Domenica 5 aprile 2009 - Siena, stadio Artemio Franchi - Siena-Lazio 2-0
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5 aprile 2009 - 3.323 - Campionato di Serie A 2008/09 - XXX giornata - inizio ore 15.00
SIENA: Curci, Zuniga, Portanova, Brandao, Del Grosso, Vergassola, Codrea, Galloppa, Kharja (61' Ghezzal), Calaiò (73' Jarolim), Maccarone (86' Frick). A disposizione: Eleftheropoulos, Ficagna, M.Coppola, Amoruso. Allenatore: Giampaolo.
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner (75' De Silvestri), Siviglia, Cribari, Kolarov, Meghni (68' Pandev), Ledesma, Matuzalem, Mauri (46' Foggia), Rocchi, Zarate. A disposizione: Carrizo, Rozehnal, Dabo, Manfredini. Allenatore: D.Rossi.
Arbitro: Sig. Celi (Campobasso) - Assistenti Sigg. Ferrandini e Galloni - Quarto uomo Sig. Ayroldi.
Marcatori: 25' Calaiò, 85' Maccarone.
Note: giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Brandao, Codrea, Siviglia per gioco scorretto. Calci d'angolo: 3-6. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 13.000 circa con 3.970 paganti (incasso euro 54.479,50) e 7.774 abbonati (quota euro 70.000).
Addio sogni europei per una Lazio, oggi inguardabile. La voce grossa che il presidente Lotito ha alzato in settimana davanti alla squadra, non è servita per cambiare una tendenza autodistruttiva: la Lazio non gioca contro il Siena e si fa battere 2-0. Niente carattere, nessuna inversione di rotta. La passeggiata del Siena si trasforma nella seconda vittoria nelle ultime dieci partite, un grande salto verso la salvezza. Partenza con rapidi capovolgimenti di fronte, buone occasioni soprattutto per la Lazio che al 6' si rende pericolosa con il cross di Lichtsteiner ma Zarate non approfitta dell'uscita incerta di Curci. Poi, lentamente, i ritmi si abbassano e la gara si addormenta. Fino a quando la Lazio viene svegliata di soprassalto. Un po' confusa e titubante, al 25' si fa sorprendere dal controllo di Calaiò che si inserisce senza che la coppia centrale opponga troppa resistenza e batte Muslera: solite amnesie difensive. La reazione della Lazio al gol non dà segnali incoraggianti. Zarate gira sempre più largo, Rocchi si impegna ma i suoi tentativi non riescono a dare fastidio all'ex portiere della Roma, a volte anche indeciso nelle uscite.
Il tecnico biancoceleste corre ai ripari mandando dentro a inizio ripresa Foggia per Mauri, autore di una prova mediocre, ma la Lazio si muove con estrema calma, cerca di impostare il gioco come se dovesse controllare il risultato. E allora il Siena cerca la rete che potrebbe chiudere definitivamente i conti, vista la scarsa vena degli avversari. Maccarone prima e Calaiò, dopo aver saltato Muslera, la mancano di poco. Rossi rischia il tutto per tutto: si affida a Pandev, preservato in panchina in vista del derby con la Roma e rientrato affaticato dopo l'impegno con la nazionale macedone. Al 37' finalmente una scossa per la Lazio. Ledesma serve Rocchi sul filo del fuorigioco, tiro velenoso ma Curci c'è. Niente da fare, non è giornata. A 5' dalla fine il Siena raddoppia con Maccarone che fugge e va in gol lasciandosi alle spalle Muslera in versione kamikaze vecchi tempi, uscita suicida e sconsiderata. L'indegna conclusione di una giornata più che storta. "Chiedo scusa a tutti, c'è bisogno che qualcuno ci metta la faccia e mi prendo le mie responsabilità. Ma siamo uomini di sport e sappiamo che si cade e poi ci si può rialzare". Parole amare, quelle di Delio Rossi, per commentare una sconfitta, 2-0 contro il Siena, che non lascia alibi alla Lazio. "Abbiamo scelto il modo peggiore per preparare una partita come il derby", dice ancora il tecnico biancoceleste, negando però di aver pensato alle dimissioni.
"Sono un atto di resa e non fanno parte del mio repertorio". La brutta prestazione ha spinto Lotito ad ordinare il ritiro immediato. "Una decisione partita dalla società - commenta Delio Rossi - ne dobbiamo prendere atto. Andremo in ritiro perché dobbiamo arrivare al meglio in questo finale". Deciso anche il silenzio stampa rotto solo da Zarate con una frase: "Abbiamo giocato una brutta partita". Quindi subito dopo la gara la Società ha comunicato il silenzio stampa e il ritiro anticipato. Si prospetta una settimana di feroci polemiche in attesa del derby di Sabato Santo.
Fonte: Il Messaggero
La Gazzetta dello Sport titola: "Calaiò-Maccarone, Siena ormai salvo. Delio Rossi le ha provate tutte, ma neanche l'ingresso di Foggia e Pandev ha creato pericoli per la porta di Curci. Le punte dei toscani hanno fatto la differenza. Per la Lazio è la terza sconfitta consecutiva".
