Domenica 26 settembre 2021 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 3-2

Da LazioWiki.

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26 settembre 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, VI giornata - inizio ore 18.00


LAZIO: Reina, Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj, Milinkovic, Leiva (61' Cataldi), Luis Alberto (66' Akpa Akpro), Felipe Anderson, Immobile (89' Muriqi), Pedro. A disposizione: Strakosha, Adamonis, Patric, Radu, Lazzari, Escalante, Basic, Romero, Moro. Allenatore: Sarri.

ROMA: Rui Patricio, Karsdorp (82' Zalewski), Mancini, Ibanez, Vina (82' Smalling), Veretout, Cristante, Zaniolo (77' Perez), Mkhitaryan, El Shaarawy (64' Shomurodov), Abraham. A disposizione: Boer, Fuzato, Kumbulla, Calafiori, Diawara, Bove, Darboe, Mayoral. Allenatore: Mourinho.

Arbitro: Sig. Guida (Torre Annunziata - NA) - Assistenti Sigg. Merli e Peretti - Quarto uomo Sig. Di Bello - V.A.R. Sig. Irrati - A.V.A.R. Sig. Longo.

Marcatori: 10' Milinkovic, 19' Pedro, 41' Ibanez, 63' Felipe Anderson, 68' Veretout (rig).

Note: ammonito al 10' Rui Patricio, al 25' Leiva, al 45'+1' Cristante, al 48' Vina per gioco falloso, al 60' Mourinho per proteste, all'87' Cataldi e Veretout per comportamento non regolamentare. Angoli 1-9. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t. Prima dell'inizio della partita si sono esibiti i DSL Dire Straits Legacy.

Spettatori: 30.000 circa.


Lucas Leiva
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Sergej Milinkovic-Savic
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Pedro in azione
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Elseid Hysaj
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Felipe Anderson
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Ciro Immobile
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Ciro Immobile al tiro
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Adam Marusic
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Un momento della gara
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Festeggiamenti sotto la Curva Nord dopo la partita
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Il saluto tra i due tecnici prima della gara
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Il Mister biancoceleste Maurizio Sarri con l'aquila Olimpia dopo la partita
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Quell'aquila di Sarri. Lampi di Lazio. La Roma cade ma a testa alta. Mou non ci sta. L’uno-due con Milinkovic e Pedro non smonta i giallorossi che restano in partita f‌ino alla f‌ine sf‌iorando il pareggio".

Continua la "rosea": Non sarà a livello di Sangiovannese-Montevarchi, ma Maurizio Sarri dovrà rivalutare il discreto fascino del derby. Che è stato derbyssimo per intensità, gioco, gol, emozioni e con annesso lo strascico di polemiche che spesso lo caratterizza. La sua Lazio lo conquista, ma la Roma lo perde solo nel risultato. Diciamo che al massimo questo 3-2 rispecchia non la differenza tra i duellanti, ma la sfida tanto attesa tra Immobile e Abraham. Vince ancora l’Italia, come a Wembley. Nessuno dei due va in buca. Ma Ciro confeziona due assist stupendi ai compagni di merende dell’attacco, Pedro e Felipe Anderson, mentre l’inglese finisce alla voce non pervenuto. Per lui, primo derby da dimenticare. È mancato Abraham, ma non la Roma, che ha riscoperto un grande Zaniolo. Mourinho sarà comunque soddisfatto della sua squadra, meno dell’arbitro e della burocrazia. Perché è lui ad accendere le polemiche verso Guida, per non aver concesso il rigore a Zaniolo da cui parte l’azione del secondo gol laziale ma soprattutto per non aver mostrato il secondo giallo a Leiva (sul 2-1), questo sì sacrosanto. E poi verso i dirigenti della Lega che non lo hanno fatto sfogare in conferenza.

