Domenica 17 aprile 1977 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Genoa 4-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

1926. Campionato di Serie A 1976/77 - XXV giornata

LAZIO: Pulici F., Ammoniaci, Martini L., Manfredonia, Wilson, Cordova, Rossi R., Agostinelli A., Giordano, Viola, Badiani (I). (12° Garella, 13° Ghedin, 14° Lopez). All. Vinicio.

GENOA: Tarocco, Secondini, Ogliari, Castronaro, Onofri, Matteoni, Damiani, Arcoleo, Pruzzo (77' Urban), Ghetti, Basilico. (12° Girardi S., 14° Rosato). All. Simoni.

Arbitro: Sig. R.Lo Bello di Siracusa.

Marcatori: 32' Cordova, 43' Rossi R., 47' Giordano, 57' Damiani (rig), 70' Giordano.

Note: giornata primaverile con temperatura mite, campo in perfette condizioni.

Spettatori: 34.500.

Una fase della gara
Il biglietto della partita
Da l'Unità: la cronaca della partita
La gioia di Giordano

Il Genoa si è concesso una vacanza primaverile, all'Olimpico, consentendo alla Lazio di dominare incontrastata per tutti i novanta minuti di gioco. La compagine rossoblu ha giocato forse la più brutta partita del campionato. Fragilissima in difesa, inesistente a centro campo, ma soprattutto in attacco, con un Pruzzo fantasma sovrastato tranquillamente da Manfredonia e con Damiani animato da buona volontà ma lasciato troppo solo a combattere contro il tenace Ammoniaci, la squadra di Simoni ha rischiato una punizione ancora più severa di quanto già indichi il pesante risultato. Solo all'inizio, per demerito dei laziali, che sembravano incappati nella solita manovra a valanga priva di pericolosi sbocchi offensivi, il Genoa è riuscito a contenere in qualche modo gli avversari. Ma quando Cordova, che ha disputato una partita praticamente senza avversario, centrava il bersaglio al 32' con un astuto pallonetto sorprendendo Tarocco fuori dei pali, per i rossoblu è stata notte fonda. Oltre a Cordova (che Arcoleo sta ancora cercando), Martini, Agostinelli, Badiani colpivano ripetutamente ai fianchi sulla fasce laterali i frastornati genoani, incapaci di opporre la minima resistenza. Le solitarie sortite di Basilico avevano un sapore quasi patetico. A due minuti dalla fine del primo tempo, arrivava puntuale, logica e scontata, la seconda rete laziale: Cordova toccava lateralmente una punizione dal limite a Rossi il quale lasciava partire un bolide imprendibile per Tarocco, che stavolta non aveva colpe. Nella ripresa il Genoa non aveva neppure il tempo di abbozzare una reazione e già al 47' si trovava nel sacco la terza rete: il solito Cordova si destreggiava da campione, poi passava la palla a Giordano, che siglava un gran gol con un tiro scagliato al volo a mezza altezza dal limite dell'area. La Lazio continuava a giostrare sul velluto. Solo Damiani dimostrava di possedere un certo orgoglio nelle vene e si batteva caparbiamente su ogni pallone. L'attaccante otteneva la soddisfazione di battere Pulici al 57', ma su calcio di rigore concesso per carica di Manfredonia su Pruzzo. I biancocelesti accusavano un lieve sbandamento. I rossoblu accennavano ad un risveglio, che però era di breve durata. Giordano, con un applaudito spunto personale, infilava il quarto saettante pallone nella rete di Tarocco, dando l'ultimo strattone alla barcollante navicella genoana, che si inabissava ingloriosamente. Damiani e Secondini sfioravano la marcatura che avrebbe reso meno amara la trasferta romana, ma si trattava di episodi isolati, insignificanti nel contesto di una gara che si è rivelata un'autentica frana per i giocatori di Simoni. Nel grigiore si è inserito anche un episodio poco allegro a rendere ancora più triste il pomeriggio genoano. Il decantato Pruzzo, oltre a non aver praticamente mal toccato palla in tutta la partita, a 13 minuti dalla fine ha preferito lasciare il posto ad Urban accusando un presunto risentimento di un colpo ricevuto a Basilea mercoledì scorso. Il centravanti aveva il morale sotto le scarpe: Hanno avuto sempre loro il pallino — ha commentato adagiato sconsolatamente sulla panchina dello spogliatoio — abbiamo fatto veramente una brutta figura. Perché non ha calciato il rigore che le avrebbe consentito di non staccarsi troppo da Graziani ? Era deciso in precedenza che avrebbe dovuto battere Damiani. Ma la risposta non ha convinto molto. Infatti, lo stesso Simoni ha chiarito che Pruzzo era tornato da Basilea moralmente distrutto e rincarando la dose sulla gara con la Lazio, il trainer ha aggiunto: All'Olimpico, contro la Roma e oggi con la Lazio, abbiamo rovinato il nostro campionato.

Fonte: La Stampa