Mercoledì 30 luglio 2025 - Istanbul, Fenerbahçe Ülker Stadyumu - Fenerbahce-Lazio 1-0

Da LazioWiki.

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30 luglio 2025 - Istanbul, Rams Park Arena - Amichevole - inizio ore 19.30 (20.30 locali)

FENERBAHCE: Egribayat, Muldur (83' Levent), Akcicek (72' Caglar), Oosterwolde, Brown (83' Djiku), Elmaz (57' Amrabat), Santos, Szymanski, Kahveci (73' Under), Aydin (57' Efe); Duran (57' En-Nesyri). A disp.: Livakovic, Tarik, Mimovic, Carlos, Cenk. All. Mourinho.

LAZIO: Provedel (61' Mandas), Lazzari (46' Marusic), Gila (67' Hysaj), Provstgaard (46' Romagnoli), Nuno Tavares (67' Pellegrini), Guendouzi (67' Belahyane), Rovella (46' Cataldi), Dele-Bashiru (46' Vecino), Cancellieri (61' Pedro), Castellanos (61' Dia), Zaccagni (61' Noslin). A disp.: Furlanetto, Ruggeri, Basic, Pinelli, Sana Fernandes. All.: Sarri.

Arbitro: sig. Küçük - Assistenti: sigg. Sancaktar e Özaral - Quarto uomo: Sig. Avcı

Marcatori: 60' Kahveci

Note: ammonito Zaccagni. Angoli 4 a 1. Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 40 mila circa.


L'abbraccio tra Sarri e Mourinho
Lo scatto per i fotografi
Foto Getty Images
Castellanos alle prese con la difesa avversaria
Foto ANSA
Dele-Bashiru prova a convincere nel nuovo ruolo
Foto Getty Images
Rovella cerca di dare ordine alla manovra
Castellanos non trova la giocata vincente
Foto Getty Images
Zaccagni ribalta l'azione
Foto Getty Images
Provedel in mischia
Rovella contrasta un avversario
Foto Getty Images
Cataldi entra nella ripresa
Romagnoli circondato dagli attaccanti avversari
Foto Getty Images
Disattenzione difensiva e goal subito
Duello tra Cataldi e Amrabat
Foto Getty Images
Gila leader della difesa
Provstgaard, ormai un titolare

I calciatori convocati per la partita odierna

► Il Corriere dello Sport titola: “E’ una Lazio da rivedere”. Continua il quotidiano: “Prima amichevole in Turchia senza gioia: il Fenerbahçe è più solido. La squadra di Sarri fatica, vince Mou. Il tecnico va avanti con il 4-3-3. Dele-Bashiru mezzala sinistra non convince. I biancocelesti non sfigurano ma sono indietro di condizione. Un errore di Guendouzi nel secondo tempo favorisce il gol decisivo segnato da Kahveci”.

Il cartello è ben visibile e sembra coprire quasi tutto il cantiere: "Lavori in corso". La Lazio del Sarri bis esce sconfitta dal primo test turco contro un solido Fenerbahçe, più avanti di condizione. La squadra di Mourinho ha chiuso ieri il suo precampionato: ora ad attenderla c’è il Feyenoord per il preliminare di Champions League. La squadra biancoceleste incassa il gol di Kahveci nel momento in cui sembrava manifestare maggiore sicurezza: un eccesso di confidenza di Guendouzi, che cerca un difficile retropassaggio verso Provedel, fornirà ulteriori argomenti ai detrattori della costruzione dal basso. Ma è un momento dell’anno in cui a mancare è la brillantezza e la poca lucidità gioca un cattivo scherzo al francese: En-Nesyri apprezza il regalo e serve a Kahveci la rete che decide la gara.

