Mercoledì 14 febbraio 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bayern Monaco 1-0
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14 febbraio 2024 – Roma, stadio Olimpico - Champions League – Ottavi di finale – Gara di andata - inizio ore 21.00
LAZIO: Provedel, Marusic, Gila (80' Patric), Romagnoli, Hysaj (60' Lazzari), Guendouzi, Cataldi, Luis Alberto (80' Kamada), Isaksen (74' Pedro), Immobile (74' Castellanos), Felipe Anderson. A disposizione: Sepe, Magro, Casale, Napolitano. Allenatore: Sarri.
BAYERN MONACO: Neuer, Mazraoui, Upamecano, Kim, Guerreiro. Kimmich, Goretzka (73' de Ligt), Sané (81' Tel), Muller (81' Choupo-Moting), Musiala, Kane. A disposizione: Ulreich, Schmitt, Dier, Zaragoza, Boey, Pavlovic. Allenatore: Tuchel.
Arbitro: Sig. Letexier (Francia) - Assistenti Sigg. Mugnier e Rrahmouni - Quarto uomo Sig.ra Frappart - V.A.R. Sig. Brisard - A.V.A.R. Sig. Delajod - Delegato UEFA Sig. - Osservatore arbitro Sig. Tuchel.
Marcatori: 70' Immobile (rig.).
Note: ammonito al 67' Kimmich. Espulso al 67' Upamecano. Angoli 3 a 5. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 57.500 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: "L'uragano è Ciro". Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Un capolavoro tattico di Sarri: il Bayern non tira mai nello specchio. Upamecano (rosso) provoca il rigore, Immobile fa festa dal dischetto. Nella notte di San Valentino la Lazio regala ai suoi innamorati un’impresa storica: per i quarti basterà un pareggio in Germania”.
Un sogno. L’Olimpico in delirio, gonfio d’amore nella notte di San Valentino e in estasi come ai tempi di Eriksson e Cragnotti, quando spopolava in Europa. Il ruggito Champions di Ciro per firmare il capolavoro della Lazio e il corto muso di Sarri. I fuoriclasse del Bayern al tappeto. Ha deciso un rigore di Immobile e ora la qualificazione si deciderà il 5 marzo in Baviera. La partita perfetta. Mau ha spento la potenza da fuoco di Kane, Musiala, Sané e Müller: 0 tiri nello specchio per i bavaresi, incapaci nel secondo tempo di creare una sola vera palla-gol. Non sappiamo come andrà a finire e per la Lazio nel ritorno sarà dura resistere con un gol di scarto, ma soltanto il fatto di aver battuto i tedeschi e di tenere in bilico la qualificazione è un’impresa straordinaria. Se ne gioverà, per il ranking Uefa, anche il calcio italiano.
Attesa. Corta e compatta, la Lazio ha iniziato nell’unico modo possibile, chiudendo le linee di passaggio e consegnando la palla ai tedeschi. Posizione di attesa e copertura precisa del campo, a costo di lasciare qualche metro sulle corsie esterne. Sané, dietro a Hysaj, ha fatto capire subito di essere un’insidia. Felipe, devoto nei rientri, aiutava l’albanese. Il Bayern ha cominciato a palleggiare, cercava l’ampiezza con il cambio gioco da una parte all’altra del campo. Tuchel voleva allargare la difesa di Sarri. Kane, da distanza ravvicinata, ha alzato troppo la mira. Kimmich ci ha provato da fuori. La Lazio ha concesso una sola occasione, ma faticava a salire e verticalizzare. Normale, scontato. Immobile, in progresso di forma, ha gestito bene i primi palloni, ma era braccato da Kim e Upamecano, senza rifornimenti e possibilità di scattare verso Neuer. Non semplice, ma era la partita giusta per ridurre la differenza di livello tecnico. L’organizzazione per limitare i fuoriclasse, abbassando il ritmo quando possibile, gestendo con pazienza ogni pallone riconquistato, senza allungarsi. Dopo un angolo innocuo, l’unica vera possibilità è toccata a Luis Alberto, ma il suo destro dai venti metri non ha inquadrato l’incrocio.
Ordine tattico. Nell’ultimo quarto del primo tempo, era fatale, il Bayern ha alzato la pressione. Sané pericolosissimo su punizione. L’occasione più limpida a un soffio dall’intervallo: i bavaresi hanno sfondato per vie centrali grazie a una combinazione tra Müller e Kane, Musiala davanti a Provedel ha sparato alto. L’unico break in contropiede con Guendouzi, non finalizzato. La Lazio ha guadagnato gli spogliatoi sullo 0-0. Un’impresa riuscita grazie all’ordine tattico e alle capacità difensive, senza palla, del sistema sarriano. Applicazione collettiva e attenzione di tutta la squadra. Un argine il francese, pieno di adrenalina. Ora bisognava scollinare il solito incubo di inizio ripresa.
Rosso e rigore. Questa volta non ci sono stati cali di intensità, anzi. Un lampo di Luis Alberto ha illuminato l’Olimpico, mettendo Isaksen davanti alla porta. Neuer ha murato il diagonale del danese. Il Bayern ha ripreso a giocare, ma era lenta la circolazione. Gila, dietro, sembrava un gigante. Sarri, dopo Vecino nel riscaldamento, ha perso anche Hysaj (polpaccio) e lo ha cambiato con Lazzari. Tuchel si sbracciava per spingere avanti i suoi, chiedeva più aggressività. Mau era calmo. La Lazio non mollava di un centimetro, feroce su ogni contrasto, aspettando la ripartenza giusta. È arrivata dopo 22 minuti con Felipe a portare palla: nel tre contro tre ha scelto Immobile e ha fatto bene, Ciro ha tentato la percussione centrale e poi ha scaricato su Isaksen, Upamecano è entrato con il piede a martello sul danese. Rosso per il francese e rigore. Il capitano della Lazio dal dischetto ha spiazzato Neuer. Il Bayern, in dieci, si è buttato avanti. Sarri ha saccheggiato la panchina. Dentro Castellanos, Pedro, Kamada e anche Patric (Gila ko). La Lazio, con l’uomo in più, ha fatto fatica ad assorbire la pressione tedesca. Qualche brivido, logiche apprensioni, il contropiede per il raddoppio fallito da Felipe e l’occasione di Pedro. Sarebbe stata troppa grazia. Ora si va all’Allianz sognando i quarti. Era successo una sola volta, 24 anni fa, con la Lazio di Eriksson.
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
• Il Tempo titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
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► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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