Domenica 5 dicembre 2004 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 2-1
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5 dicembre 2004 - 3124 - Campionato di Serie A 2004/05 - XIV giornata
JUVENTUS: Buffon, Zebina, Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Emerson, Appiah, Olivera (45' Kapo), Ibrahimovic, Del Piero (69' Zalayeta). A disposizione: Chimenti, Montero, Pessotto, Tacchinardi, Blasi. Allenatore: Capello.
LAZIO: Sereni, Oddo (46' Oscar Lopez), Talamonti, Fernando Couto, Siviglia, A.Filippini, Giannichedda, Dabo, Cesar (79' Inzaghi), Pandev, Muzzi (62' Rocchi). A disposizione: Casazza, Manfredini, Liverani, Di Canio. Allenatore: Caso.
Arbitro: Sig. Dondarini (Finale Emilia).
Marcatori: 11' Pandev, 40' Olivera, 75' Ibrahimovic.
Note: ammoniti Olivera, Ibrahimovic e Talamonti per comportamento non regolamentare, Cesar per proteste. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 20.000 circa, dei quali 3.621 paganti per un incasso di 101.120 euro. Abbonati 17.166 per una quota partita di 311.784 euro.
La Gazzetta dello Sport titola: "La Juve fa tutto come il Milan. Contro la Lazio bianconeri in svantaggio poi Olivera e Ibrahimovic firmano il 2-1. La squadra di Capello mantiene i 4 punti sul Milan, ma è apparsa in calo e ha faticato sul piano del gioco. Nel primo tempo la Juventus è sembrata anche poco concentrata. Deludente rientro di Del Piero".
Continua la "rosea": Aggrappata alle ali del suo elegante airone Ibrahimovic, la Juve tiene a distanza il Milan con lo stesso punteggio, e soprattutto con le stesse difficoltà, con cui il giorno prima i rossoneri avevano rimontato e battuto il Parma, passando dallo 0-1 al 2-1. Sotto di un gol all'11' dopo una straordinaria prodezza di Pandev, la capolista deve attendere fino al 40' del primo tempo per raggiungere il pareggio con un colpo di testa di Olivera, e addirittura fino al 30' della ripresa per passare in vantaggio grazie a un tocco acrobatico dell'attaccante svedese, che affonda definitivamente una dignitosa Lazio. Cronometro alla mano, recupero compreso, la Juve impiega quindi un'ora e 17 minuti per riprendersi i quattro punti di vantaggio sul Milan. Ma al di là del tempo che le serve per allontanare il fantasma del secondo pareggio consecutivo, la capolista fatica tanto, anzi troppo, sul piano del gioco, su quello fisico e persino, almeno nel primo tempo, su quello della concentrazione. Dietro una vittoria comunque meritata per il numero delle conclusioni nello specchio della porta (10 a 1), rimane quindi l'impressione di una Juventus in flessione, dopo 13 partite sempre giocate ad alto o altissimo livello, anche quando ha perso contro la Reggina, o pareggiato contro il Palermo e l'Inter. E a poco serve ricordare che mancava l'influenzato Nedved, perché il gol di Pandev non è stato certamente favorito dall'assenza del Pallone d'Oro uscente. Salvata dalla traversa che all'8' respinge una deviazione di testa di Ibrahimovic, la Lazio ha il merito di andare in vantaggio 3' più tardi, quando Pandev conclude il suo spettacolare slalom da grande giocatore tra i vari Thuram, Cannavaro e Zebina, infilando Buffon da sinistra.
La Juve migliore si scatenerebbe con la furia della belva ferita, ma questa non sembra la stessa squadra di qualche settimana fa, potente in campo e prepotente in classifica. Merito di un'ordinatissima Lazio, d'accordo, che Caso trasforma quasi completamente confermando soltanto cinque uomini (Oddo, Couto, Cesar, Dabo e Muzzi) rispetto agli undici scesi inizialmente in campo giovedì in Grecia. Ma demerito anche dei vari Thuram, Zambrotta e Del Piero, troppo lontani dal loro livello migliore, e più in generale di tutta la squadra molle e svagata. Probabilmente sottovalutata per i suoi limiti tecnici, la Lazio si raccoglie nella propria metà campo per difendere quell'inatteso vantaggio, frutto della classe di Pandev, ma anche della disposizione tattica di Caso che schiera il macedone come seconda punta tra l'avanzato Muzzi, e la linea dei quattro centrocampisti, schierata davanti ad altri quattro difensori, raramente impegnati. Talamonti e Couto, infatti, almeno inizialmente non devono fare gli straordinari per bloccare Ibrahimovic e Del Piero e anche se i due esterni Oddo e Siviglia non si sganciano mai, basta il gran lavoro di Giannichedda e Dabo in mezzo al campo per aiutare la squadra a respirare. Tanta concentrazione non sarebbe comunque sufficiente se la Juve si esprimesse come al solito. Soltanto Camoranesi, invece, riesce a offrire quantità e qualità sulla destra, lasciando ben poco spazio a Cesar, e proprio dai suoi piedi, dopo il cross iniziale per Ibrahimovic, parte un altro bel pallone che Del Piero riesce ad agganciare ma non a indirizzare verso Sereni. Con i supplenti Appiah e Olivera al posto dei titolari Blasi e Nedved, la Juve stenta in fase di costruzione, più sulle fasce che al centro per la verità, perché Emerson non tradisce mai, mentre sulla sinistra mancano le discese e i cross di Zambrotta.