Partenza difficile. Sarri per ora va avanti con il 4-3-3, con Dele-Bashiru mezzala sinistra. Mourinho invece sceglie il 3-4-1-2 a dispetto del previsto 4-2-3-1 e la scelta paga. Nei primi 20’ il Fenerbahçe porta un pressing molto offensivo: Duran e Kahveci si accoppiano a Gila e Provstgaard, Szymanski francobolla Rovella e la Lazio fa molta fatica a uscire palla al piede. I turchi hanno quattro buone occasioni per passare in vantaggio con Szymanski, Kahveci, Elmaz e ancora Szymanski (con Provedel che si supera), molto ispirato anche in regia. A sinistra il nuovo arrivato Brown mette in difficoltà Lazzari. Mou osserva sereno dalla panchina. Per alleggerire la pressione la squadra di Sarri si affida a rare sortite di Tavares e Zaccagni. È dal binario di sinistra biancoceleste che arriva la prima conclusione verso la porta: è di Dele-Bashiru, ma la conclusione è deviata e arriva lenta tra le braccia di Egribayat. L’intensità dei padroni di casa, spinti da un elettrico Chobani Stadium, diminuisce e alla mezz’ora Rovella trova Cancellieri in area con un passaggio molto invitante a scavalcare la difesa: l’ala ex Empoli e Parma di testa però non impensierisce il portiere rivale. Nei minuti finali del primo tempo il Fenerbahçe approfitta di qualche errore di lettura della Lazio nella copertura degli spazi centrale, rendendosi ancora pericoloso. Una buona chance capita all’ex Sassuolo Muldur che su angolo di Szymanski sfiora il palo con un colpo di testa.

Seconda parte. La Lazio rientra con Romagnoli, Marusic, Cataldi e Vecino al posto di Provstgaard, Lazzari, Rovella e Dele-Bashiru e sembra ritrovare qualche geometria in più. Cataldi sembra più a suo agio nel ruolo vertice basso, nello smarcarsi e nel distribuire gioco, Vecino per lettura degli spazi e posture sembra avere una marcia in più rispetto a un Dele-Bashiru volitivo ma per il momento poco funzionale. Castellanos è piuttosto isolato ed è giusto Cataldi a servirgli una palla interessante - una giocata codificata di prima che Immobile gradiva molto - a inizio ripresa ma è leggermente lunga. Al 14’ l’errore di Guendouzi dà il via a un’altra partita, complice anche la girandola dei cambi. Gli innesti di Dia, Noslin, Pedro e Belahyane non migliorano il livello di pericolosità della squadra di Sarri. Sulla fascia sinistra Brown è una spina nel fianco per tutti e tre i terzini destri che si sono avvicendati su quella corsia: Lazzari, Marusic (che poi, come con l’Avellino, passa a fare il centrale). Il Fenerbahçe si limita a controllare: Mourinho raccoglie una vittoria e buone sensazioni in vista della trasferta di Rotterdam. La Lazio, al suo primo test all’estero, non sfigura di fronte a una squadra di buonissimo livello ma dimostra fatica a produrre gioco e occasioni da gol. Sarri può consolarsi con una buona tenuta difensiva e una discreta applicazione da parte della linea dei quattro. Un passo verso quell’equilibrio necessario affinché, da grande "organizzatore di squadre" come ama definirsi, possa davvero rappresentare quel valore aggiunto necessario per una Lazio che avrebbe avuto molto bisogno di ritocchi.


Il Messaggero titola: “La Lazio non segna e fa un regalo a Mou”. Continua il quotidiano romano: “Biancocelesti sconfitti in casa del Fenerbahçe, in rete per un errore di Guendouzi. Continua il digiuno in avanti, ma ci sono progressi evidenti nella tenuta difensiva”.

