Sabato 16 agosto 2025 - Rieti, stadio Centro Italia - Lazio-Atromitos 2-0
► Stagione
16 agosto 2025 - Rieti, stadio Centro Italia - Amichevole - inizio ore 20.00
LAZIO: Mandas (46' Provedel), Lazzari (46' Marusic), Gila (86' Hysaj), Provstgaard (73' Romagnoli), Pellegrini (57' Nuno Tavares), Dele-Bashiru (46' Dia), Cataldi (57' Rovella), Guendouzi (86' Basic), Cancellieri (65' Pedro), Castellanos, Zaccagni (73' Noslin). A disp.: Furlanetto. All.: Sarri.
ATROMITOS: Choutesiotis (46' Koselev), Stavropoulos, Michorl (80' Karamanis), Van Weert (37' Tsamakis), Palmezano Reyes, Marin Ruiz, Ouedraogo (80' Tsiloulis), Uronnen, Baku (80' Tsingaras), Lima Santos, Tzovaras (77' Jubitana). A disp.: Athanasiou, Ozegovic, Mountes, Papadopoulos, Tsantilas, Batos. All.: Vokolos.
Arbitro: sig. Forneau (sez. Roma1) - Assistenti: sigg. Scatragli e Yoshikawa - Quarto uomo: non previsto
Marcatori: 76' Noslin, 90' Pedro
Note: ammoniti 29' Guendouzi, 29' Marin Ruiz. Espulsi 30' Castellanos, 30' Lima Santos. Angoli 7 a 0. Recuperi: 3' p.t., 3' s.t.
Spettatori: 5.000 circa.






► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: “Che brutta rissa. E poi è Sarri-ball”. Continua il quotidiano sportivo romano: “Indecoroso quanto accade alla mezzora e poi negli spogliatoi: l’arbitro sospende 5’ e interviene anche la Polizia. Succede di tutto, Guendouzi provoca un avversario, Lima Santos va a cercare Castellanos, rosso a entrambi: quando si gioca i greci sono modesti e prevalgono i biancocelesti. Nella ripresa segnano Noslin (una rete arrivata dopo 14 passaggi) e Pedro”.
È finita in bellezza, con momenti di Sarriball, l’amichevole da combattimento con l’Atromitos, iniziata nella bruttezza della megarissa scoppiata al 30'. Scompiglio allo “Scopigno” di Rieti, una vergogna senza giustificazioni per nessuno. Il Sarriball del secondo tempo ha cancellato le spiacevolezze e ha generato l’incornata insolita di un ispirato Noslin, a rischio cessione, arrivata a 13 minuti dalla fine dopo 14 passaggi di fila prima del cross di Marusic. Il gol di Pedro, il secondo del suo precampionato, mini-cannoniere di squadra, è stato celebrato sul filo del gong (al 90') dopo un altro assalto organizzato in stile sarriano. L’Atromitos era tra gli avversari più deboli del precampionato, ma il test truce è servito per preparare il debutto a Como. Serviranno lo stesso fuoco del primo tempo (senza scorrettezze) e il gioco del secondo, in più i gol dei centravanti. L’attesa messianica per i primi benedetti colpi di Taty o Dia s’è conclusa di nuovo vanamente. Taty ha chiuso un precampionato da incubo, è stato espulso nella megarissa. Dia è entrato nel secondo tempo, ha servito l’assist a Pedrito, sempre più tendente all’infinito.
La rissa. Era iniziata a calci, a mani in faccia. Squallida la baruffa innescata da reazioni violente dei greci, ma anche da un pestone precedente di Guendouzi. La partita è degenerata in campo, con mani di tutti addosso a tutti, è proseguita dentro al tunnel degli spogliatoi. L’arbitro Fourneau è stato costretto a interrompere la partita per 5 minuti, dopo l’entrataccia di Lima Santos su Castellanos, da dietro, piede alto a intaccare il polpaccio sinistro dell’argentino. I due si sono azzuffati. Poi l’epilogo pazzo. La rissa è proseguita fuori, quando Lima Santos ha raggiunto Castellanos all’imbocco degli spogliatoi. Entrambi erano stati espulsi al 32'. Squadre, panchine e dirigenti si erano riversati nel tunnel, è intervenuta anche la polizia. Quello del brasiliano è stato un fallo di ritorsione in risposta al colpo di Guendouzi a Ouedraogo, erano venuti alle mani dopo uno scontro a centrocampo, avvenuto quando il mediano dell’Atromitos era a terra. Il francese lo aveva colpito su una gamba. Era arrivato Marin Ruiz in difesa di Ouedraogo, lanciandosi addosso a Guendouzi. Si sono presi alla gola. Tre minuti dopo, la baraonda che ha costretto Sarri a precipitarsi in campo.
