Sabato 11 aprile 2009 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 4-2

Da LazioWiki.

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11 aprile 2009 - Roma, Stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXI giornata - inizio ore 15.00


LAZIO: Muslera, Lichtsteiner (74' De Silvestri), Siviglia, Rozehnal, Kolarov, Brocchi, Ledesma, Matuzalem, Foggia (80' Mauri), Zarate (65' Rocchi), Pandev. A disposizione: Carrizo, Diakite, Dabo, Meghni. Allenatore: D. Rossi.

ROMA: Doni, Motta, Mexes, Panucci, Riise, Brighi (65' Tonetto), De Rossi, Pizarro (89' Taddei), Perrotta (55' Menez), Julio Baptista, Totti. A disposizione: Artur, Loria, Diamoutene, Cassetti. Allenatore: Spalletti.

Arbitro: Sig. Morganti (Ascoli Piceno) - Assistenti Sigg. Stefani e Faverani - Quarto Uomo Sig. Mazzoleni.

Marcatori: 2' Pandev, 4' Zarate, 10' Mexes, 58' Lichtsteiner, 80' De Rossi, 85' Kolarov.

Note: giornata calda, terreno perfetto. Espulsi Spalletti (allenatore A.S. Roma) e Tare (dirigente S.S. Lazio) per comportamento non regolamentare nell'intervallo, Panucci per doppia ammonizione, Mexes e Matuzalem per reciproche scorrettezze. Ammoniti De Rossi per proteste, Pizarro, Brocchi e Mauri per gioco scorretto, Lichtsteiner e Mexes per comportamento non regolamentare. Angoli 8-5 per la Roma. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t. Squadre con il lutto al braccio. Osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile. Presente in tribuna l'ex Campione d'Italia 2000, Marcelo Salas, mentre in curva Nord è presente l'ex capitano del primo scudetto 1974 Giuseppe Wilson. Incidenti fra opposte tifoserie durante e dopo la gara, con arresti delle Forze dell'Ordine.

Spettatori: 60.000 circa.


Le squadre unite nel ricordo delle vittime del terremoto in Abruzzo
La rete di Goran Pandev
Maurito Zarate scocca il tiro...
... che si insacca nella porta giallorossa per il 2-0 dopo 4'
Un altro fotogramma del potente tiro del bomber argentino
L'esultanza di Mauro Matias Zarate dopo la marcatura
Un altro fotogramma di Mauro Zarate esultante
La rete di Stephan Lichtsteiner
Il difensore svizzero festeggia sotto la Nord la rete del 3-1
La quarta rete ad opera di Aleksandar Kolarov
Pasquale Foggia, Cristian Ledesma e Aleksandar Kolarov
Esultanza biancoceleste
Pasquale Foggia fugge a Riise
La gara è finita: il tabellone sancisce il risultato finale
Esultanza sfrenata anche per il Mister biancoceleste Delio Rossi

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Dopo tre sconfitte consecutive la Lazio resuscita nel derby capitolino battendo i cugini giallorossi per quattro reti a due dopo una partita che ha regalato molte emozioni al pubblico dell'Olimpico. La giornata è calda ed il terreno in ottime condizioni, ma le motivazioni con le quali le due formazioni si presentano alla gara sono di natura opposta perché se da un lato la Roma cerca di rimontare i punti che la distanziano dal quarto posto (utile per l'ingresso nella prossima Champions League), dall'altro la Lazio è reduce da un periodo poco felice, culminato nel ritiro (forse punitivo) a Norcia, in Valnerina.

Il clima, inoltre, risente almeno all'inizio, della tragedia che ha colpito all'inizio della settimana la provincia e la città dell'Aquila. Le due squadre, unitamente alla terna arbitrale, si mischiano a centrocampo nel minuto di silenzio che tutto lo stadio tributa alle vittime del sisma che ha colpito l'Abruzzo.