Bene o male, i bianconeri riescono comunque ad avvicinarsi pericolosamente a Sereni, ma quando Ibrahimovic gli offre un pallone da spingere facilmente in rete, Del Piero lo spedisce verso la curva che gli perdona anche questo errore clamoroso. E allora, ricordandosi che gioca al suo posto, anche Olivera prova ad accentrarsi come Nedved e non a caso è proprio lui, sull'ennesimo cross di Camoranesi, a deviare di testa al 40' il pallone dell'1-1. In pratica la sua partita finisce qui, perché poco dopo l'uruguaiano esce in barella lasciando il posto a Kapo, che gioca ancora più stabilmente al centro. Con l'inserimento di Lopez a sinistra e lo spostamento di Siviglia a destra, per rilevare Oddo, la Lazio del secondo tempo concede sempre più spazio alla Juve, abbandonando definitivamente al proprio destino Muzzi e Pandev. Un po' più determinata, ma sempre a ritmo lento, la Juve spinge senza trovare i varchi giusti. L'occasione più pericolosa capita a Emerson che di testa impegna Sereni. Troppo poco comunque. Capello allora sostituisce Del Piero, rilevato da Zalayeta, e 5' più tardi arriva il gol di Ibrahimovic che devia al volo un cross di Kapo, dimenticando così una precedente e vistosa trattenuta di Talamonti. A questo punto dopo aver già inserito Rocchi al posto di Muzzi, Caso butta nella mischia anche Inzaghi, togliendo Cesar e proprio l'ultimo arrivato chiede invano il rigore per una scomposta uscita di Buffon. Ma anche stavolta per l'arbitro è tutto regolare e così la capolista può tirare un bel sospiro di sollievo. Anche se dopo essersi abituata a passeggiare tra gli elogi, la Juve sta scoprendo quanto è scomodo essere circondata dai primi dubbi. E quanto è faticoso dover tenere a distanza il Milan.
la Repubblica titola: "La Lazio passa in vantaggio al Delle Alpi con un gol strepitoso di Pandev. Olivera di testa e una deviazione di Ibrahimovic rimettono in corsa i bianconeri. La Juve sbanda, fatica, ma vince e il Milan resta ancora dietro".
Continua il quotidiano: La Juve ha faticato a sbarazzarsi di una buona Lazio, passata in vantaggio per prima con un gol straordinario di Pandev che si è bevuto mezza difesa della Juve e ha battuto Buffon. Già a San Siro la difesa bianconera aveva accusato qualche crepa e contro la vivace squadra di Caso la capolista ha dovuto faticare per vincere. Il pareggio di Olivera è arrivato grazie a un colpo di testa su traversone da destra di Camoranesi, come al solito il miglior fornitore di palloni per gli attaccanti. Dopo il mediocre primo tempo, nella ripresa la Juve ha premuto sull'acceleratore, cozzando contro il buon assetto difensivo della Lazio che ha ceduto solo a pochi minuti dal termine per una deviazione sfortunata di Siviglia su Ibrahimovic che ne ha approfittato dando un successo determinante alla Juve. Ibrahimovic aveva colpito una traversa nel primo tempo, ma talvolta è parso troppo lezioso. Il successo dei bianconeri è stato tutto sommato meritato, anche se non si è vista la Juventus delle occasioni migliori. Capello ha dovuto rinunciare a Nedved, ma ha reinserito Del Piero che ha disputato una buona partita.
Caso, la cui panchina è traballante, ha rafforzato il centrocampo, reparto che grazie alla buona giornata del trio A.Filippini, Giannichedda e Dabo per almeno mezzora ha dato filo da torcere alla Juve, schierata con Emerson e Appiah centrali. Male inizialmente la coppia difensiva bianconera Cannavaro-Thuram, colpevole sul bel gol di Pandev dopo che Ibrahimovic all'8' su traversone da destra di Camoranesi aveva colpito la traversa. Il gol biancoceleste: al 12', su sponda di Muzzi, Pandev si è bevuto Cannavaro, Zebina e Thuram, battendo poi Buffon in uscita con un bel sinistro a mezz'altezza. Il gol ha risvegliato la Juventus: molto vivace Del Piero, che ha tentato tre volte il tiro senza fortuna. I bianconeri, punti nell'orgoglio, hanno preso in mano la partita e su cross di Camoranesi da destra, al 39', Olivera ha insaccato di testa: Sereni, sulla palla, non è riuscito a salvare. Primo tempo intenso, gran lotta a centrocampo, buona Lazio all'inizio, difesa bianconera in difficoltà, poi è venuta fuori la Juventus. Nella ripresa i bianconeri hanno cercato la vittoria, ma la Lazio si è difesa bene.
Alla fine però la squadra di Caso ha ceduto un po': prima Couto ha colpito il palo alla destra di Sereni per deviare un tiro di Ibrahimovic che poi ha segnato il gol della vittoria. Al 39', Kapo da destra ha crossato, c'è stata una deviazione di Siviglia per lo svedese che non ha perdonato in scivolata la difesa biancoceleste. Il brutto primo tempo della Juve è stato ben compensato da un buon secondo tempo e così la capolista è tornata a vincere avvicinandosi allo scontro diretto col Milan con quattro punti di margine che le consentirà di affrontare i rossoneri senza grossi patemi o pericoli di sorpasso.