Giovedì 16 febbraio 2023 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-CFR Cluj 1-0
► Stagione
16 febbraio 2023 – Roma, stadio Olimpico - Conference League, Play-off, andata - inizio ore 21.00
LAZIO: Maximiano, Lazzari, Casale, Patric, Hysaj (60' Marusic), Milinkovic, Marcos Antonio (18' Gila), Vecino, Felipe Anderson (82' Cancellieri), Immobile (60' Pedro), Zaccagni. A disposizione: Magro, Provedel, Pellegrini, Cataldi, Luis Alberto, Basic, Bertini. Allenatore: Sarri.
CRF CLUJ: Scuffet, Manea, Matias, Burca, Camora, Deac (46' Petrila), Boateng (46' Cvek), Muhar (61' Hoban), Krasniqi, Yeboah (83' Janga), Birligea (61' Malele). A disposizione: Balgradean, Billong, Tiru, Kolinger, Bordeianu, Braun, Fica. Allenatore: Petrescu.
Arbitro: Sig. Pawson (Inghilterra) - Assistenti Sigg. Betts e Hussin - Quarto uomo Sig. Jones - V.A.R. Sig. Gillett (Austria) - A.V.A.R. Sig. Hatzidakis (Inghilterra) - Delegato UEFA sig. Surbatovic (Serbia).
Marcatori: 45'+3' Immobile.
Note: Osservato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. Espulso al 17' Patric. Ammonito 39' Zaccagni, 41' Boateng, 43' Milinkovic, 45'+3' Matias, 49' Hysaj, 79' Hoban. Angoli 5 a 6. Recuperi: 4' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 9.000 circa.

Foto Getty Images

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► I calciatori convocati per la partita odierna
► Le dichiarazioni dei protagonisti
• Il Corriere dello Sport titola: “Immobile è l’uomo in più”. Continua il quotidiano sportivo romano: “Nel gol c’è tutto il suo repertorio: tempismo, acrobazia e potenza. E Sarri ha motivi per sorridere. L’esagerata espulsione di Patric al 15’ sembra condannare la Lazio a una serata di sofferenza contro il Cluj. I biancocelesti restano in dieci, ma non conta se in campo c’è il bomber che fa per due, incanta e firma il successo”.
Non è bastato l’arbitro inglese Pawson a fermare la Lazio, costretta a giocare 75 minuti in dieci per l’espulsione, assai discutibile, di Patric. L’eurogol di Immobile ha steso il Cluj. Un capolavoro di tempismo, furbizia, acrobazia e potenza. Ciro ha impiegato l’intero repertorio del centravanti di razza per decidere in mezza rovesciata, a un sospiro dall’intervallo, lo spareggio di andata di Conference. Non segnava dal 4 gennaio a Lecce e il fatto che si sia sbloccato, portando avanti un rodaggio faticoso a causa dei numerosi infortuni che lo hanno limitato negli ultimi cinque mesi, è la notizia più bella per Sarri. Firma solo gol pesanti, mai banali. È una vittoria piena di significati per la Lazio. Cuore e ordine tattico in una serata complicata dalla direzione inspiegabile, oppure a senso unico, di Pawson. Al 18' st avrebbe dovuto cacciare Matias (già ammonito) per un fallo su Zaccagni, ristabilendo la parità numerica: era sotto i suoi occhi, invece ha fatto finta di niente. La squadra biancoceleste non s’è fatta condizionare dal nervosismo e ha portato a casa l’1-0, concedendo poco o niente al Cluj, se non qualche calcio d’angolo.
Rosso. Partita subito in salita, come Sarri aveva fatto capire. Scuffet di piede ha respinto il diagonale di Milinkovic, un gol divorato. E poi si è aggiunta la decisione eccessiva di Pawson. Rosso a Patric. L’arbitro inglese ha espulso lo spagnolo valutando la chiara occasione da gol. Krasniqi poteva andare in porta ma era in posizione laterale e non si poteva escludere il recupero di Felipe, in linea. Certo, senza il quadruplo errore della Lazio, non sarebbe successo niente. Lazzari ha perso palla, Marcos Antonio impalpabile al contrasto, Casale infilato in tunnel e Patric è intervenuto con una scivolata folle invece di accompagnare il kosovaro. Così Sarri è rimasto in dieci dopo un quarto d’ora e ha risposto all’inferiorità numerica richiamando il piccolo play brasiliano per inserire Gila. Mossa inevitabile: 4-4-1 con Vecino e Milinkovic mediani, Felipe e Zaccagni esterni, Ciro davanti.
Prodezza. Con l’uomo in più, il Cluj ha accentuato la pressione sulla linea arretrata biancoceleste. Petrescu l’aveva studiata bene, 4-4-2 offensivo, con due fantasisti come Krasniqi e Deac, il numero 10 che nel precedente del 2019 aveva fatto impazzire Simone Inzaghi, sulle corsie esterne. La Lazio ha sbandato, ma solo per qualche minuto, senza smarrire ordine e distanze. Un po’ alla volta, ha ripreso a palleggiare, dimostrando pazienza. Milinkovic cercava con insistenza l’inserimento di Lazzari, sul versante opposto saliva Hysaj senza rifinire nel modo giusto. Si giocava sul filo dell’equilibrio. L’Olimpico ha rumoreggiato per i cartellini sventolati verso Zaccagni e Milinkovic. Quando l’intervallo era dietro l’angolo, in pieno recupero, l’ha sbloccata Immobile. Punizione a due, tocco dolcissimo di Felipe a scavalcare la barriera. Ciro, con il classico movimento a mezza luna, ha ingannato la difesa del Cluj, s’è infilato nel vuoto e ha colpito al volo, fulminando Scuffet. Missione compiuta. Un gol prima di uscire.
