Domenica 9 marzo 2008 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Livorno 2-0

Da LazioWiki.

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9 marzo 2008 - 3.275 - Campionato di Serie A 2007/08 - XXVII giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Ballotta, Behrami, Siviglia, Cribari (II), Radu, Dabo (84' Kolarov), Ledesma, Manfredini, Pandev, Bianchi (75' Meghni), Rocchi (91' Tare). A disposizione: Muslera, Rozehnal, Vignaroli, Mauri. Allenatore: D.Rossi.

LIVORNO: Amelia, Grandoni, Pavan, Galante, Pulzetti (79' Balleri), Vidigal, De Vezze (64' Loviso), A.Filippini, Pasquale, Diamanti (46' Bogdani), Tavano. A disposizione: De Lucia, Knezevic, E.Filippini, Tristan. Allenatore: Camolese.

Arbitro: Sig. P.S. Mazzoleni (Bergamo) - Assistenti Sigg. Comito e Giachero - Quarto uomo Sig. Rocchi.

Marcatori: 15' Rocchi, 24' Pandev.

Note: ammonito al 35' De Vezze, al 71' Grandoni, al 77' A.Filippini, al 79' Manfredini, tutti per comportamento scorretto. Calci d'angolo: 6-3. Falli commessi n.d. Tiri in porta 10-2. Tiri fuori 3-4. Fuorigioco 3-1. Recuperi: 1' p.t., 2' s.t.

Spettatori: 19.110 di cui paganti 4.219 per un incasso di Euro 82.759,00 e abbonati 14.891 per una quota di Euro 188.294,55.


La rete di Tommaso Rocchi per il vantaggio biancoceleste
L'esultanza del bomber veneziano
Il raddoppio di Goran Pandev
L'esultanza del calciatore macedone
Rolando Bianchi in azione
Stefan Radu in un momento dell'incontro
Un intervento aereo di Marco Ballotta
Stefan Radu tenta la via della rete
Un'azione di attacco di Rolando Bianchi

La Lazio continua la serie positiva e si sbarazza senza nessun problema del Livorno grazie ai suoi bomber Rocchi e Pandev. Sette punti nelle ultime tre partite e 4 vittorie interne di fila mettono tranquillità all'ambiente biancoceleste che può nuovamente tornare a fare sogni europei. Ben poca cosa, invece, il Livorno visto all'"Olimpico", lontano parente di quello che Camolese aveva ideato e portato via dalla zona pericolo e che deve ringraziare Amelia per non essere uscito dal campo con un parziale ben più pesante. Rossi recupera Behrami, e quindi difesa confermata, così come il tridente offensivo Pandev, Bianchi, Rocchi; indisponibili gli squalificati De Silvestri e Mudingayi. Camolese presenta alcune novità rispetto alla sfida con il Catania; Pavan vince il ballottaggio in difesa con Knezevic; a centrocampo A.Filippini dal primo minuto; confermato Diamanti al fianco di Tavano. La Lazio affonda subito i colpi è già dopo 4' Amelia è costretto a un miracoloso salvataggio in angolo su un grande tiro di Rocchi che aveva suprato tre avversari.

Il Livorno nei primi minuti sembra un po' troppo contratto rischiando di rimanere schiacciato. Così al 15' i biancocelesti passano in vantaggio: punizione di Ledesma dalla sinistra, Amelia, che si scontra con Pasquale, respinge la deviazione di Rocchi, ma resta a terra e l'attaccante non si lascia sfuggire la ghiotta occasione girando a rete da distanza ravvicinata. Il Livorno non esiste, i giocatori della Lazio danno l'impressione di poter fare quello che vogliono e il raddoppio non tarda ad arrivare; al 25' tiro di Rocchi dal limite, un rimpallo favorisce Pandev che calcia prontamente e complice una deviazione di Grandoni trafigge ancora Amelia. Troppo timido il Livorno per poter mettere paura alla retroguardia biancoceleste, al 30' ci prova Diamanti dalla lunga distanza ma la palla è alta. La Lazio gestisce la situazione e il Livorno ha difficoltà a costruire. Camolese ad inizio ripresa si gioca la carta Bogdani, in campo al posto di uno spento e poco incisivo Diamanti. I toscani crescono sul piano della volontà e almeno ci provano. All'8' un tiro velenoso di Pulzetti viene deviato in angolo.

