Domenica 22 gennaio 1950 - Torino, Stadio Comunale - Juventus-Lazio 1-2

Da LazioWiki.

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22 gennaio 1950 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1949/50 - XXI giornata

JUVENTUS: Viola, Bertuccelli, Manente, Mari, Parola, Piccinini, Boniperti, Martino, Vivolo, J.Hansen, Praest. All. Carver.

LAZIO: Sentimenti (IV), Piacentini, Furiassi, Alzani, Remondini, Sentimenti (III), Puccinelli, Flamini, Hofling, Cecconi, Penzo (I). All. Sperone.

Arbitro: sig. Galeati di Bologna.

Marcatori: pt 20' Flamini, 28' Flamini, 38' J.Hansen.

Note: pomeriggio freddo e con una nebbia leggera. Terreno in ottimo stato. Al 31' della ripresa Mari ha spedito fuori un calcio di rigore concesso per un fallo di Alzani su Martino. Calci d'angolo 5 a 3 a favore della Lazio.

Spettatori: 12.833 per un incasso di lire 4 milioni 688 mila 730.

Oggi la Juventus ha giocato bene e ha mostrato carattere e forza eppure la Lazio ha meritato ampiamente di vincere. Ergo, la Lazio ha giocato una partita fuori del comune. I biancocelesti sono scesi sul campo della prima in classifica con il piglio della grande squadra, per nulla intimoriti dai formidabili giocatori bianconeri. Soprattutto nel primo tempo hanno dato una lezione di pragmatismo e di senso tattico ai più famosi avversari. Solida in difesa, i cui componenti ormai giocano a memoria, agile e attenta a metà campo, geniale in attacco, la squadra romana è una delle più belle realtà del campionato. Flamini e Cecconi hanno diretto il gioco laziale con ponderatezza e freschezza da interni di classe superiore quali sono e hanno neutralizzato i mediani opposti Mari e Piccinini. Alzani ha corso per 90 minuti e non ha dato tregua ai portatori di palla avversari. Manente se l'è cavata con Puccinelli, ma l'ala laziale spesso ha avuto la meglio e ha generato pericoli notevoli sulla fascia sinistra del reparto difensivo torinese. Hofling ha sconcertato il roccioso Parola muovendosi continuamente sul fronte d'attacco. Penzo, pur senza fare sfracelli, ha tenuto sempre in ansia Bertuccelli. Vivolo ha dovuto, da solo, impostare il gioco offensivo dei padroni di casa e non sono bastati il manovrare minuzioso ma inconcludente di Martino e le progressioni di Praest ed Hansen. La partita di Boniperti merita un discorso a parte: il biondo attaccante ha avuto oggi la sventura di trovarsi di fronte un Furiassi in giornata di grazia che non gli ha permesso nulla ed è noto che quando non gira Boniperti, non gira tutta la Juventus. Se aggiungiamo che Remondini, Piacentini e Sentimenti (III) non hanno sbagliato un intervento, si può capire il motivo di questa clamorosa sconfitta casalinga delle "zebre". Al 5' Martino sfiora il palo con un'azione personale che aveva illuso il pubblico di poter assistere ad una facile vittoria dei propri beniamini. Invece si è assistito allo spettacolo di una Lazio che ha accettato tranquillamente la sfida sul piano tecnico-tattico. Le lunghe falcate di Cecconi e Flamini e i loro tocchi precisi e rapidi hanno cominciato a mettere in crisi il reparto di centrocampo rivale. Cecconi al 18' ha colpito il palo, con Viola battuto, con una staffilata dai 20 metri; subito dopo lo stesso giocatore si è alzato splendidamente per colpire di testa un cross di Flamini, ma Viola è stato eccezionale nel deviare il pallone in angolo. Sulla battuta di Puccinelli, Piccinini ha respinto corto proprio sui piedi di Cecconi; questi ha fintato il tiro e su di lui, alla disperata, si sono gettati in molti. Il giocatore, invece, ha servito Flamini che con un colpo di biliardo ha mandato in rete. La reazione juventina è blanda e si concretizza con un colpo di testa di Hansen, su centro di Vivolo, che supera sia Sentimenti (IV) che la traversa. L'iniziativa