Lunedì 28 aprile 2025 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Parma 2-2

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedenteTurno successivo

28 aprile 2025 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXIV giornata - inizio ore 20.45

LAZIO: Mandas, Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini, Rovella (71' Vecino), Guendouzi, Isaksen (71' Tchaouna), Dia (57' Pedro), Zaccagni (71' Noslin), Castellanos. A disposizione: Provedel, Furlanetto, Hysaj, Gigot, Provstgaard, Dele-Bashiru, Basic, Ibrahimovic. Allenatore: Baroni.

PARMA: Suzuki, Delprato, Leoni, Valenti, Ondrejka (71' Man), Sohm, Keita, Hainaut (71' Balogh), Valeri (88' Lovik), Pellegrino (60' Djuric), Bonny (60' Hernani). A disposizione: Marcone, Corvi, Almqvist, Camara, Circati, Haj, Plicco. Allenatore: Chivu.

Arbitro: Sig. Sacchi (Macerata) - Assistenti: Sigg. Bindoni e Tegoni - Quarto uomo: Sig. Monaldi - V.A.R.: Sig. Ghersini - A.V.A.R.: Sig. Meraviglia.

Marcatori: 3' Ondrejka, 46' Ondrejka, 79' Pedro, 84' Pedro

Note: ammoniti 50' Castellanos, 54' Leoni, 75' Hernani, 80' Djuric. Angoli 5 a 1. Recuperi: 3' p.t., 6' s.t.

Spettatori: 35 mila circa.


I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:.


Il Tempo titola: “Pedro non basta”. Continua il quotidiano romano: “La Lazio all’Olimpico contro il Parma si sveglia troppo tardi. Emiliani avanti due a zero, poi la doppietta dello spagnolo. La squadra di Baroni raggiunge la Roma al sesto posto a due punti dalla Champions”.

Finisce qui la corsa Champions. La doppietta di Pedro salva la Lazio da un'altra sconfitta interna contro un buon Parma ma il tabù Olimpico resiste (un successo nelle ultime dieci gare giocate in casa) e soprattutto condanna la squadra di Baroni a un anonimo settimo posto in classifica. Riemergono in una notte pazza i limiti strutturali di una squadra che non sa difendere: così in Italia si fa poca strada, peccato solo per l'illusorio avvio di stagione che aveva fatto pensare ad un altro epilogo. Baroni schiera tutti i titolari, in pratica la stessa squadra che ha vinto a Marassi con la sola novità di Isaksen che ha scontato il turno di squalifica contro il Genoa. Nessuna deroga al modulo super offensivo, il 4-2-3-1 con tutti gli attaccanti in campo dall'inizio. Parma con la coppia Bonny-Pellegrino e l'ex romanista Chivu in panchina. Alla fine gli spettatori sono 30.000 anche perché la botta presa contro il Bodo non è stata ancora metabolizzata. Oltretutto si gioca di lunedì sera in mezzo a un periodo di vacanze e ponti: non proprio l'ideale per aiutare la Lazio ad inseguire il sogno Champions.

Lazio subito scoperta, come al solito peraltro, centrocampo infilato e Parma subito avanti: Valeri serve Ondrejka che, tutto solo, infila Mandas con una semplicità imbarazzante. Tutti desolatamente fuori posizione, difesa ferma e troppo vulnerabile. Tre minuti e 0-1, gara in salita e prateria nelle ripartenze per un avversario messo meglio in campo. Dopo una mezz'ora la Lazio comincia a spingere, prende le misure all'avversario e trova sulla sua strada anche un pizzico di sfortuna e l'arbitro Sacchi che fischia a senso unico. Certo, i biancocelesti sembrano intimoriti, incapaci di aggirare la difesa ospite che arretra davanti a Suzuki. L'Olimpico fischia giustamente un primo tempo impalpabile quasi la squadra non si stesse giocando la stagione in queste ultime gare di campionato. Troppe le distanze tra i reparti, buon per la banda di Baroni che Gila e Marusic bloccano un nuovo harakiri difensivo. Il rientro dall'intervallo è anche peggio: pochi secondi e Ondrejka, il killer di una Lazio sconclusionata realizza il raddoppio senza trovare opposizione.

Siamo 0-2 e riparte la contestazione con Mandas che evita il tris opponendosi alla conclusione ravvicinata di Pellegrino. Baroni inserisce Pedro per lo spento Dia, Chivu risponde con Hernani e Djuric. Poi anche spazio a Tchaouna, Noslin e Vecino (fuori Rovella, Zaccagni e Isaksen, tutti fischiati). Non che vada meglio ai subentrati, ormai il pubblico è spazientito, solo cori contro i propri giocatori. Pedro accorcia le distanze in mischia e poco dopo fa 2-2 e tutto cambia nel giro di pochi minuti. La su doppietta riapre la partita, il finale diventa palpitante. Suzuki è bravo su Guendouzi, poi il portiere del Parma resta a terra, l'arbitro concede poco recupero: esce un altro pareggio che non serve a risalire in classifica.


