Articolo del giorno: differenze tra le versioni

Da LazioWiki.

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
__NOTOC__
__NOTOC__
=== In ricordo di Maurilio Prini ===
=== Lazio, Italia, Europa! ===
(consulta la [[Maurilio_Prini|versione completa]] di questo articolo)
(consulta la [[Mercoledi_13_maggio_2009_-_Roma%2C_stadio_Olimpico_-_Lazio-Sampdoria_7-6_d.c.r.|versione completa]] di questo articolo)




http://www.laziowiki.org/coccarda_coppaitalia.jpg
''E' scomparso la mattina del [[29 aprile]] [[2009]] uno dei protagonisti della partita che vide la Lazio, oltre 50 anni fa, conquistare la sua prima [[Coppa Italia]]. Suo fu, infatti, il goal che al 30' regalò la vittoria ai biancocelesti. Il ricordo dell'uomo e del giocatore, nella pagina a lui dedicata su LazioWiki''


''A cinque anni dall'ultimo successo, la Lazio conquista la sua quinta Coppa Italia e acquisce il diritto a partecipare alla Uefa Europa Cup: ancora una volta, vola alta un'aquila nel cielo di Roma. La cronaca, le curiosità, la rassegna stampa e le immagini su LazioWiki!''


Attaccante, nato a Sieci di Pontassieve (Fi) il [[17 agosto]] [[1932]], morto il [[29 aprile]] [[2009]].


[[2008/09|Stagione]]
Inizia nelle giovanili del Pontassieve e nel [[1950/51]] passa nell'Empoli dove rimane per due stagioni in serie C. Viene notato da un osservatore della [[Fiorentina]] che lo porta nella società viola. Rimane a Firenze per 6 stagioni e gioca sempre da titolare. Gioca anche nella finale di Coppa dei Campioni della stagione [[1956/57]]. Nel periodo di permanenza tra i viola gioca anche tre volte in Nazionale.


[[Mercoledi 22 aprile 2009 - Torino, stadio Olimpico - Juventus-Lazio 1-2|Turno precedente]]
La Lazio lo acquista nel [[1958]] dalla [[Fiorentina AC|Fiorentina]].


{{datalink|13|maggio|2009}} - '''[[2009|3330]]''' - [[Coppa Italia]] [[2008/09]] - '''Finale''' - calcio d'inizio ore 20.45
Di lui scrive Luca Giannelli nel libro "I Magnifici 11" (ed. Scramasax) che racconta la conquista del primo scudetto dei Viola:


'''LAZIO:''' [[Muslera Nestor Fernando|Muslera]], [[Lichtsteiner Stephan|Lichtsteiner]], [[Siviglia Sebastiano|Siviglia]], [[Rozehnal David|Rozehnal]], [[Kolarov Aleksandar|Kolarov]], [[Brocchi Cristian|Brocchi]] (13' p.t.s. [[De Silvestri Lorenzo|De Silvestri]]), [[Dabo Ousmane|Dabo]], [[Ledesma Cristian Daniel|Ledesma]], [[Foggia Pasquale|Foggia]] (80' [[Del Nero Simone|Del Nero]]), [[Pandev Goran|Pandev]] (73' [[Rocchi Tommaso|Rocchi]]), [[Zarate Mauro Matias|Zarate]]. A disp.: [[Carrizo Juan Pablo|Carrizo]], [[Radu Stefan Andrei|Radu]], [[Diakite Mobido|Diakite]], [[Mauri Stefano|Mauri]]. All. [[Rossi Delio|D.Rossi]].
''"Può essere considerato la prima ala-tornante del calcio italiano. Era arrivato in viola nel 1952 dall'Empoli. Nella stagione dello scudetto l'allenatore Bernardini lo utilizzò all'ala sinistra in seguito ad un infortunio di Bizzarri e divenne inamovibile, fornendo un'interpretazione del ruolo all'epoca del tutto 'originale' giocando in pratica da mediano laterale. Grazie al suo dinamismo e alla generosità ed ai grandi polmoni percorreva su e giù senza sosta la fascia sinistra aiutando l'attacco e quindi andando a coprire in qualità di difensore aggiunto qualsiasi compagno si sganciasse. La sua importanza tattica fu fondamentale per la vittoria del primo scudetto viola"''


'''SAMPDORIA:''' Castellazzi, Campagnaro, Lucchini (6' p.t.s. Gastaldello), Accardi, Stankevicius, Sammarco (91' Dessena), Palombo, [[Franceschini Daniele|Franceschini]] (88' Delvecchio), Pieri, Pazzini, Cassano. A disp.: Mirante, Raggi, Padalino, Marilungo. All. Mazzarri.


