalini al quale venne intitolato un torneo. Nella prima partita, disputata il 19 ottobre 1919, la Lazio inaugurò il rinnovato Stadio della Rondinella.
Lo stadio risorse più funzionale e confortevole di prima. Grazie ad un sotterfugio, applicando cioè una firma falsa sotto una cauzione, una quantità di materiale donato dalla Croce Rossa americana per costruire alloggiamenti, venne furtivamente trasferito alla Rondinella e utilizzato per la sua ristrutturazione. L'ingegner Alessandro Vai progettò il muro di recinzione in cemento e una tribunetta a tre campate. Un grande aiuto alla ristrutturazione dello stadio fu dato dai soldati della gloriosa Brigata Sassari, i famosi "Dimonios", accasermati nel vicino stadio Nazionale, che misero a disposizione le loro forze e le loro attrezzature. Dal 1924 la Rondinella, che veniva chiamata comunemente "Campo Lazio", fu quindi utilizzata per gli allenamenti e le partite della Lazio. Dal 1928 la struttura venne usata anche come cinodromo e pertanto per allenarsi la squadra doveva rispettare dei turni. Già nel 1924 si erano resi necessari un ulteriore ampliamento e un diverso orientamento del terreno di gioco. Il nuovo campo fu inaugurato l'8 gennaio 1928 in occasione di Lazio-Genoa. Terminati ulteriori lavori, il campo fu inaugurato di nuovo il 28 ottobre 1928 in occasione della partita Lazio-Pro Vercelli.
Per sostenere economicamente quest'ultimo investimento, i principali azionisti, la cui maggioranza era costituita da giovani dirigenti che avevano intuito la grande importanza che il football avrebbe assunto in futuro, decisero di creare una società anonima, la SAECS, alla quale aderirono numerosi soci donando ciascuno un'azione da cento lire. L'atto notarile fu stilato il 18 maggio 1923 e i soci promotori furono Olindo Bitetti, Remo Zenobi, Giovanni Giamminuti, Alfredo Palmieri, Silvio Fraschetti. I lavori furono poi eseguiti dalla Ditta Di Zitto. In sostanza, nel 1929, la Lazio poté disporre completamente dell'impianto, sebbene il terreno restasse di proprietà comunale fino a quando le azioni furono donate alla società in cambio di una tessera di socio vitalizio per ogni blocchetto di cinque azioni. Lo stadio era di linea semplice ma elegante. La tribuna centrale era in legno ed era coperta da un vasto tetto a falde inclinate. Anche gli spalti erano lignei ed erano costituiti da ripiani a tavolato. Il campo misurava m 104,50x60. Il perimetro del terreno di gioco e il coronamento sommitale erano recintati da parapetti a crociata romana. Nel 1927 l'architetto Marcello Piacentini eseguì il progetto di ricostruzione dello Stadio Nazionale, edificato nel 1911 e, con il nome di Stadio Nazionale del Partito Fascista, cominciò ad essere usato dalla Nazionale di calcio e dalle società Lazio e Roma AS per le partite di cartello a partire dal campionato 1930/31. Intanto nel 1927 la struttura aveva subito un ulteriore intervento di ammodernamento e la capienza era stata portata a 15 mila spettatori. L'inaugurazione avvenne in occasione del match del 18 dicembre 1927 Lazio-Cremonese terminato con la vittoria dei romani per 2-1. Dopo la partita Lazio-Pro Patria dell'11 ottobre 1931 fu ordinato alla Lazio dal Governatorato di abbandonare il suo stadio. Si voleva che il tracciato di una strada commemorativa del 10° anniversario della Marcia su Roma passasse proprio nell'area del campo da gioco. I dirigenti laziali fecero presente che il N.P.R.G. del 1931 non prevedeva questa strada e fecero valere le loro ragioni. Successivi motivi di opportunità determinarono l'annullamento del progetto e la Rondinella fu salva. In una versione iniziale il PRG del 1931 prevedeva di costruire sull'area della Rondinella uno stadio del ghiaccio. Anche questa proposta fu poi ritirata.
