Mercoledì 25 ottobre 2006 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

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25 ottobre 2006 - 3.214 - Campionato di Serie A 2006/07 - VIII giornata

SAMPDORIA: Castellazzi, Sala, Falcone, Terlizzi, Accardi (81' Pieri), D.Franceschini, Palombo, Volpi (85' Parola), Bonanni (67' Olivera), Quagliarella, Bonazzoli. A disposizione: Berti, Bastrini, Foti, Bazzani. Allenatore: Novellino.

LAZIO: Peruzzi, Belleri, Stendardo, Siviglia, Zauri, Manfredini (81' Bonetto), Mudingayi, Ledesma, Mauri (85' S.Inzaghi), Pandev, Rocchi (46' Tare). A disposizione: Ballotta, Cribari, Mutarelli, Baronio. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Trefoloni (Siena).

Marcatori: 52' Quagliarella, 74' Volpi (rig).

Note: serata tiepida, terreno in buone condizioni. Espulsi al 71' Stendardo per fallo da ultimo uomo e al 92' Pandev per proteste. Ammoniti: Quagliarella, Mauri, Olivera, Pandev. Angoli: 7 -3 per la Sampdoria. Recuperi: 1' p.t., 6' s.t.

Spettatori: 25.000 circa con 1.857 paganti per un incasso di euro 32.635 e 16.190 abbonati (quota euro 178.587,00).


Il vantaggio blucherchiato di Quagliarella
Il raddoppio ligure con Volpi su calcio di rigore
Guglielmo Stendardo in azione di contrasto
Goran Pandev in un fotogramma dell'incontro
L'espulsione di Guglielmo Stendardo

La Repubblica titola: "Gli uomini di Novellino segnano con l'attaccante e Volpi su rigore. La squadra di Rossi, priva di Oddo, non si è ancora ritrovata. A Marassi si rialza solo la Samp. Ancora Quagliarella, la Lazio sprofonda. Espulsi Stendardo e Pandev. Biancazzurri fermi a -1".

Continua il quotidiano: Rialzarsi. Era questa la parola d'ordine per Sampdoria e Lazio dopo le scoppole di domenica scorsa. Alla fine ci riesce la Samp, mentre sprofonda la squadra di Delio Rossi che dopo l'umiliante sconfitta contro il Catania, perde 2-0 anche a Marassi e resta a -1. Un solo punto nelle ultime 3 gare per i biancocelesti, la "maledizione della penalizzazione" continua, la Lazio non riesce a schiodarsi dal segno meno. Seconda vittoria stagionale, invece, per la Samp che sale a quota 10 e fa felice Novellino. Reduci dal rocambolesco ko di Bergamo (3-2 per l'Atalanta dopo il doppio vantaggio di Quagliarella) i blucerchiati devono rinunciare a Zenoni (Terlizzi centrale con Falcone e Sala a destra), Delvecchio (Bonnani al suo posto) e Flachi (dentro Quagliarella) e schiera il classico 4-4-2 con Accardi preferito a Pieri. Delio Rossi, ancora infuriato per la pessima Lazio vista a Lecce contro il Catania (3-1 per gli etnei), cambia qualcosa a centrocampo con gli inserimenti di Ledesma e Mudingyi al posto di Mutarelli e Baronio. In avanti il recuperato Rocchi affianca Pandev. Avvio promettente, al 3' un tiro-cross mancino dell'ex Bonanni viene sfiorato da Bonazzoli. Al 7' la risposta laziale con un contropiede di Manfredini il cui destro viene respinto da Castellazzi, l'azione prosegue, ma si perde sul fondo il destro al volo di Rocchi.