'''Arbitro:''' Sig. Rosetti (Torino) - Guardalinee Sigg. Calcagno ed Ayroldi - Quarto uomo Sig. Rizzoli.
Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste. Suo il goal, proprio contro la sua ex squadra, che permette alla Lazio di [[24_settembre_1958_-_Roma%2C_stadio_Olimpico_-_Lazio-Fiorentina_1-0|vincere]] la [[Coppa Italia]] nel [[1958]].


'''Marcatori:''' 4' [[Zarate Mauro Matias|Zarate]], 31' Pazzini.
Nel [[1962]] viene ceduto al [[Prato]]. Con la Lazio colleziona 69 presenze e 7 goal in [[Campionato]]. Terminata la carriera di giocatore intraprende, con buoni risultati, quella di allenatore.
E' stato, fino al giorno della sua scomparsa, Presidente onorario del Sieci.


'''Sequenza calci di rigore:''' Cassano (S) parato, [[Ledesma Cristian Daniel|Ledesma]] (L) gol, Palombo (S) gol, [[Rocchi Tommaso|Rocchi]] (L) palo, Pazzini (S) gol, [[Rozehnal David|Rozehnal]] (L) gol, Gastaldello (S) gol, [[Kolarov Aleksandar|Kolarov]] (L) gol, Accardi (S) gol, [[Zarate Mauro Matias|Zarate]] (L) gol. Ad oltranza: Delvecchio (S) gol, [[Lichtsteiner Stephan|Lichtsteiner]] (L) gol, Campagnaro (S) parato, [[Dabo Ousmane|Dabo]] (L) gol.
Partecipa il [[24 settembre]] [[2008]] alla celebrazione, presso lo stadio Olimpico, del cinquantesimo anniversario dalla conquista del prestigioso trofeo nazionale insieme a [[Lovati Roberto|Bob Lovati]] e [[Janich Franco|Franco Janich]]. E' stato, fino al giorno della sua scomparsa, Presidente onorario del Sieci.


'''Note:''' ammoniti [[Foggia Pasquale|Foggia]] per comportamento non regolamentare, Lucchini, [[Siviglia Sebastiano|Siviglia]], Accardi, Delvecchio, Gastaldello, Palombo e Campagnaro per gioco scorretto. Recuperi: 0' p.t., 2' s.t., 0' p.t.s., 0' s.t.s. Presente in tribuna S.E. il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Per l'occasione, rilascia un'intervista a Daniele Magliocchetti, per Il Messaggero:


'''Spettatori:''' 61.482 di cui circa 16.000 tifosi della [[Sampdoria]], incasso € 2,5 milioni circa,
'''''Maurilio Prini, classe 1932, attaccante della Lazio dal ’58 al ’62, per lui 84 presenze e 9 reti, tra cui quella segnata il 24 settembre del 1958 alla Fiorentina. Una leggenda, insomma.''' ''


''«Non scherziamo, sono stato una buona ala sinistra e ho giocato a un discreto livello sia con la Fiorentina sia con la Lazio», dice Prini.''


La [[Coppa Italia]] resta a Roma. Finisce nella bacheca della Lazio che si aggiudica la finale infinita con la [[Sampdoria]] ai calci di rigore per 7-6. La squadra di [[Rossi Delio|Rossi]] si è così tolta lo sfizio di scucire dalle maglie dei cugini giallorossi la coccarda tricolore e ha regalato al presidente [[Lotito Claudio|Lotito]] il primo trofeo della sua gestione, oltre a conquistare la qualificazione all'[[Coppa UEFA|Uefa]] e la finale di [[Supercoppa Italiana|Supercoppa]] che si svolgerà a Pechino contro la vincitrice del [[Campionato]].
'''''Ha contribuito al primo trofeo della storia biancoceleste.'''''


