Giovedì 25 ottobre 2018 - Marseille, Stade Vélodrome - Olympique Marseille-Lazio 1-3

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25 ottobre 2018 – Marsiglia (Francia), Stade Vélodrome - Olympique Marseille-Lazio - Europa League - Fase a gironi, gruppo H - III giornata - inizio ore 21.00


OLYMPIQUE MARSIGLIA: Mandanda, Sakai, Rami, Kamara, Amavi (80' Sarr), Luiz Gustavo, Strootman, Sanson (66' N'Jie), Payet, Ocampos, Mitroglu (66' Germain). A disposizione: Pelé, Caleta-Car, Lopez, Radonjic. Allenatore: Garcia.

LAZIO: Strakosha, Wallace, Acerbi, Radu, Caceres, Parolo, Leiva (48' Marusic), Milinkovic, Lulic (62' Berisha), Caicedo (74' Cataldi), Immobile. A disposizione: Proto, Bastos, Luiz Felipe, Rossi. Allenatore: S. Inzaghi.

Arbitro: Sig. Manzano (Spagna) - Assistenti Sigg. Nevado Rodriguez e Barbero Sevilla - Quarto uomo Sig. Rodriguez – Addizionali Sigg. Estrada e De Burgos.

Marcatori: 10' Wallace, 59' Caicedo, 86' Payet, 90' Marusic.

Note: ammonito al 30' Radu, al 33' Lulic, al 44' Sakai, al 45'+1' Strootman, al 68' Payet, al 73' Parolo tutti per gioco falloso. Angoli 8-2. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 30.000 circa (curve chiuse per squalifica).


Le due formazioni schierate a centrocampo
Il perentorio stacco di testa di Wallace per il vantaggio biancoceleste
Martin Caceres
Felipe Caicedo
Marco Parolo
Foto EPA
Lucas Leiva
Foto AP
Sergej Milinkovic-Savic
Ciro Immobile
Una fase di gioco
Stefan Radu
Foto AFPS
Senad Lulic
Foto AFPS
Abbracci biancocelesti
Ciro Immobile festeggia Felipe Caicedo dopo la marcatura
Esultanza biancoceleste
Foto EPA
Danilo Cataldi
Valon Berisha
Adam Marusic scocca il tiro vincente
Foto Getty Images
Adam Marusic festeggiato dopo la marcatura
Foto Getty Images

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Quasi derby. Lazio killer. Biancocelesti straripanti. Marsiglia steso 3-1. Immobile e Caicedo fanno impazzire i francesi. Inzaghi non sbaglia nulla: Garcia e Strootman k.o".

Continua la "rosea": Il Velodrome che fischia fa un bell'effetto. I "woofer" li ha messi a disposizione la Lazio: ha giocato, mostrato un volto definito e solido, tolto il fiato al Marsiglia, colpito a ripetizione raccogliendo tre gol che sarebbero potuti essere cinque. Una mezza esecuzione. Rudi Garcia, che non aveva mai perso un derby contro la Lazio, s’è messo a braccia conserte, ha allungato la mascella in segno di rassegnata accettazione perché i suoi hanno subìto troppo, reagito tanto, ma sempre con più bava alla bocca che freddezza tranne che da fermi, quando Dimitri Payet ha disegnato un 1-2 scavato nella roccia ammutolito poi dall’eurogol di Marusic. Il solco finale ci sta tutto: Simone ha incartato Rudi. Simone Inzaghi che (senza Luis Alberto) decide di armare per bene la terra di mezzo: da destra a sinistra si va da Caceres a Lulic passando per Parolo, Lucas Leiva e Milinkovic. Dietro, la scelta in controtendenza rispetto alle due partite precedenti: dentro Strakosha e fuori Proto, quello che dovrebbe essere il portiere di Coppa. Lo shock di Francoforte (1-4) avrà pesato?

