Domenica 4 maggio 2025 - Empoli, stadio Carlo Castellani - Empoli-Lazio 0-1
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4 maggio 2025 – Empoli, stadio Carlo Castellani - Campionato di Serie A, XXXV giornata - inizio ore 12.30
EMPOLI: Vasquez, Goglichidze (46' Sambia), Ismajli, Viti (90' Campaniello), Gyasi, Fazzini, Marianucci, Pezzella, Solbakken (59' Konate), Cacace, Colombo. A disposizione: Silvestri, Seghetti, Brancolini, De Sciglio, Tosto, Bacci, Esposito. Allenatore: D`Aversa.
LAZIO: Mandas, Hysaj, Gigot, Romagnoli, Pellegrini (70' Gila), Rovella (78' Provstgaard), Guendouzi, Marusic (46' Isaksen), Dia (58' Vecino), Zaccagni (70' Pedro), Castellanos. A disposizione: Provedel, Furlanetto, Dele-Bashiru, Noslin, Tchaouna, Belahyane, Basic, Ibrahimovic. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Sig. Colombo (Como) - Assistenti: Sigg. Tolfo e Dei Giudici - Quarto uomo: Sig. Crezzini - V.A.R.: Sig. Abisso - A.V.A.R.: Sig. Gariglio.
Marcatori: 1' Dia
Note: Cielo nuvoloso, terreno in buone condizioni. Ammoniti 34' Colombo, 45'+2' Goglichidze, 56' Pellegrini, 66' Hysaj, 84' Pezzella, 87' Vecino, 89' Viti, 90'+4' Provstgaard. Espulsi 38' Colombo per doppia ammonizione, 76' Hysaj per doppia ammonizione. Angoli 2 a 7. Recuperi: 3' p.t., 6' s.t.
Spettatori: 8.787 (1.772 paganti e 7.015 abbonati) per un incasso di 83.250,89 euro.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
• Il Tempo titola: “La Lazio non molla”. Continua il quotidiano romano: “A Empoli basta il gol di Dia in avvio per vincere la sfida. I biancocelesti portano via tre punti pesanti per la classifica. Biancocelesti quarti in condominio con Juve e Roma ma “dietro” negli scontri diretti”.
Avanti con fatica vincendo finalmente una partita sporca: tre punti d'oro per la Lazio ad Empoli, timbra il cartellino Dia in avvio poi tanta sofferenza per centrare l'undicesimo successo in trasferta confermandosi nella versione migliore lontano dall'Olimpico. Solito arbitraggio discutibile, stavolta dell'emergente Colombo che sbaglia tutto da entrambe le parti innervosendo una gara che non sembrava accesa. La classifica resta ancora indecifrabile ma perlomeno i biancocelesti non hanno mollato la presa a tre partite dalla fine. C'è sempre l'ammucchiata per i posti nelle Coppe ma la Lazio è quarta con Roma e Juve, ma virtualmente al sesto posto dopo i risultati di ieri per colpa degli scontri diretti in svantaggio con giallorossi e bianconeri. Tra il sogno Champions e il fallimento di restare fuori da tutto ballano pochi punti: decideranno i famosi dettagli. Baroni sceglie Marusic esterno alto per dare più equilibrio alla squadra, davanti sempre la coppia Dia-Castellanos. Sull’altro fronte D'Aversa senza tanti titolari a centrocampo inventa la coppia composta da Marianucci e Fazzini, quest'ultimo a lungo inseguito nel mercato di gennaio.
La partita è tutta nel lampo iniziale di Dia: dopo 53 secondi sfrutta il lancio di Hysaj e infila Vazquez per il gol decisivo. È la nona rete in campionato dell'attaccante senegalese che ha pagato negli ultimi mesi il rispetto del Ramadan con una serie di prestazioni anonime durante l'inverno. Tant'è, la Lazio ha gestito bene la partita aiutata anche dall'espulsione affrettata dell'arbitro Colombo nei riguardi dell'omonimo attaccante di casa, primo giallo netto, secondo severo ma il giovane di D'Aversa paga anche il calcio dato in testa a Mandas in avvio di gara. Nella ripresa subito Isaksen per Marusic, cambio sbagliato come quelli successivi di Baroni che si incarta senza motivo. Annullato subito il pari di Viti dal Var per fuorigioco, i biancocelesti non affondano mai il colpo, aspettano la partita e rischiano.
Anche perché Colombo non aspetta altro che riequilibrare il numero di calciatori in campo: ammonito Pellegrini (giustamente sostituto da Gila, dentro anche Pedro per Zaccagni e poco prima Vecino per Dia), giallo di Hysaj sottovalutato dal tecnico. Il rosso, puntuale, arriva al 75' per una ingenua trattenuta dell'albanese a Sambia. A quel punto fuori Rovella per Provstgaard, la linea a quattro è formata da tutti centrali ma bisogna battagliare fino all'ultimo secondo. Sempre lui in cattedra, l'arbitro ignora un rigore solare per fallo di Marianucci su Pedro poi Isaksen si divora il raddoppio davanti a Vazquez: dopo cinque minuti di recupero il triplice fischio di Colombo. Tutto è bene quello che finisce bene ma troppa sofferenza per una Lazio che riesce comunque a portare a casa l'undicesima vittoria esterna (eguagliato il record di Sarri del 2022). Ora sabato sera la Juventus per continuare ad inseguire il sogno europeo.