Una coppa sofferta, rimasta in bilico fino all'ultimo. Perchè l'iniziale vantaggio di [[Zarate Mauro Matias|Zarate]], che sembra mettere la partita in discesa per i biancocelesti, è durato solo 27' allorquando Pazzini ristabilisce la parità nel punteggio. Alla Lazio non è bastato nemmeno dominare gran parte della ripresa, per alzare al cielo la sua quinta [[Coppa Italia]] perché è dovuta arrivare fino ai calci di rigore anche per merito di una [[Sampdoria]] che non si è arresa mai o, almeno, fino alla conclusione dagli undici metri di Campagnaro respinta da [[Muslera Nestor Fernando|Muslera]] nei rigori ad oltranza. Quello del difensore blucerchiato è l'errore decisivo e fatale alla compagine ligure perchè, subito dopo, [[Dabo Ousmane|Dabo]] non perdona facendo esplodere l'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] pieno come ai bei tempi.
''«Una grande soddisfazione: vincere in una città come Roma e in una società di calcio tra le più antiche d’Italia ma che non aveva vinto nulla, almeno fino a quel giorno. Ma poi anche perché..».''


I tifosi della [[Sampdoria]] sono tutti stipati in Curva Sud e non troppo distante da lì [[Zarate Mauro Matias|Maurito Zarate]] va a festeggiare dopo 4' il gol del vantaggio biancoceleste: una fucilata di destro seguita dalle proteste blucerchiate verso Rosetti, colpevole di non avere fermato il gioco con Pazzini a terra. L'arbitro di Torino, poi, non si accorge di una gomitata di Campagnaro a [[Foggia Pasquale|Foggia]] a gioco fermo né di una manata in faccia di [[Siviglia Sebastiano|Siviglia]] a Pazzini in area di rigore, meritevole del penalty. Al 27' Castellazzi tiene in partita la [[Sampdoria]] con una doppia prodezza prima su tiro di [[Kolarov Aleksandar|Kolarov]] e poi sulla ribattuta successiva di [[Pandev Goran|Pandev]]. Dal possibile 2-0 all'1-1 passano quattro minuti: Cassano crossa dalla sinistra e trova l'anticipo di Stankevicius su [[Kolarov Aleksandar|Kolarov]] ma la deviazione decisiva e vincente è quella di Pazzini che di testa brucia [[Rozehnal David|Rozehnal]] e batte [[Muslera Nestor Fernando|Muslera]]. L'inerzia della gara, ora, passa dalla parte della squadra di Mazzarri e al 44' una potente punizione di Cassano viene alzata in angolo dall'estremo difensore biancoceleste.
'''''Continui.'''''


Nel segno dell'ex giocatore della Roma si apre anche la ripresa: dopo 48" affonda sulla fascia sinistra e lascia partire un velenoso tiro cross che [[Kolarov Aleksandar|Kolarov]] toglie dalla porta. La Lazio capisce che la partita rischia di prendere una brutta china e si riprende il campo schiacciando i genovesi nella loro trequarti. Accardi rischia in un paio di circostanze l'espulsione per doppio giallo ma Rosetti lo grazia. [[Rossi Delio|Rossi]] prova a stringere e mette dentro [[Rocchi Tommaso|Rocchi]] e [[Del Nero Simone|Del Nero]] ma si va prima ai supplementari e poi ai rigori.
''«Grazie a quella vittoria riuscii a comprare l’appartamento dove vivo tutt’ora. Il presidente Siliato, persona meravigliosa, diede a tutti noi un assegno di settecento mila lire, trecento per la semifinale e quattrocento per la finale. All’epoca erano davvero tanti soldi».''


Nella lotteria dei penalties [[Muslera Nestor Fernando|Muslera]] si esalta parando il primo tiro di Cassano e intuendone altri. Tuttavia anche [[Rocchi Tommaso|Rocchi]] sbaglia e così si va ad oltranza visto che gli altri calciatori realizzano sempre il tiro di competenza. Il settimo tiro è però quello fatale: il portiere laziale respinge la botta di Campagnaro, [[Dabo Ousmane|Dabo]] non sbaglia il tiro successivo e la Lazio porta a casa la [[Coppa Italia]] [[2008/09]] ricevendola direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
'''''Domani saranno cinquanta anni da quella vittoria.'''''


Il pianto dirotto di [[Rossi Delio|Delio Rossi]] a fine partita: ''"Sono felice per la nostra gente. Questo pianto significa anche passione per il proprio lavoro da parte di uno che vuole ottenere risultati per questa squadra. Il futuro? Vedremo"'''.
''«Me lo stanno ricordando un po’ di amici e la Lazio stessa, che mi ha invitato all’Olimpico domani sera. Sono orgoglioso e felice di festeggiare con la Lazio».''


