Domenica 12 luglio 2015 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Auronzo-Lazio 0-14

Da LazioWiki.

Stagione

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12 luglio 2015 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - inizio ore 17.00

AURONZO: Michelli, Bettina, M. Fontana (46' Zandegiacomo), Tremonti, D'Ambros, Tiric, Da Corte, D. Fontana, De Mattia, Cruzzola. A disposizione: Molin, Corea, Del Longo, De Filippo, Vecellio, Pitarevic, Monti. Allenatore: De Podestà.

LAZIO: Marchetti (46' Guerrieri), Konko (46' Patric, 80' Hoedt), Mauricio (46' Prce), Hoedt (46' Gentiletti), Braafheid (46' Radu), Morrison (67' Oikonomidis), Murgia (73' Konko), Oikonomidis (46' Zampa), Perea, Keita, Djordjevic (46' Seck). A disposizione: Borrelli, Crecco, Palombi. Allenatore: Pioli.

Arbitro: sig. Dal Pan (Belluno) - Assistenti sigg. Torresan e Zampese.

Marcatori: 5' Perea, 27' Keita, 30' Bettina (aut), 36' Morrison, 41' Morrison, 45' Djordjevic, 53' Keita, 64' Perea, 67' Keita, 68' Patric, 77' Gentiletti (rig), 80' Oikonomidis, 82' Keita, 90' Perea.

Note:

Spettatori: 2.000 circa


Keita Balde Diao in azione
Foto LaPresse
Ravel Morrison
Foto LaPresse
Un momento di gioco
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Una fase della partita
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Alessandro Murgia
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Brayan Perea
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Wesley Hoedt
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Le due squadre prima del fischio d'inizio
La formazione dell'Auronzo
Moustapha Seck
Chris Oikonomidis
Edson Braafheid
Wesley Hoedt
Ravel Morrison

La Gazzetta dello Sport titola: "Morrison brilla".

Continua la "rosea": Un poker di Keita, una tripletta di Perea e una doppietta di Morrison risplendono nella goleada della Lazio al debutto stagionale. Al terzo giorno di ritiro, il test contro l'Auronzo, squadra di seconda categoria, risulta molto utile al tecnico Pioli in chiave tattica. La Lazio parte col modulo 4-3-3, quello di riferimento, ma nella ripresa passa alla difesa a tre con un assetto diviso tra 3-5-2 e 3-4-3, quando l'ex Barcellona Patric agisce da esterno offensivo mostrandosi subito pronto alle esigenze tattiche biancocelesti. Cattura subito l'attenzione l'intesa fra Morrison e Keita. L'inglese ispira il gioco e va spesso a concludere (rasoiata e pallonetto nei due gol). Lo spagnolo sembra aver ritrovato i suoi spunti migliori proponendosi non solo come rifinitore ma anche come centravanti consolidando una vecchia idea di Pioli.


Il Corriere dello Sport titola: "Keita-Morrison. Classe, gol, assist. Incantano la Lazio. Lo spagnolo in gran forma: 4 reti e la voglia giusta. L'inglese è un altro: doppietta e numeri d'alta scuola.

Prosegue il quotidiano sportivo romano: E' il vero Keita. E' il vero Morrison? Su Keita non ci sono dubbi, è un altro rispetto a un anno fa, quando faticò a trovare motivazioni e sbagliò la stagione. Quest'anno s'è presentato in forma, sprintando, segnando quattro gol e regalando due assist a Perea nel primo test contro l'Auronzo (14-0). Servirà per restare? Ha un piede sul mercato. Sembra un altro, Morrison. Ha regalato una doppietta con tanto di pallonetto (secondo gol). Lo è rispetto alla prima versione conosciuta, quella che l'aveva spinto ad un passo dal taglio. Sembra un altro rispetto a quello che s'era presentato a febbraio, panciuto e svogliato, tanto che Pioli ha detto: "E' suo fratello". Rimarrà ma è sotto esame. Quattordici gol totali, così divisi: quattro di Keita, tre di Perea, due di Morrison, poi Djordjevic, Patric, Gentiletti su rigore, Oikonomidis, nel conto anche l'autorete di Bettina. Pioli ritroverà oggi Klose e la maggior parte dei nazionali ad eccezione di Biglia, sta lavorando con metà squadra, con tanti baby, con i soli tre acquisti (di vecchia data) regalatagli finora da Lotito: aspetta che il presidente sprema il forziere.