E' però la Lazio a sfiorare il terzo gol: al 14' Amelia si oppone a un tiro da fuori di Rocchi e qualche secondo dopo il portierone amaranto compie il miracolo su un colpo di testa a botta sicura di Radu. Al 19' dentro anche Loviso per De Vezze ma la partita non cambia. Al 30' cambia anche Delio Rossi con Megnhi al posto di Bianchi. Al 33' ancora Amelia dice di no a un colpo di testa a schiacciare di Radu. Per la Lazio vittoria meritata.


La Gazzetta dello Sport titola: "Con Rocchi e Pandev è una Lazio da Uefa. La coppia-gol di Rossi firma la quarta vittoria interna di fila e fulmina uno spento Livorno: 6o k.o. nelle ultime 8 giornate."

Continua la "rosea": Non è tanto la Lazio a dover fare i conti Uefa, quanto il Livorno quelli salvezza. Che sono complicati, per quanto è dato vedere all'Olimpico dove i biancocelesti infilano il quarto successo consecutivo a domicilio (Sampdoria, Atalanta e Reggina i precedenti), il più facile vista la preoccupante inconsistenza degli avversari. Partita chiusa dopo nemmeno mezzora, grazie ai gol di Rocchi e Pandev che festeggiano a modo loro l'esordio casalingo del tridente nel quale Bianchi, egoismi a parte, fa comunque il suo dovere. Diciannove delle trentuno reti della Lazio in questo campionato sono opera della "premiata ditta", un 62% che in Europa è diventato addirittura (nove su dodici) 75%: una virtù, non un limite. Quanto al Livorno, la sesta sconfitta nelle ultime otto partite rappresenta più di un avviso ai naviganti: domenica all'Ardenza c'è il Parma e sarà un match spareggio. Se i toscani ci arrivano con la stessa rassegnazione mostrata con la Lazio, la B è dietro l' angolo. Schierato pro-tempore a Empoli e full-time a San Siro col Milan, il Bi-Pa-Ro (Bianchi-Pandev-Rocchi) mostra di funzionare assai bene anche se i tre tendono tutti ad accentrarsi troppo.

Un sovraffollamento in mezzo all'area che col Livorno pasticcione diventa un pregio. Sono infatti quasi in fotocopia i gol che nel giro di dieci minuti, tra il quarto d'ora e la metà del primo tempo, chiudono la partita. Due cross dalla sinistra (Ledesma su punizione e Radu) sui quali i tre della difesa, Grandoni, Pavan e Galante, cui si aggiunge nel primo atto anche Pasquale, si esibiscono in solenni dormite. Rocchi ne approfitterà tutto da solo, Pandev con la complicità del piede galeotto di Pavan. Le capacità di reazione del Livorno sono prossime allo zero: Ballotta non sarà mai impegnato, mentre la collezione di palle-gol della Lazio diventerà infinita. Tanto da laureare Amelia (due parate ciascuno su Rocchi, Bianchi e Radu) migliore in campo. Senza De Silvestri e Mudingayi squalificati e coi lungodegenti Mutarelli, Zauri e Firmani, la Lazio mostra comunque di esserci. Behrami e il sopraggiunto Radu sono due esterni difensivi capaci di attaccare gli spazi. I tre di metà campo non brillano ma sanno far correre il pallone, e davanti Bianchi e Rocchi si integrano assai bene dando modo a Pandev di partire da lontano, la sua specialità. E' un modulo molto offensivo, che richiede ai centrocampisti una partecipazione usurante (un po' come il Milan di Gattuso-Pirlo-Ambrosini). Contro un Livorno così, tutto facile, contro avversari più importanti, molto da verificare.

Ma la strada sembra quella giusta. Capitolo Livorno. Anche nella improponibile maglia oro che non consente la lettura dei numeri. Tutto troppo brutto per essere vero. La squadra, oltre alla difesa imbarazzante e alle "pezze" che deve metterci Amelia, mostra scarsa tenuta atletica e anche poco temperamento. L'idea di Camolese di lasciare il piccolo Tavano solo davanti, assistito da Diamanti (peraltro destinato a restare sui piedi di Ledesma), può essere accettabile in avvio, ma una volta sullo 0-2 non ha più senso. Inserire nel secondo tempo una punta, Bogdani, ma togliendo proprio Diamanti, l'unico che aveva mostrato una certa personalità, profuma troppo di "vorrei ma non me la sento". Col Parma, con De Vezze e Grandoni squalificati, e tre giorni dopo con la Reggina, ci vuole altro.