Uno dei protagonisti della gara, il portiere uruguaiano [[Muslera Nestor Fernando|Muslera]]: ''"Questa sera mi è toccato anche parare due rigori, ma non è una vittoria mia, è di tutta la squadra. Quando ci sono stati momenti difficili, io sono rimasto sereno. Mi dispiaceva solo per i miei parenti, che da lontano soffrivano. Questa sera la vittoria è per i nostri tifosi. Una vittoria incredibile, meritavamo di vincere la Coppa. E' stata una partita difficile"''.
'''''Racconti di quel 24 settembre.'''''


Il Presidente biancoceleste [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]] si esprime così: ''"Sto vivendo una grande soddisfazione. Da quattro anni stiamo attuando un progetto che tiene in considerazione di più i valori come la professionalità che gli interessi economici. Questa Coppa è una ricompensa per tutti, per i tifosi e il loro attaccamento ai nostri colori. Per i nostri giocatori"''.
''«L’Olimpico pieno di gente impazzita appena l’arbitro Marchese fischiò la fine e Bernardini, il nostro mister, in mezzo al campo che piangeva con un cestino di uva in mano. E noi che festeggiavamo come bambini».''


[[Siviglia Sebastiano|Sebastiano Siviglia]] ha pronta la dedica per la conquista del trofeo: ''"E' il mio primo trofeo, sono felicissimo. Bellissimo vincere in casa davanti a questa gente. La cosa più grande che potevamo regalare ai nostri tifosi. La dedica? E' per mia figlia"''.
'''''Alla mezzora del primo tempo, lei di testa beffò Sarti. Una rete che bastò alla Lazio per vincere.'''''


Il capitano [[Rocchi Tommaso|Tommaso Rocchi]]: ''"Abbiamo avuto momenti difficili e li abbiamo superati. Abbiamo vinto anche per il nostro presidente che cercava di conquistare un trofeo, lo dedichiamo a lui. Chiediamo scusa ai tifosi per queste difficoltà che abbiamo avuto in [[Campionato|campionato]]"''. Su [[Sandri Gabriele|Gabriele Sandri]]: ''"E' automatico per tutti coloro che hanno a cuore i colori laziali, è anche sua questa vittoria"''.
''«Ho settantasei anni, ma ricordo bene quel momento. C’era Pozzan, mio compagno e gran giocatore, che stava per calciare una punizione dal vertice sinistro dell’area. Battè una palla tesa, io ero in corsa, entrai in area e in tuffo riuscii a battere il portiere della Fiorentina. Ma la verità è che la presi male quella palla, molto male. La spizzai di lato, forse entrò proprio per questo. Sarti, che si accorse di questo, ogni volta mi ripete: che fortuna che hai avuto quella volta lì. Non gli è andata giù».''


Un altro protagonista, [[Zarate Mauro Matias|Mauro Matias Zarate]]: ''"Se ho vinto il duello a distanza con Cassano? Questo non c'entra, l'importante è che abbiamo vinto. Prometto che questa sarà solo il primo di tanti successi"''.
'''''Lei è fiorentino e arrivava proprio dalla società viola.'''''


[[De Silvestri Lorenzo|Lorenzo De Silvestri]] rivela i suoi pensieri: ''"Una dedica particolare per [[Sandri Gabriele|Gabriele Sandri]], ad ogni rigore pensavo a lui"''.
''«Il giorno della finale esultai perché ero contento, ci mancherebbe, ma sinceramente dentro di me rimasi un po’ così così. Sa, erano stati miei compagni fino a due mesi prima, normale».''


Il tecnico dei blucerchiati Walter Mazzarri: ''"Finale degna di questo nome. L'abbiamo onorata. C'è rammarico, ma è la vita ed è andata così. I miei sono stati bravi, complimenti a tutti"''.
'''''Cosa ha rappresentato la Lazio per lei?'''''


''«Un momento bellissimo della mia vita, Roma è una città fantastica, noi ci allenavamo a Tor di Quinto e c’era tanta gente che veniva a sostenerci, soprattutto quella famosa settimana. Ma concedetemelo, il cuore è alla Fiorentina. Sono nato e vivo attualmente a Sieci, a dieci km da Firenze e lì ho giocato per sei anni».''


