Domenica 22 ottobre 2006 - Lecce, stadio Via del Mare - Catania-Lazio 3-1

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22 ottobre 2006 - 3.213 - Campionato di Serie A 2006/07 - VII giornata – inizio ore 15.00

CATANIA: Pantanelli, Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas, Baiocco, Edusei, Caserta, G.Colucci (85' Millesi), Spinesi (79' Corona), Mascara. A disposizione: Polito, Sardo, Minelli, Izco, Del Core. Allenatore: Marino.

LAZIO: Peruzzi, Belleri, Stendardo, Siviglia, Zauri, Manfredini (58' Mudingayi), Baronio, Mutarelli, Mauri (46' Foggia), Pandev (65' Tare), Rocchi. A disposizione: Ballotta, Cribari, Bonetto, Quadri. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo) - Guardalinee Sigg. Lanciano e Biasutto - Quarto uomo Sig. Russo.

Marcatori: 36' Colucci, 45' Spinesi, 53' Colucci, 56' Rocchi.

Note: gara giocata in campo neutro e a porte chiuse per squalifica del campo del Catania. Ammoniti: Stovini, Rocchi e Foggia per gioco scorretto, Vargas, Millesi e Baronio per comportamento non regolamentare. Falli 17-25. Angoli 3-2. Tiri in porta 8-2. Tiri fuori 4-7. Fuorigioco 4-3. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.

Spettatori: nessuno.


La rete biancoceleste di Tommaso Rocchi
Una fase di gioco
Pasquale Foggia in azione

La Gazzetta dello Sport titola: "Catania show Lazio sbagliata. Colucci si scatena (2 gol) nell'esilio di Lecce. Rossi fa scelte discutibili e resta sotto zero".

Continua la "rosea": Attenzione al Catania. E siano maledetti gli imbecilli degli incidenti col Messina, che con le loro malefatte hanno causato la squalifica del Cibali e costretto i rossazzurri ad esibirsi sul neutro di Lecce, senza pubblico, nel silenzio, col contorno di una partitella tra amici. Dispiace per i catanesi di sport e non di tafferuglio: si sono persi uno spettacolo di squadra. Sinceri complimenti a Pasquale Marino, allenatore di impronta zemaniana, che sembra essere riuscito a coniugare il fondamentalismo offensivo del maestro boemo con l'equilibrio. Meglio non esaltarsi, la serie A punisce chi si crede già arrivato, però azzardiamo un pronostico: il Catania si salverà e lotterà forse per un posto in coppa Uefa. La Lazio resta sotto lo zero, a -1. "Unplugged", spina staccata. Né fisico né testa e il cuore altrove. Delio Rossi ha contribuito al disastro con scelte discutibili. Impresentabili, in mezzo, Baronio e Mutarelli: procedevano a bassa velocità, lenti di gambe, riflessi e idee. Perché lasciar fuori Mudingayi? Il belga-congolese avrebbe fatto argine, interrotto un po' gli scambi palla a terra degli avversari, gli uno-due che stanno alla base del gioco del Catania. Baronio non riesce più a ritrovare sé stesso e per lui il tempo sembra scaduto. O si dà una mossa o ruzzola nei tornei minori. Mutarelli è semi-convalescente, gli vanno concesse attenuanti non generiche. Primo tempo. 1-0: traversone di Silvestri da destra e inzuccata vincente di Colucci. 2-0: duetto Colucci-Silvestri, ancora sulla destra, cross basso del primo e zampata decisiva di Spinesi sul secondo palo.

