Giovedì 6 marzo 2025 - Plzeň, stadio Města Plzně - Viktoria Plzen-Lazio 1-2
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6 marzo 2025 – Plzeň (Repubblica Ceca), stadio Města Plzně - Europa League – Ottavi di finale – Gara di andata - inizio ore 21.00
VIKTORIA PLZEN: Jedlicka, Dweh, Markovic, Jemelka, Memic (84' Kopic), Cerv (80' Panos), Kalvach, Cadu, Vydra, Sulc, Durosinmi (85' Adu). A disposizione: Tvrdon, Baier, Paluska, Sojca, Doski, Havel, Valenta, Vasulin. Allenatore: Koubek.
LAZIO: Provedel, Marusic, Gigot, Romagnoli, Nuno Tavares (55' Lazzari), Guendouzi, Rovella, Isaksen, Pedro (62' Vecino), Noslin (62' Tchaouna), Dia (82' Patric). A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gila, Milani, Nazzaro, Serra. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Sig. Rumšas (Lituania) - Assistenti Sigg. Radiuš e Sužiedėlis - Quarto uomo Sig. Lukjančukas - V.A.R. Sig. Brand (Germania) - A.V.A.R. Sig. Šimenas – Delegato UEFA Sig. - Osservatore arbitro Sig.
Marcatori: 18' Romagnoli, 53' Durosinmi, 90'+8' Isaksen
Note: ammonito 61' Kalvach, 63' Vecino, 71' Cadu, 75' Cerv, 83' Patric. Espulso 76' Rovella, 90'+3' Gigot. Angoli 7 a 2. Recuperi: 3' p.t., 8' s.t.
Spettatori: 15 mila circa (paganti 12.236), di cui circa 600 tifosi laziali.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola:
• Il Messaggero titola:.
• Il Tempo titola: “Delirio Lazio”. Continua il quotidiano romano: “Vittoria di cuore a Plzen: apre Romagnoli, pari di Durosinmi poi le espulsioni di Rovella e Gigot. In nove prodezza del danese Isaksen al 98’. Ritorno giovedì all’Olimpico per prendersi i quarti”.
La Lazio passa a Plzen in nove contro undici: incredibile Viktoria. Apre Romagnoli, pareggia all'inizio della ripresa Durosinmi, poi doppio rosso a Rovella e Gigot ma nel recupero Isaksen inventa la rete della vittoria che rende meno complicata il ritorno di giovedì prossimo all'Olimpico. Baroni si affida ai migliori: in porta a sorpresa c'è Provedel, il quartetto Marusic, Gigot, Romagnoli e Tavares costituisce il muro difensivo. A centrocampo l'inamovibile coppia Guendouzi-Rovella protegge le spalle alla batteria di trequartisti formata da Isaksen, Dia, Pedro, in attacco Noslin preferito a Tchaouna. Viktoria Plzen di Koubek con il 3-4-2-1, Vydra e Sulc agiscono dietro a Durosinmi per una squadra molto fisica in tutte le zone di un campo della Doosan Arena in condizioni inguardabili. Pesa eccome questo fattore, rinvii sbagliati, controlli complicati, tanti errori tecnici anche da parte della Lazio. Che sbaglia clamorosamente in avvio e al 10' subisce un gol evitabile con un po' più di attenzione: il tiro al volo di Sulc è letale, per fortuna che c'è un fuorigioco in partenza: gol annullato dall'arbitro lituano Ramsas dopo essere stato richiamato al Var. Otto minuti dopo la Lazio mette il muso fuori e trova il vantaggio su angolo. Noslin svetta, il tap-in sul secondo palo è di Romagnoli che realizza una rete pesantissima.