La festa dei tifosi laziali non è però solo allo stadio. Bastano pochi minuti e strade e piazze si popolano di persone. Bandiere, clacson all'impazzata e tanti cori. Da piazza Venezia alla Balduina, da Cinecittà all'Eur. Sciarpe, trombette e i classici sfottò sono andati avanti fino a tarda notte. C'è pure chi ha festeggiato stappando una bottiglia in strada e chi, invece, ha preferito immortalare la festa scattando foto con il cellulare.


Il tragitto dallo [[Stadio Olimpico - Roma|stadio Olimpico]] a piazza Venezia, cuore dei festeggiamenti capitolini insieme al Circo Massimo, è stato praticamente un corteo ininterrotto di auto e motorini «vestiti» a festa. Ragazzi persino sui tetti delle macchine. Una gioia che si attendeva dal cinque anni, da quando la Lazio vinse l'ultima [[Coppa Italia]]. Ma se nelle strade e nelle piazze, soprattutto del centro storico, si è festeggiato fino a tarda notte, anche il popolo web è letteralmente «impazzito».


== Palmares ==


[[Immagine:Io campione, tu zero titoli.jpg|thumb|200px|right|La maglietta indossata nella festa in campo]]
* 1 Coppa Italia (Lazio) nel [[1957/58]]


==Nota==
[[Categoria:Biografie|Prini, Maurilio]]
Durante i festeggiamenti in campo, dai magazzinieri viene distribuita una maglia speciale, creata apposta per la finalissima: si tratta di una riproduzione di una copertina della rivista "Lazialità", dopo [[Sabato 11 aprile 2009 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 4-2|l'ultimo]] [[Derby]], opportunamente "modificata". L'immagine rivisitata immortala l'esultanza di [[Zarate Mauro Matias|Mauro Zarate]] dopo la rete ai giallorossi, con tanto di [[Coppa Italia]] nella mano sinistra e la coccarda tricolore (strappata proprio ai cugini) nell'altra. Sullo sfondo la disperazione di un giocatore della [[AS Roma|Roma]] col numero 10 e al centro della maglia la scritta: Io Campione, Tu Zero Titoli. La maglia è stata indossata da tutti i componenti dello staff tecnico e dai giocatori nella festa celebrata all'interno dello stadio.
[[Categoria:Calciatori|Prini,Maurilio]]


'''[[Galleria immagini Lazio-Sampdoria Finale Coppa Italia 2009|Vai alla galleria immagini della gara]]'''


'''[[Rassegna stampa Lazio-Sampdoria Finale Coppa Italia 2009|Vai alla rassegna stampa della gara]]'''


{{incontro| |20090513|2008/09| |200809}}

Versione delle 18:24, 16 mag 2009

Lazio, Italia, Europa!

(consulta la versione completa di questo articolo)


http://www.laziowiki.org/coccarda_coppaitalia.jpg

A cinque anni dall'ultimo successo, la Lazio conquista la sua quinta Coppa Italia e acquisce il diritto a partecipare alla Uefa Europa Cup: ancora una volta, vola alta un'aquila nel cielo di Roma. La cronaca, le curiosità, la rassegna stampa e le immagini su LazioWiki!


Stagione

Turno precedente

13 maggio 2009 - 3330 - Coppa Italia 2008/09 - Finale - calcio d'inizio ore 20.45

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Siviglia, Rozehnal, Kolarov, Brocchi (13' p.t.s. De Silvestri), Dabo, Ledesma, Foggia (80' Del Nero), Pandev (73' Rocchi), Zarate. A disp.: Carrizo, Radu, Diakite, Mauri. All. D.Rossi.

SAMPDORIA: Castellazzi, Campagnaro, Lucchini (6' p.t.s. Gastaldello), Accardi, Stankevicius, Sammarco (91' Dessena), Palombo, Franceschini (88' Delvecchio), Pieri, Pazzini, Cassano. A disp.: Mirante, Raggi, Padalino, Marilungo. All. Mazzarri.

Arbitro: Sig. Rosetti (Torino) - Guardalinee Sigg. Calcagno ed Ayroldi - Quarto uomo Sig. Rizzoli.

Marcatori: 4' Zarate, 31' Pazzini.

