Sabato 30 marzo 2002 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-1

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30 marzo 2002 - 2995 - Campionato di Serie A 2001/02 - XXIX giornata

JUVENTUS: Buffon, C.Zenoni (58' Montero), Ferrara, Iuliano, Pessotto, Zambrotta, Conte, Davids, Maresca (42' Amoruso), Trezeguet (60' Zalayeta), Del Piero. A disposizione: Carini, Frara, Scardina, Pericard. Allenatore: Lippi.

LAZIO: Peruzzi (46' Marchegiani), Stam, Nesta, Fernando Couto, Favalli, Castroman (62' Poborsky), Giannichedda, Liverani (84' Mendieta), Stankovic, Fiore, C.Lopez. A disposizione: Cesar, Pancaro, Gottardi, Evacuo. Allenatore: Zaccheroni.

Arbitro: Sig. Bolognino (Milano).

Marcatori: 25' C.Lopez, 38' Trezeguet.

Note: Ammoniti Castroman, Iuliano, Giannichedda, Del Piero, Marchegiani, Poborsky. Recuperi: 3' p.t., 5' s.t.

Spettatori: 40.000 circa.


La rete di Claudio Lopez
La rete da un'altra angolazione

Forse non sarà un palliativo alla quarta stagione senza vittorie (la Coppa Italia non è considerata tale e "il tricolore se ne va" canta il pubblico furente) ma la Juve potrebbe avanzare come alibi la sfortuna. Non è sfortuna una rosa risicata e come conseguenza il ritrovarsi, causa infortuni (Trezeguet deve abbandonare per una botta alla caviglia destra), a tentare di vincere una partita fondamentale con Zalayeta e Amoruso (che meritano comunque tutto il rispetto possibile), non rientrano nella sfortuna scelte tecniche e tattiche sbagliate o acquisti deludenti. Ma, paradossalmente, è jella quando a una squadra già messa male di suo, in due partite consecutive e decisive, capitano due avversari che, dalla crisi in cui si trovano, estraggono due prestazioni ben al di sopra dei mezzi a disposizione. Dopo il Parma, ecco una Lazio straordinaria per quaranta minuti circa, periodo in cui è determinante Gianluigi Buffon, autore di almeno cinque parate strepitose, le ultime due condensate nell'azione decisiva della partita al 35' del primo tempo. La Juve vi arriva sotto di un gol, realizzato di testa da Lopez, perfetto nella deviazione di un cross di Castroman innescato con bravura da Fiore. Il portiere si esibisce su Stankovic, Fiore, Lopez, prima di salvare una Juve completamente allo sbando (la tiene su solo una traversa di Conte), nella stessa azione: prima sull'attaccante argentino lanciato oltre la retroguardia bianconera e poi, quando è già a terra, sulla ribattuta di Fiore. Incredibile. La Lazio incassa due minuti dopo il pareggio di Trezeguet (cross di Zenoni che Favalli non riesce a deviare) e cambia la partita.

Zaccheroni, con il suo 4-5-1, fino a quel momento disarticola la Juve di Lippi che ha Maresca vagolante fra centrocampo e punte e una linea centrale costantemente presa in mezzo dalla rapidità delle ripartenze avversarie. La Lazio passa prevalentemente a destra con Castroman e Stam, più bravo se deve sostenere l'azione offensiva, e per linee verticali, dove la superiorità, numerica e sostanziale, del centrocampo laziale è clamorosa. La Lazio spadroneggia in modo imbarazzante e giocatori come Fiore, reduci da un campionato negativo, giganteggiano sulle ridotte schiere juventine. Lippi, alla fine del primo tempo, toglie lo spaesato Maresca e inserisce Amoruso accanto a Trezeguet, arretrando Del Piero per costringere il centrocampo della Lazio (che protesta per un possibile rigore: intervento di Buffon su Stankovic) a una marcatura più assidua. Certo la mossa è buona, ma forse, più che il contraccolpo tattico, è quello psicologico a inchiodare la Lazio a un secondo tempo senza pretese, ma anche senza grandi pericoli. A parte un bellissimo destro di Zambrotta che colpisce l'incrocio dei pali alla destra di Marchegiani (subentrato all'acciaccato Peruzzi), non ci sono note di rilievo. "Buffoni, buffoni" è l'epitaffio incruento ma crudele con cui i tifosi accompagnano la fine della partita e della stagione bianconera.

Fonte: Corriere della Sera