La Gazzetta dello Sport titola: “Fischi Lazio. Rimonta e rimpianti”. Continua il quotidiano: “Doppietta di Pedro. E’ pari col Parma ma non basta. Gli emiliani vanno sul 2-0 con Ondrejka, solo nel finale i biancocelesti si svegliano. E l’Olimpico contesta”.

Il fattore Parma continua a incidere sulla corsa Champions. Dopo aver tolto punti alla Juve (3, nel precedente turno), alla Fiorentina (2, sul campo dei viola) e al Bologna (3), la formazione emiliana ferma pure la Lazio che fallisce così l’aggancio al quarto posto. I punti sottratti ai biancocelesti dalla quadratissima squadra di Chivu sono due, ma a un quarto d’ora dal termine sembrava che solo un miracolo potesse impedire al Parma di fare bottino pieno. Ci pensa Pedro con una doppietta ad evitare alla squadra romana la sconfitta e a regalarle un pareggio che da un lato prolunga la serie negativa interna (una sola vittoria nelle ultime dieci in casa) e sa di occasione sprecata, ma dall’altro tiene comunque la squadra di Baroni ancora in corsa per l’Europa che conta. Il rimpianto per la vittoria sfumata dopo essere andato sul doppio vantaggio è invece attenuato per il Parma da una classifica che adesso dice che i punti di vantaggio sul terzultimo posto sono sette a quattro giornate dalla fine.

Parma chirurgico. Certo, il margine sulla zona retrocessione avrebbe potuto assumere contorni ancora più rassicuranti. E sarebbe accaduto se la squadra di Chivu non avesse ceduto nel finale dopo oltre 75 minuti su livelli di formazione di caratura superiore ad una che lotta per la salvezza. In avvio il tecnico romeno azzecca tutte le mosse e mette in crisi la Lazio con un 3-5-2 che chiude gli spazi ai padroni di casa e li mette in grande sofferenza, grazie ai quinti di centrocampo (Hainuat e Valeri) che interpretano al meglio il ruolo di guastatori sulle fasce. E’ proprio dall’iniziativa di uno dei due (Valeri, sulla sinistra) che nasce il gol che gela l’Olimpico dopo tre minuti. Lo realizza con un piatto chirurgico Ondrejka che capitalizza la voragine lasciata al centro da una Lazio troppo sbilanciata. Non è la prima volta che i biancocelesti faticano a trovare il bandolo della matassa contro squadre che si chiudono a doppia mandata (da qui si spiega il deludente rendimento interno), ma in questa occasione si aggiunge un generale scoramento che dalla testa passa subito alle gambe dei giocatori. Mai visti, almeno in questa stagione, gli uomini di Baroni così lenti e poco reattivi. Il Parma controlla le operazioni fino all’intervallo senza correre rischi. E, anzi, va pure vicino al raddoppio: Romagnoli anticipa all’ultimo il tiro a botta sicura di Pellegrino.

Cuore Pedro. Insomma, l’1-0 con cui si va al riposo può essere considerato quasi un buon risultato per la Lazio. Ma passano pochi secondi della ripresa e il 2-0 arriva lo stesso. Lo segna ancora un ispiratissimo Ondrejka che costruisce e rifinisce l’azione con un tiro imparabile. Se i quinti macinano chilometri senza mai perdere la lucidità, fondamentale è anche il lavoro delle due mezzali (lo stesso Ondrejka e Sohm) che sbrigano alla perfezione le due fasi. Per la Lazio, fischiata dal suo pubblico (che evidentemente già pregustava l’aggancio al quarto posto) sembra non esserci scampo. Il motore (Guendouzi-Rovella) stavolta non gira e così davanti non arrivano palle utili per essere trasformate in occasioni. Ma mai sottovalutare le magie dei grandi campioni, gli unici in grado di cambiare le sorti di un incontro che sembra già archiviato. Quello della Lazio si chiama Pedro. Baroni lo mette in campo a mezzora dalla fine (per uno spento Dia) e lui lo ripaga con la doppietta che evita una sconfitta che sarebbe stata una mazzata dalla quale difficilmente ci si sarebbe ripresi. Anche gli altri ingressi (Tchaouna, Noslin e Vecino) aiutano una Lazio che si sveglia solo nel quarto d’ora finale. Dopo l’uno-due dell’ex Barça (tap-in sulla di Suzuki e testa su cross di Pellegrini), sfiora pure il sorpasso con Guendouzi. I cambi di Chivu sono meno fortunati, ma non sbagliati. Il tecnico aveva capito che la sua squadra era in riserva e qualcosa andava fatto. I rimpianti non mancano per gli emiliani (Pellegrino sul 2-0 e Man sul 2-2 si fanno ipnotizzare da Mandas), ma la salvezza è e più vicina.




La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






<< Turno precedente Turno successivo >> Torna alla Stagione Torna ad inizio pagina