Sabato 23 settembre 2023 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Monza 1-1
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23 settembre 2023 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, V giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Provedel, Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj (55' Pellegrini), Guendouzi (55' Vecino), Cataldi (76' Rovella), Luis Alberto, Isaksen (55' Felipe Anderson), Immobile, Zaccagni (76' Pedro). A disposizione: Sepe, Mandas, Lazzari, Casale, Gila, Kamada, Basic, Castellanos. Allenatore: Sarri.
MONZA: Di Gregorio, Izzo (69' D`Ambrosio), Pablo Mari, A. Carboni, Ciurria (78' Birindelli), Gagliardini, Pessina, Kyriakopoulos, Colpani (84' Akpa Akpro), Mota Carvalho (69' Vignato), Colombo (84' Maric). A disposizione: Lamanna, Sorrentino, Gori, Donati, Machin, F. Carboni, Pedro Pereira, V. Carboni, Bondo, Cittadini. Allenatore: Palladino.
Arbitro: Sig. Abisso (Palermo) - Assistenti Sigg. Berti e Fontani - Quarto uomo Sig. La Penna - V.A.R. Sig. Pairetto - A.V.A.R. Sig. Manganiello.
Marcatori: 12' Immobile (rig), 36' Gagliardini.
Note: osservato un minuto di silenzio in memoria dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ammoniti 38' Izzo, 40' Mota Carvalho, 88' Rovella, 96' Luis Alberto. Angoli 1 a 3. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 36.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio senza provvidenza”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Dopo il pareggio in Champions i biancocelesti non riescono a vincere mentre Palladino si porta via un punto prezioso. Vantaggio di Immobile su rigore e pari del Monza con Gagliardini. Sarri e i suoi ci provano sino alla fine ma il successo non arriva”.
Si è persa la Lazio, si è smarrito Sarri, mai come oggi in bilico fra una squadra che è stata troppo bella e un’altra, questa, che non sembra più una sua creatura. Sono usciti fischiati. L’idea di squadra, in nome dello schema e del gioco, l’ha data il Monza di Palladino, bravo a deturpare il volto della Lazio, a sfilare all’Olimpico, a strappare un pareggio che sta stretto, a costringere i biancocelesti a restare nelle zone basse (4 punti). Sarri e Palladino si erano incrociati a giugno a Coverciano al corso UEFA Pro. Mau era in cattedra, Palladino tra i corsisti. Una fior di lezione ieri l’ha data il novizio al maestro. La Lazio ha sempre subito la partita pur essendo andata in vantaggio con Immobile su rigore (198º gol). L’ha salvata di nuovo Provedel nel secondo tempo, con due paratone. Resta sul piedistallo del monumento eretto dopo la Champions. La fase offensiva resta avventurosa, la fase difensiva critica. C’è poca Lazio, c’è poco Sarri.
L'avvio. Violato il minuto di silenzio in memoria dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dalla Nord intonata la canzone “Avanti ragazzi di Buda”, inno dell’estrema destra. L’Olimpico ha reagito contro. Poi la partita. Il turnover, un male necessario per Mau. Vantaggi e insidie. Ha deciso per 4 cambi: Guendouzi e Isaksen all’esordio da titolari, non sono pronti. Cataldi è stato piazzato di nuovo in regia. Hysaj a sinistra. Palladino ha scelto Mota in avanti. Ciurria a destra e Kyriakopoulos a sinistra. Carboni al posto di Caldirola (squalificato). Il 3-4-2-1 è diventato 3-4-1-2 con palla alla Lazio. Colpani uomo chiave, prodigo nel mordi e fuggi, in fase di non possesso era in marcatura su Cataldi, pronto a colpirlo alle spalle da trequartista. Apriva per Ciurria o serviva Colombo. Costruzione dal basso e giro palla, riaggressione, tutte armi che hanno funzionato subito per Palladino. Ha fatto saltare per aria il gioco di Sarri. Il lavoro di Luis Alberto (con una caviglia malconcia) e Guendouzi su Pessina e Gagliardini solo inizialmente sembrava potesse dare frutti, così come la pressione di Zaccagni e Isaksen su Ciurria-Izzo e Carboni-Kyriakopoulos. Eppure il Monza è stato punito alla prima distrazione. Da Provedel (versione libero) a Hysaj che ha azionato Zaccagni. Guizzo bruciante, si è bevuto Ciurria, che l’ha steso. Rigore trasformato da Immobile, 3º gol subito dal Monza nei primi 15 minuti. Come non detto.
La Lazio è stata sciaguratamente languida. Pazienza, personalità. Il Monza ha continuato a giocare in punta di palleggio. Palladino ha inviato i suoi stregoni come missili contro il bersaglio e a Sarri sono rimaste ampolle di acqua santa da scuotere ogni volta che centrocampisti e difensori venivano presi alle spalle. Il Monza è sempre uscito dalla pressione alta. Colpani ha iniziato a distribuire palloni d’oro. Uno per Ciurria, cross e gol di Mota dopo una conclusione di Gagliardini. Ma era fuorigioco. Altro pericolo: incornata di Ciurria fuori. La Lazio, una matrona seduta. Al 30' si contava il 66,3 per cento di possesso palla per il Monza, che ha pareggiato al 36'. Giro palla da dietro, trama appassionante. L’ondeggiante Colpani dentro al campo per scambiare con Pessina, apertura per Ciurria, Hysaj sballottato. Dal cross, sporcato da Patric, è nato il gol di Gagliardini con Provedel (poverino) strabattuto e Marusic bella statuina. Undici passaggi prima del cross di Ciurria, 6 uomini del Monza nell’area della Lazio. Per i biancocelesti ottavo gol subito in 5 partite. Il Monza ha sfiorato il bis al 46', ancora Ciurria contro Hysaj, cross per Mota, incornata fuori.
