Domenica 2 aprile 1967 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Venezia 1-1

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2 aprile 1967 - Campionato di Serie A 1966/67 - XXVI giornata

LAZIO: Cei, Adorni, Maggioni, Dotti, Pagni, Castelletti, D'Amato, Carosi, Morrone, Dolso, Bagatti. All. Neri.

VENEZIA: Bubacco, Grossi, Mancin, Cancian, Cappelli, Spagni, Bertogna, Beretta, Mencacci, Benitez, Bertani. All. Segato.

Arbitro: Sig. Di Tonno (Lecce).

Marcatori: 35' Carosi, 66' Benitez (rig).

Note: giornata primaverile con leggero vento; terreno in buone condizioni. Calci d'angolo: 9-3 (6-1) a favore della Lazio.

Spettatori: 15.000 con 8.000 paganti per un incasso di £. 7.800.000 .

L'allenatore Neri al termine del match
Da l'Unità: la cronaca della partita
Il titolo del Corriere dello Sport

Dopo la sosta per la Nazionale (faticosa vittoria a Cipro e pareggio all'Olimpico con il Portogallo di Eusebio, con il terribile incidente capitato a Riva) ritorna il massimo campionato. La Lazio, reduce dalla trasferta in Cecoslovacchia dove lo Spartak l'ha eliminata dalla Mitropa Cup, ha di fronte il Venezia, diretto concorrente per la salvezza. I biancocelesti, dopo il ritiro nella quiete di Ostia, scendono in campo ben decisi a conquistare quella vittoria che manca da cinque turni. Parte bene infatti la squadra di Neri e nei primi minuti colleziona diversi calci d'angolo. Al 9' il primo sussulto. Dolso si libera di Cappelli ed entra in area venendo agganciato da Cancian: rigore! Lo specialista Marchesi è assente e alla battuta si porta Bagatti. L'ala tira fiacco e nettamente fuori bersaglio. Dopo un pasticcio difensivo del quale Bertogna non sa approfittare, la Lazio torna in avanti. Un rinfrancato Morrone si rende protagonista in due occasioni: nella prima serve Adorni che spara fuori e nella seconda calcia bene una punizione che costringe Bubacco a un acrobatico intervento. Alla mezz'ora Carosi crossa per Bagatti che tira al volo trovando però pronto il portiere neroverde. Al 35' finalmente arriva il goal. Per un fallo di Cancian al limite dell'area, Carosi calcia violento la punizione e il pallone, leggeremente deviato da un difensore, gonfia la rete. Nella ripresa continua l'offensiva laziale alla ricerca del rassicurante raddoppio. Al 53' Morrone appoggia una punizione per Bagatti al quale risponde un attento Bubacco. Un minuto dopo, un brivido sulla schiena per i tifosi biancocelesti. Dotti buca l'intervento lasciando via libera a Beretta che può calciare in tranquillità: il pallone esce di un niente. D'Amato cerca di rendersi pericoloso ma i suoi dribbling insistiti non approdano a nulla infastidendo compagni e pubblico. Ci pensa allora Morrone che con una grande azione personale serve Adorni che spara una fucilata che impegna Bubacco in una grande parata. Al 66' Castelletti mette giù Bertogna in area e Di Tonno indica il dischetto. Benitez s'incarica della battuta e indica beffardo a Cei dove indirizzerà la sfera. Il peruviano è di parola e indirizza sulla destra un pallone imparabile. Il pareggio dei lagunari cambia l'inerzia della partita e per la Lazio, stanca anche per l'impegno di Coppa, iniziano i dolori. Il Venezia capisce che i padroni di casa sono a corto di benzina e iniziano ad attaccare. Buon per Cei che i vari Bertogna, Benitez, Bertani e Mencacci difettino nella mira e che la porta non sia ancora violata. La Lazio non reagisce al di fuori di un Carosi generoso e irriducibile che quasi allo scadere, dopo una sgroppata, manca il goal di una vittoria che sarebbe stata benedetta. Negli spogliatoi un cupo Lenzini dichiara: "Non avevo mai visto la Lazio giocare così male. Non scuso nessuno. La colpa è di tutti". La notizia della sconfitta interna del Vicenza risolleva un poco il morale, ma la lotta per la salvezza (retrocedono in quattro) sarà davvero un inferno.