Domenica 10 aprile 1977 - Foggia, stadio Pino Zaccheria - Foggia-Lazio 1-0

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1925. Campionato di Serie A - XXIV giornata

FOGGIA: Memo, Colla M., Sali, Pirazzini, Bruschini, Scala N., Nicoli (83' Salvioni), Bergamaschi, Ulivieri, Delneri, Bordon A. (12° Bertoni L., 14° Domenghini). All. Balestri. D.T. Puricelli.

LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini L., Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Agostinelli A., Giordano (62' Rossi R.), Viola, Badiani (I). (12° Garella, 14° Ghedin). All. Vinicio.

Arbitro: Sig. Ciacci di Firenze.

Marcatori: 18' Ulivieri.

Note: nuvole, squarci di sole, vento. Calci d'angolo 6-6.

Spettatori: 4.449 paganti, abbonati 10.111.

Dal Guerin Sportivo: il gol del Foggia
Da La Gazzetta dello Sport: la cronaca della gara

Il Foggia aveva bisogno di punti per la sua classifica troppo pericolosa, e li ha presi a danno di una Lazio grintosa per volontà e decisione, ma povera di gioco specialmente all'attacco. Vinicio, alla fine, era sconvolto. Ha accusato i suoi di incapacità organica di fare gol. Ed ha aggiunto: Abbiamo attaccato per quasi tutta la partita, ma non abbiamo mai saputo tirare in porta. Ha replicato senza polemica, ma con una punta di orgoglio Puricelli: Foggia temeva la Lazio. Dopo la sconfitta di domenica con la Fiorentina, non potevamo rischiare oltre. Segnato il gol, abbiamo accorciato la squadra in una tattica di attesa. Vinicio e Puricelli - almeno in parte - hanno ragione. Il Foggia non poteva perdere un'altra volta. Sarebbe stata in pratica condannata alla serie B. Per questo Puricelli, con una formazione con due attaccanti, ha permesso ai suoi uomini di giocare in avanti soltanto fino al gol di Ulivieri. Scala, che reggeva la manovra, avanzava in azione offensiva. Qualche metro prima dell'area di rigore, veniva duramente affrontato da Cordova. La punizione era battuta da Bordon con una fiondata secca e precisa. Pulici si buttava forse in anticipo e da terra non poteva che respingere alla meno peggio il bolide. Lo scatto di Ulivieri era bruciante, Manfredonia lo seguiva con leggero ritardo e il foggiano calciava con violenza a rete: la palla carambolava sul montante sinistro ed entrava in porta. Errore di Pulici o distrazione di Manfredonia?

Certo qualcosa è successo, ma non è il caso di fare una polemica. Occorre piuttosto ricordare che Ulivieri è al suo quinto gol ed ha giocato soltanto sei partite. Forse Puricelli stesso rimpiange di aver avuto fiducia in lui troppo tardi. Raggiunto il vantaggio, il Foggia arretrava i centrocampisti: Scala, Del Neri e Bergamaschi assumevano compiti di copertura, aiutati, a tratti, da Nicoli, finta ala, ma vero uomo di rottura. Bordon e Ulivieri rimanevano isolati. Attaccava la Lazio ma sbagliava tutto. Viola correva senza coordinazione. Badiani stava sulla linea dei terzini, Cordova si dannava nel tamponare le falle ma commetteva troppi errori per un uomo del suo calibro. Tentava puntate in avanti anche Martini ma senza costrutto.

Così Garlaschelli e Giordano rimanevano isolati ed erano scarsi i rifornimenti. La partita si trascinava senza scosse anche nella ripresa. Il Foggia aumentava ancora di più la sua prudente copertura, la Lazio aggravava i suoi diletti con una manovra affannata e senza sbocchi. Vinicio puniva Giordano, colpevole di fare poco e male, e lo sostituiva con Renzo Rossi (63'). Non cambiava nulla. Il Foggia, in contropiede, saggiava la freschezza atletica e la decisione di un Wilson veramente superbo. I biancazzurri segnavano anche un gol, ma a gioco fermo. Era l'86'. Da poco Puricelli aveva sostituito Nicoli con Salvioni. L'azione laziale era molto elaborata: Cordova e Viola si scambiavano la palla, poi il mediano serviva lungo Garlaschelli. In quel momento il guardalinee sotto la tribuna sbandierava una irregolarità. Garlaschelli continuava, rubava il tempo a Memo e Renzo Rossi deviava nella porta. Ciacci non convalidava il punto perché aveva fischiato prima. Vinicio alla fine parlava di 'fuorigioco presunto'.

Bisogna però ricordare che Ciacci, alla segnalazione del suo collaboratore, aveva interrotto l'azione. Il trainer laziale comunque non si è soffermato molto sull'episodio. Piuttosto ha parlato a lungo della sua squadra, degli errori commessi, della cronica incapacità degli attaccanti di tirare in gol. La squadra romana staziona in una tranquilla posizione di classifica e non ha timori. Ma l'autocritica è necessaria. Nel clan, infatti, c'è malumore e qualche contestazione. Il Foggia fa un passo avanti verso la salvezza ma il cammino è ancora lungo. Esistono le premesse per evitare un altro tonfo in B. Bisogna però che tutti si rimbocchino le maniche già a partire da domenica prossima quando il Foggia sarà a San Siro ospite del Milan. Rimangono da disputare sei partite, ed i pugliesi ne giocheranno quattro in trasferta e soltanto due in casa. Come si vede la salvezza è ancora molto lontana.

Fonte: La Stampa