La ripresa. La partita, falsata, è ricominciata al 36' con un altro copione: niente più 4-3-3 iniziale con Castellanos centravanti, soppiantato da Zaccagni falso nueve. Dele-Bashiru era alto a sinistra, Cancellieri a destra in una Lazio col 4-2-3 (4-4-1 in fase di non possesso). Vokolos, tecnico dell’Atromitos, ha richiamato una punta, Van Weert, e ha inserito Tsakmakis (difensore). Nel primo tempo s’era apprezzata solo un’azione di senso compiuto: 12 passaggi dal recupero di Cataldi a centrocampo, lungo giro palla, era stato Provstgaard, buon regista difensivo, a innescare Pellegrini, palla per Dele-Bashiru, triangolo con Taty, tiro del nigeriano svirgolato. Tre minuti di recupero, pochini vista la rissa. Nel secondo tempo sono entrati Provedel per Mandas, Marusic per Lazzari, Dia per Dele-Bashiru. Zaccagni è tornato a sinistra, Dia punta. Nell’Atromitos nuovo portiere, Koselev. Effetto scatenante, la Lazio ha iniziato a nascondere il pallone, a colpire dalle fasce. Sono entrati Rovella (da metronomo), Tavares (belle alcune discese), Romagnoli, Noslin e Pedro sempre nel 4-2-3. Provedel ha salvato su Baku. Pedro e Zaccagni al tiro. Ozegovic, tra i subentrati, segnato in fuorigioco. Al 90' il colpo di Pedrito per iniziare a sfidare l’amico Fabregas.
► Il Messaggero titola: “Grinta Lazio. Noslin e Pedro dopo la rissa”. Continua il quotidiano romano: “I biancocelesti a Rieti battono l'Atromitos grazie all'olandese appena entrato e allo spagnolo, nell'ultimo test precampionato. Partita tesissima, scontri ed espulsi dopo un fallo su Castellanos”.
A maniche corte sotto la pioggia di Rieti e soddisfatto. A una settimana dall'esordio ufficiale Sarri si gusta un 2-0 a due facce della sua Lazio contro il modesto Atromitos, 7° nell'ultima Super Lig greca. Noslin e Pedro restituiscono un timido sorriso al Comandante, che al via sorprende tutti con un paio di scelte anche se i riflettori sono sul ballottaggio vinto da Castellanos. Dopo la maglia dal 1' per Dia col Burnley, al "Centro Italia Manlio Scopigno" tocca di nuovo al Taty, un controsorpasso che potrebbe essere decisivo per Como. Stupisce poi Cataldi al posto di Rovella come non accadeva dal 20 luglio contro la Primavera, ma il vero colpo di scena è sulla fascia sinistra della difesa, dove Nuno Tavares, sempre titolare finora, fa spazio a Pellegrini. Tra i pali Mandas, con davanti Gila e Provstgaard. A destra Lazzari, mezzali Guendouzi e Dele-Bashiru (sempre dal 1' nel precampionato). Davanti infine confermati Cancellieri e capitan Zaccagni, che chiude subito un buon triangolo con Dele, ma il diagonale mancino del nigeriano esce di poco. È il 3' e tutto fa pensare a una Lazio che possa finalmente dominare il gioco in fase offensiva dopo l'assetto da ripartenza delle ultime uscite, ma non è così. Si vede giusto un tiro alto di Cataldi e uno schema quasi riuscito fortuitamente da angolo, a dimostrazione di un atteggiamento tattico vincente da parte della squadra di Volokos. Un 4-4-2 con Palmezano libero di muoversi tra le linee e Michorl sempre pronto a schermare la prima costruzione.