• La Gazzetta dello Sport titola: “Lazio sprint Champions”. Continua il quotidiano: “Dia un fulmine, Empoli battuto e Baroni aggancia il quarto posto. Biancocelesti in vantaggio dopo 54”, poi riescono a gestire la gara. La squadra di D’Aversa paga il rosso a Colombo e le tante assenze”.
Non bella, ma cinica. In riserva, ma con la lucidità di sapere cosa fare e come farlo. La Lazio coglie a Empoli l’undicesima vittoria esterna e rilancia la sua candidatura a un posto in Champions. Le basta un gol di Dia dopo 54 secondi contro un Empoli rabberciato e condannato da una serie di episodi sfavorevoli. Su quella rete, bella e fulminea, la formazione di Baroni imbastisce una gara che non sarà ricordata come una delle migliori, ma che le consente di incamerare tre punti che la riportano al quarto posto, sia pure in coabitazione con la Roma (con cui ha gli scontri diretti sfavorevoli) e la Juve (che affronterà sabato all’Olimpico dopo aver perso per 1-0 l’andata allo Stadium).
Vittoria chirurgica. La banda Baroni non è certo formazione da vittorie di corto muso, magari al termine di match in cui - dopo aver sbloccato - pensa più a conservare che a incrementare il vantaggio. Anzi, si è fatta conoscere e apprezzare per l’esatto contrario. Succede però che, a fine stagione, le energie comincino a scarseggiare e che serva fare di necessità virtù. Specie poi se passi in vantaggio alla prima azione. E così la Lazio versione Castellani dà una (quasi inedita) dimostrazione di saper vincere badando al sodo. Che non avesse l’aria di tentare l’ennesima scorribanda senza fare calcoli Baroni lo lascia intuire già dalla formazione iniziale, in cui inserisce il più coriaceo Gigot al posto di Gila e soprattutto Marusic come esterno alto al posto di Isaksen. Il gol in apertura (era dal 1998 che in campionato i biancocelesti non segnavano al primo minuto, la rete allora fu di Jugovic in un Sampdoria-Lazio) rende ancora più logico l’atteggiamento guardingo dei romani. A sbloccare è Dia (12° gol stagionale) che capitalizza al meglio una combinazione Castellanos-Hysaj, con pregevole apertura no look dell’argentino per il cross al bacio dell’albanese. Da quel momento l’imperativo categorico della squadra biancoceleste diventa amministrare. E il piano riesce visto che le occasioni per i padroni di casa saranno praticamente zero, a parte un tiro di Marianucci ben parato da Mandas e un gol annullato a Viti per fuorigioco rilevato dal Var.
Tutto contro. A rendere il piano laziale ancora più agevole provvede pure l’altro episodio che indirizza la gara. Si verifica al 38’ del primo tempo quando Colombo, già ammonito (giustamente) qualche minuto prima, becca il secondo giallo dall’arbitro suo omonimo, lasciando l’Empoli in dieci. Decisione, quella del direttore di gara, che appare troppo fiscale. Per D’Aversa, che già aveva dovuto schierare una formazione d’emergenza per le tante assenze che hanno colpito il centrocampo, venire a capo della situazione diventa quasi impossibile. I padroni di casa però, dopo un primo tempo opaco, nella ripresa ci mettono il cuore. L’ingresso di Sambia per Goglichidze rende più aggressivo il 3-4-2-1 diventato 3-4-2 dopo il rosso a Colombo. E per qualche momento la squadra di casa accarezza il sogno del pareggio. Accade negli istanti che passano tra il gol di Viti (al 6’) e l’annullamento dello stesso per fuorigioco da parte del Var. Ma poi Baroni (che aveva già messo Isaksen al posto di Marusic per tentare di prendere il largo) capisce che è giornata di sano realismo e mette un centrocampista (Vecino) al posto di Dia passando al 4-3-3. Mossa che spegne le velleità dell’Empoli. Che non si riaccendono neppure quando, a un quarto d’ora dal termine, si ristabilisce la parità numerica. Il doppio giallo (anche questo fiscale, anche se meno di quello di Colombo) tocca a Hysaj. Ma l’Empoli è già con la testa alle ultime tre partite con Parma, Monza e Verona: la salvezza passa da lì. La Lazio, che nel finale sfiora il raddoppio con Pedro e Isaksen e reclama un rigore (che ci starebbe) per fallo di Marianucci su Pedro, aspetta invece lo scontro diretto con la Juve: la Champions passa da lì.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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