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Supercoppa Europea 1999 - Manchester United-Lazio 0-1 del 27 agosto 1999

Stagione

27 agosto 1999 - 2.847 - Supercoppa Europea 1999

MANCHESTER UNITED: Van der Gouw, G.Neville, Stam (56' Curtis), Berg, P.Neville, Beckham (57' Cruyff), Keane, Scholes, Solskjaer, Cole (78' Greening), Sheringham. A disposizione: Wilson, Giggs, Yorke. Allenatore: Ferguson.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Mihajlovic, Pancaro, Stankovic, Almeyda, Veron, Nedved (66' Simeone), Mancini (84' Lombardo), S. Inzaghi (23' Salas). A disposizione: Ballotta, Favalli, Conceição, Andersson. Allenatore: Eriksson.

Arbitro: Sig. Wojcik (Polonia).

Marcatori: 34' Salas.

Note: ammoniti Veron per comportamento non regolamentare e Scholes per gioco falloso.

Spettatori: 15.000 circa.

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio in cima all'Europa. Manchester trafitto da Salas e dominato sul piano del gioco. I campioni d'Europa battuti più nettamente di quanto non dica il punteggio. Al gol di Salas vanno aggiunti un rigore negato e un incredibile errore dello stesso giocatore a porta vuota. Dalla Lazio una prova di grande forza collettiva."

Continua la "rosea": La Lazio in cima all'Europa. E' sua la Supercoppa, è ampiamente meritato il suo trionfo con il Manchester: la squadra più forte del mondo non ha giustificazione alcuna. Ha perso più nettamente di quanto non dica il risultato. Al gol di Salas bisogna aggiungere un rigore chiaramente negato ai laziali, un incredibile errore di mira sempre del cileno e a porta ormai vuota. E poi un dominio costante nel secondo tempo. Ieri sera a Montecarlo si è avuta la conferma che nel calcio conta poco il numero delle punte che si schierano per organizzare una partita vincente. Ferguson è partito con tre e nella ripresa, ad un certo punto, ne ha schierate anche quattro. Eriksson ha risposto con il solo Simone Inzaghi e poi, dopo il suo infortunio, con Salas. Ma tutta la Lazio ha dato dimostrazione di un equilibrio, di un possesso del terreno di gioco, di una sicurezza nell'alimentare i continui contropiedi che il Manchester ne è rimasto annichilito. Sono venuti a mancare i Cole e i Solskjaer, Beckham è stato arginato benissimo da Pancaro e a centrocampo, quando pian piano è salito di tono Veron, gli inglesi si sono visti spezzare in due la formazione, proprio perché troppo infarcita di punte in avanti. Un successo che ha molti padri: da Eriksson, che lo ha progettato a puntino, a Salas, che ritorna rinfrancato da questa trasferta a Montecarlo, da Marchegiani, che ha salvato l'1-0 con una parata prodigiosa, a Nedved e Stankovic che si sono rivelati due stantuffi inesauribili, a tutta la difesa che non ha sbagliato un colpo. Una prova di straordinaria forza collettiva che proietta la squadra biancazzurra nel nostro campionato come la formazione da battere. E' andato via Vieri, ma il complesso sembra ancora più forte e se Boksic tornerà ai suoi antichi livelli sia in campionato sia in Europa la Lazio sarà la squadra faro. Per ora ha aggiunto un altro trofeo alla sua collezione e raccoglie l'eredità in Supercoppa di Milan, Juve e Parma. Una serata speciale anche per il calcio italiano che inizia nel migliore dei modi la stagione.

