Domenica 10 agosto 2014 - Hannover, HDI-Arena - Hannover-Lazio 3-1

Da LazioWiki.

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10 agosto 2014 - Amichevole - inizio ore 15.30

HANNOVER: Zieler, Cherundolo (4' Sakai, 60' Gülselam), Marcelo, Schulz (80' Felipe), Pander (70' Albornoz), Schmiedebach, Andreasen (80' Hirsch), Bittencourt (80' Schlaudraff), Stindl (80' Karaman), Prib (70' Kiyotake), Joselu (80' Sobiech). A disposizione: Almer, Nikci. Allenatore: Tayfun Korkut.

LAZIO: Marchetti, Basta (37' Cavanda), de Vrij (59' Novaretti), Ciani, Braafheid (75' Radu), Pereirinha (46' Keita), A. Gonzalez (59' Cataldi), Parolo (59' Ledesma), Candreva (59' Felipe Anderson), Djordjevic (46' Tounkara), Lulic (59' Mauri). A disposizione: Strakosha, Berisha, Cana, Konko, Biglia, Minala, Ederson, Klose. Allenatore: Pioli.

Arbitro: Sig. Gagelmann - Assistenti Sigg. Jablonski e Gorniak - Quarto uomo Sig. Riehl.

Marcatori: 21' Marcelo, 39' Stindl, 66' Ledesma (rig), 74' Stindl.

Note: prima della gara è stata giocata un'esibizione di vecchie glorie per festeggiare l'addio al calcio giocato di Steve Cherundolo, già capitano dell'Hannover, avvenuto a maggio.

Spettatori: 26.800.


Senad Lulic
Marco Parolo ed Alvaro Gonzalez
Un momento della gara
Una fase di gioco
Dusan Basta
Filip Djordjevic
Antonio Candreva
La prima rete dell'Hannover
Edson Braafheid
Un momento di gioco
Marco Parolo in azione
Keita Balde Diao
Il calcio di rigore battuto da Cristian Ledesma
Stefan de Vrij svetta di testa
Mamadou Tounkara
Un intervento del portiere tedesco

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio sconfitta dall'Hannover: rigore di Ledesma, ma che festa per Klose. Il bomber premiato per la vittoria del Mondiale, festa per l'addio di Cherundolo".

Continua la "rosea": Verdetto amaro per la Lazio nella seconda delle due amichevoli tedesche giocate nell'arco di 48 ore. Dopo la bella vittoria per 2-0 sull'Amburgo di venerdì, la squadra di Pioli si arrende all'Hannover. La squadra di casa s'impone per 3-1 al termine di una partita nella quale la Lazio combina qualcosa solo nella mezzora finale. Quando Pioli mette in campo la formazione composta dai giocatori che hanno svolto l'intera preparazione e sono quindi più rodati. Sono loro che provano a riaprire una gara che dopo il 2-0 del primo tempo (reti di Marcelo e Stindl) pareva senza storia. E' Ledesma dal dischetto che accorcia le distanze al 21' della ripresa (penalty decretato per fallo su Keita di Schulz), poi sono Tounkara e Felipe Anderson ad andare vicini al pareggio, ma a un quarto d'ora dal termine ci pensa ancora Stindl a chiudere definitivamente i giochi. Male la Lazio schierata inizialmente. Ma in qualche modo era previsto. Contro un Hannover già in forma campionato Pioli ha infatti schierato una squadra composta per metà dai reduci del Mondiale che nelle gambe hanno solo una decina di giorni di allenamenti (Candreva, Parolo, de Vrij, Gonzalez e Lulic). Imbarazzante la differenza di condizione tra le due formazioni. Sfida più equilibrata nella ripresa quando Pioli ha gettato nella mischia gli altri elementi a disposizione, quelli che due giorni fa avevano brillantemente battuto l'Amburgo. Prima della partita grande festa per il campione del mondo Klose, premiato al centro del campo insieme con il portiere dell'Hannover Zieler, anche lui campione del mondo (in Brasile era il terzo portiere della squadra di Low). Poi gara tra ex giocatori dell'Hannover - diretta da Rafati, l'arbitro che tre anni fa tentò il suicidio - in onore di Cherundolo, l'idolo locale: era la partita del suo addio al calcio. Ha giocato i primi tre minuti, poi ha salutato tra il tripudio dei suoi tifosi.