Botte da orbi. In poche parole, zero spazi. Una situazione che fa innervosire i biancocelesti e il primo a cascarci è Guendouzi, graziato al 28' da Fourneau con un giallo dopo un faccia a faccia con Quini, accorso per difendere il compagno Ouedraogo, a terra per un pestone volontario del francese. La giustificazione emersa dal campo a fari spenti è che sia stato il 18 avversario a provocarlo ripetutamente, ma resta un gesto ingenuo per un giocatore del calibro dell'ex OM, anche se il peggio arriva due minuti dopo. Entrata punitiva di Mansur su Castellanos: è parapiglia. L'argentino si alza, dà un buffetto al centrale dei greci e scatta la rissa. Entrano addirittura le panchine per provare a placare gli animi, Sarri compreso, ma i due, entrambi espulsi, arrivano sino a qualche colpo di troppo nel tunnel prima di esser divisi dalla Polizia. Più un rodeo che un'amichevole tra due club professionistici in un primo tempo che si chiude col passaggio per i due tecnici al 4-4-1, con Zaccagni terminale offensivo biancoceleste.
Panchina decisiva. Stesso sistema nella seconda frazione, con Sarri che inserisce Dia davanti togliendo uno spento Dele-Bashiru, mentre Lazzari e Mandas fanno spazio a Marusic e Provedel. La presenza nella metà campo dell'Atromitos è più costante con appena un rischio sui contropiedi avversari come quello di Baku. Il gol ancora non arriva. Per trovarlo Mau si gioca le carte Rovella e Tavares, che sforna quasi un assist per Zaccagni su punizione appena entrato. I greci sembrano reggere, Koselev vola sul destro a giro sempre del capitano, ma al 77' crollano proprio sull'incornata del sostituto di Zaccagni, Noslin, servito ottimamente dall'altro subentrato Marusic. Ci prova anche Pedro prima dello spauracchio sul gol annullato a Ozegovic per fuorigioco. Il secondo tentativo del veterano spagnolo è quello buono: 2-0. Finale di precampionato salvo.
► Il Tempo titola: “Noslin e Pedro. Sarri può sorridere”. Continua il quotidiano romano: “I biancocelesti battono l’Atromitos nell’ultima amichevole estiva. Espulso un nervoso Castellanos ma la squadra crea tante occasioni. Domenica la prima a Como”.
La Lazio chiude la sua estate con una vittoria. Al Centro d'Italia di Rieti i biancocelesti superano 2-0 l'Atromitos e archiviano la preparazione con sensazioni incoraggianti, nonostante una prima frazione segnata da nervosismo, risse ed espulsioni. A risolverla, nella ripresa, sono stati Noslin e Pedro, due pedine che Sarri potrà considerare armi preziose anche a gara in corso. Il sipario sulle amichevoli cala così nel segno della solidità difensiva e dei progressi nel palleggio, soprattutto nella seconda metà di gara, quando la Lazio ha preso in mano la partita e collezionato occasioni fino a sbloccare il punteggio.
Ora, con l'amichevole alle spalle, inizia il conto alla rovescia: tra una settimana a Como ci sarà il debutto ufficiale in Serie A. Sarri, rispetto al test con il Burnley, sceglie Mandas tra i pali e ridisegna la difesa con Lazzari, Gila, Provstgaard e Pellegrini. A centrocampo Cataldi prende il posto di Rovella, completando il reparto con Guendouzi e Dele-Bashiru. In avanti spazio a Cancellieri, Zaccagni e Castellanos. L'approccio è promettente: combinazioni rapide, verticalizzazioni, una chance nitida per Dele-Bashiru che sfiora il vantaggio. L'Atromitos, però, non resta a guardare e prova a rispondere in contropiede. La partita sembra instradata sui binari dell'equilibrio fino a quando il nervosismo prende il sopravvento: prima un contatto tra Guendouzi e Marin Ruiz scatena un parapiglia, poi un duro fallo di Lima Santos su Castellanos accende una rissa vera e propria con panchine in campo. Espulsi entrambi, tra proteste e tensioni anche nel tunnel degli spogliatoi. In dieci uomini Sarri ridisegna i suoi con un 4-4-1, Zaccagni falso nove. L'Atromitos risponde abbassando il baricentro e la gara si trascina fino all'intervallo tra interruzioni e pochi lampi.
