Martedì 1 settembre 2020 - Auronzo di Cadore, stadio Rodolfo Zandegiacomo - Lazio-Padova 1-0

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1 settembre 2020 - Auronzo di Cadore (BL), Stadio Rodolfo Zandegiacomo - Amichevole - inizio ore 17.00


LAZIO: Reina, Luiz Felipe (46' Bastos), Vavro, Radu (63' Patric), Lazzari (73' Jony), Parolo (73' D. Anderson), Escalante (90' Falbo), Luis Alberto, Lukaku (63' Akpa Akpro), Moro (46' Kiyine), Caicedo (73' André Anderson). A disposizione: Alia, Adamonis, Leiva, Correa. Allenatore: S. Inzaghi.

PADOVA: Vannucchi (46' Merelli), Fazzi (89' Boli), Pelagatti (89' Serena), Andelkovic (89' Ruggero), Baraye (46' Rondanini), M.Mandorlini (46' Germano), Ronaldo (67' Piovanello), Della Latta (65' Vasic), Nicastro (46' Buglio), Paponi (46' Santini), Jefferson (23′ Soleri, 89'′ Moro). A disposizione: Voltan. Allenatore: Mandorlini.

Arbitro: sig. Duzel (Castelfranco Veneto - TV) - Assistenti sigg. Fiorese e Roncari.

Marcatori: 88' Fazzi (aut).

Note: al 64' Reina ha parato un calcio di rigore a Ronaldo. Recuperi 0' p.t. e 4' s.t.

Spettatori: 200 circa.


Felipe Caicedo
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Stefan Radu
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Luis Alberto
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Gonzalo Escalante
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Manuel Lazzari
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Jordan Lukaku
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Raul Moro
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Sofian Kiyine
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Marco Parolo
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Pepe Reina
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Jean-Daniel Akpa-Akpro
Patric Gabarròn
Luiz Felipe
L'undici biancoscudato


La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio avanti piano con il Padova. Reina para un rigore a Ronaldo. Dopo il 2-2 contro la Triestina i biancocelesti senza nazionali faticano ancora: decide un autogol. Ottimo debutto del portiere, bene Luis Alberto".

Continua la "rosea": Reina e poco altro. Sarà per il clima autunnale (niente pioggia stavolta, però) sarà per l’assenza dei nazionali (Acerbi, Immobile, Milinkovic, Marusic e Strakosha), sarà per le novità che ancora latitano. Sarà per tutto questo, ma la Lazio conferma alla sua seconda uscita stagionale di fare una tremenda fatica a riattaccare la spina. Dopo il 2-2 rimediato in extremis contro la Triestina ecco uno striminzito 1-0 sul Padova, altra squadra che - come il primo avversario - gioca in Serie C. Vittoria di misura ottenuta tra l’altro per il rotto della cuffia, a tre minuti dalla fine grazie ad un autogol. E dopo che a metà ripresa il Padova aveva avuto l’occasione di passare in vantaggio. Ma sul rigore calciato da Ronaldo (solo omonimo, evidentemente, di CR7 e del Fenomeno) Reina ha detto no, deviando il tiro in calcio d’angolo. Pepe, buona la prima. La prova del portiere spagnolo è l’unica nota davvero felice della giornata. Era al debutto in biancoceelste, l’ex giocatore di Napoli e Milan. E ha pensato bene di ergersi subito a protagonista. Con il rigore parato, innanzitutto. Ma anche mostrando una personalità e una capacità di organizzare la difesa fuori dal comune. La sua voce si sentiva nitida sulle gradinate poco affollate (per le restrizioni da protocollo covid, ma anche per il meteo avverso che ha allontanato i tifosi biancocelesti arrivati nei giorni scorsi). Inzaghi ha avuto così la conferma di aver ricevuto un acquisto importante. Un secondo portiere che può tranquillamente fare il titolare e che, c’è da giurarci, entrerà in concorrenza con il numero uno Strakosha.

Incoraggiante pure la prova dell’altro nuovo acquisto Escalante. L’argentino è stato schierato ancora da centrale di centrocampo (visto il perdurare della indisponibilità sia di Leiva sia di Cataldi). L’ex giocatore dell’Eibar, come contro la Triestina, se l’è cavata bene. Non ha un’inventiva da vero play, ma i tempi di gioco sono quelli giusti. Ed anche il filtro che garantisce non è affatto male. Molto da rivedere. Tra le cose da salvare ci sono pure alcune giocate di Luis Alberto (il mago è andato a corrente alternata), in particolare la pennellata, su punizione, che a tre minuti dalla fine ha provocato il pasticcio tra il portiere del Padova Merelli e il difensore Fazzi che ha causato l’autogol di quest’ultimo. Per il resto invece solo note negative per Inzaghi. La Lazio è visibilmente imballata, e ci può stare in questo periodo. Ma appare anche pericolosamente svagata, e questo non è accettabile. Lo si nota da come fraseggia (molto didascalica e poco "cattiva") e soprattutto da come non sfrutta le (poche) palle-gol che costruisce. Da Caicedo a Raul Moro, da Parolo ad Escalante, sembra una gara a chi conclude verso la porta avversaria con più sufficienza. È ancora presto per far suonare campanelli d’allarme, ma non lo è per sottolineare che l’approccio alle prime partite non è stato quello giusto. Contro il Vicenza, venerdì, l’occasione per voltare subito pagina.


