Domenica 4 febbraio 2024 - Bergamo, stadio Gewiss - Atalanta-Lazio 3-1
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4 febbraio 2024 – Bergamo, stadio Gewiss - Campionato di Serie A, XXIII giornata - inizio ore 18.00
ATALANTA: Carnesecchi, Scalvini, Djimsiti, Kolasinac, Holm (64' Hateboer), De Roon, Ederson (90'+1' Mendicino), Ruggeri, Pasalic (79' Toloi); De Ketelaere (79' Muriel), Miranchuk (64' Scamacca). A disposizione: Musso, Rossi, Toure, Bakker, Bonfanti, Zappacosta. Allenatore: Gasperini.
LAZIO: Provedel, Lazzari (46' Pellegrini), Gila (46' Casale), Romagnoli, Marusic, Guendouzi, Rovella, Luis Alberto (69' Vecino), Isaksen (64' Pedro), Castellanos (64' Immobile), Felipe Anderson. A disposizione: Sepe, Mandas, Kamada, Kamenovic, Hysaj, Sana Fernandes. Allenatore: Sarri.
Arbitro: Sig. Guida (Torre Annunziata) - Assistenti Sigg. De Meo e Capaldo - Quarto uomo Sig. Ayroldi - V.A.R. Sig. Aureliano - A.V.A.R. Sig. Mariani.
Marcatori: 16' Pasalic, 43' De Ketelaere (rig), 77' De Ketelaere, 84' Immobile (rig).
Note: ammoniti al 9' Pasalic, al 9' Gasperini, al 45' Felipe Anderson, al 45'+1' Luis Alberto, al 47' Rovella, 78' Ederson. Angoli 6 a 1. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 14.492, per un incasso di 341.839 euro.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Troppo Gasp per la Lazio”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Partita senza storia a Bergamo: i nerazzurri si aggiudicano lo scontro diretto subendo gol dal dischetto solo quando il risultato è al sicuro. Pasalic e due volte De Ketelaere (una su rigore) premiano l’Atalanta. Penalty di Ciro nel finale ma Sarri si allontana dalla zona Champions”.
Stendiamo un velo pietoso. È finita come si poteva immaginare, non come si poteva sperare. L’immagine che meglio e peggio riassume la realtà di oggi è lo zero nella casella “tiri nello specchio” della Lazio fino all'84', minuto del rigore di Immobile. Un numero tristemente attuale, imbarazzante per Sarri. Un vuoto agghiacciante neppure mascherato dal gol di Ciro (il 199º in A), ridotto di nuovo a panchinaro, una briciola lasciata dall’Atalanta. Sono bastati pochi minuti a questa Dea della guerra e delle arti per orientare la partita, per prendersi la vittoria, tenersi il quarto posto e godersi il tris di Pasalic e di un doppio De Ketelaere. Era la meteora del Milan, è una stella a Bergamo. Cresciuto nel coraggio, nei movimenti, tutto per lui ieri lo stadio. Gasp e le sue sentinelle si sono spianati la strada dispensando momenti di bel calcio alla faccia dei professorini che li pensano solo come dentisti. Straripante l’Atalanta, mortificante l’involuzione che attraversa la Lazio. Involuzione collettiva e individuale, fisica, tattica, di gioco, di morale, di spirito, drasticamente documentata dalle cifre, impietose e inquietanti: 12 tiri a 7 per l’Atalanta, 15 a 4 quelli dentro l’area, 5 a 1 nello specchio, possesso palla regalato.
Le mosse. Scommessa stravinta da Gasp. Ha lasciato Scamacca in panchina senza avere Lookman e Koopmeiners. Dentro Pasalic nel 3-4-1-2, cruciale il lavoro di schermo su Rovella, di scorta a Miranchuk e De Ketelaere, di costruzione alta e bassa. Sarri deve prendersela con se stesso per la scelta di partire con Castellanos e non con Ciro, volendo anche con Luis Alberto e non con Vecino in una partita che è sempre da corpo a corpo. Sacrilego, ma ormai obbligato, il piano di affidarsi ai campanili di Provedel per l’argentino, sovrastato da Djimsiti. Mai la Lazio è uscita dalle pressioni, è rimasta schiacciata in 30 metri. Era partita insinuandosi nell’area bergamasca dopo 30 secondi. Luis aveva servito Felipe, anticipato da Carnesecchi. L’Atalanta s’è avventata sulla Lazio, sembrava un allenamento in abito da sera. In massa si è lanciata sulle marcature ad personam. Un branco di lanzichenecchi: Pasalic su Rovella, Ederson addosso a Luis Alberto, De Roon su Guendouzi. Per evitare marcature così appiccicose servivano velocità di pensiero e di palleggio, lame affilate, polsi fermi, occhi di tigre. Le fiammate devastanti dell’Atalanta hanno portato al colpo di testa di Kolasinac, salvato da Provedel. Un minuto dopo (16'pt) ha segnato Pasalic. Felipe, uno contro tre, ha perso palla dopo un’assurda veronica. Scalvini, imperioso nelle avanzate, ha servito Pasalic, apertuta per Kolasinac, palla a De Ketelaere, mollato comicamente da Lazzari e Isaksen. Il cross ha prodotto il ponte di Scalvini per il croato, stop e botta sicura tra Gila e Romagnoli. Al 20' si contavano 20 tiri a 5 per l’Atalanta, 61,2% di possesso contro un pallido 38,8%. Una punizione alta di Luis Alberto, unico segnale di vita della Lazio.
Il primo tempo s’è chiuso con il rigore di De Ketelaere. Scalvini in mezza rovesciata, braccio sinistro largo di Marusic. Il belga ha spiazzato Provedel. Sarri è ripartito con Casale (fuori Gila) per provare a limitare De Ketelaere, missione impossibile. E con Pellegrini, fuori Lazzari. I veri cambi, che alimentano qualche rimpianto, sono stati Immobile per Castellanos, Pedro per Isaksen, poi Vecino per Luis Alberto. Gasp ha puntato su Scamacca e Hateboer. Il 3-0 è nato dopo un assalto di Immobile, il servizio per Vecino è stato intercettato. Contropiede: Scamacca per De Ketelaere, slalom abbagliante e sinistro saettante. Immobile ha svegliato la Lazio prendendosi e segnando il rigore, incornando fuori d’un soffio al 90'. L’impeto del capitano, il solo Ciro.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
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► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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