La Lazio si schiera con il 4-4-2 con la coppia d'attacco Pandev-Zarate supportata da Foggia e Rozehnal torna in difesa, mentre il tecnico giallorosso sceglie Perrotta e Baptista per coadiuvare Totti in attacco, mentre piazza in mezzo Brighi affiancato da De Rossi e Pizarro. La Lazio parte subito bene: passano poco meno di due minuti ed i biancocelesti conquistano un calcio d'angolo molto contestato dai romanisti che vedono la palla toccata per ultimo da Zarate dopo un recupero di Mexes. L'arbitro, nonostante le proteste, assegna ugualmente il tiro dalla bandierina ed i biancocelesti sono abili a batterlo velocemente, con Brocchi che scodella al centro un cross che giunge sul secondo palo e Pandev, pronto al volo di sinistro, piazza la palla all'angolo opposto battendo Doni e fermando il digiuno di reti laziali a meno di trecento minuti.

Neanche due minuti dopo la Lazio raddoppia: da un fallo laterale, la sfera giunge a Zarate, solite serpentine dell'attaccante argentino e tiro in diagonale da fuori area che non lascia scampo a Doni. E' la rete del 2-0 che fa scoppiare di gioia lo stadio di fede laziale. La Roma accusa il colpo ma piano piano riesce a riprendere in mano la gara, forse aiutata anche dalla Lazio che sembra tirare i remi in barca per il risultato sin qui conseguito. I giallorossi, infatti, si rendono pericolosi con Panucci e Baptista, ma Muslera nega la rete. Al 10', su un corner, Baptista schiaccia la palla in area ed il giovane portiere biancoceleste nulla può sulla battuta ravvicinata di Mexes che porta la Roma sul 2-1.

La rete segnata galvanizza gli uomini di Spalletti che sovente cercano l'appoggio su Baptista capace di sovrastare, sulla destra, Lichtsteiner. I giallorossi si fanno nuovamente minacciosi dalla parte di Muslera in almeno in paio d'occasioni, con Baptista che, di testa, coglie il palo con De Rossi che non riesce a ribattere e con Brighi che, dopo una ribattuta, scaglia un tiro violento intercettato quasi sulla linea di porta e deviato in corner da Matuzalem. La Lazio prova a ripartire in azioni di contropiede ma lo fa in maniera velleitaria: sia Pandev che Zarate sono un po' troppo lasciati soli in avanti. La Lazio si rivede su calcio di punizione a pochi secondi dal fischio finale del primo tempo, con Ledesma che scaglia un tiro che finisce di poco a lato alla sinistra dell'estremo difensore giallorosso.

La ripresa, atteso il risultato sin qui maturato, lascia presupporre un secondo tempo di passione per la Lazio. Infatti, tolte le due marcature, i giallorossi hanno dato una migliore impressione, specie nella reazione alle reti di svantaggio. Quando le squadre tornano in campo per dar vita alla seconda frazione di gioco, sulla panchina romanista non compare più Luciano Spalletti che, si scoprirà dopo, è stato espulso dal direttore di gara per una lite scoppiata nel tunnel che conduce agli spogliatoi unitamente a Igli Tare.

La Lazio però riparte con un piglio diverso rispetto a come aveva chiuso il primo tempo: la formazione biancoceleste, infatti, è più aggressiva e si porta più avanti per cercare di creare pericoli alla porta di Doni. La Roma sostituisce Perrotta con Menez e questo permette alla Lazio di spaziare meglio in avanti. Al 56' una magistrale azione di contropiede non è finalizzata al meglio da Pandev che, pur solo, spara sul portiere giallorosso. Ma la Lazio colpisce ancora al 58': un cross di Foggia dalla destra vede svettare dal limite dell'area piccola la testa di Lichtsteiner che segna la rete del 3-1. Lo svizzero, alla sua prima rete stagionale, corre sotto la Nord impazzita di gioia.

Pochi minuti più tardi la Roma resta in dieci uomini quando Panucci commette fallo su Zarate, sfuggito alla marcatura del giallorosso, e battibecca con Lichtsteiner. Entrambi i calciatori vengono ammoniti da Morganti e per il difensore romanista è il secondo cartellino giallo che vuol dire espulsione. Spalletti manda in campo Tonetto al posto di Brighi e Delio Rossi sostituisce Zarate con Tommaso Rocchi. La partita, tuttavia, si incattivisce e Morganti, al 75', è costretto ad espellere Mexes e Matuzalem a causa di una lite che rischia di degenerare. All'80' la Roma accorcia le distanze: una punizione di Pizarro è toccata di testa da De Rossi che manda in rete la sfera del 3-2.

