Mercoledì 19 dicembre 2007 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 2-1

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19 dicembre 2007 - 3.261 - Coppa Italia 2007/08 - Ottavi di finale - Gara di andata

LAZIO: Muslera, De Silvestri, Siviglia, Cribari, Kolarov, Firmani (46' Mutarelli), Baronio, Manfredini, Meghni (21' Mauri), Pandev (84' Makinwa), Tare. A disposizione: Berni, Scaloni, Ledesma, Vignaroli. Allenatore: D.Rossi.

NAPOLI: Gianello, Maldonado, P.Cannavaro, Contini, Grava, Montervino, Blasi, Dalla Bona (52' Hamsik), Rullo (75' Savini), Sosa, Calaiò (59' Lavezzi). A disposizione: Iezzo, Garics, Gatti, Capparella. Allenatore: Reja.

Arbitro: Sig. Stefanini (Prato).

Marcatori: 28' Dalla Bona, 66' De Silvestri, 71' Baronio.

Note: ammoniti Dalla Bona, Maldonado e Firmani per gioco scorretto, Siviglia per comportamento non regolamentare. Angoli: 7-7. Tiri in porta: 6-3 più una traversa. Tiri fuori: 4-3. In fuorigioco: 0-3. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 5.506 per un incasso di 48.392,65 euro.


Il vantaggio partenopeo
Il pareggio biancoceleste di Lorenzo De Silvestri
La dedica del difensore laziale all'amico Gabriele Sandri
Il calcio di punizione vincente di Roberto Baronio
Igli Tare in azione
Un momento dell'incontro
La splendida punizione di Baronio

La Lazio schiera Baronio, capitano d'occasione, in regia. Reja rilancia Calaiò. I biancocelesti perdono Meghni, infortunato (problema muscolare alla coscia sinistra) al 20'. Dentro Mauri. Il gol arriva al 28' grazie a Dalla Bona. Nella ripresa, al 21' Gianello non trattiene un calcio di punizione centrale di Mauri, sulla respinta zampata vincente di De Silvestri. Con dedica a Gabriele Sandri. Al 26' il gol della vittoria di Baronio, con una punizione tagliata dal limite che si insacca all'incrocio dei pali. Il Napoli sfiora il 2-2 alla mezzora con una girata di Paolo Cannavaro che finisce sulla traversa.


La Gazzetta dello Sport titola: "De Silvestri-Baronio scossa alla Lazio. Napoli sorpassato. La squadra di Reja passa in vantaggio con Dalla Bona, ma i padroni di casa reagiscono. Nel finale traversa di Cannavaro".

Continua la "rosea": Un brodino caldo per la Lazio, ma di questi tempi va più che bene. Una sconfitta di misura per il Napoli che non impedisce ai partenopei di continuare a cullare il sogno di un lungo viaggio in coppa Italia, come chiede il presidente De Laurentiis. Il 2-1 dell'Olimpico accontenta tutti e rimanda il discorso-qualificazione alla sfida di ritorno, fra un mese al San Paolo. Cominciano piano Lazio e Napoli, che si ritrovano dopo sette anni. Tre titolari ciascuno al fischio d'inizio (Siviglia, Cribari e Pandev per la Lazio, Cannavaro, Contini e Blasi per il Napoli) che nel corso della gara diventeranno cinque per parte (Mauri e Mutarelli per i biancocelesti, Hamsik e Lavezzi per gli azzurri subentrati). E non è un caso che il livello della sfida lieviti soprattutto nella ripresa quando le formazioni delle due squadre assumono sembianze più vicine a quelle di campionato. La chiave sta nella maggiore determinazione che ci mette la Lazio. Costretta a darci dentro più degli avversari da una situazione di crisi tecnica ed ambientale che rischia di esplodere da un momento all'altro. E anche da un pizzico di fortuna.

Perché se a dieci minuti dalla fine il tap-in di Cannavaro fosse entrato in porta invece che infrangersi sulla traversa, sarebbe finita con un pareggio sul quale ci sarebbe stato poco da eccepire. Anche se, letta da parte laziale, sarebbe stata l'ennesima beffa di una stagione finora piuttosto avara di soddisfazioni. Ma, per la squadra di Rossi, la nota dolente è proprio questa. Con risultati che stentano ad arrivare, i biancocelesti hanno perso quella scioltezza che li caratterizzava nella scorsa stagione. Anche col Napoli, nonostante i protagonisti diversi, non è cambiato il leit-motiv delle esibizioni laziali di quest'anno. Gioco un po' troppo compassato, occasioni da rete che non vengono sfruttate e una preoccupante fragilità difensiva. Pagata cara alla mezz'ora del primo tempo, quando Dalla Bona servito da una spizzata di Sosa è stato libero di trafiggere Muslera senza alcuna opposizione (ma i laziali hanno protestato per un presunto fallo di mani). Un break che non ha tagliato definitivamente le gambe ai padroni di casa solo perché il Napoli non ha avuto il coraggio di affondare il coltello. E così nella ripresa la Lazio è riemersa. Grazie anche a due calci piazzati che, una volta tanto, invece di condannarla l'hanno salvata. Sul primo (gran tiro di Kolarov dalla distanza) l'incertezza di Gianello ha favorito il tap-in di De Silvestri, con tanto di dedica del giovane difensore all'amico Gabriele Sandri. Il gol del sorpasso è invece arrivato dal piede del ritrovato Roberto Baronio con un'esecuzione degna del suo ex gemello Andrea Pirlo.

Se i risultati negativi hanno tolto sicurezza alla Lazio, il positivo cammino in campionato ne ha invece data forse troppa alla formazione di Reja. Che non ha certo sfigurato, ma che ha dato l'impressione di pensare di portare a casa il risultato pieno col minimo sforzo. Il consueto 3-5-2 dei partenopei, anche se con protagonisti diversi dal solito, ha retto bene in fase difensiva per quasi tutta la gara, salvo poi capitolare sui calci da fermo (anche per la serata non proprio felice di Gianello). A mancare sono state però le ripartenze. Che avrebbero potuto chiudere la partita, come ha chiaramente dimostrato il quarto d'ora finale. Quando il Napoli, ormai sotto, ha deciso di riversarsi nella metà campo avversaria. Troppo tardi per raddrizzare la partita, non per capire che, contro l'attuale difesa della Lazio, qualcosa in più si poteva osare.