Domenica 24 gennaio 1982 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Palermo 0-3

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24 gennaio 1982 - 2108 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1981/82 - XIX giornata

LAZIO: Pulici, Spinozzi, Chiarenza, Mastropasqua, Pighin (70' Bigon), De Nadai, Vagheggi, Badiani, D'Amico, Viola, Speggiorin (70' Garlaschelli). A disp. Marigo, Pochesci, Ferretti. All. Castagner.

PALERMO: C.Oddi, Volpecina, Caneo, Vailati, Di Cicco, Silipo, Gasperini, De Stefanis, G.De Rosa, Lopez, Montesano (82' Lamia Caputo). A disp. Conticelli, Pasciullo, Modica, And.Conte. All. Renna.

Arbitro: Sig. Paparesta (Bari).

Marcatori: 29' G.De Rosa, 69' De Rosa, 76' Montesano.

Note: pomeriggio di sole, temperatura accettabile. Terreno discreto. Un minuto di raccoglimento nel ricordo dell'ex giocatore laziale "Flacco" Flamini: sugli spalti della curva Nord un trombettiere ha suonato il silenzio fuori ordinanza. Al 55' D'Amico (capitano della Lazio) prima ammonito per proteste poi immediatamente espulso per comportamento non regolamentare (pallone scagliato con rabbia verso l'arbitro). Ammoniti: Speggiorin per proteste, Montesano e Caneo per scorrettezze.

Spettatori: 30 mila circa.

Il biglietto della gara
La prima rete di De Rosa (Gent.Conc. Michele Basta)
Il momento dell'espulsione di Vincenzo D'Amico
Una fase dell'incontro (Gent.conc. Francesco di Salvo)
Viola fermato dalla difesa dei rosanero (Gent.conc. Francesco di Salvo)
Pighin cerca di fermare De Rosa (Gent.conc. Francesco di Salvo)

Il Palermo espugna autorevolmente l'Olimpico, liquidando con un secco 3 a 0 una Lazio irriconoscibile. Trascinata dal suo cannoniere De Rosa, autore di una splendida doppietta (undici gol in undici partite) la squadra siciliana chiude così in bellezza il girone d'andata e si inserisce nel folto lotto di aspiranti alla serie A. Per la Lazio, invece, reduce dalle positive trasferte di Cremona e Varese, è una brutta caduta che la ricaccia nel limbo della mezza classifica, con poche speranze, almeno da quel che si è visto ieri, di riagguantare una delle tre poltrone buone per il salto alla serie superiore. La giornata di riposo forse servirà a schiarire le idee alla decaduta compagine romana. La partita ha avuto due protagonisti, nel bene e nel male: De Rosa, l'eroe della giornata, e D'Amico, il capitano «cattivo» della Lazio, che, andandosi a cercare l'espulsione al 9' del secondo tempo, quando il Palermo era in vantaggio di un solo gol, ha praticamente dato il colpo di grazia alla sua squadra affannata e già in chiaro affanno.

L'espulsione del «golden boy» bìancoazzurro merita di essere raccontata. Si giocano i primi minuti della ripresa e la Lazio sta tentando di rimontare lo svantaggio. Ma è una pressione sterile, non un tiro in porta, e gli uomini di Castagner (quanti errori tattici) incominciano a innervosirsi, D'Amico, da buon capitano, pensa bene di esaltare questo stato d'animo della sua squadra e si mette a litigare istericamente, prima con il guardalinee e poi con l'arbitro, per l'assegnazione di una innocua, rimessa laterale sulla metà campo. Forse volano parole grosse e D'Amico fa anche l'atto di voler scagliare il pallone contro il direttore di gara. Inevitabile e giusta l'espulsione che potrebbe costare diverse giornate di squalifica. Perso il suo uomo di punta, la Lazio si smarrisce e per il Palermo è un gioco da ragazzi mettere al sicuro il risultato con altre due reti realizzate in contropiede. La «cacciata» di D'Amico potrebbe poi procurare altri guai alla squadra romana, dal momento che alcuni suoi stolti sostenitori hanno anche abbozzato un tentativo di invasione di campo per prendere le difese di D'Amico. Uno spettatore ha scavalcato il fossato ed è riuscito ad avvicinarsi ai bordi del campo, ma, alla vista dei cani poliziotto ha fatto rapidamente marcia indietro.

Nessun pericolo quindi di squalifica del campo, ma di una forte multa si. L'aspetto bello della partita è invece rappresentato dalla prestazione del centravanti rosanero De Rosa. Venuto dal Como, in cambio del più titolato Calloni, il ventiquattrenne attaccante ha trovato a Palermo l'ambiente ideale, segnando gol a ripetizione che lo hanno ben presto portato in vetta alla classifica del cannonieri. Il suo ruolino di marcia è spettacolare: in undici partite giocate con la maglia rosanero ha messo a segno undici reti. Avere una media di un gol a gara è un record da cannonieri d'altri tempi. Ieri ha centrato la porta due volte: la prima, al volo di sinistro, raccogliendo indisturbato al centro dell'area di rigore laziale un cross di Montesano, autore del terzo gol del Palermo; la seconda volta, di contropiede, sfruttando al meglio una corta respinta del portiere Pulici. De Rosa è stato ben sostenuto da tutta la squadra, in particolare Lopez, Montesano e De Stefanis. Nella Lazio, tutti sotto la sufficienza. Evidentemente la presunzione di aver trovato il passo giusto per la scalata alla serie A ha giocato un brutto scherzo ai laziali, convinti, prima di incontrare il Palermo, di aver messo definitivamente alle spalle un periodo storto.

Fonte: La Stampa