Un minuto dopo contrasto in area Belleri-Quagliarella, l'arbitro ammonisce per simulazione l'attaccante ligure, il rigore non c'era, ma il giallo è eccessivo. Dopo un promettente avvio la partita si "addormenta", Lazio timorosa che si limita a controllare, Samp con poche idee, ma che comunque si sforza di cercare il gol. Al 29' numero di Volpi, "sombrero" a Mudingayi e destro al volo che Peruzzi fa suo. Brutta Lazio, i blucerchiati prendono coraggio e chiudono in avanti il primo tempo. Dopo una punizione di Volpi bloccata da Peruzzi, al 41' clamorosa traversa di Palombo che dai 30 metri fa partire un bolide imprendibile per Peruzzi. Al 44' cross di Volpi (il migliore) fuori il colpo di testa in tuffo di Quagliarella. Nella ripresa Rossi inserisce Tare al posto di uno spento Rocchi. Non cambia nulla, invece, Novellino che al 2' trema sul contropiede di Manfredini che impegna Castellazzi di sinistro. La replica doriana è affidata a Bonazzoli, il suo destro sul primo palo trova pronto Peruzzi. All'8' la Samp passa: lancio di Volpi, Belleri pasticcia, Quagliarella lo salta e di destro batte Peruzzi firmando il terzo gol nelle ultime due gare. La Lazio prova subito a reagire, cross di Mauri, incornata di Tare, Castellazzi si salva in angolo. Il match s'infiamma, al 16' Bonanni costringe in angolo Peruzzi, poi cercano il gol dell'1-1 Pandev (Castellazzi blocca a terra) e Mauri, bella la sua giocata, appena largo il destro.

Al 26' la Lazio resta in 10, Stendardo si becca il rosso per un fallo da ultimo uomo su Quagliarella, passano due minuti e Siviglia completa la "frittata" atterrando il neo-entrato Olivera. Rigore per la Samp, Volpi sul dischetto e raddoppio blucerchiato. Partita chiusa, l'unico che non s'arrende è Tare, ma il sinistro dell'albanese, al 38', si stampa sul palo. Nel finale si fa espellere anche Pandev, i biancocelesti chiudono in 9. Finisce 2-0, vince la Samp meritatamente, per la Lazio secondo ko consecutivo senza capitan Oddo che oggi ha finito di scontare i due turni di squalifica. Rossi può consolarsi così, ma prima di ogni cosa deve capire cosa succede alla sua Lazio, abulica e brutta, quel -1 non si riesce a schiodare, pesa e aspettare che sia l'arbitrato del Coni a pensarci, non è una buona idea.


Il Corriere della Sera riporta:


Il nuovo Flachi si chiama Quagliarella. Il primo, squalificato, esulta in tribuna, il secondo spiana la strada della nitida vittoria della Sampdoria sulla Lazio, battuta seccamente due volte nel giro di quattro giorni e ancora sotto zero. L'agile attaccante blucerchiato, tre reti in due partite, approfitta della colossale ingenuità di Belleri e a inizio ripresa sblocca lo 0-0 che la squadra di Rossi, con un po' di fortuna, aveva protetto sino a quel momento. Il 2-0 di Volpi arriva su un discusso rigore, ma è la logica conseguenza del predominio sampdoriano che si concretizza nell'arco dei 90 minuti grazie a uno sviluppo verticale dell'azione e allo sfruttamento delle fasce. Il resto lo fanno l'agilità e il genio di Quagliarella. La Lazio è in apnea dall'inizio alla fine, pensa a difendersi, quasi mai riesce a ripartire, chiude in nove per le espulsioni di Stendardo e Pandev. Rispetto alla sfida con il Catania fa un passo in avanti, ma Rossi ha molto lavoro da fare in attesa della Reggina. Il primo tempo ruota intorno al volo di Quagliarella nell'area laziale, dopo appena otto minuti. Il contatto con Stendardo sembra un evidente rigore, ma Trefoloni ammonisce l'attaccante doriano per simulazione e a conti fatti ha ragione lui. L'episodio fa infuriare Novellino, aizza la protesta dei tifosi, dà coraggio ai blucerchiati che guadagnano in fretta metri di campo e spingono con determinazione sugli esterni grazie a Franceschini e Bonanni. La Lazio, dopo una bella occasione con Manfredini all'8, ha il grave torto di ritirarsi nella propria metà campo. Così, all'intervallo, lo 0-0 sta stretto alla Sampdoria, che colpisce una traversa con un tiro da trenta metri di Palombo e spreca una ghiotta opportunità con Quagliarella. Nel secondo tempo, come nel primo, Manfredini si presenta ancora solo davanti a Castellazzi e ancora una volta il portiere sventa la minaccia. Chi sbaglia paga e a pagare è la Lazio. L'errore di Belleri consegna a Quagliarella il pallone della svolta. Rossi fa scaldare Simone Inzaghi, ma i piani dell'allenatore vengono stravolti dall'espulsione di Stendardo che trattiene Quagliarella lanciato a rete. Due minuti dopo la Samp chiude i giochi su un rigore assegnato per un intervento di Siviglia su Olivera, appena entrato, e trasformato da Volpi. Le speranze laziali si sciolgono al 38' sul tiro di Tare deviato da Castellazzi sul palo.