La ripresa. Zaccagni, unico col cambio passo, ci è andato vicino con un tiro a giro. Gagliardini ha risposto con una rasoiata di prima. Luis Alberto con un bolide. Sarri ha sganciato Vecino per Guendouzi, Felipe Anderson per Isaksen e Pellegrini per Hysaj. È arrivato un palo di Ciro (12') in controbalzo. Ma la partita l’ha sempre fatta il Monza. È servito il provvidenziale Provedel su Colpani (a giro), su Kyriakopoulos, spettacolare la deviazione con un’unghia. Il Monza ha risegnato in fuorigioco con Carboni. Di Gregorio ha tolto l’ultimo pallone dai piedi a Ciro, sottraendo sogni alla Lazio.
• Il Messaggero titola: . Prosegue il quotidiano romano: .
• Il Tempo titola: . Prosegue il quotidiano romano: .
• La Gazzetta dello Sport titola: . Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.
Sarri amaro “Creiamo troppo poco”. Il tecnico: “Ora siamo questi. Una vittoria ci toglierebbe ansia. Per uscire da questo momento serve tanto lavoro. C’erano margini per fare meglio ci manca la solidità dell’anno scorso. Dobbiamo ritrovare la pericolosità offensiva. Champions? Niente alibi”.
Un solo punto, che porta il totale a 4 nelle prime cinque partite giocate in campionato. Troppo poco, come confermano i fischi - e l'invito a tirare fuori gli attributi - dello Stadio Olimpico al triplice fischio. L'appuntamento con la prima vittoria interna è stato ancora rimandato: "Nel tratto di partita tra l'1-0 e l'1-1 - ha detto Sarri - sicuramente siamo stati passivi. Nel secondo tempo le palle gol le abbiamo avute nette anche noi. Abbiamo preso un palo e altro. Ma siamo in un momento in cui non ci vengono bene tante cose. È difficile uscire da queste fasi negative in maniera secca e veloce. Abbiamo fatto un segmento di partita neanche male, ma dobbiamo fare di più e in questo momento abbiamo delle difficoltà. I fischi? I tifosi devono fare quello che vogliono. Non sono molto d'accordo sull'aspetto dell'impegno dei ragazzi. Purtroppo le cose non ci vengono bene".
Momento. L'allenatore nel pre-partita aveva provato ad alleggerire la pressione su una squadra che per forza di cose sente il dovere di rimettersi in corsa il prima possibile, ma le fatiche della Champions e una condizione ancora ottimale non hanno permesso di trovare un successo che avrebbe significato tanto anche e soprattutto a livello morale: "La priorità ora sarebbe fare un risultato pieno, in qualsiasi modo. Ci darebbe entusiasmo e toglierebbe l'ansia che abbiamo in questo momento. Poi, per quanto riguarda il resto dobbiamo ritrovare la pericolosità offensiva, perché creiamo poco. In fase difensiva qualche segnale lo stiamo dando, ma la solidità dell'anno scorso in questo momento non c'è". Non è bastata nemmeno l'eccezionalità del gol di Provedel in Champions League per innescare un cambiamento a livello mentale nella squadra: "La speranza c'era, ma giocare dopo la Champions è difficile per tutti, figuriamoci per noi che non siamo abituati a farlo. Che la partita fosse a rischio era prevedibile, contro una squadra che gioca bene a calcio. Ma vista come si era messa c'erano margini per fare meglio. Il grande problema è il recupero delle energie mentali e nervose. Ricaricarsi dopo 3 giorni non è così semplice, ma non deve essere un alibi. Abbiamo fatto di tutto per andare in Champions e non è che possiamo mandare a monte tutte le partite dopo gli impegni in Europa".
Percorso. Sarri aveva provato a mischiare un po' le carte, lanciando dal primo minuto Isaksen e Guendouzi, ma gli acquisti estivi non sono riusciti a dare l'apporto sperato: "Sono ragazzi non pronti ancora tatticamente per giocare con noi, però è anche vero che per fare un percorso ed essere pronti bisogna ogni tanto pure giocare". È una Lazio sicuramente lontana anche dal punto di vista estetico rispetto a quella che si era vista un anno fa: "Ogni squadra ha certe caratteristiche. Incaponirsi solo sulla bellezza del gioco sarebbe un suicidio. Chiaro in certi contesti vengono fuori squadre più spettacolari e altre meno spettacolari. Quello che cerco adesso è l'equilibrio. L'utopia del "Sarrismo" da parte? No, ma se i giocatori sono bravi in certe cose e gliene fai fare altre vai a scontrarti con la realtà. Poi è chiaro, se potessi scegliere io farei sempre una squadra tendente a un calcio spettacolare. Ma la Lazio non gioca male, al massimo in questo momento è poco pericolosa".
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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