Il Corriere dello Sport titola: "La Lazio è fragile. Pioli, il primo ko. L'Hannover domina nel gioco aereo e passa tre volte. La squadra biancoceleste distratta e poco motivata".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: L'Amburgo scherzava, l'Hannover ha fatto sul serio e la Lazio non era la stessa squadra compatta e motivata di venerdì a Lubecca. Distratta, senza troppi giocatori in condizione e molto, troppo allegra in difesa per reggere il confronto con i tedeschi, decimi in Bundesliga nella scorsa stagione. La differenza s'è vista. La Lazio ne ha presi tre, potevano essere almeno il doppio. Brutta figura con qualche attenuante e un allarme preciso. Si sono rivisti (in versione peggiore) gli errori e le sbandate di dieci giorni fa a Lisbona con lo Sporting, dove almeno la reazione era stata entusiasmante. Questa è la prima sconfitta di Pioli. A venti giorni dalla partenza del campionato dovrà riflettere, correggere difetti evidenti nella fase difensiva, restituire equilibrio tattico a un gruppo con tanta qualità offensiva da sfruttare e conservare meglio. Dietro si balla troppo, non solo perché sul mercato bisognerà reperire un altro centrale e de Vrij dovrà avere il tempo di capire dove si trova. E' questione di atteggiamento. Con la linea difensiva alta, il portiere gioca molto con i piedi. Marchetti, dopo l'errore di Lisbona, ieri ha rischiato di provocare un altro gol nello stesso modo, perdendo il pallone. Pioli difende a zona mista sugli angoli. Ieri il risultato è stato preoccupante: un gol preso (il primo di Marcelo) e tre palle gol nitide concesse dalla bandierina. I tedeschi nel gioco aereo dominavano. Un incubo costante. Ai meccanismi da rodare si è aggiunta la condizione approssimativa dei giocatori appena rientrati dal Mondiale. Klose (applauditissimo) e Biglia sono ancora in pantofole, gli altri è come se fossero appena scesi dal letto.

Pioli ha puntato sulla Lazio meno allenata e ha iniziato senza vero regista, piazzando Gonzalez davanti alla difesa. L'uruguaiano non ha sofferto solo per la desuetudine al ruolo, ma per la scarsa condizione. Stesso discorso per Parolo e per Pereirinha, appena recuperato da un infortunio. Linea mediana poco consistente e zero velocità sulle fasce. Lulic era l'unico a dare timidi segnali di vitalità, Candreva camminava. Così la Lazio si è subito appiattita e si è rifugiata nel giro palla per linee orizzontali. Senza profondità, Djordjevic era isolato. L'Hannover governava il pallone con facilità, trovando dei corridoi per attaccare la linea difensiva della Lazio, poco reattiva. Ancora appesantito de Vrij, spesso sbilanciato Basta, impacciato Ciani, solo l'olandese Braafheid si è distinto per palleggio e rapidità nei recuperi. Poca Lazio, anzi niente. C'è stato solo l'Hannover. Ha sbloccato Marcelo (difensore centrale) sbucando dal grappolo e colpendo di testa su calcio d'angolo. Nessuno dei quattro laziali in linea sul limite dell'area piccola è riuscito ad anticiparlo. de Vrij era il più vicino, ma è stato bruciato sullo stacco. Pioli difende a zona mista sugli angoli. Errore di reparto, a cui si è aggiunto il ritardo notevole di Marchetti nel tuffo. Il pallone, dopo un rimbalzo, si è infilato nell'angolo. Stindl, dopo un errore clamoroso di Ciani, ha mancato il raddoppio. Basta ha salvato sul tiro volante, a porta quasi spalancata, di Joselu. Al 40' è arrivato il raddoppio dei tedeschi, favoriti dall'errore di Candreva. Si è fatto soffiare il pallone da Bittencourt, che dalla linea di fondo lo ha rimesso in mezzo. de Vrij ha provato a chiudere, Ciani in ritardo sulla diagonale. Stindl era solo e di piatto ha messo facile in rete.

Pioli, che aveva già sostituito Basta (infortunato) con Cavanda, ha inserito Keita per Pereirinha, arretrando Lulic a mezz'ala sinistra. Al quarto d'ora sono entrati Ledesma, Cataldi, Felipe Anderson, Mauri e Tounkara. S'è vista una Lazio molto più allenata e vivace in attacco. Keita ha provocato il rigore trasformato da Ledesma e poi è andato vicinissimo al pareggio. Dietro, però, ancora tanta sofferenza. Due belle parate di Marchetti, altre due occasioni nate dalla bandierina per l'Hannover e alla mezz'ora partita chiusa con la doppietta del capitano Stindl su un'altra bambola della difesa laziale. Tutto il reparto era in uscita, sul pallone rinviato c'è stato un colpo di testa a centrocampo di Marcelo che lo ha ributtato in avanti. Novaretti (subentrato a de Vrij) era rimasto troppo indietro e ha tenuto in gioco Stindl. Troppo facile accelerare e battere con un bel diagonale Marchetti in uscita. Gol così si possono prendere d'estate, non in campionato.