Davanti, l’ecuadoriano Felipe Caicedo spalleggia Immobile, alla centesima presenza in maglia-Lazio e con Silvio Piola (in fatto di gol: 74 a 75) nel mirino. E Rudi Garcia? Non ha l’esterno Thauvin e fa rivedere due volti conosciuti (Rami dietro e Strootman in mezzo), uno inseguito per anni dalla serie A (Luiz Gustavo) e davanti fa satellitare gli esterni (Payet ed Ocampos) attorno al greco Mitroglou. Il bilancino lo fa Sanson: tenta di aumentare la corposità offensiva, rincula per riaddensare il centrocampo, va dentro il campo per scappare a Milinkovic e Lulic. Ma a fare i movimenti giusti è la Lazio: nella prima mezz’ora è attenta e straripante, quasi al cubo, nel senso che segna e poi si avvicina di tanto così al 2-0 e al 3-0. Nessuno dentro al Velodrome (con le curve vuote, squalificate) potrebbe dire che l’OM – a parte due scarabocchi – fa morire di paura. Perché la squadra di Simone Inzaghi percuote da subito i marsigliesi: toglie loro il fiato armandosi di idee chiare fino al vantaggio. Minuto dieci, angolo perfetto di Leiva, arriva l’imponente difensore brasiliano Wallace come un carrarmato, Rami ha tempismo e consistenza di un millepiedi, Mandanda si dimentica di uscire. Uno a zero Lazio, il brasiliano esulta lisciandosi i capelli e Simone Inzaghi salta di gioia fuori dall’area tecnica, un po’ come quando (per la disperazione) Caceres arriva tardi su lancione tagliato di Immobile.

Raddoppio mancato ma la Lazio impera ed è corrosiva. A tal punto che Ciro, poi, scheggia il palo dopo un’altra azione da applausi. Morale, il Marsiglia è più ferocia e frenesia che reale pianificazione: saltano anche i nervi a qualcuno e la Lazio comanda nella lucidità, nella pressione e nel saper sempre cosa fare. Arrivando al tiro verso la porta ben cinque volte e provocando i fischi del Velodrome dopo un Lato A a senso unico. E non pensiate, poi, che la ripresa abbia avuto un altro timbro. L’OM si è buttata confusamente in avanti, ha sbagliato (clamoroso l’errore di Sanson) illudendosi di poter riacciuffare un pari mai in gioco. Perché dentro a questa creatura che Simone sta perfezionando, c’è tenuta atletica brillante e la consapevolezza di uomini che anche nei momenti di panico sanno stare con la testa ben in asse, connessa. È successo quando uno alla volta hanno dovuto lasciare il campo Lucas Leiva e poi Felipe Caicedo, per problemi muscolari: Inzaghi ha apparecchiato contromosse chiudendo varchi, armando ripartenze e vedendo i suoi produrre qualità in velocità. Il 2­-0 è nato tutto da un contropiede farcito di soli tre passaggi: Milinkovic-Immobile­-Caicedo, con taglio annesso e muratura del vantaggio laziale. Il 3­-1 è stato un eurogol di Marusic quando il mondo marsigliese pensava ancora di poter raddrizzare una serata troppo pasticciata. Chi ne esce sovrano senza entrare nel tabellino dei marcatori è Immobile: nonostante avesse in testa l’idea di superare (in 100 gare con la Lazio) i gol di Piola, ha sì sfiorato la rete due volte ma prima di tutto ha lavorato per gli altri. Musica. Mentre i francesi fischiano.


