Domenica 19 ottobre 2008 - Bologna, Stadio Dall'Ara - Bologna-Lazio 3-1

Da LazioWiki.

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19 ottobre 2008 - 3.297 - Campionato di Serie A 2008/09 - VII giornata - inizio ore 15.00

BOLOGNA: Antonioli, Zenoni, Terzi, Moras, Bombardini, Lavecchia (62' Mingazzini), Mudingayi, Volpi, Valiani (90' Castellini), Marchini (73' Lanna), Di Vaio A disposizione: Colombo, Carrus, Adailton, Bernacci. Allenatore: Arrigoni.

LAZIO: Carrizo, Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Kolarov, Dabo (34' Mauri), Ledesma Cristian Daniel, Brocchi, Foggia, Pandev (79' S.Inzaghi), Zarate (46' Rocchi). A disposizione: Muslera, De Silvestri, Rozehnal, Radu. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Tagliavento (Terni) - Assistenti Sigg. Lanciani e De Santis - Quarto uomo Sig. Pinzani.

Marcatori: 5' Volpi, 12' Di Vaio, 26' Di Vaio, 50' Rocchi.

Note: giornata serena, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Siviglia, Bombardini, Dabo, Marchini, Brocchi e Ledesma per gioco scorretto, Zenoni per comportamento non regolamentare, Mudingayi per proteste. Angoli 4-7. Recuperi: 2' p.t., 6' s.t.

Spettatori: 20.145 per un incasso di € 345.764,00.


Il biglietto della partita
La rete di Volpi
Una rete di Marco Di Vaio
Una rete dell'ex biancoceleste
Tommaso Rocchi vince un rimpallo ed insacca la rete della bandiera
Una fase dell'incontro
Un momento della gara
Tommaso Rocchi in azione

Serviva un segnale forte per salvare la panchina di Arrigoni e per non compromettere con largo anticipo tutta una stagione. Il Bologna rialza la testa battendo una Lazio irriconoscibile per oltre 45 minuti, capace di subire tre gol in 26 minuti e scesa al Dall'Ara convinta di vincere facilmente con al seguito circa 4.000 tifosi. A castigare i biancocelesti è stata una punizione perfetta di Volpi e la doppietta da gran campione dell'ex Marco Di Vaio nel giro di un amen. L'unica nota positiva per i biancocelesti è stato il ritorno in campo di capitan Rocchi, autore della rete della bandiera, che rende meno amaro un pomeriggio da dimenticare. Dopo 5' i felsinei rompono il ghiaccio: Siviglia intercetta di mano al limite, l'arbitro assegna un calcio di punizione che Volpi, "travestendosi" da Maradona, con una parabola sopra la barriera, non lascia scampo a Carrizo. Tutti i rossoblù corrono verso Arrigoni per festeggiare, ma il mister resta serafico coi suoi pensieri che diventano ancor meno cupi al 12' quando il Bologna raddoppia: angolo di Volpi, inzuccata violenta di Di Vaio che trova l'estremo difensore biancoceleste non propriamente sveglio.

La Lazio non sa opporre resistenza ed è ancora l'ex Di Vaio al 26' a punirla: pescato da Marchini, si fa beffe di Siviglia per scaricare in rete tutta la sua rabbia. Più avanti Rossi dà spazio a Mauri per Dabo e poi a Rocchi che rileva Zarate per un rientro tanto atteso dall'infortunio dello scorso agosto. Sarà un caso, ma con loro in campo la Lazio cambia volto. È proprio di Rocchi il gol che al 6' riporta interesse in un match che pareva chiuso, ottenuto beffando la difesa di casa ed Antonioli con un rimpallo favorevole. Il portiere felsineo si oppone poi al 10' ad un gran sinistro su punizione di Kolarov. Il Bologna è poi assediato e non riesce a respirare ma l'offensiva degli ospiti si affievolisce verso la mezzora con i rossoblù che possono amministrare il vantaggio acquisito sino al termine.


La Gazzetta dello Sport titola: "Il Bologna si rialza. E Arrigoni ringrazia. Lazio travolta in 27' con Volpi e Di Vaio (2). L'allenatore si salva".

Continua la "rosea": Quando meno te l'aspetti, il Bologna si prende la prima pagina. Quando meno te l'aspetti, il Bologna che sembra ormai smarrito trova la via per tornare. Finora s'è aggiudicato solo 6 punti: tre subito in casa del Milan e tre soffiati ora alla (ex) capolista Lazio quando tutto faceva pensare all'ennesimo tracollo e all'ineluttabile cambio della guardia. Invece il dead trainer walking Arrigoni si scrolla di dosso le ombre dei successori e riceve l'affetto manesco dei giocatori che come tanti Gattuso festeggiano il vantaggio strattonandolo a lungo. Una Lazio prima molle e poi insufficiente si deve arrendere e lasciare la vetta. Nessun dubbio: la squadra sta col tecnico. Altra certezza: se all'esordio col Diavolo il Bologna è stato accompagnato (e illuso) dalla fortuna, stavolta si prende la seconda vittoria con pieno merito. Un Bologna fin troppo bello e deciso, se paragonato agli altri spettacoli offerti. In 27 minuti ha segnato le reti fatte finora in tutto il campionato. Più reattiva e più cattiva della Lazio, e finalmente ordinata, la banda Arrigoni ritrova anche il suo cannoniere. Di Vaio davanti al suo primo maestro Delio Rossi (li ricordate alla Salernitana?), sforna due prodezze dal sapore antico. Una zuccata e un numero da fuoriclasse: dribbling aereo col destro a Siviglia e tiro secco di sinistro. Che delizia. Prima, cecchino Volpi aveva inaugurato la gara della gioia con una punizione disegnata col compasso.

