Domenica 10 dicembre 1978 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 1-0

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10 dicembre 1978 - 1984 - Campionato di Serie A 1978/79 - XI giornata

LAZIO: Cacciatori, Ammoniaci, Tassotti, Wilson, Manfredonia, Cordova, Garlaschelli, Martini, Giordano, Nicoli (68' A.Lopez), D'Amico. A disp.: Fantini, Cantarutti. All. Lovati.

BOLOGNA: Memo, Roversi, Sali, Bellugi, Bachlechner, Maselli, Tagliaferri, Paris, Bordon (64' Mastalli), Castronaro, Vincenzi. A disp.: Zinetti, Garuti. All. Pesaola.

Arbitro: Barbaresco (Cormons).

Marcatori: 77' Wilson.

Note: giornata di sole, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Castronaro, Cordova, Paris, Maselli. Infortuni a Martini (sospetta lesione al perone sinistro), Garlaschelli (pubalgia) e Nicoli (ematoma alla coscia destra). Angoli 6-5 per la Lazio.

Spettatori: 30.000 circa con 16.223 paganti e 13.188 abbonati per un incasso di £. 114.504.000.

Il biglietto della partita
La rete di Wilson
Vincenzi impegna Cacciatori
Da l'Unità: la cronaca della partita

Con un gol abbastanza fortunoso, siglato dal «libero» Wilson, la Lazio è riuscita a sconfiggere il Bologna a 13 minuti dalla fine dell'incontro. Per i rossoblu, che stavano conducendo in porto un onesto risultato di parità, è sembrata una punizione eccessiva. Pesaola, amareggiato per l'occasione perduta dalla sua squadra che naviga in acque di classifica tutt'altro che tranquille, ha sintetizzato il risultato con una frase che suona accusa ai suoi giocatori: «abbiamo perduto un punto a causa di una grossa ingenuità commessa dalla nostra difesa. Non è la prima volta. Così non si può andare avanti». In effetti, con un pizzico di maggiore accortezza, i bolognesi avrebbero potuto evitare il gol della sconfitta. Su una palla giunta dal centro del campo, si scontravano al limite dell'area Garlaschelli a Roversi.

I rossoblu avevano un attimo di esitazione aspettando forse il fischio dell'arbitro per una punizione a favore degli avversari. Invece il gioco proseguiva, la sfera schizzava verso Wilson appostato sul dischetto, che la scagliava in porta con un tiro fortissimo. La sfrenata esultanza dei biancocelesti lasciava capire ancora più chiaramente quanto gli uomini di Lovati avessero temuto di non riuscire ad incamerare i due punti. I timori erano apparsi più che fondati, considerando il tono scialbo della partita. Il primo tempo è terminato fra i fischi della folla, indispettita dallo spettacolo avvilente offerto dalle due squadre. Il Bologna, in versione «provinciale» annunciato da Pesaola, cioè senza la mezza punta Colomba, per rinforzare il centrocampo con il tornante Tagliaferri, si è limitato esclusivamente a controllare la gara. Bloccate molto bene le punte Giordano e Garlaschelli, rispettivamente da Bachlechner e Roversi, la compagine bolognese tentava qualche timido tentativo in contropiede, apparso praticamente inesistente per l'assoluta incapacità di affondare a rete.

Bordon e Vincenzi, nonostante la buona volontà, non sono quasi mai riusciti ad impegnare Cacciatori. Soltanto al 3’ di gioco il centravanti bolognese impegnava il portiere laziale, che si salvava parando in due tempi. Per il resto della gara, il numero uno biancoazzurro si è limitato a svolgere lavoro di amministrazione. La tattica prudenziale adottata dal Bologna avrebbe dovuto favorire una squadra d'attacco come la Lazio. Invece i biancocelesti, tatticamente mal disposti, assai scarsi sul piano individuale, hanno spesso vagato per il campo cercando inutilmente il filo della manovra ragionata. Aveva cominciato molto bene Cordova, ma poi il regista si smarriva anche lui nel grigiore generale. Soltanto il neo-acquisto Nicoli, che ha giocato per la prima volta all'Olimpico, si è affermato tra i migliori in campo. Troppo poco per consentire alla Lazio di conquistare la necessaria autorità a centrocampo.

Tuttavia c'è da sottolineare che la squadra di Lovati, anche se incappata in una giornata piuttosto nera, è riuscita in più di una occasione a creare qualche apprezzabile manovra, fallendo però abbastanza clamorosamente in zona tiro, per la mira difettosa dei suoi uomini di punta. Nella prima parte del confronto la squadra di Lovati andava vicina alla marcatura con D'Amico, Giordano, Nicoli e Wilson. Ma le occasioni sfumate erano frutto più del caso, che di un gioco limpido e chiaramente superiore. Nella ripresa la Lazio è apparsa leggermente più decisa, ma non riusciva a scrollarsi di dosso i difetti di fondo. Al 58' Garlaschelli spediva sopra la traversa una palla-gol, due minuti più tardi Memo bloccava un forte tiro di Giordano. Dopo un affondo di Tagliaferri, bloccato con difficoltà da Cacciatori, Pesaola mandava in campo Mastalli al posto di Bordon, con il preciso scopo di chiudere maggiormente le maglie difensive. Fra i laziali si infortunava Nicoli, che lasciava il posto a Lopez. La Lazio cresceva in dinamismo, facendo nascere il sospetto che sarebbe stato opportuno far entrare in campo Lopez assai prima. Quando sembrava ormai che il risultato di parità non si sarebbe sbloccato, al 77' arrivava il gol per una maggiore volontà di vittoria e anche per una migliore qualità di gioco, pur contenuto in limiti assai modesti. Ma se ci fosse scappato uno zero a zero, il Bologna non avrebbe rubato nulla.

Fonte: La Stampa