Il salotto buono del calcio monegasco non riesce neanche a riempirsi nonostante le poltrone siano poco più di ventimila. A tutto c'è un limite. Montecarlo mantiene un regale distacco da certe manifestazioni e da Manchester e Roma non possono mica giungere tifosi come cavallette. Quelli che ci sono comunque pensano bene di farsi subito riconoscere con cori beceri, bombe carta, razzi e tafferugli già fuori dallo stadio. Eriksson preferisce Pancaro a Favalli e non porta Boksic neppure in panchina. Ferguson di fronte alla prudenza dell'avversario schiera tre punte con Yorke che recupera il posto ai danni di Giggs. E' subito arrembante il Manchester che invade l'area laziale. I biancazzurri danno inizio invece alla teoria dei lanci lunghi per attivare subito Inzaghi e il centrocampista che a turno si getta in attacco. Il Manchester cerca di schiacciare indietro la Lazio, ancora avanzando stabilmente Ph. Neville (che ha sostituito l'infortunato Irwin) nella zona di Stankovic, anche perché tre difensori bastano per i due attaccanti avversari, uno dei quali, Mancini, è in posizione di prudente attesa. Dovrebbe far da trampolino di lancio per Nedved. Per un fallo su Almeyda a centrocampo non segnalato dall'arbitro si sviluppa il contropiede del Manchester all'11' con Sheringham. Marchegiani è bravo ad uscire di porta e ad anticipare l'avversario senza toccarlo. Partita vivace ma che ancora non decolla. Al 13' Mihajlovic su una punizione delle sue fa fischiare le orecchie a Van der Gouw. Al 18' mentre Inzaghi prova la durezza dei gomiti di Stam (sembra involontario il colpo al volto dell'attaccante), Mancini per poco non segna con le terga su respinta avventata del portiere inglese. Inzaghi non ce la fa a riprendersi e così al 23' Eriksson è costretto a sostituirlo con Salas. Nel frattempo Beckham su punizione pesca benissimo la testa di Cole che in girata mette i brividi a Marchegiani. Risponde Mihajlovic al 27' con una bordata da trenta metri, il portiere inglese ci mette i pugni. La gara continua a non avere sbocchi. Il Manchester ammassa troppa gente in avanti e fa spesso confusione ammucchiandosi al centro, nella Lazio invece sembra troppo elementare e senza alternative il giochino della palla a Mancini che da sinistra deve tagliare per qualche compagno. Dovrebbe svegliarsi Veron. Ma al 35' arriva proprio così il gol laziale. L'azione è per forza di cose veloce perché Pancaro alza un pallonetto per Mancini che al limite dell'area non può far altro che deviare di testa a Salas al suo fianco, il cileno non ha molto tempo per tirare, appena arriva giù il pallone lo colpisce di sinistro. E' questa rapidità che sorprende i difensori inglesi, anche il portiere Van der Gouw che ci mette le mani ma non riesce a fermare il pallone che finisce in rete. Subito dopo una gran bordata di Nedved fa gridare al gol.


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Valerio Mengarini

Valerio Mengarini

Podista, nato a Roma il 20 luglio 1894 da Arnaldo e Anna Flamini. Deceduto a Salcano-Sella (Slovenia) il 27 agosto 1917.

Atleta podista di mezzo fondo della S.P. Lazio e, sporadicamente, calciatore della stessa società. Atleta completo, si dedicò anche al lancio del disco. Fu anche valente nuotatore del C.C. Aniene. Partito volontario militare per la Prima Guerra Mondiale e arruolato nei reparti di artiglieria campale, cadde in combattimento dopo 26 mesi di permanenza al fronte. Decorato al V.M con questa motivazione: "Mortalmente colpito da una bomba a mano, incurante di sè, incitava i compagni a proseguire l'opera e spirava col nome della madre sulle labbra". &nbps;     ► Clicca qui per continuare la lettura



Francesco Brignani

Francesco Brignani

Centrocampista, nato a Drizzana (CR) il 24 marzo 1948 e deceduto a Cervia (RA) il 27 agosto 1993.

Cresciuto nelle giovanili dell'Inter esordì nel 1968 nel Padova. Passato l'anno successivo al Varese, esordisce in Serie A. Rimane 2 stagioni nella squadra lombarda per poi passare al Cesena AC dove rimane 4 stagioni collezionando 122 presenze e 4 reti. Acquistato dalla Lazio per la stagione 1975/76 su indicazione del Mister Corsini in sostituzione di Mario Frustalupi, non riesce purtroppo ad esprimere tutte le sue buone potenzialità.


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Raffaele Sergio

Raffaele Sergio

Difensore, nato a Cava de' Tirreni (SA) il 27 agosto 1966.

Acquistato dal Mantova nel 1989, disputa 3 stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1992 viene ceduto al Torino AC. Successivamente milita nell'Ancona, Udinese, Napoli, Benevento e Cavese. Con la Lazio colleziona 90 presenze e 1 rete in Campionato.


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