Domenica 25 marzo 1979 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 1-1

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25 marzo 1979 - 1996 - Campionato di Serie A 1978/79 - XXIII giornata

LAZIO: Cacciatori, Pighin, Badiani, Wilson, Manfredonia, Cordova, Cantarutti, Viola, Giordano, Nicoli, D'Amico. A disp.: Fantini, Tassotti, Agostinelli. All. Lovati.

INTER: Bordon, Canuti, Baresi (I), Pasinato, Fontolan (I), Bini, Scanziani, Marini, Altobelli, Beccalossi, Muraro. A disp.: Cipollini, Tricella, Chierico. All. Bersellini.

Arbitro: Mattei (Macerata).

Marcatori: 31' Cantarutti, 34' Altobelli.

Note: giornata di sole con clima primaverile. Ammoniti Nicoli e Muraro.

Spettatori: 70.000 circa (48.250 paganti) quota paganti £. 168.421.000.

Alla fine sorridevano tutti: Bersellini appoggiato alla porta degli spogliatoi dell'Inter, elogiava e criticava i suoi ma senza acredine: «Bel primo tempo. Negli ultimi venti minuti ci è mancato il fiato. Quando si è stanchi bisogna tenere la palla, non regalarla agli avversari». Poco distante c'era un Lovati tranquillo. Tentava qualche battuta polemica con l'arbitro («Vorrei avere sempre Mattei in trasferta»), ma accettava l'uno a uno come risultato giusto. Quasi mai avevamo constatata tanta concordia di commenti. Soltanto Wilson era di umore nero: «Quel fallo ai danni di Giordano...». Ma non diceva altro. Il pareggio in effetti rispecchiava l'andamento del gioco con una Lazio vivace ed intraprendente all'inizio, a cui ribatteva un'Inter vivace alla sua maniera. L'Inter, si sa, è squadra da contropiede. Non ha un gran gioco a centrocampo. C'è gente che corre come Marini e Scanziani, c'è Pasinato bravo tecnicamente ma molto lento e fuori condizione, e c'è Beccalossi. che come mezzapunta, suggerisce ma conclude poco. Così i nerazzurri sono obbligati al gioco di rimessa. Corrono tutti, si vede lo scatto di Muraro, si ammira il dinamismo di Altobelli, si nota la frenesia di Scanziani. In difesa non c'è difetto, ma neppure meraviglia. Bordon appare in difficoltà con terzini piuttosto duri ma poco attenti. La Lazio non aveva stimoli maggiori. Non la classifica, che è tranquilla, non la rivalità diretta. Era una gara normale, giocata sul ritmo della normalità. Buono l'inizio, meno esaltante la ripresa, veramente scadente il finale. Anzi decisamente brutto. La tattica laziale impostata da Lovati è valida soltanto se sorretta da centrocampisti in forma: davanti stanno le due punte Cantarutti e Giordano, dietro Nicoli che corre, D'Amico che ragiona, Cordova che arranca. Ecco perché la Lazio ha stentato anche contro un'Inter non al pieno della condizione. In difesa c'è molta disattenzione. Il gol del pareggio poteva essere evitato.

L'inizio prometteva bene. Non c'era la grinta solita nel campionato italiano perché tutti badavano più al proprio gioco che a distruggere il gioco altrui. Giocare senza cattiveria è un merito: giocare senza determinazione è difetto. Eravamo sul limite. La Lazio cercava Giordano ma il centravanti, controllatissimo da Canuti, non poteva manovrare in profondità, al gioco della Lazio l'Inter rispondeva con le solite sgroppate in contropiede. Pasinato correva per servire Beccalossi, che dava a Muraro. La rovesciata dell'ala era sbagliata (8'). Scanziani confermava i pregi del corridore ed i difetti del confusionario. Cordova gli dava spazio, e lui correva. Marini reggeva il gioco. In assenza di Oriali. Marini era il miglior interista in campo. Al 27' per poco la Lazio non passava. Era Muraro, inspiegabilmente retrocesso, a toccare indietro per i difensori, i quali venivano bruciati da tanta intraprendenza. Scattava Giordano, ma era preceduto sul filo da Bordon in uscita. E si arrivava alla mezz'ora. Era ancora D'Amico a inventare una palla-gol per Nicoli. Il centrocampista giungeva sulla palla piuttosto male, ma calciava ugualmente in gol. Bordon parava ma non tratteneva la palla che Cantarutti deviava nella rete incustodita. La reazione dell'Inter non si faceva attendere. Era il momento più bello della gara. Su un batti e ribatti in area laziale scaturiva un calcio d'angolo. Alla destra di Cacciatori batteva Pasinato (bravissimo nei tiri piazzati). La palla tagliata ingannava anche Cacciatori ed Altobelli di testa segnava: uno a uno al 35'. Due gol in quattro minuti ! Purtroppo dovevano rimanere soli. L'Inter continuava a premere in area laziale. Wilson al 39' anticipava Altobelli liberato bene da un cross di Muraro, e poco dopo era Baresi a lanciare Altobelli, che perdeva passo e palla. Nella ripresa si vedeva poco. Unica occasione da ricordare un atterramento di Giordano in area da parte di Canuti e di Bini (69'). Le proteste dei laziali non portavano ad alcun esito: per Mattei tutto era regolare. Poi il finale tutto noia e sbadigli. L'uno a uno piaceva a tutti.

Fonte: La Stampa