Arrigoni azzecca tutto: uomini e modulo. Fiducia confermata a Marchini, messo contro il nemico Foggia (ricordate le botte di Cagliari?) e dietro l'unica punta. Difesa a 4 per bloccare il trio meraviglia della Lazio e centrocampo folto per sfruttare la superiorità. Rossi ne azzecca molte meno, in primis il cambio di Zarate. Bizzarro togliere il capocannoniere quando si perde 3-0. Bisogna dire che al Bologna è andato, per una volta, tutto bene. Tre tiri in porta e tre gol, gara in discesa già dal minuto 5 e possibilità di indirizzare la gara a piacimento. Però i miglioramenti sono notevoli. Il lavoro fisico (pressing sempre vincente) e soprattutto psicologico della sosta è stato eccellente. Meglio non farsi prendere dall'euforia già provata dopo il Milan, anche se gli ingredienti per la risalita ci sono tutti. Di contro, l'interruzione ha fatto male alla rivelazione del campionato. Forse Rossi ne ha approfittato per fare un rabbocco al serbatoio dei giocatori, pagato con una certa lentezza. Sta di fatto che nel primo round la squadra sembrava un diesel in gara con un turbo. Ha pagato soprattutto la difesa, con Siviglia e Cribari in confusione e per la verità per nulla protetti. Davanti, quanta imprecisione. Meglio la ripresa, coi muscoli più sciolti. Giusto mettere Rocchi, al debutto, che ha subito segnato (con fortuna) ma per Pandev o Foggia. Anche l'innesto di Mauri non ha funzionato. Un passo falso ci sta, basta riprendersi subito.


L'Unità titola: "Al Dall'Ara i rossoblù spezzano la serie negativa. E Di Vaio salva Arrigoni. Una doppietta per risorgere".

L'articolo così prosegue: Il Bologna batte la Lazio 3-1, ritorna dall'inferno e salva la panchina di mister Arrigoni. Nella giornata più difficile, dopo cinque sconfitte consecutive, i rossoblu hanno offerto una prova di grande intensità e volontà, dando ragione a chi crede che se una squadra incappa in una serie di sconfitte la colpa non è tutta dell'allenatore. Per Arrigoni era però l'ultima spiaggia: un'altra caduta avrebbe comunque reso la sua posizione indifendibile. Ma i suoi ragazzi gli hanno fatto il regalo migliore e lo hanno fatto allo stesso tempo anche alla presidente Francesca Menarini, che ha potuto festeggiare la prima vittoria in serie A da quando è alla guida della società emiliana. "Abbiamo sempre creduto nel nostro allenatore - ha dichiarato raggiante a fine partita - E oggi è venuta la conferma che facevamo bene". Dunque Mihajlovic, o chiunque altro pronto a subentrare ad Arrigoni, dovrà attendere. L'avversario contro cui risorgere non era certo il più abbordabile per il Bologna. La Lazio veniva infatti da ottime prestazioni e fino a ieri guidava la classifica. A stenderla è stato l'avvio tutto grinta e determinazione dei rossoblu. "Abbiamo attaccato la spina troppo tardi - ha commentato poi l'allenatore laziale Delio Rossi - Quando siamo entrati in partita eravamo già troppo sotto". Già, perché dopo 26 minuti, il Bologna era già avanti 3-0. Il primo centro lo ha messo a segno al 5' Volpi, con una punizione perfetta dal limite che ha bruciato Carrizo. Il centrocampista bolognese è volato ad abbracciare Arrigoni, seguito da tutta la squadra. "Dopo le tensioni delle ultime due settimane glielo dovevamo - ha detto Volpi - Noi ci troviamo benissimo con lui".

"Mi sono quasi commosso - ha scherzato il tecnico - Pensavo di piacere alla mia squadra, ma mica così tanto: mi hanno fatto pure battere la testa contro la panchina. L'esonero? Non vivo sulla luna ed ho pensato che, in caso di sconfitta, una soluzione del genere ci poteva stare". E a chi gli ha chiesto perché, ovunque alleni, i suoi giocatori lo amino, ha risposto: "Posso pensare che sia perché mi riconoscono coerenza". Uno di peso, però, ieri ha scelto di lasciarlo in panchina. Marazzina, l'eroe della promozione, non l'ha presa bene. "Ho notato che in allenamento non metteva la cattiveria giusta, la voglia di essere protagonista - ha spiegato Arrigoni - Ma non lo voglio certo cacciare, anzi voglio rimetterlo dentro prima possibile". Il raddoppio del Bologna è arrivato al 12', su colpo di testa di Di Vaio, servito da Volpi su corner. La terza rete, al 26', è stata un gioiello ancora di Di Vaio, servito in profondità da Marchini. La Lazio ha cominciato a dare segni di vita solo a quel punto. Il 3-1 è arrivato al 5' della ripresa con un lancio in area di Ledesma per Rocchi che ha battuto Antonioli con un batti e ribatti.