Sequenza calci di rigore: Cassano (S) parato, Ledesma (L) gol, Palombo (S) gol, Rocchi (L) palo, Pazzini (S) gol, Rozehnal (L) gol, Gastaldello (S) gol, Kolarov (L) gol, Accardi (S) gol, Zarate (L) gol. Ad oltranza: Delvecchio (S) gol, Lichtsteiner (L) gol, Campagnaro (S) parato, Dabo (L) gol.

Note: ammoniti Foggia per comportamento non regolamentare, Lucchini, Siviglia, Accardi, Delvecchio, Gastaldello, Palombo e Campagnaro per gioco scorretto. Recuperi: 0' p.t., 2' s.t., 0' p.t.s., 0' s.t.s. Presente in tribuna S.E. il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Spettatori: 61.482 di cui circa 16.000 tifosi della Sampdoria, incasso € 2,5 milioni circa,


La Coppa Italia resta a Roma. Finisce nella bacheca della Lazio che si aggiudica la finale infinita con la Sampdoria ai calci di rigore per 7-6. La squadra di Rossi si è così tolta lo sfizio di scucire dalle maglie dei cugini giallorossi la coccarda tricolore e ha regalato al presidente Lotito il primo trofeo della sua gestione, oltre a conquistare la qualificazione all'Uefa e la finale di Supercoppa che si svolgerà a Pechino contro la vincitrice del Campionato.

Una coppa sofferta, rimasta in bilico fino all'ultimo. Perchè l'iniziale vantaggio di Zarate, che sembra mettere la partita in discesa per i biancocelesti, è durato solo 27' allorquando Pazzini ristabilisce la parità nel punteggio. Alla Lazio non è bastato nemmeno dominare gran parte della ripresa, per alzare al cielo la sua quinta Coppa Italia perché è dovuta arrivare fino ai calci di rigore anche per merito di una Sampdoria che non si è arresa mai o, almeno, fino alla conclusione dagli undici metri di Campagnaro respinta da Muslera nei rigori ad oltranza. Quello del difensore blucerchiato è l'errore decisivo e fatale alla compagine ligure perchè, subito dopo, Dabo non perdona facendo esplodere l'Olimpico pieno come ai bei tempi.

I tifosi della Sampdoria sono tutti stipati in Curva Sud e non troppo distante da lì Maurito Zarate va a festeggiare dopo 4' il gol del vantaggio biancoceleste: una fucilata di destro seguita dalle proteste blucerchiate verso Rosetti, colpevole di non avere fermato il gioco con Pazzini a terra. L'arbitro di Torino, poi, non si accorge di una gomitata di Campagnaro a Foggia a gioco fermo né di una manata in faccia di Siviglia a Pazzini in area di rigore, meritevole del penalty. Al 27' Castellazzi tiene in partita la Sampdoria con una doppia prodezza prima su tiro di Kolarov e poi sulla ribattuta successiva di Pandev. Dal possibile 2-0 all'1-1 passano quattro minuti: Cassano crossa dalla sinistra e trova l'anticipo di Stankevicius su Kolarov ma la deviazione decisiva e vincente è quella di Pazzini che di testa brucia Rozehnal e batte Muslera. L'inerzia della gara, ora, passa dalla parte della squadra di Mazzarri e al 44' una potente punizione di Cassano viene alzata in angolo dall'estremo difensore biancoceleste.

Nel segno dell'ex giocatore della Roma si apre anche la ripresa: dopo 48" affonda sulla fascia sinistra e lascia partire un velenoso tiro cross che Kolarov toglie dalla porta. La Lazio capisce che la partita rischia di prendere una brutta china e si riprende il campo schiacciando i genovesi nella loro trequarti. Accardi rischia in un paio di circostanze l'espulsione per doppio giallo ma Rosetti lo grazia. Rossi prova a stringere e mette dentro Rocchi e Del Nero ma si va prima ai supplementari e poi ai rigori.

Nella lotteria dei penalties Muslera si esalta parando il primo tiro di Cassano e intuendone altri. Tuttavia anche Rocchi sbaglia e così si va ad oltranza visto che gli altri calciatori realizzano sempre il tiro di competenza. Il settimo tiro è però quello fatale: il portiere laziale respinge la botta di Campagnaro, Dabo non sbaglia il tiro successivo e la Lazio porta a casa la Coppa Italia 2008/09 ricevendola direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il pianto dirotto di Delio Rossi a fine partita: "Sono felice per la nostra gente. Questo pianto significa anche passione per il proprio lavoro da parte di uno che vuole ottenere risultati per questa squadra. Il futuro? Vedremo"'.

