Giovedì 12 dicembre 2024 - Amsterdam, Johan Cruijff Arena - Ajax-Lazio 1-3

Da LazioWiki.

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12 dicembre 2024 – Amsterdam, Amsterdam Arena - Europa League – Fase Campionato, VI giornata - inizio ore 21.00


AJAX: Pasveer, Rensch (78' Jense), Sutalo, Baas, Hato, Berghuis (72' Akpom), Henderson, Taylo (78' Rasmussen), Traorè, Brobbey (72' Weghorst), Godts (57' Fitz-Jim). A disposizione: Gorter, Ramaj, Gaaei, Kaplan, Van Den Bomen, Rugani, Hlynsson. Allenatore: Farioli.

LAZIO: Mandas, Lazzari (46' Marusic), Patric (72' Gila), Gigot, Pellegrini (69' Nuno Tavares), Rovella, Dele-Bashiru, Tchaouna, Dia (46' Zaccagni), Pedro (88' Guendouzi), Castellanos. A disposizione: Provedel, Furlanetto, Noslin, Isaksen. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Sig. Kružliak (Slovacchia) - Assistenti Sigg. Hancko e Jekkel - Quarto uomo Sig. Kwiatkowski (Polonia) - V.A.R. Sig. Delajod (Francia) - A.V.A.R. Sig. Kralović (Slovacchia) – Delegato UEFA Sig. - Osservatore arbitro Sig.

Marcatori: 12' Tchaouna, 47' Traorè, 52' Dele-Bashiru, 77' Pedro

Note: ammonito 38' Hato, 45'+1' Brobbey, 45'+2' Rovella, 46' Pellegrini, 82' Gigot, 82' Weghorst . Angoli a . Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.

Spettatori: .


I calciatori convocati per la partita odierna

Le dichiarazioni dei protagonisti

• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio, calcio totale”. Continua il quotidiano sportivo romano: “Che lezione dei biancocelesti alla Cruijff Arena. Ajax steso con un gran tris: segna subito Tchaouna poi Dele-Bashiru dopo l’1-1. La chiude l’eterno Pedro. Baroni continua a volare in Europa: vince 3-1 ad Amsterdam e si conferma in testa alla classifica. Garantito il pass per la 2ª fase ma questa squadra può ambire all’obiettivo massimo. Di Traoré l’unica rete degli olandesi di Farioli”.

Uno squadrone, la Lazio. In Italia e in Europa. L’Ajax ko dopo il Napoli, aspettando l’Inter. Venga pure chi vuole affrontarla, tanto meglio. Passeggia tra le stelle senza vertigini. Olè, dopo Noslin ecco i gol di Tchaouna (più assist) e Dele-Bashiru (peso massimo da mediano d’assalto). Baroni, prodigiosamente, fa giocare e segnare tutti. Ha un’orchestra di martelli pneumatici e di stoccatori. Come non parlare degli amati assist, delle azioni-gol e dei colpi modello Barça del venerabile Pedro. E dell’orgogliosa robustezza della difesa. Di Rovella catturapalloni e schiacciasassi. Il colpo di Amsterdam vale quasi da match point. Primo posto per differenza reti e mancano due punti alla matematica per gli ottavi. Cinque vittorie nelle prime sei erano riuscite solo a Eriksson.

Il via. Baroni e Farioli alla baionetta. La scenografia della Cruijff Arena, 55 mila bandierine sulle note del “Va, pensiero”, dà i brividi nel prepartita. Per una notte è una nostra provincia. Più che calcio all’italiana, due italiani europeisti in panchina, quasi olandesi. Ritmo altissimo subito, Ajax uomo su uomo in pressing alto, in fase di non possesso Henderson appiattito sulla linea difensiva, disegnata a 5. Calcio di spostamento per la Lazio, come sempre. Rovella basso in impostazione, Dele-Bashiru più alto e Dia quasi mezzala destra. Le ali dentro al campo, le punte a giocare nei ruoli, ossessive nel pressing. Dopo una diagonale salvatutti di Rovella su Brobbey e un tiro di Pedrito s’è compiuto il disegno di Baroni. Pressione alta, Ajax rintanato in un’area sempre più stretta. Recupero palla di Dia a centrocampo su Taylor. Palla da Rovella a Pedro, un modello di bellezza l’assist in verticale per Tchaouna, guizzo da centravanti. Il francese ha infilato Pasveer sotto le gambe. Gli olandesi hanno avuto un sussulto con la catena dei tre a sinistra: tiro di Godts murato da Dele-Bashiru, uomo-diga più volte. Notte all’improvviso elettrica, raffica di gialli: Hato, Brobbey e Rovella dal 38' al 47'.