► Il Corriere dello Sport titola: "Lazio, una notte d'oro. Wallace, Caicedo e Marusic battono Garcia: Payet non basta. Sarà sfida a due con l'Eintracht. La squadra di Inzaghi in controllo totale, fatto un altro passo verso la qualificazione".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Inzaghi sta risistemando la chiesa al centro del villaggio. Sconsacrato il Velodrome. La Lazio è più forte di tutto, anche del clima di intimidazione trovato a Marsiglia, dei sassi tirati contro il pullman (vetro rotto) all’ingresso allo stadio, e degli infortuni di Leiva e Caicedo che avrebbero potuto compromettere un’impresa vera, meritata, da grande squadra. Garcia, finalista della passata edizione, rischia l’esclusione dall’Europa League. Questa volta ha perso il suo derby. Tre gol all’OM e qualificazione a un passo, basterebbe bissare il successo tra due settimane all’Olimpico per mettersi in tasca l’accesso ai sedicesimi. Partita in totale controllo, neppure un gioiello su punizione di Payet è riuscita a riaprirla. Marusic ha chiuso subito il conto dopo i centri di Wallace e Caicedo. Capolavoro di Inzaghi. Poco turnover, scelte indovinate, sostituzioni perfette e non era semplice mantenere la Lazio in equilibrio. Il gruppo lo segue alla grande. E’ la miglior prestazione stagionale e arriva a poche ore dalla rivincita Champions con l’Inter. Senza Thauvin, Garcia aveva ridisegnato il tridente dell’OM con Ocampos a destra e Payet defilato a sinistra, arretrando Strootman come vertice basso del centrocampo.

Sono bastati pochi minuti alla Lazio per contenere e assorbire l’aggressività dei francesi. Due chiavi di svolta: le uscite a sinistra, dove il palleggio iniziale di Radu e Lulic, in combinazione con Leiva e Milinkovic, è stato perfetto. Uno-due tocchi, triangoli e fraseggio pulito, la transizione portava subito i biancocelesti a puntare la difesa del Marsiglia. E poi il lavoro sporco di Caicedo, abile nelle sponde, continuo nel pressing e nella manovra di disturbo su Strootman. L’olandese era in evidente difficoltà e come al solito nervoso in eccesso quando trova la Lazio. Al primo angolo, calciato forte e tagliato da Leiva, la partita ha preso la piega giusta. Stacco prepotente di Wallace, sovrastato Rami e uscita bucata da Mandanda. Era il decimo e nei successivi dieci minuti la squadra di Inzaghi ha stordito i francesi mancando il raddoppio con altre due occasioni clamorose (tocco fuori misura di Caceres, palo colpito da Immobile) e almeno tre o quattro azioni in cui è mancato solo l’ultimo passaggio o la battuta vincente. La reazione dell’OM è stata solo nervosa. Garcia è corso ai ripari ruotando i suoi tre mediani. Luiz Gustavo si è avvicinato a Strootman per aiutarlo nella costruzione, Sanson trequartista e Payet girava per il campo alla ricerca del pallone giusto tra le linee. Il 4-3-3 è diventato un 4-2-3-1 fluttuante. La Lazio non si è quasi mai scomposta, se non quando Lulic (in copertura per un’errata posizione dei difensori) ha beccato il giallo per aver interrotto il contropiede in campo aperto di Sanson.

E’ stato proprio lui a provarci con una certa pericolosità alla mezz’ora (destro a giro da fuori). Poca roba e il rimpianto per la Lazio di non aver trovato il raddoppio. Subito dopo l’intervallo Inzaghi ha perso Leiva per un sospetto stiramento, ma non la bussola. Marusic è entrato a destra. Parolo è scalato in regia, Lulic mezz’ala, Caceres è passato a sinistra. La Lazio non ha perso le misure neppure dopo quella girandola di posizioni e ha meritato la svolta: Sanson ha fallito il possibile pareggio davanti a Strakosha e subito dopo ecco il raddoppio di Caicedo. Azione da applausi. Milinkovic ha lavorato un bel pallone e ha aperto il contropiede per Immobile, ancora più bravo a ricevere e puntare Amavi. Ciro ha innestato la quarta e servito un cioccolatino nel corridoio. L’ecuadoriano in corsa ha beffato Mandanda. Simone, per non restare in dieci e dare più consistenza alla mediana, ha tolto Lulic e inserito Berisha accanto a Parolo. Poi si è arreso Caicedo, sostituito da Cataldi. Payet ha folgorato Strakosha a quattro minuti dalla fine su punizione. Il Velodrome s’è scaldato, l’OM avrebbe avuto ancora tutto il tempo per la rimonta, Marusic l’ha subito zittito con un sinistro all’incrocio e se ci si mette anche lui...