Il Messaggero titola: "Lazio, un brutto passo indietro".

Prosegue il quotidiano romano: Bene con l'Amburgo, malissimo con l'Hannover. Passo indietro rispetto alla convincente vittoria di tre giorni fa e robusto campanello d'allarme per Pioli, considerato che la stagione sta per aprire i battenti. La Lazio chiude la tournée in Germania rimediando una brutta sconfitta per 3-1 nella Bassa Sassonia, mettendo ancor più in evidenza i soliti problemi difensivi, ma anche qualche difficoltà a livello d'organizzazione tattica. L'unico a festeggiare è stato Miro Klose applaudito dai circa 30 mila spettatori presenti all'Hdi Arena. Qualche attenuante c'è, visto che l'Hannover è più avanti nella preparazione, tenendo conto della bizzarra decisione del tecnico di schierare una formazione troppo sperimentale, con Gonzalez centrale di metà campo e Pereirinha mezzala. La novità più attesa del test, che ha visto scendere in campo dall'inizio tutti e quattro gli acquisti più i nazionali, era rappresentata dal debutto di de Vrij. L'olandese è apparso un po' spaesato, anche se ha alternato delle buone cose, come accelerazioni e chiusure di ottima fattura. Si vede, insomma, nonostante qualche sbavatura, che è una spanna superiore ai suoi colleghi di reparto. Il numero 3 biancoceleste soffre soprattutto all'inizio, quando in occasione del primo gol dell'Hannover è in netto ritardo su Marcelo.

Al suo fianco gioca Ciani e forse è pure a causa sua che il giovane tulipano non brilla come dovrebbe. Appena pressato il reparto arretrato va in difficoltà, ma pure sulle palle alte non si scherza. Al centro della difesa la Lazio ha un problema e sul mercato bisogna accelerare per acquistare un altro difensore del livello dell'olandese. La società sta operando in questo senso e a breve ci saranno novità. Un altro aspetto da non trascurare, e sul quale Pioli deve lavorare parecchio, è la mentalità. Che più di qualcuno abbia le gambe imballate è naturale a questo punto della preparazione, ma è altrettanto vero che sono queste le partite dove non si devono commettere leggerezze e dove la squadra non deve dare la sensazione di essere troppo superficiale. E' capitato a Candreva di perdere un pallone per tentare un colpo di tacco vicino all'area e dare così la possibilità all'avversario di involarsi sulla fascia e far nascere il secondo gol. Oppure Marchetti, che sta tornando ai suoi standard, ma che troppo spesso si avventura in dribbling inopportuni o uscite un po' avventate. Sono tutte situazioni che si devono correggere. L'allarme suona, ma con moderazione.


Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Per un'ora non s'è vista la Lazio di Pioli. Il processo di osmosi, tra la squadra che era partita per il ritiro ad Auronzo e il gruppo dei nazionali arrivato in Germania, è appena cominciato. Dovranno sudare e mettersi a correre per rimettersi alla pari degli altri. S'è vista bene la differenza tra il primo tempo e la reazione parziale della ripresa, quando sono scesi in campo i più allenati. "I tedeschi erano più preparati. Per cinque o sei di noi era la prima partita, abbiamo sofferto nel primo tempo e alla prima occasione abbiamo preso gol. Dobbiamo lavorare e mettere minuti nelle gambe. Dobbiamo fare in fretta. Il 24 con la Coppa Italia ci attende il primo impegno ufficiale" ha ammesso Marco Parolo, uno degli acquisti più attesi. Dovrà portare cambio di passo e inserimenti a centrocampo. Ieri anche l'ex Parma ha fatto fatica. "Sono al 30-40 per cento della condizione. Ci mancano lo spunto e il ritmo della partita. L'Hannover puntava tutto sull'agonismo, ha avuto un ritmo superiore nel primo tempo. Non eravamo allo stesso livello, ma fa parte del percorso di crescita. Impari a soffrire ed è uno stimolo superiore per tirare fuori la voglia di lottare". E' fondamentale la condizione atletica per il gioco cercato da Pioli. Non si aspetta, bisogna essere rapidissimi nel recupero del pallone. "Siamo arrivati da dieci giorni, dobbiamo inserirci nella mentalità che il mister sta trasmettendo alla squadra. Vuole una squadra aggressiva e che vada a recuperare palla. Ora ci provi con la testa, ma non con le gambe. La differenza di condizione si è vista. Chi è entrato nel secondo tempo ha fatto bene. E' un gruppo importante, si lavora uno per l'altro. Pioli ci vuole uniti e compatti per iniziare il campionato alla grande. Stiamo lavorando per questo. Da mercoledì ripartiremo con gli allenamenti".