Pioli, contro l'Auronzo (seconda categoria), ha alternato due moduli conosciuti: il 4-3-3 (nel primo tempo) e il 3-5-2 (nella ripresa) salvo trasformarlo in 3-4-3 nel finale (Patric più avanzato a destra). Difesa a quattro e difesa a tre, l'anno scorso la squadra ha dimostrato di sapersi esibire con entrambi i moduli, continuerà a farlo. Keita e Morrison si son presi gli applausi dei tifosi. Il primo è ripartito da esterno d'attacco, a sinistra e poi a destra, è il suo ruolo. E' stato efficace e altruista, ha lanciato messaggi. Morrison è partito da mezzala destra accanto a Murgia e Oikonomidis. S'è accentrato subito, nasce trequartista, tende ad orchestrare. Ha agito da regista più che da intermedio, s'è inserito poche volte, quando l'ha fatto ha trovato il gol. Palla al piede ha numeri d'alta scuola, si sapeva. E ha un tiro che può far male (il primo gol l'ha realizzato di destro, calciando da 20 metri). Dal centrocampo in su, tecnicamente, può coprire vari ruoli. La nuova Lazio nascerà dopo il ritiro di Auronzo, con i nazionali a regime e magari uno-due acquisti.

La filosofia di Pioli non cambia: vuole una squadra "alta", almeno un centrale di difesa che sappia palleggiare, un regista doc, mezzali ficcanti ed esterni offensivi mobili. Si sa, spesso ne fa le spese il centravanti: Djordjevic nella prima fase ha avuto pochi palloni, ne ha sfruttato solo uno. Pioli chiede maturità e intelligenza tattica, non vuole che si vada più allo sbaraglio. Si son fatti scrutare anche Hoedt e Patric. Il primo è un marcantonio, fa sentire il fisico ed è abbastanza veloce, sa giocare a pallone, va rivisto contro avversari veri. Patric è partito largo nel 3-5-2, poi s'è trasformato in ala. Può giocare su tutta la fascia, è molto veloce (a volte cincischia), s'inserisce, ha trovato il gol con un tiro a giro dal limite (è uscito per infortunio, era affaticato). Calma, li rivedremo.


Il Messaggero titola: "Morrison, che sorpresa: regia, gol e assist.

Prosegue il quotidiano romano: Gli occhi sono tutti per lui, Ravel Morrison osservato speciale da tecnico e tifosi. Pioli lo tiene in campo per poco più di un'ora nel test contro l'Auronzo (finito 14-0) e lui non delude le aspettative. Morrison, che musica verrebbe da dire. Nella prima uscita stagionale il talento inglese fa spellare i palmi delle mani ai tanti tifosi giunti sotto le Tre Cime di Lavaredo per vederlo. Il tecnico biancoceleste lo aveva detto qualche giorno fa in conferenza stampa: "Credo che ci sia stato un errore, a febbraio è arrivato il 'fratello'. Ora è in condizioni ottime". Nulla di più vero. Pioli lo schiera regista, ruolo che aveva già ricoperto con il QPR. Si è calato immediatamente nei panni del trascinatore. Non parla molto ma lascia che siano i suoi piedi a farlo. Serpentine, finte e un repertorio da grande giocatore. Ha qualità da vendere e non risparmia i malcapitati avversari. La prima perla è un delizioso assist per Keita (un poker di gol, per lui) che segna il gol del 2-0. Poi è lui ad esultare per ben due volte. Il primo è un mix di destrezza e potenza: l'ex West Ham raccoglie la sfera dal limite, il tempo di prendere la mira, poi un destro a fil di palo che non lascia scampo a Michelli per il 4-0. Il secondo è invece una delizia per gli occhi: imbucata di Perea, l'inglese a tu per tu con Michelli lo supera con un pallonetto delicato che lentamente gonfia la rete.

Insieme a Morrison a brillare è anche Keita. Il gioiellino spagnolo, sotto la lente d'ingrandimento dopo la passata stagione giocata non certo ai suoi livelli, si esibisce a grandi livelli. Unica pecca, è ancora troppo egoista. Chiedere a Perea che si sgola per farsi passare la palla. L'attaccante mette a segno una quaterna. Bene anche Patric che entra subito in sintonia con la squadra strappando molti applausi. Nella ripresa c'è tempo per Pioli anche per qualche esperimento tattico come la difesa a tre, vera novità di questa nuova Lazio. Giusto per la cronaca la sfida contro l'Auronzo, lo ricordiamo, è terminata 14-0, una piccola consolazione per i tifosi arrabbiati per i 10 euro che hanno dovuto sborsare per assistere all'amichevole.


Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Keita si prende subito la scena. Quattro gol e la continua presenza nel gioco d'attacco della Lazio alla prima uscita stagionale nel ritiro di Auronzo. Il ventenne spagnolo esige un ruolo da protagonista. Il suo talento lo impone, il suo temperamento insegue il riscatto dopo una stagione con tante ombre. Un anno fa, sembrava il predestinato per illuminare la via del gol laziale: un ruolo che poi è stato conquistato da Felipe Anderson. Dodici mesi dopo, è scattata ancora sotto le Cime di Lavaredo la sua rincorsa. E il primo volto da copertina nella Lazio attesa dalla Supercoppa e dai preliminari di Champions è il suo. Nelle quattro reti all'Auronzo c'è il repertorio migliore: destrezza, rapidità e colpi d'artista. E anche un'intesa con Morrison che può esaltare la stagione biancoceleste. Pregevole lo scambio con l'inglese sul primo gol di Keita. "Morrison? Ha tantissima qualità, è facile giocare con talenti del genere", ha detto l'attaccante. L'inglese si è accodato via Twitter: "Grande vittoria, felice per i miei due gol. Sono molto felice per la mia prima partita nella Lazio". Keita è tutto preso dall'importanza del momento nella stagione della Lazio. "Non è facile affrontare la prima partita, dobbiamo prendere il ritmo immediatamente per essere pronti ai prossimi impegni ufficiali". Intanto, si gode le coccole dei tifosi che all'uscita dallo stadio Zandegiacomo lo hanno sommerso tra richieste di autografi e selfie. Sul campo, per l'intera partita, ha governato la manovra d'attacco della Lazio. Spostandosi anche al centro, per dare continuità all'idea dell'allenatore Pioli che lo vede pronto a completare il suo repertorio con compiti da centravanti, sia pure atipico.

Una settimana fa, alla presentazione delle nuove maglie della Lazio, scatenò l'entusiasmo del popolo laziale dicendo di essere pronto a rimanere per andare in Champions League. Un messaggio forte e chiaro per chiudere voci di un suo trasferimento. Tra Liverpool, Inter e Fiorentina non mancavano i pretendenti, anche prestigiosi. Ma Balde Keita non vuole perdere la sua chance con la Lazio. A vent'anni si può non avere fretta, ma non si può frenare l'onda del proprio talento. L'estate scorsa finì pure sul taccuino del commissario tecnico Antonio Conte nell'ottica di quel passaporto comunitario da avere che potrebbe dargli anche un domani azzurro. Poi, il suo estro si è appannato proprio nella fase più intensa della squadra. C'è tempo per riprendersi i propri progetti. Keita ha lanciato la sfida con se stesso già dalla prima gara della Lazio. La Supercoppa con la Juventus in programma l'8 agosto e il preliminare dopo Ferragosto sono appuntamenti sottolineati sulla sua agenda. Per lasciare il segno di Keita su un palcoscenico stellare.


La bussola tattica della Lazio passa anche dal sorriso sereno di Santiago Gentiletti. Contro l'Auronzo, l'argentino è diventato centrale nella difesa a tre varata nella ripresa come alternativa a quella a quattro proposta al via. "Lo abbiamo fatto anche in campionato e nella finale di Coppa Italia, siamo a disposizione dell'allenatore e possiamo giocare in entrambi i modi senza problema". Così la Lazio nella ripresa si è sganciata dal 4-3-3 iniziale per dividersi tra 3-5-2 e il 3-4-3 con Patric a diventare il tassello in più sul fronte offensivo. Un leader in campo e fuori. Gentiletti è giunto a Roma nell'agosto scorso dopo il trionfo nella Libertadores con il San Lorenzo, la squadra del Papa. Sembrava la colonna difensiva giusta per Lazio di Pioli prima del crac al crociato del 21 settembre, col Genoa. Sette mesi out per riaffacciarsi a Genova, il campo dello stop, con un gol alla Sampdoria, rivelatosi fondamentale nel rincorsa Champions. "Sono uno dei più vecchi dello spogliatoio, parlo molto con gli altri". Elogi a Hoedt, nuovo collega di reparto. "Giovane con tanta qualità. Si vede che è un grande giocatore". Fissa le tappe della Lazio. "Stiamo facendo una buona preparazione in un bel posto che non conoscevo. Dobbiamo arrivare preparati alla Supercoppa". La Juve sarà ancora un ostacolo insuperabile per la Lazio. "Dobbiamo migliorare come abbiamo fatto l'anno scorso. Bisogna pensare alle cose grandi piano piano". Il Feyenoord vende. Gentiletti sa che la Lazio vuol completarsi. Da stasera si aggregheranno i nazionali e Klose. Ma sono attesi acquisti. "Chi arriverà sarà il benvenuto", dice.



La formazione iniziale: Djordjevic, Perea, Hoedt, Konko, Marchetti, Mauricio; Morrison, Oikonomidis, Braafheid, Murgia, Keita




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