Il Viktoria reagisce, si butta in avanti, la Lazio aspetta ma ha con Isaksen un'occasione colossale sul retropassaggio suicida di Jemelka. Il danese perde un tempo di gioco, cade sul pallone e agevola il ritorno del portiere Jedlicka. Tant'è, si va al riposo sullo 0-1, gara spezzettata e poco spettacolare con tanti contrasti e il fraseggio solito della banda di Baroni impossibili su un terreno del genere. Si riparte con la solita distrazione difensiva di Tavares: punizione dal limite di Sulcm stacco di Durosinmi per il meritato pareggio dei padroni di casa. Provedel è gigantesco sempre sullo scatenato Durosinmi e, in colpevole ritardo, Baroni inserisce Lazzari, Vecino e Tchaouna per Tavares, Pedro e Noslin ma la Lazio annaspa, non vince un contrasto, non riesce a uscire. Rovella prende un rosso giusto (gioco violento su Sulc) risparmiato poco prima però a Cadu. Il tecnico di casa inserisce gli attaccanti Kopic e Adu, Baroni risponde con Patric per Dia ma si soffre in tutte le parti del campo. Espulsione anche per Gigot che entra in ritardo: la Lazio chiude in nove. Provedel salva su Markovic poi l'invenzione di Isaksen che ribalta tutto: sinistro telecomandato all'incrocio al 98': 1-2 nonostante la doppia inferiorità numerica. Ora tre gare fondamentali prima della sosta per le nazionali, bisogna raccogliere tutte le energie rimaste e gettare il cuore oltre l'ostacolo. Proprio come accaduto ieri sera alla Doosan Arena.
• La Gazzetta dello Sport titola: “Lazio eroica. Fa l’impresa in 9”. Continua la “rosea”: “Rosso per Rovella e Gigot. Isaksen al 98’ stende il Viktoria. Una notte da ricordare a Plzen, dove arriva un’altra vittoria nel recupero dopo quella in campionato con il Milan: i quarti sono ipotecati”.
Quella volta che a Plzen… Sì, è da raccontare a lungo una vittoria così, la quarta fuori casa della Lazio in questa Europa League, perché fino a un attimo dalla fine, minuto 98', era un pareggio soffertissimo, in nove per due espulsioni, con il terrore di cadere a ogni intrusione di massa in area da parte del Viktoria. Che vede sconfessato il suo nome per merito di una girata potente e precisa di Isaksen, nel recupero del recupero. Non è certo che i giochi siano chiusi, perché si sono viste due squadre poco regolari, nel bene e nel male. Nulla è deciso definitivamente, ma tanto è stato fatto dalla Lazio nel momento più critico di una notte da tramandare.
Entusiasmo. Isaksen passa di colpo da colpevole, per l’occasione buttata nel primo tempo, a protagonista della serata. Tutta la squadra raccolta indietro crede nell’ultima azione, su rilancio del portiere e assist di Guendouzi, e poi festeggia il danese. I tanti interrogativi di una partita con troppi errori andranno analizzati per il ritorno, ma l’entusiasmo di una vittoria simile a quella di San Siro con il Milan, sempre al 98’, farà passare una settimana più leggera a Baroni. Che dovrà far tenere i piedi per terra ai suoi, evitare di considerarsi già ai quarti dove attendono Bodo (che ha vinto 3-0) o Olympiacos.
I motivi. Il Viktoria è più tonico, pressa in massa, la Lazio almeno per un tempo cerca di non rinunciare alle sue più classiche linee guida, tipo la partenza a tre con l’abbassamento di Rovella, o l’espansione sulla fascia aiutata da sovrapposizioni o tagli verso l’interno, di Pedro soprattutto, ma Dia quando può colpire sporca tiri non troppo difficili. Però sono troppi gli sbagli, dovuti anche al campo gibboso, e anche tanti i retropassaggi a Provedel che denuncia le difficoltà nel rilancio. Baroni non può nemmeno usare troppo le rotazioni, perché ha già fuori Zaccagni, Dele-Bashiru, Castellanos e Hysaj. In difesa può risparmiare Gila, ma propone Marusic uscito malconcio dal match con il Milan. In avanti come punta centrale fluttua Noslin. Pedro viaggia tra sinistra e centro, propone qualche incisione interessante nella prima parte, sulla trequarti, non sfruttata dai compagni, poi si sgonfia. Isaksen a destra è più confusionario, certe volte si perde per strada, come quando potrebbe raddoppiare su errore di Jemelka, ma ingarbuglia anche le speranze nel tentativo di dribbling al portiere. La Lazio così chiude avanti il primo tempo per la rete di Romagnoli, che sbuca di testa su spizzata di Noslin da corner: tutto nasce da una percussione di Tavares a sinistra, una specialità della casa ma che rimane figlia unica. La rete è anche la reazione allo spavento vissuto dopo 11’ perché un gol di Sulc viene annullato dopo un lungo consulto al Var, per fuorigioco.