Uno dei protagonisti della gara, il portiere uruguaiano Muslera: "Questa sera mi è toccato anche parare due rigori, ma non è una vittoria mia, è di tutta la squadra. Quando ci sono stati momenti difficili, io sono rimasto sereno. Mi dispiaceva solo per i miei parenti, che da lontano soffrivano. Questa sera la vittoria è per i nostri tifosi. Una vittoria incredibile, meritavamo di vincere la Coppa. E' stata una partita difficile".

Il Presidente biancoceleste Claudio Lotito si esprime così: "Sto vivendo una grande soddisfazione. Da quattro anni stiamo attuando un progetto che tiene in considerazione di più i valori come la professionalità che gli interessi economici. Questa Coppa è una ricompensa per tutti, per i tifosi e il loro attaccamento ai nostri colori. Per i nostri giocatori".

Sebastiano Siviglia ha pronta la dedica per la conquista del trofeo: "E' il mio primo trofeo, sono felicissimo. Bellissimo vincere in casa davanti a questa gente. La cosa più grande che potevamo regalare ai nostri tifosi. La dedica? E' per mia figlia".

Il capitano Tommaso Rocchi: "Abbiamo avuto momenti difficili e li abbiamo superati. Abbiamo vinto anche per il nostro presidente che cercava di conquistare un trofeo, lo dedichiamo a lui. Chiediamo scusa ai tifosi per queste difficoltà che abbiamo avuto in campionato". Su Gabriele Sandri: "E' automatico per tutti coloro che hanno a cuore i colori laziali, è anche sua questa vittoria".

Un altro protagonista, Mauro Matias Zarate: "Se ho vinto il duello a distanza con Cassano? Questo non c'entra, l'importante è che abbiamo vinto. Prometto che questa sarà solo il primo di tanti successi".

Lorenzo De Silvestri rivela i suoi pensieri: "Una dedica particolare per Gabriele Sandri, ad ogni rigore pensavo a lui".

Il tecnico dei blucerchiati Walter Mazzarri: "Finale degna di questo nome. L'abbiamo onorata. C'è rammarico, ma è la vita ed è andata così. I miei sono stati bravi, complimenti a tutti".


La festa dei tifosi laziali non è però solo allo stadio. Bastano pochi minuti e strade e piazze si popolano di persone. Bandiere, clacson all'impazzata e tanti cori. Da piazza Venezia alla Balduina, da Cinecittà all'Eur. Sciarpe, trombette e i classici sfottò sono andati avanti fino a tarda notte. C'è pure chi ha festeggiato stappando una bottiglia in strada e chi, invece, ha preferito immortalare la festa scattando foto con il cellulare.

Il tragitto dallo stadio Olimpico a piazza Venezia, cuore dei festeggiamenti capitolini insieme al Circo Massimo, è stato praticamente un corteo ininterrotto di auto e motorini «vestiti» a festa. Ragazzi persino sui tetti delle macchine. Una gioia che si attendeva dal cinque anni, da quando la Lazio vinse l'ultima Coppa Italia. Ma se nelle strade e nelle piazze, soprattutto del centro storico, si è festeggiato fino a tarda notte, anche il popolo web è letteralmente «impazzito».


La maglietta indossata nella festa in campo

Nota

Durante i festeggiamenti in campo, dai magazzinieri viene distribuita una maglia speciale, creata apposta per la finalissima: si tratta di una riproduzione di una copertina della rivista "Lazialità", dopo l'ultimo Derby, opportunamente "modificata". L'immagine rivisitata immortala l'esultanza di Mauro Zarate dopo la rete ai giallorossi, con tanto di Coppa Italia nella mano sinistra e la coccarda tricolore (strappata proprio ai cugini) nell'altra. Sullo sfondo la disperazione di un giocatore della Roma col numero 10 e al centro della maglia la scritta: Io Campione, Tu Zero Titoli. La maglia è stata indossata da tutti i componenti dello staff tecnico e dai giocatori nella festa celebrata all'interno dello stadio.


Vai alla galleria immagini della gara


Vai alla rassegna stampa della gara