L'abbraccio finale a Sarri è consolatorio. Lontano dalla Capitale, Mourinho sorride e si aggiudica finalmente una sorta di derby estivo sul Bosforo. Alla Lazio mancano ancora qualità, un barlume di gioco e soprattutto i gol. In due settimane di ritiro, il Comandante pensava di aver almeno impostato l'assetto difensivo, invece un errore di Guendouzi lo costringe a storcere il naso con il primo ko estivo. Per un'ora comunque i biancocelesti reggono l'urto del Fenerbahce, molto più avanti nella preparazione, ma poi si arrendono a un piattone di Kahveci nel secondo tempo. Sconfitta indolore, preoccupa invece la pochezza della manovra, senza interpreti adeguati al Sarrismo, e la sterilità dell'attacco: Castellanos è a digiuno dopo tre amichevoli, Dia altrettanto anche se è appena tornato, Pedro e Cancellieri pungenti solo contro la Primavera a Formello. Il tempo è poco e incerto per decifrare e inquadrare questa Lazio. Ma manca meno di un mese all'inizio del prossimo campionato.

Rebus in mezzo. Giustamente Sarri continua a insistere su Gila-Provstgaard perché, con la squalifica per i primi due turni di Romagnoli, e con Patric stirato, quasi sicuramente sarà la coppia difensiva che esordirà a Como il prossimo 24 agosto. Stavolta c'è Lazzari a destra e traballa come al solito. Tavares s'impegna, è apprezzabile per qualche spunto, ma è ancora troppo timido, forse concentrato ad apprendere gli schemi di Mau. Debole il centrocampo: Guendouzi è inamovibile, ma Rovella vertice basso nel 4-3-3 tiene poco palla e si affida solo al lancio. Dele-Bashiru è un oggetto misterioso: sabato contro l'Avellino era stato condizionato da un fastidio nel riscaldamento, a Istanbul no. Spiega, il nigeriano: "Dobbiamo adattarci ai nuovi schemi e dovremo lavorare tanto, ma è fantastico farlo con un allenatore top come Sarri. Con lui vogliamo arrivare in Champions". Sarà dura se Fisayo non farà il salto. Dalle mezz'ali non arrivano mai palle all'attacco: Zaccagni è ancora spento, Cancellieri si fa vedere per una testata mogia, Castellanos è nervoso perché non viene mai servito. La Lazio è schiacciata perché il Fenerbahce pressa subito alto, è più pimpante e fresco. Normale, visto che i turchi debutteranno già il 6 agosto in casa del Feyenoord per l'andata del terzo turno di qualificazioni per la Champions, e tre giorni dopo nel campionato turco contro l'Alanyaspor. Mourinho è in panchina sereno, dopo 10' Sarri invece è in piedi, sudato. Szymanski è pericoloso con il primo tiro al volo, Elmas si avvicina ancora di più al palo, Provedel devia un siluro e conferma i suoi progressi, è più reattivo. Muldur non lo beffa per poco di testa sul finale del primo tempo.

Volto immutato. Le gambe sono imballate, la Lazio è sotto ritmo, ma non basta a spiegare lo scollamento fra i reparti e la fatica nell'impostazione dal basso. Con Romagnoli cambia un po' lo spartito. Il difensore dentro insieme a Marusic, Cataldi e Vecino a inizio ripresa al posto di Provstgaard, Lazzari, Rovella e Dele-Bashiru. Sarri cerca più ordine e qualità, spera in un immediato cambio di passo. I biancocelesti girano meglio, trovano persino qualche imbucata con Castellanos, ma poi Guendouzi combina un clamoroso pasticcio: En-Nesyri raccoglie un retropassaggio del francese e serve Kahveci, che anticipa Romagnoli e fa centro. Incolpevole Provedel, che viene sostituito subito dopo da Mandas al 60'. Dopo un'ora o poco più fuori anche Tavares, Gila, Guendouzi, Zaccagni, Taty e Cancellieri, dentro Pellegrini, Hysaj, Belahyane, Noslin, Dia e Pedro. Nessuno si gioca bene la propria chance sino al triplice fischio. La Lazio muta completamente volto, ma continua a fare fatica in ogni passaggio e non ha mezzo guizzo. Impossibile così modificare il risultato. Appuntamento a sabato contro il Galatasaray (ore 20) sull'altro lato del Bosforo, con un po' più di fosforo.