La Lazio si allenò alla Rondinella fino al 1958. La notte del 14 settembre 1957 si sviluppò un imponente incendio che distrusse le tribune, due abitazioni e dei chioschi di pertinenza del Cinodromo (inaugurato il 13 ottobre 1928). Nei due manufatti abitavano il custode di quest'ultima struttura, sig. Cardellini, e la famiglia del custode del campo laziale Giulio Sciò che svolgeva quel ruolo dal 1932. Fu proprio grazie alla prontezza del Cardellini nel dare l'allarme che Giulio Sciò poté sottrarsi al fuoco assieme alla sua famiglia composta dalla moglie e due bambini. Le strutture degli spalti della Rondinella furono compromesse mentre il terreno di gioco non riportò danni. Ciò permise alla squadra della Lazio di continuare ad allenarsi senza particolari problemi sul proprio campo per un altro anno. Nel 1958, in previsione delle Olimpiadi del 1960, lo Stadio Nazionale, che dopo la tragedia di Superga fu chiamato non ufficialmente Stadio Torino, fu abbattuto e ricostruito su progetto dell'ingegner Nervi con il nome di Stadio Flaminio. Anche quel che restava dello stadio della Rondinella fu completamente demolito e trasformato in parcheggio. Con tale atto scomparve un luogo della memoria laziale, tra i più significativi, che aveva visto le imprese di innumerevoli fuoriclasse come Silvio Piola, Ezio Sclavi, Fulvio Bernardini, Fernando Saraceni e tanti altri. Nel 1958 la Lazio si trasferì sui campi di allenamento di Viale di Tor di Quinto.




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- Altre immagini della Rondinella
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Una bella foto aerea della Rondinella. Risale a circa il 1929. Si notano la pista del cinodromo e una tribuna supplementare per aumentare la capienza
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Foto archivio storico Istituto Luce
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Questa immagine zenitale dell'area sportiva, risalente al 1934, mostra chiaramente la dislocazione delle strutture. Si distinguono la Rondinella, lo Stadio Nazionale e l'Ippodromo
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Sullo sfondo l'ingresso dell'Ippodromo di Villa Glori
(Foto archivio storico Istituto Luce) -
Una formazione della Lazio del 1928/29 schierata sul campo della Rondinella
(Foto archivio storico Istituto Luce) -
Finale per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia tra Lazio e Genoa del 22 luglio 1923. Si nota la tribuna accorciata ma più profonda
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Una splendida immagine della tribuna della Rondinella. L'incontro è Lazio-Spal del 9 novembre 1924
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In questa foto aerea si vede molto bene la disposizione della Rondinella.
(Da www.romasparita.eu) -
Tifose laziali alla Rondinella
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La Rondinella nel 1929
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La partenza di una corsa di cani alla Rondinella. Il cinodromo fu aperto nell'autunno del 1928 e rimase in essere fino al 1958 quando venne trasferito nella sede di via della Vasca Navale
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La tribuna del cinodromo
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Spettatori di una corsa di levrieri sul cinodromo della Rondinella
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Valenti, Del Pinto e De Pierro in allenamento alla Rondinella. A destra è visibile il tabellone corse del cinodromo
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Sulla rivista "Lazio", organo ufficiale della S.P. Lazio, si trovavano dei riquadri che facevano pubblicità allo Stadio della Rondinella
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Sulla rivista "Lazio" del 6 giugno 1924 è riportata la notizia di un'emissione di azioni per il finanziamento di alcuni lavori da svolgersi alla Rondinella
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Una planimetria del 1930
- L’atto notarile della costituzione della SAECS - Società Anonima per l’Esercizio del Campo Sportivo Lazio
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L'atto costitutivo della SAECS pag. 1
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Pag. 2
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Pag. 3
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Pag. 4
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Pag. 5
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Pag. 6
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Pag. 7
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Pag. 8
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Pag. 9
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Pag. 10
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