Lunedì 11 marzo 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 1-2
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11 marzo 2024 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXVIII - inizio ore 20.45
LAZIO: Provedel (90'+9' Mandas), Lazzari, Gila, Romagnoli, Hysaj, Vecino, Cataldi (60' Kamada), Luis Alberto (81' Pedro), Felipe Anderson (46' Isaksen), Immobile (60' Castellanos), Zaccagni. A disposizione: Mandas, Sepe, Casale, Ruggeri, Coulibaly. Allenatore: Sarri.
UDINESE: Okoye, Ferreira (77' Bijol), Giannetti, Perez, Pereyra, Lovric, Zarraga, Payero (74' Samardzic), Kamara (74' Zemura), Thauvin (90'+1' Davis), Lucca. A disposizione: Silvestri, Padelli, Success, Tikvic, Ehizibue, Brenner, Kabasele, Kristensen. Allenatore: Cioffi.
Arbitro: Sig. Aureliano (Bologna) - Assistenti Sigg. Imperiale e Cecconi - Quarto uomo Sig. Santoro - V.A.R. Sig. Sozza - A.V.A.R. Sig. Mazzoleni.
Marcatori: 47' Lucca, 49' Giannetti (aut), 51' Zarraga.
Note: esordio in serie A per Mandas. Ammoniti 44' Perez, 45' Felipe Anderson, 57' Romagnoli, 64' Okoye, 83' Bijol, 86' Lucca, 88' Samardzic, 90'+9' Vecino. Espulso al 90'+4' Perz per doppia ammonizione. Angoli 9 a 5. Recuperi: 2' p.t., 12' s.t.
Spettatori: 30.000.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio, tunnel dell’errore”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “La squadra di Sarri, fischiata, dopo il ko di Monaco cade anche in campionato all’Olimpico: Champions lontanissima mentre Cioffi prende il largo nella zona calda. I biancocelesti sprecano, l’Udinese sale e in cinque minuti si decide la gara: Lucca, autogol di Giannetti, chiude Zarraga”.
Fuori da tutto o quasi. Dopo la Champions, la Lazio è uscita dal campionato. Resta la Coppa Italia... Altro che rilancio verso il quinto posto. È una discesa verticale, senza paracadute. Quinta sconfitta in Serie A nelle ultime sette giornate, la terza in casa dopo i ko con Bologna e Milan e se nelle precedenti occasioni ci stava almeno un pareggio, questa volta l’Udinese non ha rubato niente. Cioffi ha salvato la panchina e ha fatto un bel passo verso la salvezza. È finita male, malissimo, sotto i fischi dell’Olimpico e la pesante contestazione verso giocatori e società. Lotito non è stato risparmiato. Sarri poteva fare meglio: la stagione, eccetto le Coppe, è largamente insufficiente. Allo stesso modo l’organico dimostra tutti i suoi limiti. Mau aveva ragione: ceduto Sergej Milinkovic, non sono arrivati acquisti in grado di alzare il livello, come si è visto benissimo nelle ultime settimane. Ieri mancavano Rovella e Guendouzi, nessun acquisto negli undici di partenza. Isaksen, Castellanos e Kamada non hanno lasciato il segno entrando in corsa. Una resa.
Un palo. Dentro il silenzio surreale dell’Olimpico, con lo sciopero del tifo, la Lazio ha chiuso il primo tempo con il 67,5% di possesso senza sbloccare il risultato. Nove tiri in porta, ma Okoye non ha fatto neppure una parata. Il portiere dell’Udinese è stato salvato dal palo dopo quattro minuti sul destro a giro di Zaccagni. Immobile ha alzato la mira, Luis Alberto non ha inquadrato il bersaglio e ancora l’esterno ex Verona, da due passi, non è riuscito a mettere dentro. La reazione caratteriale, dopo il ko in Baviera, è stata senza lucidità. La Lazio era frenetica. Danzava e girava intorno all’area senza trovare l’imbucata. Troppe volte è mancato l’ultimo passaggio. Ciro era nervoso, come succede quando gioca sotto pressione. Aggiungete il solito difetto di profondità. Se Zaccagni era vivace, sul versante opposto Felipe non aggiungeva imprevedibilità. Il brasiliano correva sul binario, in attesa di Lazzari..
Brividi. Qualche imprecisione è emersa in fase di impostazione. La Lazio si è allungata sul campo e cominciava a concedere. La partita giusta per Cioffi e i suoi giocatori, alla resa dei conti più pericolosi. Nell’ultimo quarto d’ora Provedel ha respinto una sassata di Lovric e poi si è superato sul tap in ravvicinato di Kamara prima di toccare sopra la traversa il colpo di testa di Giannetti. Sarri, squalificato e chiuso in un box dell’Olimpico, ha ordinato il cambio. Dentro Isaksen, fuori Felipe, complice il giallo inventato da Aureliano.
Fischi. Una partita caotica è diventata pazza. Tre gol in meno di sei minuti in avvio di ripresa. Quando l’Olimpico stava cominciando a tifare, l’Udinese è passata in vantaggio. Responsabilità pesanti della difesa di Sarri. Thauvin si è inserito, Kamara era liberissimo e Lucca ha corretto il suo tiro, sorprendendo Romagnoli. Palla al centro ed ecco il pari. Zaccagni si è bevuto Ferreira, Giannetti ha toccato il cross, ingannando Okoye: autorete. La Lazio, distratta e senza compattezza, non ha dimostrato di meritare la buona sorte. Lovric è entrato in area, il tocco all’indietro di Thauvin e lo spagnolo Zarraga ha inquadrato l’angolo: 1-2 al 6'. A quel punto sono saltati gli schemi, i biancocelesti si sono rovesciati in avanti, ma è salito in cattedra Okoye. Doppio intervento su Lazzari. e Isaksen, altre due parate su Immobile. Il cambio era pronto, Sarri e Martusciello non ci hanno ripensato. Fuori Ciro (irritato per la sostituzione) e Cataldi, dentro il Taty e Kamada, poi anche Pedro. Niente da fare. Provedel ha rischiato il terzo gol, poi è stato costretto a uscire per una distorsione alla caviglia. Dodici interminabili minuti di recupero e all’ultimo assalto il rigore reclamato dal Taty, spinto da Lovric. Aureliano, lo stesso Avar di Di Bello in Lazio-Milan, circondato e contestato. Un altro film già visto.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:
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