Il dopo. Baroni ha sganciato Zaccagni e Marusic per Dia e Lazzari. L’Ajax ha sfruttato il fallo di Pellegrini su Brobbey, subito ammonito, era diffidato. Punizione di Henderson, Taylor murato da Pellegrini sulla linea. Folgore di Traoré, tutto solo (3' st). Quello che non t’ammazza ti fortifica. Baricentro alto e pareggio in 4 minuti. Rimessa laterale e lungo giro palla, fino a tornare da Mandas. Palla lunga, Tchaouna e Pedro a lottare, palla dello spagnolo a Zaccagni, apertura col compasso. Saltato Rensch, assist tranciante per Dele-Bashiru. Bolide che Pasveer ha respinto da dentro. Farioli con Fitz-Jim al posto di Godts. Girandola di cambi fino all’ingresso di Tavares. Nuno Express, entrato sparato, ha fatto il vuoto. Olandesi birilli, palla a Tchaouna, tacco per Pedro, tiraggiro quasi sotto l’incrocio. Gigot ammonito (squalificato anche lui). Castellanos vicino al poker, traversa di Traoré. Mandas da gatto mannaro su Akpom, traversa di Gaaei. Lazio regina d’Europa, dedicato ai suoi tifosi. "Il calcio senza tifosi non è niente", lo striscione dei tifosi dell’Ajax nel settore ospiti vuoto. Un caso di libertà negata. Ma l’Aquila ha le ali della libertà e della regalità.


Il Messaggero titola: “Lazio da favola. L’Ajax si inchina”. Continua il quotidiano romano: “I biancocelesti dettano legge anche in Olanda e rimangono primi in Europa League. Segna Tchaouna, pari di Traoré. Dele Bashiru e una magia di Pedro firmano l’impresa. Gli ottavi sono ormai vicinissimi. Otto cambi rispetto a Napoli, Noslin a riposo in vista della sfida all’Inter”.

Anche gli ultimi saranno i primi: Tchaouna e Dele-Bashiru rimandano la Lazio in paradiso, in vetta alla classifica dell'Europa League con sedici punti. La perla del 3-1 di Pedro sarà utile anche per la differenza reti: gli ottavi del 6 marzo non sono aritmetici, ma ormai sempre più vicini. Mica male evitare i playoff del 13-20 febbraio, quando i biancocelesti dovranno affrontare in casa il Napoli. Al Maradona è rinata la consapevolezza di questa grande squadra, che ora davvero non conosce più limiti. È la settima italiana ad aver espugnato anche il Cruijff Arena, dove l'Ajax aveva perso una sola volta (il 9 novembre 2023) nelle ultime 28 gare, senza i propri tifosi e contro 50mila "nemici". Dopo Conte, Baroni batte anche Farioli ed eguaglia Eriksson nel 1997/98, con 5 vittorie in sei incontri in Coppa, in totale sedici successi: i suoi uomini, tutti i suoi uomini, adesso stanno diventando davvero invincibili.

L'attesa. Otto cambi rispetto alla magica serata sotto il Vesuvio. Baroni preserva inizialmente Noslin per il campionato: sarà il centravanti titolare contro l'Inter, lunedì sera al posto di Castellanos squalificato. Inamovibile Dia dietro il Taty, anche per dare una mano a Dele-Bashiru (decisivo in due chiusure nel primo tempo) e Rovella a centrocampo. Il play e capitan Patric subito costretti a due recuperi miracolosi, perché l'Ajax parte col il turbo azionato da uno stadio di fuoco. Gli olandesi corrono, pressano, ma hanno enormi lacune nel palleggio. E infatti, dopo un avvio indemoniato dei padroni di casa, a Dia basta scippare una palla a Taylor sulla trequarti e scaricarla su Pedro, che smarca in area Tchaouna per il vantaggio: palla sotto le gambe di Pasveer per il primo centro del francese in Europa League, il secondo stagionale dopo quello di Como da subentrato. La Lazio mostra personalità, ma esagera con Mandas nella costruzione dal basso: Godts si ritrova tutto solo in area e, di testa, si divora un gol già fatto. Castellanos lotta davanti per far salire i compagni, poi lascia partire un siluro da lontano, che sfiora il palo. I biancocelesti sono un po' disattenti nelle marcature in area e una torsione di Brobbey spaventa Mandas, ma si spegne sul fondo. La gara diventa più fallosa, ma resta in equilibrio sino alla fine del primo tempo.