Il Messaggero titola: "Champagne francese. Europa League, Lazio spettacolo a Marsiglia: battuto l'Olympique con le reti di Wallace, Caicedo e Marusic. Prestazione di spessore sia sul piano tecnico sia tattico. Promosso il modulo a due punte. Strakosha, che errore".

Prosegue il quotidiano romano: Una risposta chiara ai dubbi emersi nei mesi scorsi. La Lazio è bella anche in Europa. Battuto 3-1 il Marsiglia grazie ai gol di Wallace, Caicedo e Marusic. La rivincita delle riserve. Ancora una volta la panchina si rivela una risorsa. Cancellato il brutto ko di Francoforte. Tre punti che mettono una seria ipoteca sulla qualificazione (secondo posto a quota sei e due gare in casa da giocare), e spediscono all’inferno i francesi che hanno un solo punto in classifica. Se a Parma la Lazio aveva vinto con un po’ a fatica, al Velodrome il successo è netto. I biancocelesti giocano una partita intelligente fatta di ripartenze letali. A volerla dire tutta il punteggio le va pure stretto. Tante le occasioni sciupate da Immobile e compagni. Sintomo che la squadra è tornata ad esprimere un gioco sui livelli della passata stagione. Ma c’è di più perché a differenza dell’anno scorso subisce poco o nulla. Un segnale importante in vista della sfida di lunedì sera contro l’Inter: una sorta di vendetta Champions.

Già, come quella di Wallace che torna a segnare dopo quasi 2 anni (20 novembre 2016). Era stato lui, in quella sfortunata stracittadina contro la Roma del 4 dicembre 2016, con uno sciagurato rinvio, a spalancare la via al successo dei giallorossi guidati da Garcia in panchina e con Strootman in campo. Peccato solo per una mezza papera di Strakosha battuto su punizione, ieri come al derby. Inzaghi cambia, il giusto indispensabile. Questione di necessità. Berisha non sta bene e il tecnico preferisce non rischiarlo dal primo minuto. Come esterno di destra c’è Caceres, una soluzione alternativa anche per il futuro. Per il resto è la formazione titolare con Wallace dal primo minuto. Il brasiliano inizia tentennando un po’ ma è lui a far esultare i laziali con una capocciata da calcio d’angolo. Il Marsiglia pressa molto alto e a tutto campo. Gli uomini di Garcia cercano di sfruttare la loro arma migliore: la fisicità. I biancocelesti giocano di ripartenza rendendosi sempre pericolosi. Prima è l’arbitro Manzano a non vedere un rigore solare su Caicedo, poi è Immobile a centrare il palo.

È una Lazio brillante con un Ciro immarcabile. Bellissimo l’assist per il raddoppio di Caicedo. Un altro messaggio al ct Roberto Mancini che lo considera un attaccante solo da campionato italiano. I francesi corrono tanto e i biancocelesti in alcune occasioni fanno fatica a contenerli. Nella ripresa Inzaghi deve rinunciare a Leiva, costretto ad uscire per un guaio all’inguine. Lo sguardo che lancia al tecnico dice tutto. "Lo avevo detto", si legge sul labiale del brasiliano mentre si rivolge alla panchina. Lulic va in cabina di regia con Marusic mezzala. Sarà un caso ma dal momento in cui Leiva esce il Marsiglia alza il baricentro. Più leggero il filtro a centrocampo. Il tecnico subito dopo però inserisce Berisha e Cataldi per dare più solidità al centrocampo. Il muro regge alla perfezione all’assalto finale dell’OM. Marusic chiude i conti nel momento peggiore. Occhio anche alla cabala perché con Immobile e Caicedo in avanti la Lazio ha sempre vinto: Genoa, Fiorentina a cui, ora, si aggiunge anche Marsiglia.