Le mosse. La Lazio difende a 4-4-2, arretrando Pedro e alzando Dia, mentre il Viktoria dietro è un impasto a 5-4-1 di vigore fisico, qualche fallo ma anche sbagli che non sono sfruttati a dovere. Se la Lazio aveva chiuso al primo posto la maxi classifica, i cechi avevano finito sedicesimi e poi hanno superato il Ferencvaros al playoff. Squadra non spettacolare, ma quadrata, quella di Koubek, che gioca in verticale e sulle seconde palle. Il 3-4-2-1 di casa in possesso, con Sulc e Vydra che si scambiano dietro al centravanti Durosinmi, o a turno lo affiancano, aumenta la pressione nella ripresa, basandosi anche sui calci piazzati o sulle incursioni di gruppo sulla trequarti laziale. I padroni di casa riescono di fisico a prendere sul tempo gli avversari, vedi anche la rete del pareggio di Durosinmi, testa su punizione, con Tavares che lo tiene in gioco e Provedel incerto, anche se qualche minuto dopo in qualche maniera si riscatta sempre sull’attaccante centrale.
Le espulsioni. Baroni capisce che deve arginare le ondate, quindi toglie Tavares, Pedro e Noslin per Lazzari, Tchaouna e Vecino. Un 4-3-3 più robusto a centrocampo, anche se Vecino viene subito ammonito. D’altronde il lavoro della coppia Guendouzi-Rovella è al solito enorme, ma tra imprecisioni e fatiche extra è comprensibile che quando comincino a sentirne il peso, tutto il complesso ne risenta. Rovella conclude una serata molto difficile con un’espulsione via Var per un calcione a Sulc. Baroni è costretto a ripiegare su un 4-4-1 che di rado diventa 4-3-2, quindi toglie Dia per Patric come ulteriore tentativo di copertura. La Lazio resiste anche in nove , tremando dopo il rosso a Gigot al 93’. E va a colpire quando il Viktoria non se l’aspetta.
► Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:
Viktoria Plzeň-Lazio 1-2. I Biancocelesti vincono in Repubblica Ceca. La squadra di Baroni si aggiudica l’andata degli ottavi trovando il successo allo scadere con una perla di Isaksen nell’ultimo minuto di recupero.
Allo Stadion města Plzně, nell’andata degli ottavi di UEFA Europa League, fa festa la Lazio. Biancocelesti in vantaggio nella prima frazione, nella ripresa la reazione del Viktoria Plzeň, che trova l’1-1 e poi cerca di sfruttare la doppia superiorità numerica, ma nel finale arriva il guizzo di Gustav Isaksen, che regala la vittoria alla squadra di Marco Baroni. Avvio molto equilibrato, con i brividi maggiori che nascono tutti da palla inattiva. È proprio da un calcio d’angolo che la Lazio, al 18’, sblocca il match: sponda aerea di Tijani Noslin verso il secondo palo, Alessio Romagnoli arriva col tempo giusto e di testa batte Martin Jedlička. Le palle inattive si confermano un fattore anche nella ripresa. Al 53’, infatti, il Viktoria Plzeň trova il pareggio sugli sviluppi di una punizione sulla trequarti: cross di Lukáš Kalvach e deviazione vincente, di testa, di Rafiu Durosinmi. La Lazio accusa il colpo e i padroni di casa cercano di approfittarne per ribaltare tutto: Adam Marušić si immola sul tiro di Pavel Šulc, Ivan Provedel respinge la conclusione di Durosinmi, alto sopra la traversa il terzo tentativo di Sampson Dweh. La formazione di Baroni soffre e al 77’ resta anche con un uomo in meno per l’espulsione di Nicolò Rovella. Il Viktoria Plzeň preme alla ricerca della vittoria, ma non riesce a superare il muro biancoceleste, nonostante la doppia superiorità numerica dovuta al rosso diretto a Samuel Gigot al 93’. I Biancocelesti stringono i denti e al 98’ trovano addirittura il colpaccio in nove contro undici: una perla di Isaksen, infatti, regala il successo all’ultimo respiro.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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