► Il Corriere dello Sport titola: "Reina, una sicurezza. Escalante ok in regia. Un autogol di Rezzi decide l’amichevole ad Auronzo. Il tecnico prova l’argentino da play: buone risposte. Il portiere in evidenza contro il Padova: parato un rigore".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Diciannovesimo minuto del secondo tempo: rigore per il Padova. Tutti a guardare Reina. S’è allungato sulla destra in un baleno, ha respinto il tiro di Ronaldo Pompeu (ex Salernitana), sono scattati gli applausi. Pepe, all’esordio, ha evitato lo scivolone alla Lazio. S’è tuffato felinamente, si era sullo 0-0. Gran balzo e palla respinta. "Felice del mio esordio", ha scritto a f‌ine partita su Instagram. La frittata l’aveva fatta Vavro (centrale al posto di Acerbi) atterrando Soleri (ex Roma) dopo una f‌inta a rientrare, l’ha speronato. Lo slovacco s’è raccomandato l’anima a Reina e Pepe non ha tradito. S’è sporcato i guanti nell’unica chiara occasione avuta dalla squadra di Mandorlini, prima del penalty non l’avevano mai stuzzicato. S’era reso utile sprigionando il vocione per indirizzare i compagni. L’analisi. E’ f‌inita con una vittoria esigua grazie all’autogol di Rezzi, s’è scontrato col portiere Merelli (entrato nel secondo tempo) dopo una punizione tagliente di Luis Alberto. C’è stata una piccola mischia, il Padova ha chiesto un fallo non ravvisato. Di sgargiante ci son state solo le maglie f‌luo della Lazio, sono mancati i gol per assenza di punte. Inzaghi ha opposto il 3-5-2 al 4-3-3 di Mandorlini (ha schierato il f‌iglio Matteo da esterno sinistro, se l’è dovuta vedere con Lazzari). La Lazio è stata quadrata, bilanciata, diciamo essenziale. Gli impulsi non sono stati epici. Inzaghi è partito con Caicedo e il baby Moro in avanti. Il Panterone è in uscita, può salutare da un momento all’altro, lo aspettano in Qatar.

Simone non ha avuto Immobile (è in Nazionale), Correa è arrivato da pochi giomi (è rimasto in panchina), Adekanye è ancora a Roma e per il nuovo bomber Muriqi non è fatta. Rispetto al primo match con la Triestina (|2-2) s’è giocato all’asciutto, ma il campo ha risentito dei nubifragi dei giorni scorsi, non è stato facile muoversi in velocità, s’alzavano le zolle. Simone ha dovuto rinunciare anche ad altri nazionali come Acerbi, Milinkovic, Marusic, Badelj e Armini. Leiva è tornato in gruppo da due giorni, è stato risparmiato, forse giocherà qualche minuto contro il Vicenza venerdì. Cataldi lavora a parte. Il tecnico ha riconfermato Escalante in cabina di regia, è f‌iducioso sul fatto che possa giocare anche da play. E’ molto ordinato, si abbassa in un aiuto dei difensori, si fa apprezzare per la capacità di recuperare palloni, di smistarli, deve velocizzare movimenti e imbeccate. Nel gioco delle occasioni, il primo tempo è stato tutto della Lazio. Hanno sf‌iorato il gol Caicedo, Parolo, due volte Raul Moro e Luis Alberto (su punizione, incrocio sf‌iorato). Lo scolaretto spagnolo ha regalato un assist al bacio al Panterone (gol salvato da una respinta ed a un intervento di Vannucchi), ma ha sprecato un assist pennellato di Lazzari, ancora una volta il più in forma. Moro s’è smarrito sotto porta, sarà stata l’emozione. Inzaghi aspetta Fares come seconda freccia del 3-5-2 e sta ricevendo segnali di affidabilità da Lukaku (dentro e fuori dal campo).

La ripresa. Di gol non c’è stata traccia nel secondo tempo, a parte l’autorete di Fazzi. Vavro ha iniziato con uno svarione, ha perso sicurezza. Soleri era entrato al 22' del primo tempo al posto dell’infortunato Jefferson, è stato bravo a indurlo in errore. Lo slovacco deve farsi forza, serve il suo aiuto. Inzaghi ha cambiato inserendo Bastos, Kiyine (utilizzato da mezzala e da esterno sinistro), Patric, Jony (riproposto da esterno a sinistra), i due Anderson, Akpa Akpro e Falbo. Il centrocampista ivoriano, schierato da mezzala destra, ha guizzi interessanti. Il Padova, prima di segnarsi da solo, ha sfruttato un errore di Escalante e una folle veronica (sballata) di Patric in ripiegamento per avvicinarsi di nuovo al vantaggio (tiro di Santini). All’autogol di Fazzi (4l' st) solo casti abbracci laziali.