► Il sito web Uefa.com commenta così la gara:

Apoteosi Lazio. I Biancocelesti sbancano il campo dell’Olympique Marsiglia e si rilanciano alla grande nel Gruppo H di UEFA Europa League, alimentando le loro chance di qualificazione: finisce 3-1 per la squadra di Simone Inzaghi, trascinata dai gol di Wallace, Felipe Caicedo e Adam Marušić, autore di una rete capolavoro. Quella della squadra di Simone Inzaghi è stata una grandissima partita, quasi perfetta. Contro i francesi di Rudi Garcia - che lo scorso anno avevano raggiunto la finale in questa competizione conquistando nove vittorie su dieci partite giocate allo Stadio Vélodrome - ha dominato, reagendo immediatamente alla sconfitta di Francoforte contro l’Eintracht. Un altro successo, o comunque un risultato positivo, tra due settimane all’Olimpico terrebbe a distanza Dimitri Payet e compagni e metterebbe una seria ipoteca sui sedicesimi. La Lazio, orfana degli squalificati Dušan Basta e Joaquín Correa e senza Luis Alberto rimasto a Roma, è brava a mettere subito la partita in discesa. Sono trascorsi dieci minuti quando Steve Mandanda esce a vuoto sul corner di Lucas Leiva: il difensore brasiliano Wallace prende l’ascensore e fa centro di testa, festeggiando il suo primo gol nelle competizioni UEFA.

Il 33enne portiere riesce a intercettare la successiva conclusione - deviata - di Ciro Immobile, che conclude una ripartenza lanciata da Sergej Milinković-Savić. I Biancocelesti giocano davvero bene, Martín Cáceres va vicinissimo al raddoppio con una conclusione in spaccata sul cross di Immobile che termina a lato di pochissimo. Al 22’ l’attaccante della nazionale è sfortunatissimo, perché con il sinistro centra un clamoroso legno sull'assist di tacco di Caicedo. L’OM si sveglia e tenta il tiro dalla distanza con Luiz Gustavo, che Thomas Strakosha neutralizza. I francesi salgono di intensità, i tentativi del greco Kostas Mitroglou e di Morgan Sanson mettono i brividi ma non sono precisi. Poi è Mandanda a mettersi in evidenza, con i suoi salvataggi ancora su Immobile e Lucas Leiva. Nella ripresa proprio il brasiliano ex Liverpool si fa male e deve chiedere il cambio: al suo posto, entra Marušić. La Lazio va vicinissima al raddoppio con il suo capitano, Senad Lulić, ma sbanda sugli attacchi dei padroni di casa. Sanson ha praticamente a disposizione un rigore in movimento, ma "grazia" i Biancocelesti. Poi è Luiz Gustavo, con un sinistro in diagonale dopo una bella percussione, a sfiorare il palo più lontano.

Al 59’, comunque, la squadra di Inzaghi trova il raddoppio, con una ripartenza da manuale. Immobile veste i panni di uomo assist e premia con la verticalizzazione Caicedo, che apre il compasso e di sinistro non dà scampo a Mandanda. Per l’attaccante dell’Ecuador è il primo gol in questa edizione della UEFA Europa League, il secondo stagionale dopo quello in campionato al Genoa. Inzaghi decide il secondo cambio, togliendo il capitano Lulić e inserendo Valon Berisha. Dopo un sinistro a lato non di molto di Payet, anche Garcia decide le prime mosse: fuori Mitroglu e Sanson, dentro Valère Germain e il camerunese Clinton N'Jie. Strakosha si distende bene sulla conclusione dalla distanza di Luiz Gustavo, ma a quattro minuti dalla fine deve inchinarsi alla punizione di Payet: l’OM torna a sperare. Ma a riportarlo immediatamente sulla terra ci pensa Marušić, che con un sinistro a giro mette il pallone sotto l’incrocio dei pali. Finisce 3-1 per la Lazio, la squadra di Inzaghi si gode una grande notte europea.


► Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Inzaghi al Velodrome non ha perso la voce. "Questa volta i ragazzi sono stati bravi" ha spiegato con un sorriso smorzato solo dall’infortunio di Leiva, fuori per l’Inter. La Lazio, però, ha centrato una grande impresa e ha messo l’ipoteca sull’Europa League. "Era una serata importante, in un bellissimo stadio. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, entrando bene in campo. Devo solo ringraziare e fare i complimenti ai miei giocatori. Perché il Marsiglia ha perso? Perché ha trovato una grande Lazio. Siamo stati superiori e più bravi sul campo" ha risposto Simone, concedendo uno spiraglio ai cronisti francesi che gli chiedevano se l’OM è già fuori. "Ancora non è chiuso il discorso qualificazione. Cinque punti sono un buon margine ma dobbiamo sudare per passare il turno e sarà importante il ritorno con il Marsiglia tra due settimane. Restano 9 punti disponibili, l’Eintracht penso sia al sicuro, dovremo essere bravi all’Olimpico. Vogliamo andare avanti". La Lazio è stata accolta da una sassaiola al Velodrome. "L’arrivo allo stadio non è stato piacevole, sono piovuti sassi e bottigliette sul pullman quando ci stavamo avvicinando, c’è stato un po’ di fastidio, ma i giocatori sono rimasti tranquilli e hanno risposto bene sul campo. Sarebbe stato un peccato non vincere. L’unico neo è stato non aver segnato un gol in più nel primo tempo. Non è da tutti imporsi con questa autorità al Velodrome. Non abbiamo rischiato mai niente, l’OM ha segnato quasi alla fine su punizione, mi sembra che Strakosha non abbia fatto parate. Non hanno perso per demeriti. E’ stata grande la Lazio. Questa è una serata da ricordare per me, per i giocatori, per la società, per i tifosi".

E’ stata la notte di Wallace, Caicedo e del ritrovato Milinkovic. Ora il serbo si diletta come mediano di fatica. "Ho sempre creduto in Wallace, dà tutto se stesso in allenamento e me lo sono tenuto stretto. Sergej ha giocato una grande partita, abbina le due fasi, ha fatto tante volte la differenza da centrocampo in su, corre più di 12 chilometri a partita. E’ utilissimo. Ha respinto tanti palloni, è in grande crescita". L’ecuadoriano ha segnato un altro gol pesantissimo: "A volte si danno dei giudizi affrettati, mai avuto dubbi su Caicedo, lo vedevo lavorare, è un giocatore importante, sapevo ci avrebbe aiutato. Non ha giocato solo questa grande partita. Me lo tengo stretto come altri giocatori, a volte criticati". La Lazio ha tenuto benissimo il campo nonostante la girandola di cambi innescata dall’infortunio di Leiva. "Sono stati bravi i ragazzi. Caceres è passato a sinistra, Marusic è entrato bene, Berisha lo avrei voluto schierare dall’inizio. Anche Cataldi è entrato bene, se lo merita per come sta lavorando tutti i giorni, mi sta mettendo in difficoltà nonostante la concorrenza a centrocampo. Questi venti minuti se li è meritati". Ora sotto con l’Inter, sognando un altro colpo. "Una crescita della Lazio penso ci sia. Per vincere con squadre come Inter e Marsiglia, costruite in un’altra maniera, bisogna mettere in campo un certo spirito. Così ce la possiamo giocare e cercare di battere le corazzate come Napoli, Milan, Juve".