Il Tempo titola: “Mou beffa la Lazio”. Continua il quotidiano romano: “I biancocelesti pagano la leggerezza di Guendouzi e perdono 1-0 col Fenerbahce. Buoni segnali per Sarri dalla fase difensiva ma la squadra fatica a creare pericoli. Il tecnico ancora alla ricerca della quadra a centrocampo. Meglio nella ripresa con Cataldi”.

La porta d'Oriente apre la stagione delle sconfitte: primo ko per la Lazio che a Istanbul perde per 1-0 contro il Fenerbahçe di Mourinho. I biancocelesti pagano a caro prezzo una leggerezza difensiva di Guendouzi che favorisce il gol decisivo di Kahveci. Almeno per un'ora Zaccagni e compagni tengono testa all'avversario, mostrando un'ottima fase difensiva ma più di qualche carenza in fase di impostazione; la mediana è ancora un rebus da risolvere, conseguentemente l'attacco appare spuntato e senza incisività. L'allenatore toscano in avvio punta ancora sul 4-3-3 rinnovando la sua fiducia a Dele-Bashiru; il resto della formazione è quasi scontata, con Cancellieri, Castellanos e Zaccagni nel tridente offensivo. La Lazio concede poco, ma non costruisce opportunità per andare in rete; il gioco è piatto, sulle corsie esterne latitano le sovrapposizioni di Lazzari e Nuno Tavares, Cancellieri e Zaccagni non saltano mai l'uomo, i centrocampisti non danno verticalità alla squadra, Castellanos è un naufrago in mezzo alle onde.

In fase difensiva la squadra funziona, Guendouzi e Rovella garantiscono la solita copertura schermando la difesa, Dele-Bashiru non ha la filigrana del palleggiatore, ma sa farsi apprezzare in fase di ripiegamento; ma è in fase di possesso che emergono - fin qui - i difetti di una formazione ancora in costruzione. La squadra di Sarri si appoggia molto sul proprio portiere in fase di costruzione, Provedel è il primo regista della squadra: mancano in ogni caso le idee per far breccia nella trequarti avversaria, la manovra biancoceleste è piatta, scolastica, quasi scontata. La difesa laziale concede poco agli avversari: Provedel è chiamato in causa in una sola occasione, quando alza sopra la traversa un sinistro al volo di Szymanski. Il primo tiro in porta della Lazio arriva dopo venti minuti, ma è una conclusione a salve di Dele-Bashiru. Poco dopo Cancellieri ha una buona opportunità di testa, ma non imprime forza alla palla appoggiandola verso il portiere Egribayat. La Lazio del primo tempo è tutta qui, mentre nel recupero i padroni di casa costruiscono sugli sviluppi di un corner la miglior occasione con Muldur che sfiora il vantaggio con un colpo di testa che esce di un soffio dopo un'amnesia di Cancellieri e Castellanos.

In avvio di ripresa Sarri cambia quattro uomini inserendo Marusic, Romagnoli, Cataldi e Vecino al posto di Lazzari, Provstgaard, Rovella e Dele-Bashiru. La squadra acquisisce una maggiore padronanza nella manovra, aumenta il possesso palla dei biancocelesti che comunque faticano a costruire azioni da gol; Zaccagni è imperfetto nella rifinitura, l'apprezzabile movimento di Castellanos non viene premiato. La squadra di Mourinho trova il vantaggio dopo un'ora, grazie a un clamoroso errore di Guendouzi; il francese sbaglia l'appoggio all'indietro verso il portiere Provedel, En-Nesyri mette subito la palla al centro, Kahveci finalizza l'azione anticipando Romagnoli. Nonostante lo svantaggio - e i numerosi cambi - la Lazio nell'ultima mezz'ora resta in partita provando a cercare il gol del pareggio che non arriva. Arriva invece una sconfitta indolore che lascia ancora diversi equivoci irrisolti.