La Lazio non riesce a lasciarsi alle spalle il segno meno in classifica e contro la Sampdoria è arrivata la seconda sconfitta consecutiva in tre giorni. Una sconfitta diversa rispetto a quella con il Catania, anche perché a Genova la squadra qualcosa ha creato prima di arrendersi ad una scelleratezza di Belleri ed alla troppa fiscalità dell'arbitro Trefoloni. In silenzio il tecnico Delio Rossi che a fine gara ha chiuso la squadra nello spogliatoio, tenendola a rapporto per oltre trenta minuti. Un confronto schietto e sincero senza gli occhi indiscreti dei dirigenti. Probabilmente al tecnico, pur riconoscendo qualche errore arbitrale, non è piaciuto l'atteggiamento della squadra. Si aspettava una reazione dopo la brutta sconfitta con il Catania che non è arrivata. Poche parole ma dure quelle espresse a caldo ai giocatori nella pancia dello stadio Marassi ma anche l'incoraggiamento ad un pronto riscatto domenica prossima contro la Reggina. L'azionista di maggioranza, Claudio Lotito, ha lasciato lo stadio scuro in volto, deluso anche della prestazione della squadra oltre che dell'arbitraggio di Trefoloni. Zauri, però, non è completamente d'accordo. "Le colpe di questa sconfitta non sono di Trefoloni, se ce la prendiamo con l'arbitro siamo fuori strada. Certamente l'arbitro ha sbagliato qualcosa, ma le responsabilità della sconfitta sono nostre. L'unico dato incoraggiante è che sul piano del gioco siamo andati meglio rispetto alla partita persa col Catania". Domani, intanto, è in programma una partita che può dare una svolta al tormentato campionato della Lazio: l'arbitrato del Coni, riunito in seduta plenaria, dovrebbe entro sera annunciare gli sconti. I biancocelesti, al pari di Milan, Fiorentina e Juventus, trattengono il fiato. Ma sperano in una sostanziosa riduzione. Lotito e i suoi avvocati vorrebbero che la penalizzazione di partenza, undici punti, fosse cancellata completamente. Non sarà così. Ma secondo quanto trapela dalle stanze degli arbitri, la pena della Lazio, considerata troppo afflittiva, sarà rivista e mitigata. Probabilmente sarà ridotta di un terzo: quattro punti. Indiscrezioni, sia chiaro. Niente di più. Ma se davvero così fosse, la Lazio potrebbe cominciare a sperare in qualcosa più di una semplice salvezza.

"Facciamo i conti a Natale", ha detto il tecnico romagnolo ai suoi dirigenti. Ufficialmente Rossi non vuole sentir parlare d'altro che di salvezza, e gli scivoloni contro Catania e Samp sembrano confermare la saggezza di queste parole. Sa, per esperienza, quanto incide soprattutto sull'aspetto psicologico un lungo inseguimento partendo dalle retrovie. Sa che oggi alzare il tiro potrebbe essere controproducente. Ma la Lazio potrebbe, nel giro di un mese e mezzo, rivedere i suoi obiettivi e cercare un piazzamento in Uefa. Lotito e Rossi faranno il punto della situazione a Natale. Il patron è pronto a fare un investimento sul mercato: nei suoi piani ci sono sempre Luis Jimenez, che dopo aver rotto con la Fiorentina è "prigioniero" della Ternana e non riesce a svincolarsi, e il rossonero Bonera. Lotito a Galliani chiederà il prestito del difensore. Ma l'operazione è molto difficile.