Con l'ingresso di Provedel, Marusic e Dia, la Lazio ritrova subito ritmo e intensità. Zaccagni prende in mano le operazioni: dribbling, assist, occasioni in serie che mettono sotto pressione la difesa greca. Cancellieri sfiora il vantaggio, Cataldi impegna Koselev da punizione e il forcing cresce minuto dopo minuto. Sarri cala poi le carte decisive: dentro Pedro e Noslin, fuori Pellegrini e Zaccagni. La mossa si rivela vincente. Proprio l'olandese, con una palla filtrante illuminante per Rovella, apre lo spazio all'azione che porta al gol del vantaggio: al 77' il traversone di Marusic trova la testa di Noslin, bravo a schiacciare in rete. Il vantaggio scioglie la Lazio, che continua a spingere. Pedro sfiora subito il raddoppio, fermato solo da una grande parata. L'Atromitos accenna una reazione e trova anche il pareggio su calcio d'angolo, annullato però per fuorigioco. Nel finale, a chiudere i conti, è ancora Pedro: al 90' lo spagnolo sfrutta la combinazione Noslin-Dia e sigilla il 2-0. Il bilancio dell'estate biancoceleste è positivo. La difesa continua a mostrare ordine e compattezza, il centrocampo cresce nella gestione dei ritmi e davanti si intravede una varietà di soluzioni, anche se sotto porta c'è ancora da migliorare.
► La Gazzetta dello Sport titola: “Lazio lampi d’attacco”. Continua il quotidiano sportivo: “Noslin-Pedro ci sono. Ma Castellanos e Dia restano a secco. L’olandese si sblocca, lo spagnolo non tradisce mai. Taty troppo nervoso: rissa ed espulsione”
Castellanos e Dia fanno ancora scena muta, ma per fortuna di Sarri ci sono l’eterno Pedro e il redivivo Noslin a mascherare i problemi di un attacco che continua a faticare. L’ultima amichevole estiva conferma quanto di buono e meno buono la Lazio bis di Sarri aveva già fatto vedere nelle precedenti uscite. La solidità difensiva è un dato acquisito (contro l’Atromitos quarto clean sheet su sei test disputati) e la manovra è convincente fino ai venti metri. Davanti, però, manca ancora qualcosa. E il problema è sia collettivo (la squadra deve trovare maggior brillantezza nella finalizzazione del gioco) sia dei singoli. Perché tanto Castellanos quanto Dia, i due giocatori che si stanno giocando il posto di centravanti titolare, sono rimasti a secco in ciascuna delle sei amichevoli disputate. Un record negativo che ha pochi precedenti.
Troppo nervosismo. Alla latitanza nelle conclusioni, a Rieti Castellanos ha aggiunto anche un nervosismo che gli è costato il cartellino rosso dopo mezz’ora. È stato lui a fare le spese (con Lima Santos) della doppia, vergognosa, rissa cui hanno dato vita le due squadre. A scatenarla un pestone di Guendouzi ai danni di Marin Ruiz, con reazione scomposta dei greci e in particolare di Marin Ruiz (giallo per lui e per il francese della Lazio). Poi un minuto dopo la «vendetta» di Lima Santos su Castellanos con l’argentino che ha provato a farsi giustizia (rosso per entrambi e partita interrotta per cinque minuti). Fino a quel momento il Taty non aveva combinato nulla, mentre Dia (entrato nella ripresa per Dele-Bashiru) ha fatto qualcosina di più, con l’assist per il 2-0 di Pedro. Ecco, lo spagnolo è in questo momento una delle poche certezze in avanti. Quello che ha fissato sul 2-0 il risultato con l’Atromitos è stato il suo secondo gol estivo, più in generale il suo ingresso (per un Cancellieri che stavolta ha reso meno delle precedenti gare) ha ravvivato una Lazio che nel primo tempo era stata opaca. A renderla più concreta ha provveduto pure l’altro marcatore di giornata. Noslin si è fatto trovare pronto sul cross di Marusic per il gol rompi-equilibrio dopo che già a Frosinone (contro l’Avellino) si era procurato il rigore, trasformato da Guendouzi, con cui la Lazio si era imposta. L’olandese resta dietro nelle gerarchie di Sarri, ma i segnali lanciati non sono da trascurare. A una settimana dall’inizio del campionato, comunque, i pensieri di Sarri sono tutti lì, su come sistemare meglio l’attacco. Per il resto la sua Lazio è un progetto in fase già molto avanzata.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
|
<< Amichevole precedente | ► Torna alla Stagione | ▲ Torna ad inizio pagina |