Sabato 22 aprile 2023 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 0-1

Da LazioWiki.

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22 aprile 2023 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXI giornata - inizio ore 18.00


LAZIO: Provedel, Marusic (81' Pellegrini), Patric (69' Casale), Romagnoli, Hysaj (69' Lazzari), Milinkovic, Vecino (54' Marcos Antonio), Luis Alberto, Pedro (54' Immobile), Felipe Anderson, Zaccagni. A disposizione: Maximiano, Adamonis, Cancellieri, Romero, Gila, Basic, Fares. Allenatore: Sarri.

TORINO: V. Milinkovic, Djidji, Schuurs, Buongiorno, Singo (77' Gravillon), Linetty, Ilic, Rodriguez, Vlasic, Radonjic (69' Karamoh), Sanabria. A disposizione: Gemello, Forenza, Bayeye, Lazaro, Adopo, Seck, Vojvoda, Ricci, Miranchuk, Gineitis. Allenatore: Juric.

Arbitro: Sig. Ghersini (Genova) - Assistenti Sigg. Tolfo e M. Rossi - Quarto uomo Sig. Minelli - V.A.R. Sig. Nasca - A.V.A.R. Sig. Pezzuto.

Marcatori: 43' Ilic.

Note: ammonito 25' Linetty, 48' Romagnoli, 62' Rodriguez, 63' Singo, 78' Gravillon, 79' Lazzari . Angoli 3 a 4. Recuperi: 1' p.t., 6' s.t.

Spettatori: 50.000 circa.


Mattia Zaccagni
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Un momento della gara
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Felipe Anderson
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Sergej Milinkovic-Savic
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Elseid Hysaj
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Patric
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Pedro
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Marcos Antonio
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Ciro Immobile
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Alessio Romagnoli
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I calciatori convocati per la partita odierna

• Il Corriere dello Sport titola: “Lazio sconfitta e furiosa”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Si interrompe la serie positiva dei biancocelesti: per il Torino decide una rete del mediano inseguito a lungo proprio dal club di Lotito. Errore di Provedel e gol di Ilic ma c’erano un rigore e un rosso: Sarri e i suoi, tra le proteste, cadono dopo 8 gare senza ko”.

Sarri aspettava Ilic l’estate scorsa, quando gli consegnarono Cancellieri, come “anticipo” di un’operazione di mercato mai completata, e Casale. Il centrocampista preso a gennaio dal Torino lo hanno scoperto tutti ieri all’Olimpico. Era destino fermasse la Lazio, succede ogni volta con gli ex avvelenati o i mancati acquisti di Lotito. Il serbo ha firmato il gol decisivo, condannando Provedel con una sassata dai 25 metri, e ha cancellato Milinkovic dal campo. L’episodio non basta a spiegare la partita, ma s’inserisce nel romanzo scritto dal destino, mai casuale. Sarri ha pagato il conto nel giorno in cui scontava la squalifica di Cataldi e ha inserito solo in corsa Marcos Antonio, riserva da inizio stagione perché il suo acquisto era stato “pensato” in tandem con Ilic. Vecino, braccato da Vlasic, non ha mai dato palleggio. Appena 28 palloni toccati: è rimasto totalmente fuori dalla partita, come se la Lazio (per quasi un’ora) giocasse in dieci.

Proteste. Tutto torna, alla lunga certe scelte si pagano, soprattutto quando non sei al top. Ha vinto il Toro con merito. Si è difeso bene, ha creato i presupposti per il raddoppio, fallito da Radonjic, rischiando qualcosa solo alla fine, quando Mau (dopo l’ingresso di Lazzari) ha sganciato anche Luca Pellegrini trovando con i due terzini d’assalto più ampiezza e soluzioni offensive. Si ferma la corsa della Lazio dopo sette vittorie nelle ultime otto giornate. Sesta sconfitta in campionato. L’ultimo ko risaliva all’11 febbraio. I rimpianti sono legati alla classifica: era un’occasione buona per allungare la fuga e consolidare il secondo posto in attesa dei confronti diretti con Inter e Milan. Oggi le rivali Champions potrebbero accorciare le distanze, ma le possibilità di qualificazione restano intatte. Sarri ha giustificato e spiegato la mancanza di brillantezza con i carichi di lavoro a cui ha sottoposto la Lazio in settimana. Il resto lo ha fatto l’arbitro Ghersini, decisamente il peggiore in campo. Ci poteva stare un rigore su Hysaj, trattenuto da Singo. L’ivoriano è stato ammonito dopo 62 minuti (per una perdita di tempo) ma in precedenza gli erano stati abbonati un paio di cartellini. Non a caso Juric lo ha tolto e ha preso il giallo anche Gravillon, entrato al suo posto, rischiando persino la doppia ammonizione.