Cambi. Sarri aveva previsto la staffetta e ha atteso il sessantesimo per togliere il capitano ritrovato, sganciando Pedro all’ala destra (Felipe centravanti) e Marusic per Hysaj, ammonito. Petrescu ha inserito Malele e Hoban. Il Cluj ha sommato angoli senza creare pericoli, tenuto in vita da Pawson: Matias è stato graziato dall’arbitro inglese. Errore pesante, mancava mezz’ora. La Lazio è andata tre volte con Milinkovic, Felipe e Vecino (salvataggio sulla linea di Camora) vicina al raddoppio che avrebbe chiuso il discorso qualificazione, ma va bene così. Se ne riparlerà giovedì prossimo in Transilvania.
• Il Messaggero titola: . Continua il quotidiano romano:
• Il Tempo titola: . Continua il quotidiano romano:
• La Gazzetta dello Sport titola: . Continua il quotidiano sportivo:
• Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.
Sarri duro “L’arbitro? Spero sia solo scarso”. Una vittoria di misura e preziosissima, alla fine però il tecnico della Lazio protesta con veemenza per l’espulsione di Patric “Ha condizionato pesantemente la partita, non è all’altezza dell’Europa. Abbiamo giocato uno e mezzo in meno per 80 minuti. Ciro? Vorrei che il gol gli togliesse un po’ di nebbia dalla testa”.
Una vittoria di misura, ma preziosissima. Perché permette di andare in Romania tra una settimana con due risultati su tre a disposizione e soprattutto per il modo in cui si era messa la partita, che ha visto la Lazio giocare praticamente da subito in inferiorità numerica. Sarri si rammarica però per la direzione di Pawson: "Abbiamo avuto a che fare con un arbitro non all’altezza dell’Europa, praticamente abbiamo giocato uno e mezzo in meno per 80 minuti, mezzo in meno per 90 minuti (si riferisce all'arbitro, ndc) e uno per 80. Quella non poteva essere considerata chiara occasione da gol. Ha condizionato pesantemente la partita, anche successivamente con ammonizioni disarmanti e concedendo qualche fallo di troppo. Spero sia solo scarso. Però abbiamo tirato fuori il massimo e vinto lo stesso, senza rischiare mai il pareggio. Dispiace che sia venuta fuori una partita dispendiosa dal punto di vista fisico".
Rosso. L’espulsione di Patric porta a 3 i cartellini rossi della Lazio nelle 7 partite Uefa giocate in questa stagione (dopo Lazzari con lo Sturm Graz e Luka Romero con il Feyenoord). Una percentuale che comincia a farsi pesante e che nella partita di ieri ha dovuto pagare Marcos Antonio, sostituito dopo un quarto d’ora: "Aveva fatto anche una fase iniziale di buon livello, ma era l’unica soluzione che avevamo. Lui l’ha capito, è stato stupendo, è sempre un dispiacere togliere un ragazzo dopo così pochi minuti". A parte queste situazioni l’obiettivo è stato raggiunto: "La mentalità mi è piaciuta, l’espulsione poteva generare uno sbandamento e invece siamo rimasti in partita. Sono contento della squadra, giocando così spesso poi è chiaro che un mini-ciclo di appannamento ci possa stare. Lo stanno avendo tutte le squadre tranne una (il Napoli, ndc). Ma sono contento, perché i ragazzi sono focalizzati sulla voglia di fare bene. Rispetto all’anno scorso le partite in cui non ci siamo con la testa sono molte meno. E se la testa rimane questa, giocare un calcio come quello che chiedo io diventa più semplice".
Immobile. E sempre sulla testa deve lavorare Immobile, che ieri si è sbloccato con una vera magia: "Ha fatto anche un gol con un coefficiente di difficoltà non basso. Una palla così, che scappa via, non è facile da impattare nella maniera giusta. Speriamo gli tolga un po’ di nebbia dalla testa. Come tutti gli attaccanti abituati a fare gol ogni domenica, se passa un periodo in cui non segna comincia a pensare in negativo. Ma lui deve tornare in condizione e il gol sarà una logica conseguenza delle qualità della squadra e delle sue". E adesso ci sarà la partita con la Salernitana, con poche ore a disposizione per recuperare le energie: "Oggi ne abbiamo cambiati 5, però è chiaro che non abbiamo una rosa da due squadre da poter alternare durante la stagione. Abbiamo 11 buoni giocatori, 4-5 ricambi e 4-5 ragazzi da tirare su. Alla lunga qualche battuta a vuoto la faremo. Speriamo meno possibile. Sarà difficile preparare la prossima partita. Non sappiamo come giocheranno, ma soprattutto con quale stato d’animo si presenteranno. Dovremo prepararci su quello".
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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