La svolta. Cosi Baroni nella ripresa manda in campo Zaccagni per provare a chiudere l'incontro. Dentro anche Marusic per Lazzari (uno dei due se la vedrà lunedì con Dimarco). Pellegrini rimane in campo e, diffidato, si becca subito il giallo. Sulla successiva punizione, il terzino si riscatta murando sulla linea una capocciata di Berghuis ma, sulla respinta, Traoré trafigge Mandas con una saetta all'incrocio. Il pari dura un attimo. Zaccagni prende la rincorsa a sinistra e lascia partire un rasoterra potente sul secondo palo: Dele-Bashiru arriva come un fulmine e angola il piattone, costringendo Pasveer a pararlo quando il pallone è già dentro. Il portiere olandese si oppone subito dopo su Tchaouna e Castellanos. Pellegrini sembra in tilt, combina un altro pasticcio con un passaggio all'indietro di petto per Mandas, ma Brobbey lo grazia non inquadrando lo specchio vuoto. Baroni lo sostituisce anche per un problema all'adduttore destro. Con le sue sgroppate, Tavares fa rialzare subito il baricentro. Stupenda l'azione avviata dal portoghese per il gioiello del 3-1: tacco all'indietro di Tchaouna per Pedro, che si sistema la palla e pennella un arcobaleno all'incrocio. Settima perla stagionale dello spagnolo, la quarta in Europa, la 186esima in carriera, la 27esima con la maglia della Lazio. Taty sembra invidioso e tenta invano uno scavetto, senza trovare l'eurogol. Baroni è furioso per il tocco lezioso, anche perché Traoré fa tremare la traversa poco dopo e Mandas è costretto al miracolo sul subentrato Akpom. C'è pure un palo nel recupero. Gigot si becca un'ammonizione finale, che gli farà saltare la prossima gara con la Real Sociedad all'Olimpico. Dettagli, con la qualificazione agli ottavi ormai praticamente in pugno.


Il Tempo titola: . Prosegue il quotidiano romano:


La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio prima. Ajax cancellato". Continua la "rosea": "Show in Olanda. Pedro fenomeno. Baroni avvisa anche l’Inter. Segnano Tchaouna, Dele-Bashiru e lo spagnolo. Lunedì sera la supersfida in campionato"

Una Lazio strepitosa vince anche alla Crujff Arena di Amsterdam, continua il suo momento magico (16 vittorie su 22 partite) e mette una seria ipoteca sulla qualificazione diretta agli ottavi di Europa League. Non c’è ancora la matematica a rendere ufficiale il verdetto, ma a 16 punti e con ancora due turni da giocare servirebbe una concatenazione di risultati improbabile per togliere a Baroni una delle prime otto posizioni. E con i tre punti sull’Ajax la formazione biancoceleste si tiene pure il primo posto nel girone unico (riagguantando l’Athletic Bilbao che mercoledì aveva battuto il Fenerbahce) e avvisa l’Inter, che sfiderà all’Olimpico lunedì.

Che sinfonia. La quinta vittoria su sei gare di coppa (record eguagliato, apparteneva alla Lazio di Eriksson) arriva al termine della solita prova corale perfetta della squadra romana. Che ormai gioca con una sicurezza e una compattezza che le consentono di gestire con calma e nella maniera più lucida anche i pochi momenti di difficoltà. Alla Crujff Arena accade nei cinque minuti che intercorrono tra il 2’ e il 7’ della ripresa. Quando il pareggio di Traore dopo il gol iniziale di Tchaouna sembra fare da preludio ad una serata meno felice delle precedenti.E invece è proprio in quel momento che si vede la vera forza della creatura di Baroni. Che non accusa il colpo, si riorganizza e torna subito in vantaggio, dopo appena cinque minuti, grazie a Dele-Bashiru. Poi il resto va da sé. Arriva anche il bellissimo gol di Pedro che chiude i conti al termine di un’azione sontuosa dei biancocelesti. E potrebbe arrivare pure il quarto se Castellanos non eccedesse con i ricami (tenta il lob, che il portiere intercetta, con la porta spalancata). La formazione di Baroni si rilassa solo un po’ nel recupero, nel corso del quale arrivano due traverse dei padroni di casa e una bella parata di Mandas su Akpom.