torna alla Lazio e Sentimenti (IV) rilancia; la sfera giunge a Cecconi che la smista a Flamini in area circondato da numerosi difensori. "El flaco" sembra titubare, Parola si ferma, Bertuccelli grida al fuori gioco, inesistente, Viola percepisce il pericolo e cerca di ridurre lo specchio della porta, Flamini alza gli occhi e piazza il solito pallone assassino con un tiro lento ma angolatissimo. E sono due. Il pubblico fischia i propri beniamini e applaude gli ospiti. Gli interni laziali si rilassano un momento e la Juve ne approfitta dando vita alla più bella azione della giornata. Martino sfrutta un rimpallo su Sentimenti (III) a metà campo e porge a Boniperti sulla destra; questi restituisce la palla a Martino che smista al centro; Praest finta e il pallone giunge ad Hansen che spara al volo una cannonata all'angolo: rete capolavoro. Il pubblico ritorna ad incitare i suoi. La Juve si fa più dinamica, ma la Lazio non si spaventa. Cecconi retrocede un po', ma Flamini non lascia la sua posizione sulla tre quarti. Puccinelli e Cecconi non sfruttano per poco due facili occasioni. Poi Viola para due tiri dalla distanza di Flamini e dello stesso Cecconi; Viola è splendido su una sberla di Sentimenti (III) da oltre 30 metri. Flamini commette l'unico errore della giornata sottraendo a Penzo, ben posizionato, un colpo di testa che non era per lui. Il tempo si chiude senza che nessuno possa obiettare alcunchè sul vantaggio laziale. La ripresa si apre con lo spostamento di Boniperti al centro e ciò favorisce la controffensiva bianconera. Il biondo attaccante non spreca una palla, ma Furiassi non gli permette quasi mai di concludere a rete. La difesa laziale non è implacabile come nel pt, ma la squadra non rinuncia a reagire. Al 7' Puccinelli spara alto una splendida palla di Cecconi dalla sinistra. All'8' Sentimenti (IV) è un gatto a parare un tiro di Hansen deviato da Boniperti e al 9' si ripete su un colpo di tacco di Martino. Al 10' Boniperti decide di provare da lontano, ma tira alto. La Lazio non molla: al 16' Bertuccelli devia di corpo una sferzata di Puccinelli che aveva battuto Viola. Cecconi comincia a retrocedere su Martino e la difesa respira un po'. Al 23' Praest alza di testa un cross di Hansen. Al 24' Viola si supera sia su una rovesciata di Penzo che sulla ribattuta di Hofling. Poi è Sentimenti (IV) che para plasticamente due tiri di Vivolo e Praest. Al 29' Alzani tocca di mano il pallone in area , ma il sig. Galeati non fischia, riprende Boniperti che staffila in rete; "Cochi" para con l'eleganza di un airone. A testa bassa premono i bianconeri, a denti stretti resistono i biancocelesti. Al 31' Galeati crede di vedere un fallo di Alzani in una mischia infernale in area. Comanda un rigore tra le proteste laziali e la finta indifferenza juventina. Batte Mari che spedisce fuori di un metro. E' il crollo dei bianconeri. La fatica accumulata si somma alla disperazione per il rigore fallito. La Lazio, invece, è ancora arzilla e combattiva. Al 37' Puccinelli scarta Piccinini, Mari e, incredibile dictu, anche Sua Altezza Parola; il tiro esce di un niente. Piccinini abbatte Hofling lanciato in area, ma quest'ultimo commette l' "ingenuità" di rialzarsi e di battere a rete. Viola para e l'arbitro, invece del sacrosanto rigore, concede la regola del vantaggio. L'ultima azione è della Juventus ma Sentimenti (IV) devia in angolo un tiro di Praest. Il successivo corner viene respinto oltre la metà campo dal rinvio al volo di Remondini. Mentre il pallone rimbalza lontano, il sig. Galeati fischia la fine. Commovente il mucchio selvaggio dei giocatori romani in maglietta biancoceleste che esultano impazziti. Vittoria meritatissima, soprattutto considerando che gli juventini non sono stati di certo a guardare.