La speranza dei giallorossi ridotti in nove di pareggiare i conti, dura però meno di cinque minuti perché Kolarov, dopo aver ricevuto la palla direttamente da Muslera in difesa, fugge con un'azione solitaria fino al limite dell'area romanista e lascia partire un tiro di destro molto angolato che si infila nell'angolino basso opposto alle spalle di Doni. E' la rete che mette fine alla gara che la Lazio vince per la gioia dei propri tifosi. Per i giallorossi, che con questa sconfitta vedono allontanarsi il quarto posto, da segnalare il record negativo del proprio capitano Francesco Totti, giunto alla dodicesima sconfitta nelle stracittadine romane, mentre per i biancazzurri è il record del maggior numero di reti segnate alla Roma in una gara di Campionato: quattro. Non era mai successo negli 82 anni del "derby del Cupolone".


Il post partita è comunque "pepato": "A fine primo tempo sono andato a parlare con Morganti di un episodio avvenuto al 15'", dice Spalletti a Sky. "Ricordo che Morganti è lo stesso arbitro che l'anno scorso diede alla Lazio un rigore per un fallo di Juan, espulso per questo, su Bianchi. Io gli ho ricordato quell'episodio, gli ho detto che è stata fatta una differenza perché anche in questo caso era vicino all'azione e ha visto tutto, in quel momento è venuto Tare a discutere e gli ho chiesto cosa volesse. Morganti, poi, ci ha giustamente cacciati entrambi. Tare non sapeva cosa stessi dicendo all'arbitro che, peraltro, sa difendersi da solo ed è venuto a discutere".

Il dirigente laziale così ribatte: "Ho visto tutti i giocatori della Roma, con Spalletti in testa, lamentarsi con l'arbitro. Ho detto al tecnico che questo non è corretto e da lì è partita una frase molto amichevole di Spalletti verso di me che ha acceso tutto il resto". Il tecnico giallorosso all'inizio glissa sul contenuto della frase ma Tare lo incalza: "Non sei un uomo se non dici la verità". "Ti ho detto di mettere il dito da un'altra parte", dice Spalletti spiegando meglio stavolta la frase che ha fatto scaturire le due espulsioni. "Tu sei partito da venti metri col dito puntato, me l'hai messo sul naso e sei un bugiardo perché davanti a Morganti c'ero solo io. Poi ci siamo dati la mano davanti a dieci persone".

Aleksandar Kolarov sulla partita: "Speriamo sia la gara della svolta così come lo fu per la Roma, che vinse il derby d'andata e poi andò molto bene". Sulla rete del 4-2 che ha messo al sicuro il risultato: "Ho saltato due uomini in velocità, poi ho guardato Doni, ho capito che aspettava il mio tiro da una certa parte, allora ho provato col destro a metterla sul palo lontano. Mi è riuscito e sono stato pure fortunato perché non l'ho presa benissimo. Dedico questo gol al mio popolo. Era un risultato che ci voleva. È una vittoria molto importante, ottenuta col cuore, perché questa squadra merita di andare in Europa".

Pasquale Foggia: "E' stata una partita perfetta e vincere il derby così è il massimo. Questo derby l'abbiamo preparato bene, con il piglio e la grinta giusta. La svolta probabilmente c'è stata in quei primi 4' all'inizio. Adesso dobbiamo continuare così, a Genova e nella semifinale di ritorno della Coppa Italia con la Juve. Questa partita ha dimostrato che non siamo quelli delle tre sconfitte consecutive e che col sacrificio di tutti si può andare lontano." Sull'eccessivo nervosismo il giocatore si esprime così: "Ce n'è stato troppo, ma in una partita così tesa basta un attimo per accendere gli animi di tutti". Goran Pandev: "Mi dispiace per il nervosismo perché eravamo entrambe cariche, volevamo vincere questa partita, ma un derby è così. I giocatori della Roma l'hanno messa sulla rissa, forse perché stavano rosicando per la partita che stavano perdendo."