Fasce. Poca Lazio nel complesso. L’occasione più limpida quando erano trascorsi appena 35 secondi e Pedro si è infilato in area. Zaccagni, indietreggiando, non è riuscito a imprimere forza al colpo di testa. Vanja Milinkovic ha bloccato sulla linea. Sarri ha sempre sofferto il corpo a corpo imposto da Juric. Si sapeva. Tre pareggi in due anni e ieri la partita si è sviluppata nello stesso modo. Nessuna possibilità di inventare per Milinkovic e Luis Alberto, marcati a uomo. Vecino non è un regista di ruolo. Felipe era tallonato e soffocato da Schuurs. Solo Zaccagni riusciva ad accendersi, portando su di peso la palla e resistendo alle sportellate di Singo, fischiatissimo dall’Olimpico. L’arbitro ha tollerato a dismisura l’ostruzionismo granata, ma non era la solita Lazio e la mancanza di un’alternativa a Immobile, come è successo altre volte all’Olimpico, è apparsa evidente. Nella ripresa è entrato anche Ciro, senza incidere. Non si poteva pretendere, a sei giorni da uno spaventoso incidente stradale, che potesse risolvere o farsi ritrovare in forma. Neppure avrebbe dovuto giocare. L’ingresso di Lazzari ha garantito un’altra spinta alla fascia destra. E’ entrato bene Marcos Antonio, velocizzando la manovra. Sarri, negli ultimi dieci minuti, ha inserito Luca Pellegrini. L’ex Juve si è aggiunto a Zaccagni e ha messo in area diversi palloni pericolosi. La Lazio, con la possibilità di attaccare su due fasce, è diventata finalmente imprevedibile. Diverse mischie e le uniche due vere occasioni, fallite dall’ex Verona. Troppo tardi. Il Toro, ansimando, è arrivato in fondo.

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

Il Tempo titola: .

Prosegue il quotidiano romano: .

La Gazzetta dello Sport titola: .

Continua la "rosea":


• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara.

Sarri: “Ghersini ha influito, se non ci fosse uno stop mi preoccuperei”. Il tecnico scatenato dopo il ko, esprime rabbia e indignazione: “Sentenza Juve? Serie A falsata. Spero che qualcuno della giustizia sportiva voglia dimettersi”.

Il toro scatenato è Sarri: "Arbitro da fermare, ha influito, se non lo fermeranno sarà preoccupante. Campionato falsato dalla sentenza Juve, spero che qualcuno della giustizia sportiva abbia il buon gusto di dimettersi". Mau fa tremare le tv e la sala stampa dell’Olimpico, scatena potenti sentimenti di rabbia e sdegno per l’arbitraggio di Ghersini e i 15 punti ridati alla Juve. L’esagitazione per la sconfitta col Toro e l’arbitraggio s’è aggiunta al turbamento per quanto accaduto in settimana al Collegio di Garanzia del Coni. Il primo attacco di Sarri è stato indirizzato a Ghersini: "Abbiamo fatto un miracolo finendo senza espulsioni, se avessi giocato non avrei finito la partita. Siamo di fronte a una serie di episodi che portano alla frustrazione e all’impotenza. Ammonizioni mancate, espulsioni evitate. L’azione del gol è inficiata da un fallo laterale battuto davanti alla mia panchina con mezzo piede dentro al campo. Come fanno in 7, Var compreso, a non accorgersene? E c’era rigore su Hysaj. Ogni tre minuti l’arbitro cambiava interpretazione sui falli. È da fermare altrimenti mi rimarranno forti dubbi". L’attacco sul caso Juve è nato poco prima di lasciare l’Olimpico: "Dal punto di vista legale non posso dare un parere, non ne ho le competenze e le conoscenze. Da un punto di vista sportivo il campionato è falsato. Tieni per tre mesi una classifica e poi dici “no, scusate, abbiamo sbagliato, ma forse potrebbe diventare questa”. E se quando ho giocato con la Juve ero convinto di essere 13 punti sopra, ho fatto una partita in cui l’obiettivo era il pareggio per tenerli a 13 e ora me la ritrovo su? Si va a falsare l’aspetto sportivo. Così non va".

La sconfitta. È quasi passata in secondo piano l’analisi tattica del ko. Sarri ha ammesso di aver commesso un errore: "Ho avuto la sensazione che eravamo meno brillanti del solito. Abbiamo fatto un lavoro pesante in settimana perché volevamo mettere benzina per la volata finale. Non abbiamo calcolato il cambio di temperatura e ci ha penalizzato. Abbiamo concluso molto meno rispetto alla mole di gioco prodotta. Ma come spirito penso che abbiamo fatto la partita". Il Toro e Juric sono bestie nere per Sarri: "Per noi è sempre stato difficile affrontare il Toro. Loro fanno questo possesso palla basso, spesso nella loro stessa area di rigore, poi ti allungano di 70-80 metri. Nel primo tempo non abbiamo avuto la stessa continuità del secondo tempo per tenerli in area". Sarri non vuole sentire parlare di Champions sicura: "Percorso lungo, mancano 7 partite, ai ragazzi avevo letto la classifica della 22ª, poi abbiamo recuperato punti su tutte. Dire “qualificazione Champions al sicuro” è un’analisi superficiale. Abbiamo un calendario difficile, non dobbiamo farci scalfire da una sconfitta". La Lazio è andata sotto la Nord per scusarsi: "Se lo spirito della squadra sarà questo si tornerà a vincere. La Curva ha apprezzato". Sarri s’è morso la lingua parlando di mercato e panchina: "Mi fate sempre domande per fare polemica sulla panchina, prima o poi la faccio... Alternative a Milinkovic e Luis Alberto? Difficile averne altri due altrimenti si diventa il Bayern Monaco. Il nostro livello non è top Europa, stiamo cercando di raggiungere un livello top Italia, è palese che in panchina non hai giocatori dello stesso spessore. Ha fatto fatica Vecino, ma in un contesto di partita difficile, è entrato Marcos e ha fatto bene. Si alza bandiera bianca o ci si prova. Che si fa?".




La formazione biancoceleste:
La formazione iniziale biancoceleste in grafica



► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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