Continua la "rosea": La Lazio ama gli eccessi. Dopo tre vittorie ha infilato tre sconfitte di fila. Si è arresa in maniera ingloriosa. Ha sempre avuto il gol facile, eppure da tre partite non segna. E' un gran brutto approccio al derby di sabato. Il Siena, invece, ha ben combattuto la sua battaglia. Solida in difesa, ordinata in ogni reparto, ha mandato in gol le sue due punte. Calaiò ha ritrovato la rete che aveva smarrito con un capolavoro d'autore. Maccarone ha firmato un gol meno bello, però storico: con 32 reti ha raggiunto Enrico Chiesa, il capocannoniere del Siena. Il Siena ha premuto fin dall'avvio. In difesa ha frenato gli attaccanti biancazzurri con la tattica del fuori-gioco. Ha schiuso la gara con una perla. Galloppa ha lanciato Calaiò, che ha toccato per Vergassola, che gli ha servito l'assist. Calaiò ha controllato di petto e, tagliando in diagonale, è irrotto in area: tutti si aspettavano la girata di destro, invece, con un tocco di sinistro preciso e angolato, ha sorpreso in controtempo Muslera (1-0). L'azione del gol può anche essere letta in chiave laziale: Meghni ha perduto la palla in attacco, Kolarov si è fatto anticipare da Calaiò, poi Cribari è stato bruciato sullo scatto da Calaiò e Muslera non ha saputo opporsi all'attaccante.
Quello è stato l'istante fatale per la Lazio, che ha continuato a subire. Nel primo tempo la squadra biancoazzurra è riuscita ad impegnare Curci solo con un tiro da fuori di Meghni. Rossi non è rimasto inoperoso. Nella ripresa è passato al 4-2-3-1, inserendo Foggia per l'opaco Mauri. Poi ha lanciato Pandev: invano. Il solo Ledesma con i suoi lanci sapienti era in grado di innescare le punte, che però non riuscivano a trovare la via della rete. Era anzi il Siena a mancare la più grande occasione al 21' della ripresa. In contrattacco Maccarone lanciava sulla fascia Ghezzal, che offriva l'assist splendido per Calaiò: questi saltava Muslera e, a porta vuota, di sinistro, falliva il bersaglio. Ledesma cercava il gol con un sinistro violento, bloccato da Curci. Poi, con un lancio pennellato, al 37', serviva la palla-gol a Rocchi, guizzato oltre Zuniga: l'attaccante di sinistro cercava il primo palo, Curci riusciva a deviare. Il brivido scuoteva il Siena, che subito raddoppiava grazie ad una leggendaria papera di Muslera. Sul lancio lungo di Ghezzal, Siviglia frenava per favorire l'intervento del portiere che cercava di colpire di piedi la palla ma veniva anticipato da Maccarone, che segnava a porta vuota (2-0). Esulta il Siena, salvezza vicina. Geme la Lazio. Oggi va in ritiro.
La Repubblica titola: "Il Siena affonda la Lazio, la salvezza è più vicina. I toscani battono 2-0 i biancocelesti e tornano al successo dopo due sconfitte consecutive. Calaiò nel primo tempo e Maccarone, papera di Muslera, nella ripresa infliggono agli uomini di Delio Rossi il terzo ko di fila".
L'articolo prosegue: Il Siena batte 2-0 la Lazio e conquista tre punti fondamentali per il discorso salvezza. Con un gol per tempo i toscani archiviano una gara gestita alla perfezione soprattutto in fase difensiva. Terza sconfitta consecutiva per la squadra di Delio Rossi che oggi vede allontanarsi anche l'ultimo posto Uefa disponibile. Un ottimo Siena, solido e cinico quanto basta, ha messo in mostra tutte le lacune e i limiti della compagine biancoceleste. Non è servita la sosta a Delio Rossi per ricompattare un gruppo ancora alla ricerca di un'identità. Mauri è solo l'ombra di quel giocatore che fino allo scorso anno segnava e faceva segnare. Rocchi, sempre troppo isolato là davanti, difficilmente avrebbe potuto pungere. Zarate, invece, che dovrebbe rappresentare il motore a trazione anteriore di questa squadra, continua ad ostinarsi con azioni solitarie fine a sé stesse. Sul banco degli imputati anche il giovanissimo Muslera che forse ha risentito delle dichiarazioni in settimana del "rivale" Carrizo.
La sosta fa bene, quindi, solo al Siena capace di respingere puntualmente tutti gli assalti biancocelesti alla fonte, ovvero a centrocampo. La linea mediana formata da Vergassola, Codrea e Galloppa si è rivelata essenziale per stoppare le iniziative degli esterni laziali, con Kharja, infine, sempre pronto a ripiegare sull'attivissimo Ledesma. I lanci lunghi, la velocità dei propri attaccanti e i regali della difesa ospite hanno fatto il resto. Dieci punti di vantaggio sulla zona retrocessione a otto giornate dal termine non sono tanti, ma sono abbastanza per far star tranquillo l'ambiente. Primo tempo vivace al Franchi con pochissime conclusioni a rete. I padroni di casa vanno in vantaggio poco prima della mezzora al primo vero tiro in porta della gara: lancio di Vergassola a servire Calaiò al limite dell'area. L'ex attaccante napoletano si libera di Cribari, entra in area e con un tocco d'esterno sinistro batte in diagonale Muslera. La reazione della Lazio è tutta in una conclusione di Meghni dal limite dell'area respinta con i pugni da un attento Curci. Nella ripresa Rossi prova a giocarsi la carta Foggia togliendo dal campo un anonimo Mauri.
Invertendo l'ordine degli addendi, però, il risultato non cambia, e anche con l'inserimento del folletto partenopeo la Lazio impatta continuamente contro il muro difensivo senese. Al 22' la squadra biancoceleste potrebbe capitolare definitivamente se Calaiò non calciasse alto a porta praticamente vuota. I padroni di casa lentamente si chiudono nella propria metà campo cercando di colpire in contropiede. Poco dopo la mezzora gli uomini di Rossi provano l'affondo con Ledesma prima e Rocchi poi, ma in entrambe le occasioni è bravissimo Curci a respingere l'assalto. Al 40', però, il Siena allunga con Maccarone lanciato al limite dell'area che anticipa l'uscita fuori tempo di Muslera e sigla il 2-0 finale.