Tutto previsto. Il secondo gol degli olandesi e la conseguente sconfitta di misura avrebbe probabilmente reso un po’ meno amara la serata di Farioli e della sua squadra. Il tecnico italiano aveva sognato un esito diverso al suo primo confronto con una formazione del nostro campionato. Ma l’Ajax, apprezzabile (anche se un po’ leggero) quando c’è da costruire si sfalda quando viene attaccato. E alla fine il verdetto ci sta tutto. Al 4-3-3 arioso, con ampio ed efficace sfruttamento delle fasce, dei padroni di casa, Baroni risponde con un 4-2-3-1 che punta a prendere d’infilata, per vie centrali, la squadra olandese. Che, per sfruttare tutta l’ampiezza, lascia varchi in mezzo ai quali i laziali vanno a nozze. Il gol che sblocca la partita ne è un esempio lampante. Dia recupera palla a centrocampo, la dà a Rovella che appoggia a Pedro: imbeccata dello spagnolo per Tchaouna tra i due centrali e gol. Il copione non cambia neppure in seguito. L’Ajax, specie nel primo tempo, dà gas alla manovra, impedendo alla Lazio di ripartire come vorrebbe. Ma in avanti produce poco (anche se Brobbey ha la palla buona per l’1-1 e la spreca malissimo) e qualcosa comunque concede dietro, ma anche la Lazio almeno fino all’intervallo non finalizza come potrebbe.

Nella ripresa Baroni butta dentro Marusic (e chiude la fascia destra) e Zaccagni sulla sinistra, con Pedro che va al centro. È la mossa che aumenta ulteriormente il divario tra le due formazioni. Anche se due minuti dopo l’intervallo Traore, il migliore dei suoi, inventa lo straordinario gol della speranza. Ma la Lazio riparte subito e scappa via. Grazie anche al successivo ingresso di Tavares, determinante ad avviare l’azione del terzo gol, realizzato da un Pedro stratosferico.


► Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:


• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.

Pedro chiave d’Europa “È una grande Lazio”. Un’altra prova da protagonista e un sinistro fantastico che vale il 3-1. Prima l’assist per il vantaggio, poi il quarto gol in questa Coppa: “Questo gruppo sta crescendo. Non fermiamoci”.

I dettagli e i campioni che fanno la differenza. Un assist, un gol, un'altra serata magica di un calciatore straordinario e senza fine. La classe non invecchia, Pedro guida spirituale di una squadra coraggiosa su ogni campo e in ogni competizione. Il suo momento d'oro non è mica finito, ha trovato l'ennesima soddisfazione di una carriera che si aggiorna in continuazione di nuovi colpi. Tutto il repertorio alla Johan Cruijff Arena: il filtrante di destro per Tchaouna in apertura di match, la chiusura del cerchio con il tiro all'incrocio di mancino. Tanto non ha mai fatto distinzioni tra un piede o l'altro. In generale l'ennesima prestazione eccezionale di una stagione in cui si sente protagonista e in forma smagliante, rinvigorito dalla fiducia costante di Baroni, pronto a eleggerlo come leader e riferimento dello spogliatoio. "Abbiamo fatto un passo avanti nella personalità. È sempre difficile vincere qui, ci ho giocato tante volte, abbiamo fatto una bella prestazione e ottenuto punti pesanti", ha commentato l'attaccante a Sky. "I ragazzi stanno crescendo tanto nella mentalità, è un aspetto positivo per il futuro. Se sono sorpreso? Un po’ sì, ma c'è un percorso da fare, i concetti di Baroni si vedono in campo. Ora Dobbiamo continuare così".

Dedica. Al 12' la prima gemma, ha ricevuto il pallone e l'ha consegnato coi tempi giusti a Tchaouna. Dosaggio del passaggio perfetto. Ha messo il francese davanti a Pasveer, è stato l'episodio che ha sbloccato la gara. Ha atteso il secondo tempo per la vera prodezza: scambio di favori con l'ex Salernitana, ha raccolto il suo invito di tacco, quando ha stoppato la palla stava già pensando a dove direzionare la conclusione. Facile facile, sotto l'incrocio. "È stato molto bello, dedico il gol a mia zia, una persona che amavo e che è scomparsa ieri (mercoledì, ndr). Per me non è stato facile giocare". È salito a 4 gol in questa Europa League, il numero 7 della stagione in sole 18 presenze. Numeri da giovanotto in condizioni super, altro che 37enne. Meglio non poteva festeggiare la 150esima partita con la maglia della Lazio, è salito a 27 gol complessivi in biancoceleste.