La chiave. Negli occhi però resta la bellezza annunciata di queste due squadre. Che Lazio e Roma non siano ancora definite del tutto nel gioco, al contrario di Inter, Napoli e Milan, lo si è visto già dall’inizio della sfida, inaugurata dai sorrisi e gli abbracci tra Sarri e Mourinho, che hanno disotterrato l’ascia di guerra "inglese". La Lazio cercava la manovra tipica del Sarrismo ma nel frattempo dava il suo meglio quando recuperava palla e andava di ripartenza di inzaghiana memoria. Il veloce uno-due (in 19 minuti) che ha stordito la banda Mourinho è più figlia del passato. Sul primo gol, Immobile fa partire l’azione da una seconda palla, con Milinkovic che segna di testa su preciso cross di Felipe Anderson (un iradiddio). Sul secondo poi, da quell’azione partita dalla difesa con i rivali sbilanciati e ancora alle prese con le proteste dello scontro in area tra Hysaj e Zaniolo, Luis Alberto manda in verticale Immobile che lavora un gran pallone per Pedro e il suo rasoterra preciso per il gol del fresco ex. La Roma invece che ballava tra la ricerca di costruzione, lanci lunghi e la voglia di andare per strappi impetuosi, che sono nel Dna dei vari Zaniolo, Mkhytarian e Abraham, ha subito parecchio sulle fasce, soprattutto dalle parti di Vina che non riusciva a contenere Felipe Anderson. Ci ha messo un po’ a ritrovarsi nelle manovre, anche per l’assenza fondamentale di Pellegrini, ma quando lo ha fatto si è resa subito pericolosa con Mkhitaryan e con Zaniolo (ancora palo su corner, come con l’Udinese). Il 2-1 di Ibanez, sempre su angolo, è stato il giusto premio alla reazione.

Zaniolo in cattedra. La Roma nel secondo round ha cominciato a spingere forte, con Veretout in costruzione e Mkhitaryan a portare acqua in avanti, ma ha subito un’altra ripartenza micidiale della Lazio che nel frattempo aveva ulteriormente abbassato il baricentro, con Sarri che aveva cambiato Leiva per evitare un altro rischio giallo con Cataldi. Qui bisogna lodare l’intelligenza e la generosità di Immobile che, lanciato a rete, ha dribblato Mancini e Rui Patricio in uscita e ha appoggiato a Felipe per un basta spingere senza farsi prendere dalla voglia di segnare a tutti i costi. Un 3-1 che avrebbe potuto abbattere le speranze giallorosse. Ma Mourinho ha dato il segnale inserendo Shomurodov per El Shaarawy e Zaniolo è salito in cattedra trascinando i compagni con sgroppate degne dei tempi pre infortunio. Da una sua incursione è arrivato il rigore causato da Akpa Akpro, entrato a ulteriore copertura al posto di Luis Alberto oscurato da Veretout. Rigore che il francese ha realizzato. Era il minuto 24, la Roma aveva il tempo di riacciuffare il risultato. E ancora Zaniolo ha avuto l’occasione di farlo, con un destro potentissimo, ma Reina gli ha detto no. Anche Immobile ha avuto le sue belle chance nel finale.

Prospettive. Al termine, il derby ha detto che a Lazio e Roma manca poco per sbocciare e che per la lotta Champions ci saranno anche loro. Sarri ora sa che può contare sul suo tridente, perché Pedro e Felipe si trovano a meraviglia con Immobile e che con Zaccagni guarito avrà una gran alternativa. Mou (con Mancini) ha avuto la conferma che il gruppo è solido e Zaniolo è sulla via del grande ritorno. È uscito sfinito tra gli applausi. Peccato per quel gestaccio ai tifosi laziali che potrebbe costargli un deferimento della Procura. Isterie da derby. Ma in Sangiovannese-Montevarchi succedeva di peggio.


► Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:


Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:


► Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:



La formazione biancoceleste:
Reina, Immobile, Luiz Felipe, Acerbi, Milinkovic-Savic, Luis Alberto;
Hysaj, Pedro, Leiva, Felipe Anderson, Marusic
La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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