Parolo ha iniziato sul versante sinistro e si è spostato sul centro-destra quando è entrato Keita e Lulic è tornato nei tre di centrocampo. "Il ruolo di mezz'ala si addice alle mie caratteristiche, a sinistra oppure a destra lo decide l'allenatore. C'è tanta concorrenza e rappresenta uno stimolo a dare di più in campo. Il mister chiede movimento e noi dobbiamo cercare di accontentarlo. Nella ripresa siamo andati meglio, ci sono state le occasioni per pareggiare, abbiamo dimostrato di avere voglia. Dobbiamo lavorare sugli errori. Servono queste partite per analizzarli e risolverli". Il centrocampista azzurro ha fatto i complimenti a Cataldi, Tounkara e Keita. "Ci sono dei giovani di personalità, tanto di cappello per il precampionato che stanno facendo, sono un valore aggiunto per la squadra. Dovranno dimostrare giorno dopo giorno e seguire i più grandi, ma già così stanno facendo bene". E poi ha ripetuto gli stessi concetti espressi nel giorno della presentazione. E' convinto che la Lazio riuscirà a ripopolare l'Olimpico. "I tifosi torneranno allo stadio quando ci saranno i risultati e la squadra dimostrerà di aver intrapreso una certa strada. Stiamo facendo un percorso, la strada è giusta. Noi dobbiamo lottare su ogni pallone, se i risultati arrivano le cose si sistemano e poi la gente torna allo stadio. I tifosi vogliono vedere giocatori che diano tutto in campo. Se dimostreremo lo spirito giusto, la gente ci seguirà". La Lazio è rientrata ieri sera a Fiumicino con un volo charter. Da verificare le condizioni di Dusan Basta, sostituito per precauzione a causa di una contusione al ginocchio, e del francese Konko, bloccato da un leggero mal di schiena. Non sono stop preoccupanti. Oggi e domani riposo. Pioli ha concesso due giorni di vacanza ai biancocelesti. Lavoreranno soltanto Klose e Biglia. La preparazione riprenderà mercoledì a Formello con una doppia seduta.


Un mazzo di fiori, la premiazione, gli applausi dell'HDI Arena. Standing ovation per Klose, si sono alzati 26 mila spettatori per omaggiare il bomber all time dei Mondiali. I tifosi dell'Hannover, già tre ore prima, erano in cammino per le strade del centro verso lo stadio. Tutti con la maglietta verde del club del cuore, molte famiglie, anche un parco giochi per bambini a un centinaio di metri dall'ingresso dello stadio e dal fan-shop, preso d'assalto. Il prologo tra vecchie glorie prima dell'amichevole con la Lazio. Si celebrava l'addio al calcio di Steve Cherundolo, difensore americano, ex capitano dell'Hannover: si è ritirato a maggio. Ha giocato nell'esibizione, è rimasto in campo nei primi tre minuti della partita con la squadra biancoceleste prima di essere richiamato in panchina, sostituito da Sakai. Gli applausi, una vera e propria standing ovation, quando sono stati premiati Klose e Zieler, campioni del mondo tedeschi. Il numero uno dell'Hannover era il terzo portiere (dietro a Neuer e Weidenfeller) della Germania in Brasile. Miro, senza mettersi gli scarpini, ha seguito la partita dalla panchina accanto a Biglia. E' sfilato in zona mista e ha risposto ai cronisti tedeschi, che gli chiedevano se continuerà a giocare con la Germania. "Mi devo schiarire le idee nei prossimi giorni". E poi ha aggiunto: "Vediamo quanto ancora mi reggeranno le gambe". Si riferiva agli impegni della nazionale. Dovrebbe parlare della Lazio a Formello: la società sta organizzando la conferenza di Klose, forse mercoledì, s'attende conferma.



La formazione iniziale biancoceleste: Lulic, Parolo, Djordjevic, Ciani, de Vrji, Marchetti; Braafheid, Pereirinha, Basta, Gozalez, Candreva




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