Forma. Sta vivendo una seconda giovinezza. Reti spettacolari e pesanti, all'estetica dei gesti sta allegando l'importanza delle sfide in cui è risultato incisivo. Anzi, decisivo. In Europa League aveva già schienato il Porto, all'Olimpico aveva firmato il 2-1 risolutivo nei minuti di recupero, stop e destro sul cross di Isaksen arrivato dalla fascia. Era stata la gara dell'allungo in classifica nel mega-girone, la vittoria di ieri vale invece come pass definitivo per la prossima fase, con la Lazio tornata in testa dopo la partita del mercoledì dell'Athletic Bilbao, volato a 16 punti con un giorno d'anticipo. Di nuovo Pedro da stropicciarsi gli occhi, esaltato da un gruppo che l'ha eletto a riferimento assoluto. Guida per le qualità tecniche, ma anche per le doti carismatiche. Era la serata di Tchaouna e Dele-Bashiru, si è preso la scena pure lo spagnolo. Ajax al tappeto con il classe 1987 che ha preso per mano i compagni trascinandoli all'ennesimo successo.

In un altro articolo, le parole del tecnico biancoceleste. Baroni non pone limiti alla Lazio: “Lavoriamo con tanta ambizione. Queste gare ci rendono più forti. Si può crescere ancora. Dele-Bashiru è devastante. I tifosi? Meritavano di essere con noi”.

Bellissima, fortissima. Prima in Europa, non più Cenerentola di Coppa. La classifica racconta più di mille aggettivi. Questa Lazio è un’opera d’arte, la perfetta sintesi tra idea di gioco, filosofia e talento sfrenato, potentissimo. Brilla tutta sotto il cielo di Amsterdam. Le sensazioni sono forti, i numeri chiarissimi. Anche Baroni ha abbandonato la flemma britannica: "Se è giusto sognare? È giusto lavorare con grande ambizione, è quello che sto predicando e che la squadra fa. Può crescere, lo deve fare con questo livello di partite. Nel preparare la gara ho detto che dovevamo aggredirli, togliergli qualcosa. Siamo andati alti a prenderli, la squadra sente sempre di più questo calcio. Sono contento per i ragazzi. Prestazione matura, di compattezza, di spirito, anche attenta". E ora mancano solo due punti per gli ottavi matematici: "Bel passo in avanti, non ancora decisivo. La squadra non deve mai impaurirsi, il loro gol è arrivato su palla inattiva. Ma ora recuperiamo bene, contro l’Inter dobbiamo essere pronti". Il pensiero sui tifosi è una dedica e al tempo stesso una stoccata nei confronti delle autorità olandesi che hanno vietato la trasferta: "Mi dispiace che non ci fossero, li sentiamo dentro. Il popolo romano, che tra l’altro ha vissuto qui per più di due secoli prima ancora che nascesse Amsterdam, non ha potuto partecipare a una festa di sport".

Le esplosioni. Isaksen, Noslin, Tchaouna, Dele-Bashiru versione Tir. Baroni è il galvanizzatore di tutti: "Sono contento, soddisfatto. Non mi sorprende tutto questo, sono ragazzi che hanno qualità. Bisogna rompere un muro, il giovane deve giocare e sbagliare. Gli diamo questa opportunità". Per Tchaouna gol e assist: "È migliorato dal punto di vista difensivo, anche in Coppa Italia ha lavorato bene sul terzino che veniva dentro. Con l’Ajax l’ha perso un paio di volte, ma ha dato tanta applicazione. A volte fa cose istintive, deve capire quando la palla sanguinosa non deve perderla. Questo lo metteremo a posto, lo sa, migliorerà. Ha qualità e un tiro importante". Dele-Bashiru mediano sta crescendo, ha una fisicità distruttiva: "Viene da un calcio diverso. L’ho portato in questo ruolo, può farlo bene, ha una fisicità devastante. È anche tecnico. La cosa che deve migliorare, e lo sta facendo, è portare la velocità di pensiero sul livello di quella delle gambe. Così diventerà un centrocampista di livello altissimo". A Baroni è stato chiesto anche di Isaksen: "L’anno scorso aveva davanti Felipe, giocava sempre, un fenomeno, ha trovato poco spazio. Ha tanta qualità. Sono contento del gol che ha fatto a Napoli. Ha riempito la partita di corsa, di pensiero difensivo. Quando doveva fare la giocata giusta l’ha fatta, questo gli si chiede. Gli attaccanti negli ultimi metri devono decidere, avendo la serenità di provare la giocate". Baroni ha spiegato le sostituzioni: "Quelle di Lazzari e Dia non sono di bocciatura, ho visto che c’era bisogno di cambiare qualcosa. Patric era affaticato. Anche Pellegrini". Una dedica finale: "Vorrei fare gli auguri al nostro tecnico della Primavera, Sanderra. Gli auguro una pronta ripresa".




La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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