Domenica 20 gennaio 1985 - Firenze, stadio Comunale - Fiorentina-Lazio 3-0

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20 gennaio 1985 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - XVI giornata

FIORENTINA: G.Galli, C.Gentile, Contratto, Oriali, Occhipinti, Passarella, Massaro, Socrates, Monelli, Pecci, C.Pellegrini III, (85' P.Iachini). A disp. P.Conti, Moz, Bortolazzi, P.Pulici. All. Valcareggi.

LAZIO: Orsi, Calisti, Storgato, Vianello, Batista, Podavini, Garlini (82' Torrisi), Vinazzani (46' D'Amico), Giordano, Laudrup, Manfredonia. A disp. Cacciatori, Filisetti, Spinozzi. All. Lorenzo.

Arbitro: D'Elia (Salerno).

Marcatori: 13' Socrates, 68' C.Pellegrini III, 90' Monelli.

Note: giornata fredda e piovosa. Terreno pesante. Ammoniti Vinazzani, Oriali, Occhipinti e Manfredonia. Angoli 7-2 per la Lazio.

Spettatori: 37.000.

Il biglietto della gara
La rete di Socrates

Il 3-0 per la Fiorentina mente spudoratamente, sapendo di mentire. E' il risultato più bugiardo che potesse uscire da una partita che la Lazio ha a lungo giocato meglio e che ha addirittura dominato per quasi un'ora, ovvero a cavallo tra il primo e il secondo gol viola. Ma non c'è niente da fare, ormai lo spettro della retrocessione attanaglia sia l'allenatore Lorenzo che diversi suoi uomini, specie quelli del reparto difensivo. La rinuncia iniziale al gioco è ormai una costante, al di là dei proclami infrasettimanali del "mago" argentino. Così è successo anche stavolta che la Lazio si sia chiusa aspettando che piovesse, abbia cioè spalancato l'ombrello ancora prima. Fin quando Socrates ha preso palla sulla sinistra e quasi dalla linea laterale altezza trequarti ha fatto partire un cross rasoterra che, lisciato da tutti, difensori e attaccanti, ha trafitto Orsi, infilato sul lato opposto proprio all'angolino. Una casualità. d'accordo, ma figlia di quel traffico in area che crea inevitabilmente la squadra che si difende e basta. Il portiere laziale è stato bravo a evitare, sull'inevitabile sbandamento, il raddoppio viola, uscendo coraggiosamente davanti a C.Pellegrini III, ma da quel momento i suoi compagni si sono spogliati del dimesso abito grigio e si sono riversati in avanti alla ricerca del pareggio, visto che non potevano certo difendere la sconfitta. Il gioco è andato oltre le aspettative, molte più conclusioni a rete perfino di Genova dove la Samp era stata raggiunta dopo un doppio vantaggio. Stavolta, niente, Per merito assoluto del portiere Galli, autore di interventi prodigiosi un po' su tutti ma in particolare su Vianello, Batista e due volte su uno scatenato Laudrup, autore probabilmente della sua migliore prestazione da trasferta. Niente avrebbe potuto, il grande Giovanni Galli, contro l'incursione di Vinazzani, piovutogli direttamente davanti, ma il centrocampista invece di segnare facilmente di punta ha cercato il gol di fino concludendogli centralmente addosso. Lorenzo si è talmente imbestialito da lasciarlo negli spogliatoi sostituendolo con D'Amico e stavolta sì sbilanciando la squadra oltremisura, essendoci già in campo anche Giordano e un attivissimo Garlini. Paradossalmente la Lazio ha perso l'equilibrio e perfino l'incisività del primo tempo, pur tenendo in mano il pallino e con Orsi inoperoso. Fino al purtroppo micidiale contropiede della Fiorentina, con Oriali capace di una lunga corsa sulla destra e di un cross preciso sul quale C.Pellegrini III è saltato più in alto del mal piazzato Storgato, trafiggendo il portiere sull'angolo opposto. Qui la Lazio è proprio crollata, un altro gol di Oriali è stato annullato per fuorigioco e prima del fischio finale è arrivato l'umiliante e immeritato tre a zero, da una volata di Massaro chiusa in rete dal liberissimo Monelli. Roba da non credere, un regalo triplo per Valcareggi e i suoi ragazzi. L'esito incredibile del match ha esacerbato non poco gli animi dei laziali sugli spalti: tafferugli consistenti a fine gara, con battaglia tra tifosi, feriti, fermi e macchine distrutte. Il peggio, si sa, non è mai morto.