Sabato 16 marzo 2024 - Frosinone, stadio Benito Stirpe - Frosinone-Lazio 2-3
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16 marzo 2024 – Frosinone, stadio Benito Stirpe - Campionato di Serie A, XXIX - inizio ore 20.45
FROSINONE: Turati, Zortea, Okoli, S. Romagnoli, Lirola (80' Valeri), Mazzitelli (62' Seck), Barrenechea, Brescianini (90' Reinier), Soulé, Cheddira (90' Cuni), Gelli (80' Kaio Jorge). A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Garritano, Kvernadze, Ibrahimovic, Ghedjemis, Monterisi. Allenatore: Di Francesco.
LAZIO: Mandas, Marusic, Casale, Romagnoli, Pellegrini (46' Lazzari), Guendouzi, Cataldi (56' Vecino), Luis Alberto, Felipe Anderson (82' Isaksen), Immobile (56' Castellanos), Zaccagni (86' Kamada). A disposizione: Sepe, Renzetti, Pedro, Hysaj, André Anderson, Gila. Allenatore: Martusciello.
Arbitro: Sig. Rapuano (Rimini) - Assistenti Sigg. Bercigli e Garzelli - Quarto uomo Sig. Baroni - V.A.R. Sig. Abisso - A.V.A.R. Sig. Di Paolo.
Marcatori: 20' Lirola, 39' Zaccagni, 57' Castellanos, 62' Castellanos, 70' Cheddira.
Note: ammoniti 34' Pellegrini, 56' Barrenechea, 87' Lazzari, 90'+1' Castellanos. Angoli 9 a 4. Recuperi: 3' p.t., 9' s.t.
Spettatori: 15.780, incasso di 421.554,57 euro.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “E alla fine arriva il Taty”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Esce Immobile, entra Castellanos: la Lazio risale, Di Francesco in crisi. Dopo il vantaggio del Frosinone con Lirola, ci pensano Zaccagni e l’argentino con una doppietta. Inutile l’ultima rete di Cheddira”.
Ha vinto la Lazio di Sarri con il pilota automatico affidato a Martusciello, traghettatore utile per arrivare alla sosta e consegnare il timone a Tudor. Bastava solo riaccendere il motore e riattivare le connessioni mentali. L’ex vice di Mau non ha toccato niente, da normalizzatore. Ha rispettato persino le staffette del suo allenatore e l’ha vinta quando è entrato il Taty, decisivo in fondo alla settimana più tormentata della carriera laziale di Immobile. La doppietta dell’argentino per il sorpasso sul Frosinone dopo il pareggio di Zaccagni. È la sesta sconfitta nelle ultime sette giornate per Di Francesco. Non è bastato il gol dell’illusione firmato da Lirola e il tentativo di riaprirla con Cheddira. La difesa fa acqua. Così sarà dura risalire. Per la Lazio è un sospiro di sollievo: ha raggiunto quota 43, altrimenti sarebbe rimasta nella parte destra della classifica. I tifosi in trasferta allo Stirpe hanno contestato a lungo Lotito. Ora arriverà Tudor, principi di gioco totalmente opposti a Sarri e non avrà tempo per l’addestramento. L’augurio è che tocchi il meno possibile. La risposta caratteriale si è vista. Non serve molto altro.
Differenza mentale. Il Frosinone cattivo, feroce su ogni pallone, come succede quando corri per la disperazione e ti servono punti. La Lazio era sbalestrata, sotto choc, traumatizzata dalle dimissioni di Sarri. Di Francesco si giocava una fetta di salvezza, Martusciello aveva attraversato una bufera senza precedenti, quasi non preparando la partita. È difficile rimontare certe condizioni psicologiche. Si è visto subito e dal modo in cui il Frosinone ha impattato, non solo per la disposizione e i duelli seminati da DiFra. Brescianini a tamponare Cataldi, Mazzitelli su Guendouzi, Barrenechea nella zona di Luis Alberto.
Dormita. Cheddira ha dato l’avviso, Lirola di testa e dopo dodici minuti ha castigato Mandas, il giovanissimo greco al debutto in Serie A a causa del ko di Provedel. Troppo arrendevole la Lazio. Zortea ha calibrato un cross al bacio. Felipe lo stava guardando. Sul palo opposto, l’ex esterno viola ha bruciato sul tempo di Zaccagni e ha incornato in rete. Centesimo gol in Serie A nella storia del Frosinone. La Lazio era in bambola, si sono moltiplicati gli errori, ha rischiato in tre o quattro situazioni di prendere il secondo. Ecco la responsabilità principale dei giocatori di DiFra: non approfittare della sbandata per chiudere il conto. Il ritmo si è abbassato, la squadra biancoceleste si è alzata e ha trovato il pari alla mezz’ora. Guendouzi ci ha messo la solita energia, Zaccagni ha sorpreso Okoli, tenuto in posizione regolare da Simone Romagnoli. Solite amnesie difensive del Frosinone.
Sorpasso. Il copione è stato rovesciato al rientro dall’intervallo. La Lazio, finalmente, si era liberata dalle tensioni e dalla paura. Ha cominciato a giocare. Il Frosinone stava smettendo. Martusciello, in leggero anticipo, ha ordinato le solite staffette. Fuori Ciro e Cataldi, in campo Castellanos e Vecino. Taty è entrato mentre Luis Alberto e Zaccagni stavano battendo la punizione a due, ha guadagnato il secondo palo ed è andato a saltare più in alto di Zortea, bucando Turati. Non faceva gol dalla partita di andata con il Frosinone e anche all’Olimpico era riuscito a segnare di testa. Altri quattro minuti ed ecco la doppietta. Gol da opportunista, tap-in a porta vuota dopo il palo colpito in mischia da Casale.
Brividi. La partita sembrava finita, invece si è riaccesa. Il Frosinone ha rialzato i ritmi, spinto dall’orgoglio. Dagli sviluppi di un angolo, Okoli ha sorpreso Casale e Cheddira, lasciato solo, ha rovesciato in rete: 2-3 al 25'. Mancavano altri venti minuti. Luis Alberto, sull’invito del Taty, poteva chiuderla. Turati, formidabile, ha smanacciato con l’aiuto del palo. Brividi e assalti del Frosinone, la Lazio ha fallito il poker. Un recupero infinito e l’abbraccio a Martusciello. Ora inizierà un altro campionato con Tudor. Auguri.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Giovanni Martusciello ha convocato i seguenti calciatori:
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