Coppia d’oro, coppia show. Hanno confezionato un gol d’alta scuola, il secondo rifilato al Marsiglia. Immobile e Caicedo si sono scambiati i ruoli. Ciro da assistman, Caicedo da bomber. Libertà d’azione e d’invenzione, un mix di velocità, muscoli e violini: "E ora vogliamo prenderci la rivincita con l’Inter!", hanno detto in coro. Per primo, l’inno, l’ha intonato il viscerale Ciro nella notte delle cento presenze firmate con la Lazio: '"E’ stato tutto bellissimo! Devo fare i complimenti alla squadra perché non era semplice fare questa partita a Marsiglia, dettando il gioco. Vincere era fondamentale per la classifica, abbiamo giocato alla grande, reagendo dopo il loro gol e rispondendo subito. Sono orgoglioso delle mie 100 partite da laziale, con il gol sarebbe stato tutto perfetto. La partita di lunedì con l’Inter è importantissima, vogliamo prenderci una bella rivincita rispetto a maggio, davanti alla nostra gente. Il successo di Marsiglia ci regala una grande carica". L’attaccante delle rivincite è Felipe Caicedo. Sta trovando i gol, era stanco di darsi alla macchia davanti alla porta. In Europa è specialista, solo Immobile (10 reti) ha partecipato attivamente a più gol di Caicedo (7) tra i biancocelesti.

In Europa gli riesce tutto al Panterone: ha segnato 4 gol e ha fornito 3 assist nelle 8 partite di Coppa giocate da titolare. La coppia-show, Immobile-Caicedo, piace perché ognuno è al servizio dell’altro, sempre e comunque. Il Panterone ha brindato al suo colpo e ha lanciato la sfida ai nerazzurri: "La partita di lunedì con l’Inter per noi è la più importante considerando ciò che è successo nella scorsa stagione. Arriveremo alla sfida con un carico di fiducia grazie alla vittoria col Marsiglia, faremo del nostro meglio per riscattarci". Caicedo ha applaudito tutta la Lazio: "Abbiamo fatto una grande partita. Non so se sia stata la migliore dell’anno, ma siamo stati perfetti, dal primo all’ultimo. Abbiamo fatto di tutto per vincere". Il Panterone si sente diverso: "Sono contento per quello che sto facendo. Sto dando una mano alla squadra e questa è una cosa che mi rende orgoglioso. Devo continuare così, non mollo". Caicedo è sincero, sa che l’anno scorso ha fallito appuntamenti clou: "Le critiche della stagione passata? Adesso mi sento più in forma. Ho fatto una bella preparazione prima di iniziare il campionato. Sento fiducia e Inzaghi mi ha aiutato. Sento l’affetto anche della gente". E’ uscito per un affaticamento, ha rassicurato tutti: "Se mi sono infortunato? No, niente di grave". Caicedo, quasi in diretta, ha ricevuto i complimenti della moglie Maria, a lei dedica ogni gol: "Stavo parlando con mia moglie al telefono, mi ha detto che abbiamo fatto una grande partita. Sono contento, abbiamo realizzato davvero un’ottima prestazione in Francia. Faceva molto caldo a Marsiglia, ma siamo abituati a certe temperature. I marsigliesi sono forti, ma noi lo siamo stati di più. Abbiamo lavorato molto durante la settimana, sapevamo come avremmo dovuto affrontarli e siamo riusciti a svolgere il compito al meglio".



Galleria di immagini sulle reti della gara
Wallace sblocca la partita
Il raddoppio di Felipe Caicedo
La rete dei padroni di casa
Adam Marusic per il definitivo 1-3



La formazione biancoceleste:
Strakosha, Immobile, Caicedo, Wallace, Acerbi, Milinkovic;
Parolo, Leiva, Radu, Caceres, Lulic
La formazione iniziale biancoceleste in grafica





► Per questa partita il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica




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