La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio 4x4, Derby show. Comanda Zarate, Roma nervosa: addio Champions. Pandev-gol, poi a segno l'argentino. Espulsi Panucci, Matuzalem, Mexes, Tare e Spalletti".

Continua la "rosea": Nel derby dei buoni propositi alla fine vince la vergogna. Per i cinque espulsi (Spalletti, Tare, Panucci, Mexes e Matuzalem) e per l'isteria collettiva che dal campo finisce col trasmettersi agli spalti, contagiando le menti più deboli. Così, anziché festeggiare il 4-2 che la Lazio rifila alla Roma, un risultato mai visto prima nei derby di campionato, o meditare su quella che ha tutta l'aria di essere la fine di un ciclo, le frange estreme del tifo continuano a darsele di santa ragione anche fuori dallo stadio. Un'ora e mezza divide quel bel mischiarsi iniziale a centrocampo per il minuto di raccoglimento dedicato alle vittime del terremoto dall'altra mischia, che sancisce i cartellini rossi di Mexes e Matuzalem. Un'ora e mezza che divide il meglio dal peggio. Peccato, perché la partita è anche divertente e istruttiva. La chiave della gara non può prescindere dai nervi delle due squadre. Troppo scoperti quelli della Roma, che pure è favorita. Basta guardare il casino che i giallorossi montano intorno a un corner concesso per sbaglio alla Lazio dopo 2'.

Proteste insensate, che si moltiplicano non appena su quel corner Pandev segna mentre sette giallorossi guardano Motta saltare a vuoto. Prima ancora dell'uno-due in 4' completato da Zarate, il cui avvio è devastante, la Roma paga quel modo vittimistico e distratto di approcciare la partita, che dunque, merito di una Lazio che fa il contrario, comincia da 0-2. Poi la Roma domina il primo tempo, segna subito con Mexes, reclama per un rigore (Lichtsteiner su Baptista) che c'è ma non ha le analogie (che racconta Spalletti) con quello che Morganti concesse alla Lazio l'anno scorso, e meriterebbe il pari. Il palo lo nega a Baptista e Matuzalem a Brighi. Spende però tantissimo, la Roma, e fa caldo. Così la ripresa, che comincia senza Spalletti e Tare, lasciati a litigare negli spogliatoi, è un'altra storia. Spariscono le forze e restano i nervi: cocktail micidiale per la Roma, meno per la Lazio, anche se entrambe le difese sono da brividi. Segna Lichtsteiner, si fa cacciare Panucci, poi tocca a Mexes e Matuzalem in coppia, riapre De Rossi, chiude Kolarov con un coast to coast in cui abbatte Motta, Riise e infine Doni, sintesi perfetta d'una Roma sparita. Capitolo Lazio. A un passo dal baratro Delio Rossi risorge. Sobrio 4-4-2, partenza lanciata, lo Zarate d'inizio stagione.

Guai però pensare a una squadra ritrovata: non c'è cross nell'area biancoceleste che non si trasformi in palla-gol. Il restyling, lì, dovrà essere profondo. Ma fermare la Juve in Coppa Italia, e ritrovare l'Europa, torna ad essere possibile. Capitolo Roma. Champions addio, e ora anche l'Uefa diventa a rischio. Spalletti insiste sul 4-2-3-1 nemmeno lontano parente di quello che rese grande la Roma e su scelte (e sostituzioni) che non funzionano. Baptista è il migliore (per un tempo) d'una squadra in cui Totti non è più lui. Pensasse a guarire. Ora il tempo per farlo, purtroppo per la Roma, c'è.


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Note:[modifica | modifica sorgente]

La gara vinta oggi dalla Lazio stabilisce il nuovo record di reti segnate alla AS Roma in un derby. Mai in 82 anni di stracittadine la Lazio aveva segnato quattro reti in gara ufficiale di campionato ai rivali storici. Il record precedente era stato stabilito il 10 Dicembre 2006 con un 3-0. L'unico precedente in cui la Lazio aveva realizzato quattro reti alla Roma fu in una gara di Coppa Italia 1997/98 terminata 4-1.

La rete al 2° minuto segnata da Goran Pandev, eguaglia il goal più veloce segnato dalla Lazio in un derby, quello di Sentimenti (III) nella stracittadina di ritorno del 25 febbraio 1951.