Secondo tempo. 3-0: tiro di Spinesi rimpallato da Siviglia e palla a Colucci, che infila Peruzzi, a terra per il precedente tentativo di parata. 3-1: un retropassaggio di Baiocco si trasforma in assist per Rocchi, che dribbla Pantanelli e segna. Quattro-tre-tre per convenzione, qualcos'altro nell'applicazione. Il modulo del Catania è cangiante, avvolgente. Marino ha piazzato Edusei davanti alla difesa, a mo' di schermo protettivo. Davanti al ghanese agivano Baiocco e Caserta, faticatori di qualità. E dietro Spinesi, unica punta, Colucci-Mascara. Uno schieramento a fisarmonica (4-1-2-2-1, per i precisini degli assetti) che ha fruttato il predominio assoluto nei circa 60 metri compresi tra un limite dell'area e l'altro. In mezzo e sulle trequarti la Lazio faceva tappezzeria e ruminava calcio, sulle fasce era triturata dagli inserimenti di Silvestri e Vargas. A proposito, emblematica è la storia di Cristian Silvestri, terzino destro del Catania. Come scoprirsi decisivi in serie A alla fresca età di 31 anni. Silvestri viene da stagioni di anonimato, qualche tempo fa giochicchiava come centrale difensivo nel Lecce, ma non riscuoteva credito. Il Catania l'ha preso e rilanciato. Ieri, nel primo tempo, Silvestri sembrava Oddo, capitano della Lazio, assente per squalifica. Silvestri ha servito tanti cross tagliati, che hanno parecchio imbarazzato Peruzzi e soci. Il calcio ecologico del Catania: mai buttare, meglio riciclare.


Il Corriere della Sera titola: "Crollo biancoceleste. La Lazio non c'è. Tris del Catania".

Continua il quotidiano: La seconda vittoria del Catania coincide con la peggiore esibizione della Lazio targata Delio Rossi. "Soltanto l'anno scorso contro la Reggina avevamo fatto così male", ammette sconsolato l'allenatore che non risparmia critiche a sé stesso e ai suoi giocatori. "Non so cosa sia successo, i nostri avversari ci sono stati superiori e hanno meritato la vittoria. Nell'intervallo ho sostituito Mauri, ma avrei dovuto cambiare tutta la squadra, compreso il sottoscritto...". La disamina di Rossi, che torna nel suo vecchio stadio e si riprende la panchina di sinistra che aveva quando stava a Lecce, è spietata ma lucida. Il tonfo della Lazio, dopo quattro risultati utili consecutivi (tre vittorie e un pareggio), è fragoroso e preoccupa l'inibito presidente Lotito che, prima di lasciare lo stadio di via Del Mare, si lascia sfuggire: "Spero che la Lazio non sia questa". Non lo sarà, assicura Rossi. Ma l'involuzione è preoccupante. Tre gol in un colpo solo dopo 448 minuti di imbattibilità suonano l'allarme. Già domenica contro il Cagliari, i biancocelesti avevano evidenziato i primi problemi, esplosi contro il Catania. Baronio, eterno incompiuto, non riesce a prendere il comando del gioco; Manfredini e Mauri non sfruttano le fasce; il centrocampo è lento e non filtra, così la difesa balla davanti a Peruzzi. Il risultato è una prestazione disarmante e in classifica la Lazio rimane pericolosamente sottozero.

Il Catania, invece, è quasi perfetto. Silvestri sfonda a ripetizione sulla fascia destra, Edusei - sistemato davanti alla difesa - riesce a tenere la squadra corta e fa viaggiare veloce il pallone, Baiocco e Caserta macinano chilometri, Mascara regala un tocco di imprevedibilità che non guasta. Il resto lo fa Giuseppe Colucci, che chiude la sua domenica da eroe con due gol (il primo e il terzo) e un assist per Spinesi. La Lazio ha un sussulto grazie alla rete di Rocchi, favorita da uno sciagurato retropassaggio di Baiocco, ma non ha la forza per rientrare in partita. Foggia, inserito all'inizio del secondo tempo, porta brio ma è troppo poco per una squadra lontana dal match più con la testa che con le gambe. Lotito scuote la testa, il suo collega Pulvirenti saluta il triplice fischio di Messina con un gesto tutt'altro che elegante. "Ho scaricato la rabbia, non ce l'avevo con nessuno", spiegherà negli spogliatoi. Meglio così. Il Catania ha un'anima e un gioco e se non si smarrisce strada facendo può permettersi un campionato tranquillo.