La Gazzetta dello Sport titola: “Sarri lavori al centro”. Continua il quotidiano: “Vince Mourinho. La Lazio fatica ad accendersi. I nodi in mediana. Col Fenerbahce bene la difesa ma costruzione da migliorare. Dele-Bashiru male da mezzala. Cataldi più regista di Rovella”.

Il nodo è lì in mezzo. A centrocampo. Le scelte di Sarri, le possibilità di dare subito alla Lazio una fisionomia precisa e un gioco interessante passano inevitabilmente dall’assemblaggio del reparto mediano. Che è il rompicapo cui si sta dedicando anima e corpo il Comandante.

La sfida con Mou. L’amichevole di ieri a Istanbul con il Fenerbahce di Mourinho ha confermato quanto il lavoro da fare, in generale e in particolare sul centrocampo, sia ancora tanto. La partita, va detto subito, non è andata male, anzi. I biancocelesti hanno perso per 1-0, ma senza sfigurare contro una formazione di buon livello che in questa fase è molto più avanti nella preparazione. Perché in Turchia il campionato parte l’8 agosto e ancor di più perché il Fenerbahce la prossima settimana è atteso dal delicato e decisivo preliminare di Champions col Feyenoord. Una serata complicata era insomma da mettere in preventivo. E invece la Lazio ha retto abbastanza bene, concedendo ai padroni di casa soltanto poche occasioni. Al punto che il gol che ha deciso la partita è maturato (al 15’ del secondo tempo) solo a causa di un erroraccio di Guendouzi che, in disimpegno, ha consegnato la palla a En-Nesyri che ha potuto servire Kahveci il quale, tutto solo, ha messo in rete. Oltre al gol i turchi hanno creato solo altre due vere palle-gol, un tiro dal limite di Szymanski parato da Provedel e un colpo di testa di Muldur finito di poco a lato. Lazio quindi sostanzialmente promossa per quel che riguarda la fase difensiva. Ma rimandata per quella offensiva, che è stata ampiamente insufficiente (un tiro di Dele-Bashiru e un colpo di testa di Cancellieri le uniche conclusioni, entrambe peraltro poco pericolose).

Le correzioni. È chiaro che in questa fase Sarri si sta dedicando ad assicurare alla squadra solide fondamenta (leggasi tenuta difensiva). Ma non è solo un discorso di priorità. La Lazio fa ancora fatica a costruire perché in mezzo al campo ci sono tanti nodi da sciogliere. A cominciare dall’adattabilità di Dele-Bashiru al ruolo di mezzala. Sarri sta giustamente insistendo su questo esperimento, ma per ora i risultati non sono incoraggianti. "Sarri? So che continuando a seguirlo nel lavoro potrò fare grandi cose. Voglio migliorare ogni giorno e aiutare la Lazio a conquistare la Champions", ha detto il nigeriano dopo la partita. La carica non gli fa difetto. E in effetti è giusto dargli fiducia e aspettare. Il problema è che, al di là di Dele-Bashiru, è complicato pure trovare i compagni giusti da mettergli affianco. Con lui mezzala sarebbe probabilmente meglio avere Cataldi regista, più equilibratore rispetto a Rovella. Che però è il titolare (e infatti nel primo tempo il trio di centrocampo era composto da Guendouzi, Rovella e Dele). Con l’ex Monza si legherebbe meglio Vecino, ma questo per ora è il piano B se Dele-Bashiru non dovesse convincere. Sullo sfondo c’è pure il possibile cambio di modulo, col passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Con un uomo in più (il trequartista) il reparto mediano cambierebbe volto e, chissà, questa potrebbe essere la quadratura del cerchio.




La formazione biancoceleste:

La formazione iniziale biancoceleste in grafica





► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica




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