Il Messaggero online titola: "Lazio, Reina da Champions. Pepe è già leader".

Prosegue il quotidiano romano: Para il rigore e comanda la difesa. E’ Pepe Reina la piacevole conferma. Buona la seconda per la Lazio di Simone Inzaghi che batte 1-0 il Padova. Dopo il diluvio e il 2-2 con la Triestina di sabato scorso, allo Zandegiacomo splende il sole e arriva la prima vittoria. Non ci sono i sette convocati dalle nazionali: Immobile, Acerbi, Armini, Strakosha, Milinkovic, Marusic e Badelj. E Leiva è ancora ai box. Tocca ai "gregari" fare gli straordinari. Decisiva l’autorete di Fazzi negli ultimi minuti dalla fine. Il difensore, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti di Luis Alberto, si scontra con il portiere Merelli e il pallone si insacca. Mister aggiunto. Profetiche le urla di Reina: "Dale! Batti bene, Luis!". Esperienza e personalità al servizio della squadra. Pepe guida i movimenti di Luiz Felipe, Vavro e Radu nel primo tempo, poi quelli di Bastos e Patric, entrati nella ripresa. Chiama le marcature sui calci piazzati e telecomanda i passaggi dei centrali. Un allenatore in campo. Quasi un telecronista, che fa della comunicazione uno dei suoi punti di forza. Conosce già a memoria i nomi dei compagni. O meglio, i soprannomi: più brevi e immediati.

Dagli undici metri ipnotizza Ronaldo, ex tesserato della Lazio nel 2016 poi girato alla Salernitana. Il brasiliano incrocia il destro dal dischetto, ma Pepe vola e mette in angolo con la mano di richiamo. Applausi dagli spalti: Reina si prende la scena e salva Vavro, autore del fallo su Soleri. Strakosha, impegnato con l’Albania, è avvisato. Simone Inzaghi, ieri in panchina con gli occhiali da sole, sorride: tra i pali c’è abbondanza. Argentino jolly. Buona prestazione in regia per Escalante. L’argentino ruba palloni preziosi e gioca semplice davanti alla difesa. Più attento a difendere che ad attaccare: i suoi lanci non vengono capiti da Jony e Lazzari. Bene anche [[ Akpa-Akpro Jean-Daniel|Akpa Akpro]], impiegato mezzala, meno Kiyine, che dimostra di trovarsi meglio sull’esterno. In attacco la Lazio non punge: Raul Moro e Caicedo sprecano da pochi passi. Parolo ci prova da fuori senza fortuna. In tribuna il ds Tare osserva. Cataldi scalpita. Non lontano c’è Cataldi, che assiste al match insieme alla famiglia. "Spero di rientrare in gruppo il prima possibile. Ho un problema alla caviglia che mi porto dietro dalla gara con l’Atalanta - spiega il classe ’94 -. Giocare la Champions sarà una grandissima emozione. Vorrei vedere una Lazio che fa uno scalino ancora più in alto come squadra. Speriamo di fare uno step in più, riconfermandoci in campionato e facendo sempre meglio in Europa".


Il Corriere delle Alpi online titola: "Lazio, Padova ko su autogol Il portiere Reina debutta e para un calcio di rigore".

Prosegue il quotidiano veneto: Un autogol regala la vittoria alla Lazio nella seconda amichevole ad Auronzo. Esce sconfitto il Padova, dopo una partita combattuta e dalle poche emozioni, da segnalare solo Reina che all'esordio para un rigore. I biancocelesti scendono in campo senza i nazionali. Hanno lasciato Auronzo negli scorsi giorni Acerbi, Immobile, Strakosha, Milinkovic, Marusic, Badelj ed Armini. Sono arrivati invece sotto le Tre Cime Correa, Patric e Akpa Akpro. L’amichevole ha segnato il debutto di Pepe Reina. Match molto bloccato nella prima parte, con nessun pericolo per i due portieri. Dal 25’ si sveglia la formazione di mister Inzaghi che prova ad aumentare il peso offensivo. Le occasioni più grandi capitano sui piedi di Raul Moro ma il neo acquisto non è preciso. Si va al riposo sullo 0-0, pochi applausi dai 200 dello Zandegiacomo che occupano la tribuna centrale distanziati e con mascherina sotto gli occhi attenti dei tanti uomini delle forze dell’ordine presenti. Si ritorna in campo e al 63’ Pepe Reina si supera e para un rigore a Ronaldo. Per il resto, poco o nulla, anche se ad essere più pericolosi sono sempre i padovani. Al 42’ è però la Lazio a passare in vantaggio con un autogol di Fazzi sugli sviluppi di un cross di Luis Alberto, finisce così. Venerdì ultima amichevole della Lazio nel ritiro, di fronte il Vicenza.



La formazione del primo tempo: Reina, Vavro, Luiz Felipe, Lukaku, Caicedo, Luis Alberto; Parolo, Escalante, Lazzari, Radu, Raul Moro
La formazione iniziale biancoceleste in grafica






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