Domenica 31 agosto 2003 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Lecce 4-1

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31 agosto 2003 - 3053 - Campionato di Serie A 2003/04 - I giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Couto, Mihajlovic, Favalli, Fiore, Albertini (66' Dabo), Stankovic, Cesar (59' Sergio Conceicao), Corradi, C.Lopez. A disposizione: Sereni, Negro, Zauri, Giannichedda. Allenatore Mancini.

LECCE: Amelia, Stovini, Silvestri, Abruzzese, Siviglia (66' Cassetti), Giacomazzi, Ledesma, Tonetto, Rullo (46' Budel), Chevanton, Vucinic (46' Konan). A disposizione: Poleksic, Bojinov, Cimirotic, Bovo. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Bertini (Arezzo).

Marcatori: 20' Albertini, 25' Corradi, 35' Fiore, 50' Konan, 84' Oddo.

Note: Giornata calda e terreno in buone condizioni. Ammoniti Mihajlovic e Giacomazzi per gioco falloso. Recuperi: 1' pt e 4' st. Angoli: 6-5 per la Lazio. Esordio in serie A per Amelia, Abruzzese, Rullo, Budel.

Spettatori: 47.760 con 39.434 abbonati per un incasso di euro 653.079,66.


Albertini sigla l'1-0
L'esultanza dei giocatori biancocelesti
Sergio Conceiçao in azione
Sinisa Mihajlovic in azione
Bernardo Corradi in azione
La gioia di Albertini per il goal che sblocca l'incontro

Il Corriere della Sera titola: "La Lazio show non sbaglia un colpo. Gol e invenzioni: Albertini trascina la squadra di Mancini e avvisa il Trap".

Continua il quotidiano: Il primo tempo per vedere la Lazio che vuole Mancini - bella nel gioco, concreta sottoporta - e per pensare a quale squilibrio di forza, denaro e di classe affliggerà la prossima serie A a 20 squadre. Il secondo per segnarsi il nome di Cedric Axel Konan, 20 anni compiuti a gennaio, attaccante ivoriano (183x74), che potrebbe aiutare il Lecce a salvarsi. Per 45' Lazio-Lecce è stata una mattanza, che ha esaurito in fretta i suoi motivi di interesse. E, con il senno di poi, buon che il guardalinee Biasutto abbia visto un fuorigioco di Corradi, al 7', quando il centravanti ha deviato in porta una punizione di Mihajlovic da 25 metri. La bandierina alzata ha allungato la gara di un quarto d'ora, ma è stata già simbolo di quello che poteva fare il Lecce: arrendersi. La Lazio ha creato occasioni da gol ogni volta che ha dispiegato la manovra offensiva. Demetrio Albertini, non esattamente un bomber, visto che aveva segnato l'ultimo suo gol "italiano" il 12 marzo 2000 in Milan-Verona 3-3, ha avuto tempo e spazio per piazzare un sinistro non forte ma preciso: 1-0 al 19'. Corradi ha sfruttato una percussione di Stankovic e una distrazione dello stesso guardalinee, che questa volta ha chiuso un occhio sulla sua posizione più che dubbia: 2-0 al 25' e poche proteste dei leccesi, già rassegnati.

Fiore ha chiuso la pratica con un bellissimo esterno sinistro al volo, dopo corner di Mihajlovic e appoggio all'indietro del Piojo Lopez, ieri bravo solo a intermittenza: 3-0 al 36'. Una macchina da gol messa a punto da Albertini, padrone del centrocampo. Una prestazione che, se replicata nelle prossime giornate, potrebbe mettere qualche dubbio in Trapattoni. A 32 anni non si è vecchi per la Nazionale. Ma, a cercare bene, la Lazio ha seminato anche qualche difetto. Troppe incertezze in difesa, non pagate nel primo tempo e scontate poco nella ripresa con un pizzico di buona sorte. La potenza del nuovo entrato Konan, aggiunta alla velocità di Chevanton, ha infatti mandato più volte in tilt Favalli e la coppia centrale Couto-Mihajlovic. Il giovane ivoriano ha segnato (di testa) al 4' della ripresa, l'uruguaiano è stato sfortunato a sfiorare soltanto il gol del possibile 2-3.

La medicina per la Lazio, però, è già in casa: si chiama Jaap Stam, ieri assente per acciacchi vari. Al suo ritorno, blinderà di nuovo la difesa. In tribuna, a vedere la Lazio sigillare la partita con il 4-1 segnato da Oddo (tiro da fuori area, deviato da Stovini), c'era quel vecchio volpone di Mircea Lucescu, allenatore del Besiktas campione di Turchia (a punteggio pieno dopo 4 giornate). Il romeno ha "sgufazzato" i prossimi avversari: "Credo che la Lazio sia la favorita del nostro girone di Champions League. Il Chelsea? Avrà bisogno di tempo per amalgamare i tanti acquisti. La Lazio ha grandi giocatori, quelli che fanno la differenza. In più, rispetto allo scorso anno, sono anche più tranquilli perché ora vengono pagati...". Ma per pensare al Besiktas (16 settembre, a Istanbul) c'è tempo. A Roberto Mancini basta e avanza avere rotto un tabù. All'esordio in campionato, finora, aveva sempre perso: 0-2 con la Fiorentina nel torneo 2001-02 e 2-3 con la Lazio nella stagione scorsa, sempre contro il Chievo. Questa settimana potrebbe essere decisiva anche per firmare uno sponsor. "Più di qualificarci per la Champions League e vincere 4-1 nella prima giornata di campionato - ha detto il direttore generale Luca Baraldi -non potevamo fare. Alle vecchie offerte se ne sono aggiunte due nuove: possiamo scegliere". Un po' come lui. Ieri è scaduto il suo contratto, che gli verrà rinnovato (come amministratore delegato) nel prossimo Cda del 10 o 11 settembre. A meno che, in Federcalcio o in Lega, si inneschi un giro di poltrone importanti.